sabato 30 maggio 2009

L'Einaudi rifiuta l'ultimo libro del Nobel José Saramago per le accuse a Berlusconi. Lo pubblicherà Bollati Boringhieri

Il Nobel che non accetta censure
di Claudia Cucchiarato
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José Saramago non accetta censure. È per questo che ha rifiutato la richiesta di Einaudi di modificare, con un’operazioni di editing, alcuni passi del suo ultimo libro, «O caderno», uscito in aprile in Portogallo e ieri in Spagna. Nella copertina delle due edizioni l’autore appare assorto nella scrittura di un diario, carta e penna in mano. È così che scrive l’ottantasettenne Premio Nobel. Eppure, i testi che compongono questo libro sono tutti disponibili on-line. Dal 17 settembre scorso, infatti, Saramago ha un blog: http://caderno.josesaramago.org/. Una raccolta di brani mordaci, intimi e polemici. Riflessioni in cui lo scrittore si permette di dire la sua sulle vicende di attualità politica, economica, culturale o sociale che più lo colpiscono. Ce n’è per tutti: da Bush a Blair, da Aznar al Papa e Fidel Castro, passando per Guantanamo, le colonie israeliane, Davos e Wall Street.
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APPUNTI SULL’ITALIA
Ma ce n’è soprattutto per l’Italia: «terra della mafia e della camorra (…) governata da un delinquente». Ci va giù pesante il portoghese nelle considerazioni sul nostro presidente del Consiglio. Tanto che Einaudi, casa editrice del gruppo Mondadori, e quindi «proprietà di Berlusconi» (come ha fatto notare l’autore in uno dei suoi primi post), ha rinunciato ai diritti per la traduzione del tomo perché «pur ritenendosi libera nella critica, rifiuta di far sua un’accusa che qualsiasi giudizio condannerebbe», spiegava in un comunicato stampa diffuso ieri. Un articolo dell’«Espresso», in edicola da oggi, rivela che la casa torinese non se la sarebbe sentita di mantenere i «giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi» che il Nobel pubblica ormai da nove mesi su internet. La palla rovente è passata quindi a un altro editore, Bollati Boringhieri, che pubblicherà il «Quaderno» prima di Natale...
Leggi tutto l'articolo su l'Unità
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Stalettì e Lisbona sempre più vicine


STALETTI’ - Stalettì e Lisbona sono sempre più vicine. Lo scorso martedì, presso la Biblioteca Comunale Vivarium, si è tenuto un incontro sul tema Stalettì - Lisbona, ragioni e prospettive di un inedito scambio culturale”. Il relatore dell’incontro, Domenico Condito (nella foto), ha messo in luce l’importante legame storico e culturale che unisce Stalettì e Lisbona, aggiornando i presenti sugli sviluppi dello scambio culturale già avviato l’anno scorso fra le due città. “La capitale lusitana – ha ricordato Condito - custodisce nel Museu de São Roque, il più importante museo d’arte sacra del Portogallo, una preziosa reliquia venerata a Stalettì fino alla seconda metà del XVI secolo: il cranio di San Gregorio Taumaturgo”, Patrono della cittadina ionica calabrese. Lo stesso relatore è autore d’una ricerca storica su “Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nell’età di Filippo II”, presentata l’anno scorso a Stalettì nella conferenza organizzata dal Comune e dalla Biblioteca Comunale Vivarium, con il patrocinio culturale del Museu de São Roque.

La ricerca dello studioso calabrese era stata realizzata negli Archivi storici di Lisbona (nella foto a lato, uno dei tanti documenti d'archivio consultati) con la collaborazione del Museu de São Roque, e si era conclusa con la riapertura, dopo diversi secoli, del preziosissimo reliquario contenente il cranio del Santo. Ciò ha consentito, per la prima volta, uno studio scientifico della reliquia con risultati davvero sorprendenti. “La reliquia – riferisce Condito – presenta delle placche metalliche fissate tutt’attorno, sulle quali sono incise scritte in greco-bizantino che attribuiscono la reliquia a San Gregorio Taumaturgo. Tali incisioni sono state trascritte e interpretate con il contributo del prof. Edoardo Bona del Dipartimento di Filologia, Linguistica e Tradizione Classica dell’Università degli Studi di Torino”.
La ricerca dello studioso calabrese ha suscitato un certo interesse anche in Portogallo. A gennaio ne ha dato un ampio riscontro la rivista specializzata Cidade Solidária, mentre la RTP, Rádio e Televisão de Portugal, ha realizzato un interessante reportage televisivo sull’argomento, intervistando Domenico Condito all’interno del prestigioso Museu de São Roque.
Nel corso dell’incontro, lo studioso ha presentato l’eccezionale documentazione fotografica della reliquia e l’articolo della rivista Cidade Solidária, concludendo poi con la proiezione dell’interessante reportage della RTP, già mandato in onda più volte dall’importante emittente televisiva portoghese.

Sugli sviluppi dello scambio culturale già avviato con Lisbona, Domenico Condito ha comunicato che il Museu de São Roque è disposto ad autorizzare un’esposizione temporanea della reliquia con il suo reliquario (nella foto a sinistra) nel centro ionico calabrese, proprio nell’antica chiesa bizantina dedicata al Santo e retta, da oltre un secolo, dai Frati Minori Francescani. In passato, il preziosissimo reliquario è stato già esposto al Museo del Prado di Madrid e a Ratisbona. Domenico Condito ha rilanciato, inoltre, la proposta di un gemellaggio fra Stalettì e Lisbona. La cittadina calabrese ha raccolto l’appello e spera di raggiungere il prestigioso traguardo in occasione del ritorno temporaneo del cranio di San Gregorio Taumaturgo a Stalettì. All’incontro era presente anche il sindaco di Stalettì, l’arch. Pantaleone Narciso, che ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad adoperarsi in tutti i modi per la realizzazione dell’iniziativa.
Intanto, la RTP ha comunicato di volersi occupare degli sviluppi del progetto, contribuendo a rinsaldare il legame storico e culturale fra Stalettì e Lisbona.
All’incontro erano presenti fra gli altri l’assessore alla Cultura Silvio Tassone con gli amministratori comunali di maggioranza, il consigliere di minoranza Maurizio Virgilio del gruppo “Progetto Cometa”, l’ing. Antonio Froio, responsabile della Biblioteca Comunale Vivarium, il dott. Gennaro Amoruso, Presidente della Pro-loco di Stalettì, rappresentanti della Fraternità O.F.S.-Gi.Fra. di Stalettì, dell’Azione Cattolica parrocchiale e dell’Associazione Culturale Athena, il giornalista Salvatore Condito con l’emittente televisiva Telejonio.
A conclusione del suo intervento, Domenico Condito ha lanciato un appello a favore della petizione dell’archeologa Chiara Raimondo per la salvaguardia del Castrum Cassiodoreo di S. Maria del Mare di Stalettì.

Abside della Chiesa di San Gregorio Taumaturgo a Stalettì.
Foto di Laura Za ©

giovedì 28 maggio 2009

San Marco Argentano: "Io e l'arte", l'Istituto Comprensivo "V. Selvaggi" fa rivivere l'epoca di Roberto il Guiscardo

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Venerdì 29 maggio prossimo, alle ore 18.00, presso la torre normanna di San Marco Argentano (Cosenza), gli alunni dell’Istituto Comprensivo “V. Selvaggi” di San Marco Argentano faranno rivivere l’epopea di Roberto il Guiscardo attraverso la rappresentazione in costume:
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Roberto il Guiscardo, Sikelgaita e la loro corte:
orgoglio e fasti della nostra storia”.
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«Si tratta – come specifica Antonietta Converso dirigente scolastico del suddetto Istituto – di un percorso dal titolo “Io e l’arte”, realizzato sotto l’attenta guida di Gianluca Covelli, storico dell’arte».
«Gli alunni – conclude Antonietta Converso – si sono
resi protagonisti e interpreti della storia locale mediante una sperimentazione teatrale che ha inteso sviluppare le capacità espressive, mimiche e gestuali».
Il progetto è stato rea
lizzato nell’ambito del Fondo Sociale Europeo PON.
San Marco Argentano, 28 maggio 2009
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SILVIO RUBENS VIVONE
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San Marco argentano - Torre normanna (sec. XI)

POLO ONCOLOGICO, VANTO PER LA CALABRIA TUTTA

Lo afferma Vincenzo Ursini, segretario FSI dell’Asp di Catanzaro.
Riceviamo e pubblichiamo
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Catanzaro - “Il Polo Oncologico è una risorsa irrinunciabile e rappresenta un vanto per la realtà accademica e per tutti i cittadini della nostra regione”. Ad affermarlo è Vincenzo Ursini, nella qualità di segretario aziendale della Federazione dei Sindacati Indipendenti, FSI, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
“La FSI - dice Ursini - non solo condivide le preoccupazioni dei dipendenti della Fondazione Campanella, ma anche quelle del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, dell’Università Magna Graecia, Giovanbattista De Sarro che, nei giorni scorsi, aveva riepilogato, dati alla mano, tutte le attività sino adesso espletate dall’Istituto di Ricerca”.
“Il preside De Sarro - ha aggiunto il segretario della FSI - ha efficacemente messo a fuoco alcuni dei numerosi risulti conseguiti dal Centro oncologico e cioè: prestazioni sanitarie di alta tecnologia e notevole risparmio per la sanità calabrese, scaturito da una forte limitazione della emigrazione sanitaria verso altre realtà del centro-nord”.
“Sostenere la Fondazione è, quindi, un atto di grande responsabilità che andrebbe condiviso non solo dalla comunità scientifica e medica dell’intera Calabria, ma soprattutto da quei calabresi onesti e operosi che credono ancora nel futuro di questa regione e che alle beghe e agli interessi personali preferiscono quelli della collettività”.
“L’ipotesi di chiusura del Centro oncologico, prevista dalla Legge regionale n. 11 del 30 aprile 2009, contestata l’altro ieri nel corso dell’assemblea del personale alla quale hanno partecipato direttori, dirigenti medici e personale del comparto, è quanto mai inopportuna e da respingere con decisione perché ciò comporterebbe di sicuro un allungamento delle liste di attesa per tutte le patologie oncologiche ed una nuova conseguente emigrazione dei nostri pazienti”.
“Mi chiedo - aggiunge Ursini - se i politici regionali abbiano tenuto in debita considerazione questi risvolti o se, la decisione assunta, sia stata solo un atto di mera contabilità tra spesa e ricavi. La ricerca, specie quella oncologica, non può avere alcuna limitazione, perché spesso i risultati si raggiungono dopo anni di studi e di sacrifici ed è giusto dare ai calabresi tale opportunità. Chi non condivide questo ha interessi diversi da difendere che non sono certamente legati a quelli degli ammalati”.
“Il nostro auspicio - conclude Vincenzo Ursini - è che in Calabria le cose possano veramente cambiare, facendo lavorare e potenziando le poche realtà esistenti, ma siamo convinti che per fare ciò ci vogliono idee nuove. Un aiuto importante in tal senso potrà arrivare proprio da quegli ambienti universitari che hanno veramente a cuore le sorti di questa regione. Dare ai pazienti affetti di cancro risposte concrete all’interno del territorio regionale, con unità oncologiche di area medica (endocrinologia, pneumologia, gastroenterologia) e di unità chirurgiche (chirurgia addominale, toracica, neurochirurgia, otorinolaringoiatria, ecc) e a tutti i calabresi la possibilità di conoscere con congruo anticipo eventuali cellule o patologie tumorali (diagnostica per immagini e radiometabolica) è un atto di grande sensibilità al quale nessun amministratore oculato può e deve sottrarsi”.

mercoledì 27 maggio 2009

Festivart '09: in scena il “Sogno di una notte di mezza estate” di Felix Mendelssohn Bartholdy

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Venerdì 29 maggio 2009 – ore 20.45
Piccolo Teatro Unical
“Recitar suonando” a cura del Conservatorio di Cosenza
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Felix Mendelssohn Bartholdy
Sogno di una notte di mezza estate
da William Shakespeare
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Coro e Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza
Maria Pia Piscitelli, soprano
Alessandra Volpe, mezzosoprano
Caterina Vertova, voce recitante
Luciano Luciani, maestro del coro
Donato Sivo, direttore
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Dopo il successo della serata inaugurale, che ha visto protagonisti d’eccezione il pianista Enrico Pieranunzi e la cantante Maria Pia De Vito, Festivart ‘09 entra del vivo della programmazione.
Venerdì 29 maggio alle ore 20.45 al Ptu Piccolo Teatro Unical si terrà una manifestazione di grande interesse musicale e teatrale. Il Coro e l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza proporranno “Sogno di una notte
di mezza estate”, che Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) compone per l’omonima commedia di William Shakespeare.
Il compositore tedesco scrive l’ouverture, considerata uno dei suoi capolavori, nel 1826 a soli 17 anni. Poi, nel 1843, la completa musica di scena in cui il mondo degli elfi del regno di Oberon e l’universo fatato creato da Shakespeare trovano una eccellente veste sonora. L’ouverture e gli intermezzi musicali furono usat
i in molte allestimenti teatrali nel corso dell’Ottocento.
Il concerto è parte del progetto “Recitar suonando” a cura del Conservatorio di musica di Cosenza: tre serate con differenti organici, generi e stili, ma accomunate dalla presenza della voce recitante.

Per il “Sogno di una notte di mezza estate” sarà Caterina Vertova, attrice teatrale di lungo corso proveniente dal “Piccolo Teatro” di Milano, impegnata nel cinema con registi come Fellini, Vancini e Ozpetek, volto noto delle fiction televisive (Commesse, Incantesimo e altre).
La parte musicale è affidata alla bacchetta del Maestro Donato Sivo, che guiderà l’orchestra sinfonica del Conservatorio, il coro pre
parato dal Maestro Luciano Luciani, due soliste di fama: il soprano Maria Pia Piscitelli e il mezzosoprano Alessandra Volpe, voci apprezzate nei migliori teatri lirici internazionali fra cui La Scala di Milano.
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Biglietto 5 euro, tessera abbonamento maggio-novembre 20 euro.
Studenti e personale di Unical e Conservatorio biglietto 1 euro, tessera abbonamento 10 euro.
I biglietti saranno in vendita sino alle
ore 20.30.
Prevendita: inprimafila, tel. 0984. 795699, www.inprimafila.net
A concerto iniziato, sarà consentito l’ingresso in sala solo al termine del primo segmento di brano.
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Programma del concerto con biografie artisti
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Caterina Vertova
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Maria Pia Piscitelli
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Coro e Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza
con direttore Donato Sivo
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CAMS - Centro Arti Musica e Spettacolo
Università dela Calabria
Email:
organizzazione.festivart@gmail.com - festivart@gmail.com
Telefono:
338.5048865
0984.493291 - 493295

Conservatorio di Cosenza: seminario e concerto di musica elettroacustica di James Dashow

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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
“Stanislao Giacomantonio”
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZ
A
www.conservatoriodicosenza.it
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Concerto di musica elettroacustica
Giovedì 28 maggio, ore 21
Chiostro del Conservatorio
Ingress
o libero
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Il computer come strumento musicale
27-29 maggio Unical- Dams/ Conservatorio
Ingresso libero
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Il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza propone, per giovedì 28 maggio alle ore 21, un concerto di musica elettroacustica in cui saranno eseguiti brani di James Dashow (nella foto). Il compositore nato a Chicago, una delle figure più rappresentative del panorama internazionale della musica elettroacustica e della computer music, sarà a Cosenza oltre che per il concerto, per il seminario che terrà tra l’Università della Calabria e il Conservatorio nei giorni 27-29 maggio. Per entrambe le manifestazioni l’ingresso è libero.
La serata di gioved
ì 28 si svolgerà all’aperto, nel Chiostro del Convento di S. Maria delle Grazie, sede del “Giacomantonio”. Il programma comprende tre lavori della recente produzione di Dashow, di cui uno in particolare merita grande interesse. Si tratta di “Archimedes”, scritto fra il 2000 e il 2008, dedicato alla figura straordinaria del matematico siracusano vissuto nel II secolo a.c. L’opera, un condensato di alta tecnologia applicata alla musica e alla visione, prevede proiezioni video per planetario, musica elettronica a 6 canali, computer graphics e computer animation. Nella versione originale ha una durata complessiva di circa due ore e mezzo. Nel concerto, la sera del 28 maggio, Dashow presenterà “Archimedes” in forma di un montaggio adattato a una proiezione video tradizionale della durata di 45’, con esecuzione di musica elettronica su sei canali reali. Nella drammaturgia distribuita in 5 atti, oltre ai riferimenti diretti ad Archimede, vi sono inserzioni continue di materiali che riguardano lo sviluppo del pensiero matematico fino ai nostri giorni.
Completano il concerto altri due lavori di Dashow che offrono differenti esempi della prassi della musica elettronica ed elettroacustica. Il brano “… at other times, the distances”, composto nel 1999, è un lavoro in quadrifonia che ha ricevu
to importanti riconoscimenti internazionali in diversi festival di musica elettronica. Dashow qui utilizza il suo ambiente compositivo informatico definito Diades.
“Sul Filo dei Tramonti” è un lavoro del 2005 per arpa, flauti e suoni elettronici che costituisce un esempio importante della scrittura di Dashow. Vi si realizza un’ulteriore applicazione di Diades che opera parallelamente sia a livello della composizione dei suoni elettronici che della scrittura strumentale. Gli esecutori sono Lucia Bova, ar
pa e Tommaso Rossi, flauti.
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Programma del concerto, curriculum di James Dashow, curricula degli esecutori Lucia Bova e Tommaso Rossi, presentazione del seminario e del concerto, programma del seminario.
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James Dashow
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Per informazioni:
Conservatorio di Cosenza
Rosanna Gervasi - 0984 76627
Pia Tucci - ufficio stampa Conservatorio di Cosenza - 3385048865
Email: ufficiostampa@conservatoriodicosenza.it
Alessia Frappi - Andrea Infusino - Melania Nuara - Saverio Pugliese - Fabio Sposato, studenti collaboratori dell’ufficio stampa

sabato 23 maggio 2009

"Stalettì - Lisbona, ragioni e prospettive di un inedito scambio culturale"

. Clicca sull'immagine per ingrandimento
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Un ringraziamento speciale all'amico Enzo Cerullo di "Stalettì Web" - www.staletti.com per la realizzazione grafica e l'offerta della locandina.

venerdì 22 maggio 2009

SPECIALIZZAZIONI MEDICHE, QUIZ MINISTERIALI ERRATI?

Segnalati da Francesco Ursini diversi errori alla Commissione del MIUR.
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Catanzaro – Sembrano non avere fine le vicissitudini che stanno affrontando i giovani medici aspiranti specializzandi italiani che, a partire dal 9 giugno, si accingono a partecipare al concorso per l’ammissione alle Scuole di specializzazione di Area medica della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Dopo l’inaccettabile ritardo nella pubblicazione del bando, che ha permesso alle casse del Governo di risparmiare decine di milioni di euro e l’accorpamento delle Scuole di specializzazione che ha penalizzato gravemente le piccole università, un altro possibile “scandalo” incombe sul futuro dei neo laureati, e cioè i quiz ministeriali che comporranno la prima prova del concorso perché questi quiz, da una approfondita disamina, presentano numerosi errori sia nella loro stesura che nelle risposte indicate come esatte.
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A riguardo parla Francesco Ursini (nella foto), aspirante medico specializzando di Catanzaro, che sull’argomento, nei giorni scorsi, ha segnalato alcuni degli errori più evidenti alla segreteria della Commissione del Ministero dell’Università e della Ricerca.
“In queste settimane, come tutti i miei colleghi, - spiega il giovane medico - sono impegnato nello studio per la preparazione della prima prova (60 quiz a risposta multipla) del concorso di ammissione alle scuole di specializzazione di area medica. E, come sicuramente avranno fatto altri giovani, mi sono reso conto di un fatto scandaloso: l’inadeguatezza dei quiz ufficiali pubblicati sul sito del MIUR (
http://scuole-specializzazione.miur.it) dedicato alle scuole di specializzazione. Infatti, la qualità dei quiz pubblicati è estremamente bassa e penalizza i giovani medici che hanno studiato duramente per conseguire la laurea: quiz ripetuti decine di volte, domande assolutamente ambigue, risposte completamente errate e comunque non aggiornate alle più recenti conoscenze in materia di diagnosi e terapia, domande doppie con due risposte differenti indicate come esatte”.
“In prima persona e non penso di essere stato l’unico, - continua Francesco Ursini - ho fatto presente queste problematiche via email all’indirizzo fornito dal MIUR (
scuole-specializzazione@cineca.it) e mi è stato risposto che la Commissione è a conoscenza di questi errori e che provvederà a pubblicare un errata corrige sul sito stesso o ad eliminare le domande “incriminate” dal sorteggio. Mi chiedo - aggiunge - come sia possibile tutto questo. Le domande, che dovrebbero essere state redatte da una commissione ministeriale di “luminari” del campo scientifico e medico sembrano preparate da un ragazzino delle scuole medie, vista la mole interminabile di errori. A questo punto sembra ovvio pensare che verosimilmente le domande siano state compilate, piuttosto, dal primo portaborse o segretario dei professori nominati (e pagati per questo lavoro), che, evidentemente, hanno altro a cui pensare che non sia il futuro dei giovani medici italiani. Mi auguro che non sia così e che gli errori siano solo dovuti alla complessità del lavoro”.
“La situazione – prosegue Francesco Ursini – è, comunque, gravissima. La mediocrità dilaga e il tentativo di emulare il modello americano, dove la maggior parte degli esami vengono espletati con quiz a risposta multipla, sembra miseramente fallito. La qualità della formazione universitaria italiana fa acqua da tutte le parti e la colpa non è sicuramente dei giovani, dato che come si può ben notare l’inadeguatezza regna ad ogni livello della gerarchia universitaria e ministeriale”.
“Insieme a molti colleghi - conclude - siamo fermamente determinati ad intavolare una battaglia legale contro il Ministero e l’intera Commissione delegata alla compilazione dei quiz, qualora le domande incriminate dovessero, in qualche modo, danneggiare il risultato delle nostre prove d’esame”.

Actualidade do antifascismo cultural de Pier Paolo Pasolini

L’attualità dell’antifascismo culturale di Pier Paolo Pasolini
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“Nasci em 1922. Não conheci, portanto, o fascismo como a geração precedente. A sociedade fascista em que vivia, era aceite por mim ingenuamente, mal imaginando que podia existir outra. O que me fez sofrer, na idade em que comecei a cultivar-me, a ler os primeiros livros, foi sentir a indiferença geral e o desprezo oficial pela cultura. Tudo o que eu descobria ou que então amava era silenciado, ou resolutamente banido pelos fascistas: Rimbaud, os poetas simbolistas, herméticos, os grandes autores de teatro... A minha reacçao face ao fascismo assumiu, portanto, a forma de uma paixão por toda a cultura silenciada. Mesmo nos cine-gufs, os cine-clubs da universidade fascista de então, eu suscitava ingenuamente problemas literários ou artísticos que eram literalmente inconcebíveis. Assim, mais do que o fascismo violento, o das matracas e dos assassinatos políticos, foi sobretudo o fascismo estúpido e inculto que descobri em primeiro lugar. O meu antifascismo de adolescente era, portanto, mais cultural do que político”.
PIER PAOLO PASOLINI, As últimas palavras de um ímpio, conversas com Jean Duflot, Lisboa, Distri Editora, 1985, p. 23.
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“Sono nato nel 1922. Quindi non ho conosciuto il fascismo allo stesso modo della precedente generazione. La società fascista in cui vivevo la accettavo ingenuamente, immaginando appena che ne potesse esistere un’altra. Ciò di cui ho sofferto fu, all’età in cui ho cominciato a farmi una cultura, a leggere i primi libri, di avvertire con quanta generale indifferenza, con quanto ufficiale disprezzo veniva considerata la cultura. Qualsiasi cosa scoprissi e amassi era allora tenuta sotto silenzio, o schiettamente messa al bando dai fascisti: Rimbaud, i poeti simbolisti, ermetici, i grandi autori drammatici… La mia reazione nei riguardi del fascismo si manifestò dunque attraverso una passione per tutta la cultura che era allora passata sotto silenzio. Anche nei cineguf, i cineclub dell’università fascista di allora, intavolavo ingenuamente discussioni letterarie o artistiche che erano proprio inconcepibili. Così più che il fascismo violento, quello dei manganelli e degli assassinii politici, è stato piuttosto il fascismo stupido e incolto quello che ho scoperto per primo. Più culturale che non politico era il mio antifascismo da adolescente”.
PIER PAOLO PASOLINI, Il sogno del centauro, a cura di Jean Duflot, Roma, Editori Riuniti, 1982, p. 26.
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Pier Paolo Pasolini

mercoledì 20 maggio 2009

Conservatorio di Cosenza: mostra di sassofoni d’epoca

Nel suggestivo chiostro di Santa Maria delle Grazie
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Nel chiostro dell’ex convento di Santa Maria delle Grazie, sede del Conservatorio di Musica di Cosenza, è possibile ammirare un’interessante mostra di sassofoni d’epoca allestita dal musicista palermitano Luciano Inguaggiato. La sua collezione privata è una fra le più ampie d’Europa. Sono esposti 47 pezzi che documentano la storia dello strumento. Il più recente è del 2005, il meno recente è del 1866 e porta il numero di matricola 23, dunque vicinissimo al prototipo che il belga Adolphe Sax creò nel 1841 e brevettò nel 1846. In quel periodo, le ditte parigine cominciarono a copiare e produrre il nuovo strumento, prevedendone il grande successo su scala mondiale.
L’esposizione, che include pezzi di varie case produttrici fra cui Buffet-Crampon, Selmer e Buescher, resterà visitabile fino a sabato 23 maggio, ogni giorno dalle ore 8 alle ore 20. L’ingresso è libero.
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Alcuni dei sassofoni d'epoca in mostra a Cosenza
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Viagem a Portugal: Cabo da Roca

Ponta mais ocidental do continente europeu
Il punto più occidentale del continente europeo
"O nosso obrigado aos amigos Paula e Jorge, pessoas amáveis e guias excelentes... Para sempre terão um lugar especial no nosso coração!" - Laura e Domenico
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AQUI…
ONDE A TERRA SE ACABA
E O MAR COMEÇA
(CAMÕES)
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Viagem a Portugal: Cabo da Roca – Foto di Laura Za ©
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“Não é verdade. A viagem não acaba nunca. Só os viajantes acabam. E mesmo estes podem prolongar-se em memória, em lembrança, em narrativa. Quando o viajante se sentou na areia da praia e disse: «Não há mais que ver», sabia que não era assim. O fim duma viagem é apenas o começo doutra. É preciso ver o que não foi visto, ver outra vez o que se viu já, ver na Primavera o que se vira no Verão, ver de dia o que se viu de noite, com sol onde primeiramente a chuva caía, ver a seara verde, o fruto maduro, a pedra que mudou de lugar, a sombra que aqui não estava. É preciso voltar aos passos que foram dados, para os repetir, e para traçar caminhos novos ao lado deles. É preciso recomeçar a viagem. Sempre. O viajante volta já”.
José Saramago, Viagem a Portugal, Caminho - O Campo da Palavra, Lisboa 1995, p. 387.
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“Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: «Non c’è altro da vedere», sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si era già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Il viaggiatore torna subito”.
José Saramago, Viaggio in Portogallo, Giulio Einaudi editore, Torino 1999, p. 507.
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E nós voltaremos ao Cabo da Roca... à procura do sol!
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Università Magna Graecia, presentato ricorso contro decreto Gelmini

In forse la data delle prove di accesso alla specializzazioni.
La Facoltà di Medicina di Catanzaro rischia lo smantellamento entro pochi anni.
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Catanzaro – L’Università Magna Graecia non ci sta e, insieme ad altre quattro atenei italiani, contesta il decreto di accorpamento di alcune Scuole di Specializzazione alle Università di Napoli e Bari emanato a fine marzo dal ministro Gelmini, presentando un dettagliato ricorso.
“Questo probabilmente - afferma Vincenzo Ursini (nella foto a sinistra), segretario aziendale della Federazione dei Sindacati Indipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro - determinerà uno slittamento della data di espletamento delle procedure concorsuali, con ovvio danno per gli studenti. Il Governo, invece, guadagnerà altri mesi di stipendi non pagati agli specializzandi, per un totale di circa 9 milioni di euro al mese, (1.800 € per 5.000 borse di studio) risparmiati alle spalle dei giovani medici”.
“Cosa altrettanto grave - continua Ursini - è che la Regione Calabria, ad oggi, non ha inteso dare alcuna risposta ai giovani neolaureati calabresi che nel mese di aprile avevano protestato duramente contro la decisione della Giunta di annullare anche le 17 borse di studio assicurate fino allo scorso anno accademico”.
“Per capire la gravità di tale decisione, in termi
ni occupazionali, per i giovani neolauretati calabresi - aggiunge Ursini - basti pensare che la Regione Sicilia, per quest’anno, ha finanziato 180 borse. La Calabria vanta, invece, un altro primato negativo, quello di essere l’unica regione d’Italia a non aver finanziato alcuna borsa di specializzazione”.
“Fonti certe – continua Ursini – confermano che le borse di studio addizionali finanziate alla Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia sono in totale 9, di cui una dalla provincia di Catanzaro, una dal comune e le altre sette dalla Fondazione Tommaso Campanella e dall’Azienda Ospedaliera Mater Domini. Nulla, invece, è arrivato, come si auspicava, dalle altre amministrazioni provinciali della regione che pure alla Magna Graecia hanno diversi studenti iscritti. Il comune di Catanzaro, tra l’altro, non ha a
ncora provveduto al pagamento della borsa di cui ha dato comunicazione. La conseguenza sarà che il Rettore non potrà confermare al Ministero la disponibilità della stessa”.
Del tutto particolare – continua Ursini – sembra essere anche la decisione assunta dal Consiglio di Facoltà circa i criteri per l’assegnazione delle borse alle rispettive scuole. Le borse disponibili saranno, infatti, assegnate, almeno per ora, alle scuole che avranno 2 posti ministeriali, cercando in tal modo di evitare l’anno prossimo (i programmi del MIUR sono indirizzati ad accorpare tutte le scuole con meno di 3 posti) l’accorpamento d
elle stesse alle Università di Napoli e Bari. Se da una parte potrebbe essere giusta questa ipotesi, dall’altra – sostiene Ursini – tale soluzione appare quanto mai discutibile, perché condurrà ad un’assegnazione sbilanciata delle borse. Basti pensare che la scuola di Endocrinologia che ha un solo contendente avrà 3 borse al pari della scuola di Medicina Interna con 8 possibili contendenti; oppure che la scuola di Oculistica, una scuola di stretta specializzazione, avrà 4 borse, più della scuola di Medicina Interna che, indubbiamente, è di più ampio respiro e garantisce maggiori sbocchi professionali”.
“Ad ogni modo, questa scelta fatta nel bene di un interesse superiore, non servirà a proteggere le Scuole di specializzazione. Infatti, il Ministero ha diramato una nota in cui chiarisce che il prossimo anno verranno accorpate tutte le scuole con meno di 6 docenti per area disciplinare. Ad oggi, da quanto è a nostra conoscenza, alla Facoltà di Medicina della Magna Graecia, soddisfano questi requisiti soltanto le scuole di Medicina Interna, Chirurgia Generale e Neurologia. In queste condizioni la Facoltà di Medicina di Catanzaro andrebbe verso un totale smantellamento e potrebbe chiudere i battenti entro pochi anni. Né, nell’immediato, sarà possibile nominare nuovi professori per colmare questa lacuna, perchè l’Ateneo potrà assumere o nominare nuovi docenti in quantità pari al 50% di quelli pensionati. L’augurio della FSI – conclude Ursini – è che queste considerazioni abbiano orecchie capaci di ascoltare per porre immediatamente rimedio a queste incongruenze, perché i tempi sono veramente ristretti”.
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L'Università della Magna Graecia, Catanzaro

lunedì 18 maggio 2009

Un manifesto di "Utopie calabresi" a Stalettì

Per informare i cittadini dell'importante reportage televisivo della RTP - Rádio e Televisão de Portugal sul legame storico che unisce Stalettì (Catanzaro) alla città di Lisbona. Il servizio è andato in onda lo scorso 13 maggio sui canali RTP1 e RTPinternacional, all'interno del programma PORTUGAL EM DIRECTO. Una replica è stata trasmessa oggi, sugli stessi canali, in BOM DIA PORTUGAL, il più importante programma d'informazione del mattino della RTP.

Il manifesto di "Utopie calabresi" affisso oggi a Stalettì
Un ringraziamento speciale all'amico Enzo Cerullo di "Stalettì Web" - www.staletti.com per la realizzazione grafica e l'offerta del manifesto.


Per visualizzare il reportage televisivo della RTP, clicca qui:

Il reliquario di San Gregorio Taumaturgo
del Museu de São Roque di Lisbona
Foto di Laura Za ©

VEDI ANCHE:
- Gemellaggio Stalettì-Lisbona (1)
- Gemellaggio Stalettì-Lisbona (2)

domenica 17 maggio 2009

F.S.I. su Borse di Specializzazione finanziate da comune e provincia di Catanzaro

Ursini: “Decisione politica seria che merita il plauso della città”.
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Catanzaro - “La decisione dell’Amministrazione provinciale e di quella comunale di finanziare due borse di specializzazione da destinare ai giovani neolaureati della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia, anche se non risolve definitivamente i problemi emersi nelle scorse settimane, è un atto di grande sensibilità politica e merita il plauso della città e della provincia tutta”.
Lo ha dichiarato Vincenzo Ursini, nella qualità di segretario della Federazione dei Sindacati Indipendenti, FSI, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, che agli inizi del mese di aprile aveva messo in campo, unitamente al Comitato dei giovani medici aspiranti specializzandi e al rappresentante degli studenti della Facoltà di Medicina Giuseppe Tomaino, significative azione di protesta sia contro la decisione della Giunta regionale, a firma del vice presidente Domenico Cersosimo, di tagliare ben 17 borse di specializzazione, sia contro il decreto del Ministro dell’Università, Mariastella Gelmini, di accorpare diverse Scuole catanzaresi alle Università di Napoli e Bari, sminuendo di fatto il valore della comunità scientifica della Magna Graecia.
“Come FSI, se non avessimo avuto il coraggio di ribellarci (siamo stati i primi a farlo, unitamente ad uno sparuto gruppo di aspiranti specializzandi) forse non si sarebbe arrivato a questo, anche se riteniamo che i posti ad oggi disponibili sono ancora insufficienti a coprire le reali esigenze dei giovani neolaureati”.
“Una cosa - aggiunge Ursini - è certa: nessuno si era mosso in tempi utili e nessuno aveva ravvisato la necessità di protestare anticipatamente, accettando passivamente le decisioni assurde della Regione e del Miur. La nostra protesta e quella degli aspiranti specializzandi è stata condivisa solo dopo le clamorose dimissioni del direttore della Cattedra di Malattie Infettive, Vincenzo Guadagnino che, a differenza dei nostri rappresentanti istituzionali, ha ritenuto giusto sostenere la Facoltà di Medicina e, di conseguenza, il diritto dei nostri giovani neolaureati di completare il loro ciclo formativo a Catanzaro”.
“Significativa era stata, altresì, - prosegue Vincenzo Ursini - la decisione del professore Ordinario di Medicina Interna, Franco Perticone, che in una articolata lettera indirizzata al ministro Gelmini aveva elencato tutte le incongruenze del decreto ministeriale. “L’accorpamento ad altre università - aveva sottolineato Perticone - non induce alcuna economia gestionale dal momento che i docenti delle Scuole di Specializzazione sono gli stessi del Corso di Laurea in Medicina e non è prevista alcuna indennità aggiuntiva per l’espletamento della didattica post-laurea”.
“Ora, l’augurio della F.S.I. - conclude Ursini - è che il Rettore scelga di destinare almeno le due borse finanziate da comune e provincia a quelle specializzazioni che hanno reali necessità e che potenzialmente potrebbero essere di supporto a tutta l’area medica del territorio”.

Presentati i risultati degli scavi archeologici del castello di Squillace

di Carmela Commodaro

SQUILLACE - I risultati della campagna di scavi archeologici svolta da giugno a dicembre scorsi nel castello di Squillace sono stati presentati venerdì, nella sala conferenze dell’Istituto Cassiodoro di Squillace. Dopo l’introduzione dell’assessore comunale alla Cultura Agazio Spanò, il quale ha fatto anche una breve riflessione sull’indagine archeologica, “che deve essere condotta con il fine della fruizione pubblica e della conoscenza collettiva”, ha preso la parola l’archeologa, Chiara Raimondo, responsabile degli scavi archeologici del castello, che ha presentato la squadra impegnata negli scavi e composta da Angela Bosco, Raffaella Cicero, Francesca Conidi, Paola De Idonè, Achiropita Scorpaniti (responsabili di settore); Amedeo Brusco, Eugenio Donato e Tobia Virgilio (addetti ai rilievi topografici e archeologici); Mario Froio (per le riperse video); Anna Pisano (responsabile del magazzino e primo restauro). Mostrando una serie di diapositive, l’archeologa ha illustrato i vari ritrovamenti: primo fra tutti quello relativo ad una brocca del VI-VII secolo e poi le varie tombe, oggetti in ceramica, in metallo, in vetro, in oro. “Sono venute alla luce – ha detto la Raimondo – una decina di tombe, una delle quali, di adulto, aveva come corredo una brocca di ceramica di produzione regionale, a bande rosse, con un graffito raffigurante una croce con piccoli occhielli: questo oggetto costituisce il più antico reperto finora rinvenuto a Squillace”. Soffermandosi sulla necropoli, l’archeologa ha mostrato i ritrovamenti di diversi banchetti funebri, resti di stoviglie e ceramiche del periodo e forse anche una sepoltura giudaica. Importante, inoltre, il ritrovamento di una botola all’interno della torre angioina; mentre nella torre federiciana, di forma poligonale, è stato trovato un primo pavimento in pietra e, al di sotto, un’altra pavimentazione con un taglio che porta al sotterraneo. Su un lato della stessa torre è venuta fuori una scala che permette l’accesso al piano sotterraneo. Nel palazzo federiciano, poi, sono venute alla luce le tre strutture murarie appartenenti alle tre fasi normanne. Imponente la massa di ceramiche ritrovata: un patrimonio incredibile che sarà sistemato in un apposito museo. Al termine la Raimondo ha fatto un appello per salvare il Castrum bizantino di S. Maria del Mare a Stalettì, tra le più importanti per la storia dell’Altomedioevo italiano e del periodo bizantino in Calabria. “Buona parte di una delle torri di fiancheggiamento dell’entrata principale al castrum – ha detto - è crollata. Chiedo un intervento al fine di fermare un disastro archeologico e la pianificazione di un programma di finanziamenti a lungo termine per valorizzare un’area di incommensurabile valore storico, archeologico e paesaggistico”. In rappresentanza della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria è intervenuta M. Grazia Aisa, la quale ha rilevato che c’è un forte interesse della Soprintendenza per l’area di Squillace e dintorni, ma è importante che tutte le altre istituzioni, anzitutto la Regione, si attivino con i finanziamenti per dare impulso alla ricerca archeologica. Concludendo, il sindaco di Squillace Guido Rhodio ha posto l’accento sul fatto che “gli scavi effettuati nel castello hanno condotto a eventi di portata storica”. “A buon ragione – ha aggiunto Rhodio – si può dire che l’attuale sito di Squillace era abitato anche nel VI secolo e che, grazie ai tanti reperti venuti alla luce, anche la storia della nostra ceramica viene stravolta e integrata”.

L'archeologa Chiara Raimondo presenta
i risultati degli scavi del castello di Squillace

Un folto pubblico ha seguito la presentazione
dei risultati degli scavi archeologici
insieme al sindaco di Squillace, Guido Rhodio

sabato 16 maggio 2009

Festivart 2009, concerto d'apertura con Enrico Pieranunzi, Maria Pia De Vito, Francesco Lanzillotta

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Gran concerto d’apertura con
Enrico Pieranunzi, pianoforte - Maria Pia De Vito, voce
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Incontro con Enrico Pieranunzi e Maria Pia De Vito
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Rende, Università della Calabria, 19 maggio 2009
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La seconda edizione di Festivart avrà inizio martedì 19 maggio 2009 alle ore 20.45 presso il PTU Piccolo Teatro Unical dell’Università della Calabria (piazza Molicelle, dietro l’Aula Magna) con il concerto “Stati Uniti di note da Gerswhin a Copland”. Protagonisti d’eccezione due nomi di rilievo del panorama jazzistico, il pianista Enrico Pieranunzi e la cantante Maria Pia De Vito, insieme all’ensemble Roma Sinfonietta, direttore Francesco Lanzillotta.
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Il programma presenta alcune espressioni delle reciproche influenze fra jazz, musica classica e contemporanea, folklore americano. La prima parte è dedicata alle Songs di George Gershwin (1898-1937), secondo gli eleganti arrangiamenti di Gianni Ferrio per sax, pianoforte, quintetto d’archi, con e senza voce; altre per pianoforte e voce.
Nella seconda parte sarà eseguito il brano “Appalachian Spring”, nella prima versione per piccola orchestra scritta nel 1944 da Aaron Copland (1900-1990). Si tratta di musica per balletto composta per una coreografia di Martha Graham. Il tema ispiratore è una festa primaverile di pionieri in una fattoria sulle colline della Pennsylvania.
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Enrico Pieranunzi, Festival di Friburgo 2006. Foto by D. Baumann
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Maria Pia De Vito, Blue Note, New York 2008 with Scott Colley
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Francesco Lanzillotta, Auditorium Conciliazione, 15.12.07
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Biglietto 5 euro, tessera abbonamento maggio-novembre 20 euro (disponibile dal secondo spettacolo).
Studenti biglietto 1 euro, tessera abbonamento 10 euro.
I biglietti saranno in vendita sino alle ore 20.30.
A concerto iniziato, sarà consentito l’ingresso in sala solo al termine del primo brano.
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Festivart è la rassegna di musica, teatro, cinema e arti visive organizzata dal Cams (Centro arti musica e spettacolo) dell’Unical con il sostegno della Regione-Assessorato P.I. e Cultura. Si protrarrà fino al 20 novembre. La qualità del programma, la dilatazione cronologica, il carattere multidisciplinare, la collaborazione con enti pubblici e soggetti privati, l’interscambio con le attività didattiche dell’Università e del Conservatorio di Cosenza, fanno di Festivart la più ampia e varia manifestazione culturale mai organizzata in Calabria.
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Festivart favorisce le relazioni fra l’ateneo e le istituzioni culturali del territorio. Inoltre offre agli studenti dell’area urbana di Cosenza diverse opportunità di approfondimento e di conoscenza “dal di dentro” delle manifestazioni artistiche con i suoi protagonisti. In questa prospettiva, Enrico Pieranunzi e Maria Pia De Vito martedì 19 maggio dalle ore 16 alle ore 18 nelle sale del Cams, zona Polifunzionale dell’Unical, terranno un incontro con gli studenti del Conservatorio di Cosenza (dove Pieranunzi fu docente negli anni ’70). All’incontro, che sarà coordinato dal M° Nicola Pisani, possono partecipare anche eventuali interessati esterni al Conservatorio.
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VEDI ANCHE:
Piccolo Teatro Unical, Rende: presentata la rassegna Festivart 09 - seconda edizione (Con il cartellone della manifestazione)

venerdì 15 maggio 2009

COSENZA: LA NOTTE DEI MUSEI 2009 A PALAZZO ARNONE

"LA NOTTE DEI MUSEI"
PERFORMANCE A CURA DEL CONSERVATORIO DI COSENZA
GALLERIA NAZIONALE DI COSENZA, PALAZZO ARNONE
Sabato 16 maggio 2009, ore 21.00-1.00
Ingresso libero
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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
“Stanislao Giacomantonio”
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
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Il Conservatorio di musica di Cosenza partecipa all’iniziativa europea che dal 2005 riscontra grande successo in tutta Europa e che, in questa edizione, coinvolgerà circa 2.000 musei europei che resteranno aperti fino a tarda notte con ingresso libero.
Nelle varie sale della Galleria Nazionale
di Cosenza, a Palazzo Arnone, ricche di opere d’arte di altissimo valore, si alterneranno studenti e docenti nelle esecuzioni di musiche di diverse epoche, dal Rinascimento ai giorni d’oggi, e di diversi generi, compresi jazz e celtica, da parte di gruppi strumentali, ensemble vocali, solisti. Fra questi ultimi, il pianista Andrea Bauleo, che nel Salone delle Conferenze alle ore 21.45 eseguirà il brano di Mussorgsky “Quadri di un’esposizione”.
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Per informazioni:
Pia Tucci - ufficio stampa Conservatorio di Cosenza - tel. 3385048865
Email: ufficiostampa@conservatoriodicosenza.it
Alessia Frappi - Andrea Infusino - Melania Nuara- Saverio Pugliese - Fabio Sposato,
studenti collaboratori dell’ufficio stampa

giovedì 14 maggio 2009

Presentazione del cd “Musiche al Castello”

Curato dal Dipartimento di Musica Antica del “Giacomantonio” di Cosenza
Galleria Nazionale di Cosenza - Palazzo Arnone
Venerdì 15 maggio alle ore 18
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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
“Stanislao Giacomantonio”
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZA
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Venerdì 15 maggio alle ore 18, nella splendida cornice di Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, nel Salone delle Conferenze si terrà la presentazione del cd “Musiche al Castello”, interamente curato dal Dipartimento di Musica Antica del “Giacomantonio” di Cosenza. Parteciperanno Fabio De Chirico, Soprintendente Bsae della Calabria, Giorgio Reda e Gioacchino De Padova, rispettivamente direttore e docente del Conservatorio di Cosenza. La manifestazione fa parte del programma “La Galleria Nazionale di Cosenza fra suoni e visioni”.
Saranno eseguiti dal vivo alcuni brani del cd registrato dal 4 all’8 ottobre 2006 nel Castello normanno svevo di Cosenza. L’incisione rappresenta il coronamento di un lungo lavoro di ricerca storica e di prassi esecutiva sv
oltosi all’interno del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio cosentino. «È un pregiato prodotto di “Alta formazione”- ha sottolineato il direttore Reda- è la sintesi di una collaborazione non solo tra docenti, ma anche studenti del nostro Istituto».
Nel corso della manifestazione di presentazione saranno eseguite musiche di Giuseppe Sammartini (1695-1750), Georg Friedrich Händel (
1685-1759) e Francois Couperin (1668-1733) da parte dell’Ensemble Barocco del Conservatorio di Cosenza. I componenti sono: Teresa Cardace (soprano); Annalisa De Simone, Giovanni Battista Graziadio (flauto dolce); Antonella Conforti, Sabrina Donato, Mariella Pisani (flauto traversiere); Cristiano Brunella, Antonella Curcio (violino barocco); Gioacchino De Padova (viola da gamba); Paolo Luciani, Debora Pecora (clavicembalo).
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PROGRAMMA
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Pia Tucci - ufficio stampa Conservatorio di Cosenza, tel. 338.5048865
Email: ufficiostampa@conservatoriodicosenza.it
Alessia Frappi - Andrea Infusino - Melania Nuara - Saverio Pugliese - Fabio Sposato, studenti collaboratori dell’ufficio stampa

mercoledì 13 maggio 2009

Stasera sui canali della RTP, la TV pubblica portoghese, reportage sul legame storico fra Stalettì e Lisbona

Nel servizio l’intervista a Domenico Condito, autore di una ricerca storica sul culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nel XVI secolo.

Stasera la RTP, Rádio e Televisão de Portugal, ha trasmesso un reportage sull'importante legame storico che unisce Stalettì (Catanzaro) a Lisbona. La capitale
portoghese conserva nel “Museu de São Roque”, il più importante museo d’arte sacra del Portogallo, il cranio di San Gregorio Taumaturgo. La reliquia, venerata a Stalettì fino al XVI secolo, è conservata all’interno di un preziosissimo reliquario dorato che sostiene la scultura in argento di “Nossa Senhora com o Menino”,un capolavoro dell’arte orafa del XVI secolo già esposto al Museo del Prado di Madrid e a Ratisbona. Nel reportage televisivo, registrato proprio nel “Museu de São Roque”, l’intervista a Domenico Condito, autore di una ricerca storica su “Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nell’età di Filippo II”.
Il servizio è stato trasmesso all’interno della trasmissione “PORTUGAL EM DIRECTO”, andata in onda sui canali RTP1 e RTPi (RTP internacional).



Il reliquario di San Gregorio Taumaturgo
conservato nel “Museu de São Roque” di Lisbona

VEDI ANCHE:
- Un manifesto di “Utopie calabresi” a Stalettì
- Reportage della RTP, la Rádio e Televisão de Portugal, sul legame storico fra Stalettì e Lisbona
- Gemellaggio Stalettì-Lisbona (1)
- Gemellaggio Stalettì-Lisbona (2)
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