L’infezione da virus epatico B (HBV) è un problema sanitario di straordinaria rilevanza mondiale: l’OMS stima l’esistenza di oltre 400 milioni di portatori cronici del virus che sono ad elevato rischio di cirrosi, scompenso epatico, epatocarcinoma.
La prevalenza di infezione varia notevolmente a seconda delle diverse zone geografiche potendo superare l’8% nei paesi in via di sviluppo. In Italia si sta assistendo ad una profonda trasformazione dello scenario epidemiologico dell’epatite B grazie al miglioramento degli standard igienico-sanitari ed alla introduzione della vaccinazione obbligatoria per tutti i nuovi nati (Legge 165/1991). L’incidenza annua di casi di infezione da HBV/100.000 abitanti è infatti scesa da 5 (1990) a 1,6 (2004) e l’odierna prevalenza di portatori è inferiore al 2%.
Sono dati diffusi nel corso del convegno scientifico nazionale “L’infezione da HBV: una nuova era?” promosso dalla sezione calabrese della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), presieduta dal professor Vincenzo Guadagnino, Direttore della Cattedra di Malattie Infettive dell’Università Magna Graecia, tenutosi presso il Campus di Germaneto.
Aperto ad infettivologi, gastroenterologi, biologi, medici di medicina interna e di medicina generale, il convegno si è avvalso del patrocinio dell’Università, Cattedra di Medicina Sperimentale e Clinica “Gaetano Salvatore”, di quello dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini, dell’Ordine dei Medici della Provincia di Catanzaro e del Gruppo Epatologico Calabro-Siciliano.
Dopo la introduzione del professor Vincenzo Guadagnino, presidente del Convegno; dei professori Tullio Barni, in rappresentanza del Magnifico Rettore, ed Elio Gulletta, in rappresentanza del Preside della Facoltà di Medicina, hanno portato il saluto ai convegnisti il direttore dell’Azienda Ospedaliera “Mater Domini”, Anna Rosalba Buttiglieri, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Enzo Ciconte.
Nel corso della riunione scientifica sono state illustrate le modifiche temporali dell’epidemiologia dell’HBV in Italia ed affrontato e dibattuto il problema del residuo sommerso epidemiologico, evidenziato da una recente indagine effettuata in Sicilia e Calabria. “Tale studio - è stato sottolineato - ha chiaramente dimostrato l’esistenza di un calo di livello di attenzione sulla infezione da HBV sia da parte dei pazienti che da parte dei curanti con un conseguente insufficiente impegno nella prevenzione della diffusione dell’infezione da HBV specie nell’ambito intrafamiliare”.
Altro argomento di particolare interesse dibattuto è stata la storia naturale della malattia da HBV. Questa è caratterizzata da ampia variabilità nel decorso: nel management dei soggetti con epatite B cronica è fondamentale una adeguata conoscenza dei fattori che influenzano la storia naturale della malattia determinandone la progressione e dei benefici/rischi correlati alle varie terapie antivirali disponibili.
“Nell’ambito della gestione terapeutica dell’infezione - ha detto il professo Vincen zo Guadagnino - certamente stiamo vivendo una era realmente nuova e grandi sono i progressi conseguiti e numerose sono le opzioni oggi disponibili che alimentano un grande ottimismo. Siamo in possesso di terapie efficaci sul controllo della replicazione virale il cui principale obiettivo è prevenire/interrompere la progressione verso la cirrosi, l’insufficienza epatica e l’epatocarcinoma”.
Il convegno ha consentito di approfondire le complesse problematiche di questa malattia e di discutere, con la partecipazione di qualificatissimi esperti (Francesco Mazzotta, Tommaso Stroffolini, Giovanni Raimondo, Giuseppe Foti, Giovanni Battista Gaeta, Teresa Pollicino, Sandro Vento, Carlo Filice, Vincenzo Guadagnino, Benedetto Caroleo, solo per citarne alcuni)) le strategie terapeutiche più attuali con l’obiettivo di fornire precise indicazioni pratiche finalizzate alle corrette scelte del medico nelle condizioni di trattamento.
A fine convegno è stato approvata, infine, una intesa sinergica, sotto l’aspetto scientifico e culturale, tra le sezioni SIMIT della Calabria e della Sicilia.
La prevalenza di infezione varia notevolmente a seconda delle diverse zone geografiche potendo superare l’8% nei paesi in via di sviluppo. In Italia si sta assistendo ad una profonda trasformazione dello scenario epidemiologico dell’epatite B grazie al miglioramento degli standard igienico-sanitari ed alla introduzione della vaccinazione obbligatoria per tutti i nuovi nati (Legge 165/1991). L’incidenza annua di casi di infezione da HBV/100.000 abitanti è infatti scesa da 5 (1990) a 1,6 (2004) e l’odierna prevalenza di portatori è inferiore al 2%.
Sono dati diffusi nel corso del convegno scientifico nazionale “L’infezione da HBV: una nuova era?” promosso dalla sezione calabrese della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), presieduta dal professor Vincenzo Guadagnino, Direttore della Cattedra di Malattie Infettive dell’Università Magna Graecia, tenutosi presso il Campus di Germaneto.
Aperto ad infettivologi, gastroenterologi, biologi, medici di medicina interna e di medicina generale, il convegno si è avvalso del patrocinio dell’Università, Cattedra di Medicina Sperimentale e Clinica “Gaetano Salvatore”, di quello dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini, dell’Ordine dei Medici della Provincia di Catanzaro e del Gruppo Epatologico Calabro-Siciliano.
Dopo la introduzione del professor Vincenzo Guadagnino, presidente del Convegno; dei professori Tullio Barni, in rappresentanza del Magnifico Rettore, ed Elio Gulletta, in rappresentanza del Preside della Facoltà di Medicina, hanno portato il saluto ai convegnisti il direttore dell’Azienda Ospedaliera “Mater Domini”, Anna Rosalba Buttiglieri, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Enzo Ciconte.
Nel corso della riunione scientifica sono state illustrate le modifiche temporali dell’epidemiologia dell’HBV in Italia ed affrontato e dibattuto il problema del residuo sommerso epidemiologico, evidenziato da una recente indagine effettuata in Sicilia e Calabria. “Tale studio - è stato sottolineato - ha chiaramente dimostrato l’esistenza di un calo di livello di attenzione sulla infezione da HBV sia da parte dei pazienti che da parte dei curanti con un conseguente insufficiente impegno nella prevenzione della diffusione dell’infezione da HBV specie nell’ambito intrafamiliare”.
Altro argomento di particolare interesse dibattuto è stata la storia naturale della malattia da HBV. Questa è caratterizzata da ampia variabilità nel decorso: nel management dei soggetti con epatite B cronica è fondamentale una adeguata conoscenza dei fattori che influenzano la storia naturale della malattia determinandone la progressione e dei benefici/rischi correlati alle varie terapie antivirali disponibili.
“Nell’ambito della gestione terapeutica dell’infezione - ha detto il professo Vincen zo Guadagnino - certamente stiamo vivendo una era realmente nuova e grandi sono i progressi conseguiti e numerose sono le opzioni oggi disponibili che alimentano un grande ottimismo. Siamo in possesso di terapie efficaci sul controllo della replicazione virale il cui principale obiettivo è prevenire/interrompere la progressione verso la cirrosi, l’insufficienza epatica e l’epatocarcinoma”.
Il convegno ha consentito di approfondire le complesse problematiche di questa malattia e di discutere, con la partecipazione di qualificatissimi esperti (Francesco Mazzotta, Tommaso Stroffolini, Giovanni Raimondo, Giuseppe Foti, Giovanni Battista Gaeta, Teresa Pollicino, Sandro Vento, Carlo Filice, Vincenzo Guadagnino, Benedetto Caroleo, solo per citarne alcuni)) le strategie terapeutiche più attuali con l’obiettivo di fornire precise indicazioni pratiche finalizzate alle corrette scelte del medico nelle condizioni di trattamento.
A fine convegno è stato approvata, infine, una intesa sinergica, sotto l’aspetto scientifico e culturale, tra le sezioni SIMIT della Calabria e della Sicilia.
Il professor Guadagnino porge il saluto ai convegnisti