E’ durato più di due anni e riguarda il ruolo dei linfociti NK nel melanoma.
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Catanzaro - “Gli attacchi di Report alla Magna Graecia e al Polo Oncologico sono strumentali e non tengono conto di ciò che di buono stanno facendo tanti professori, ricercatori e giovani medici, animati non dalla necessità di guadagnare, pur legittima, ma dal desiderio di dare il loro fattivo contributo per la crescita culturale e sociale della Calabria”.
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A dirlo è Francesco Ursini (nella foto a sinistra), giovane medico catanzarese che, insieme ad altri colleghi, sotto la guida di illustri Direttori di Cattedra, ha portato a termine alcune ricerche e diversi studi, molto apprezzati a livello internazionale.
“Da noi – ha aggiunto Ursini – si lavora assiduamente e senza clamori, ed è questo che Report, insieme agli sprechi e alle discrasie, doveva fare anche emergere”.
“Agli attacchi esterni, contro i quali vedo poche reazioni, la nostra Università risponde con una attività scientifica altamente qualificata che viene ormai seguita dai più importanti Istituti di ricerca del mondo”.
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E i dati sembrano dargli ragione. Di recente, infatti, il Gruppo di ricerca in Immunologia dei Tumori, coordinato da Ennio Carbone (professore associato di Patologia Generale e Immunologia, membro del Consiglio della Scuola Superiore di Immunologia “Ruggero Ceppellini” e ricercatore associato del Centro di Microbiologia e biologia dei tumori del Karolinska Institutet di Stoccolma - nella foto a destra) e composto dallo stesso Francesco Ursini e da Valerio Mazzei, Rosanna La Rocca, Talib Hassan Alì, Caterina Ietto e Cinzia Garofano, ha concluso un importante studio, durato più di due anni, sulla risposta immune mediata dai linfociti citotossici NK (Natural Killer) durante la progressione del melanoma. Il lavoro, per i risultati che ne sono scaturiti che certamente saranno di grande aiuto per la individuazione di una terapia efficace contro questo tipo di tumore, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana “Journal of Clinical Investigation”, organo ufficiale della American Society for Clinical Investigation.
Allo studio, coordinato dal Laboratorio di Immunologia dei Tumori della Magna Graecia, hanno collaborato alcuni tra i più accreditati Laboratori universitari europei e americani (Mannheim, Babrham Institute di Cambridge, Karolinska Institutet di Stoccolma, Pittsbourgh University).
“I dati prodotti dal nostro laboratorio – ha commentato soddisfatto Ennio Carbone - hanno rivelato per la prima volta che i linfociti NK umani, selettivamente, riconoscono ed eliminano le metastasi linfonodali del melanoma maligno.
E’ da tener in conto che il melanoma maligno metastatizza prevalentemente per via linfatica. Il fatto che dei linfociti citotossici che normalmente circolano nei linfonodi possano riconoscere e distruggere le metastasi di melanoma apre nuove strade alla terapia anti neoplastica su basi immunologiche. In particolare questa scoperta è rilevante per un possibile trattamento dei pazienti calabresi affetti da melanoma tramite infusione di linfociti NK autologhi”.
“Il nostro lavoro - afferma Francesco Ursini - apre la strada per una possibile terapia innovativa immunologica del melanoma maligno. Grazie ai risultati conseguiti sarà presto possibile traslare le osservazioni fatte in vitro e in vivo direttamente sui pazienti affetti da melanoma. Se gli studi futuri confermeranno che nel complesso ambiente dell’organismo umano è possibile replicare le osservazioni sperimentali, fra non molto potremmo essere in grado di curare più efficacemente questa terribile neoplasia, che ogni anno uccide migliaia di persone in tutto il mondo.
“Qui, giovani laureati volenterosi lavorano sodo notte e giorno e producono risultati prestigiosi come quelli ottenuti dal nostro Gruppo. Ha ragione chi critica la gestione politica di alcuni settori di questa Università, ma ha torto marcio quando ignora o, peggio, fa finta di ignorare, generalizzando in maniera qualunquistica, che anche da noi esistono realtà eccellenti che fanno onore alla Calabria tutta”.
“I giornalisti di Report, certamente professionisti di rango, per offrire una informazione equilibrata, - aggiunge Ursini - avrebbero dovuto chiamare in causa anche chi passa le sue giornate in laboratorio tra sangue e provette e non limitarsi ad ascoltare chi occupa poltrone, per mero calcolo politico”.
Per ulteriori informazioni sull’attività di ricerca del Gruppo di Immunologia dei Tumori dell’UMG è possibile visitare il sito internet: www.unicz.it/immunology.
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A dirlo è Francesco Ursini (nella foto a sinistra), giovane medico catanzarese che, insieme ad altri colleghi, sotto la guida di illustri Direttori di Cattedra, ha portato a termine alcune ricerche e diversi studi, molto apprezzati a livello internazionale.
“Da noi – ha aggiunto Ursini – si lavora assiduamente e senza clamori, ed è questo che Report, insieme agli sprechi e alle discrasie, doveva fare anche emergere”.
“Agli attacchi esterni, contro i quali vedo poche reazioni, la nostra Università risponde con una attività scientifica altamente qualificata che viene ormai seguita dai più importanti Istituti di ricerca del mondo”.
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E i dati sembrano dargli ragione. Di recente, infatti, il Gruppo di ricerca in Immunologia dei Tumori, coordinato da Ennio Carbone (professore associato di Patologia Generale e Immunologia, membro del Consiglio della Scuola Superiore di Immunologia “Ruggero Ceppellini” e ricercatore associato del Centro di Microbiologia e biologia dei tumori del Karolinska Institutet di Stoccolma - nella foto a destra) e composto dallo stesso Francesco Ursini e da Valerio Mazzei, Rosanna La Rocca, Talib Hassan Alì, Caterina Ietto e Cinzia Garofano, ha concluso un importante studio, durato più di due anni, sulla risposta immune mediata dai linfociti citotossici NK (Natural Killer) durante la progressione del melanoma. Il lavoro, per i risultati che ne sono scaturiti che certamente saranno di grande aiuto per la individuazione di una terapia efficace contro questo tipo di tumore, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana “Journal of Clinical Investigation”, organo ufficiale della American Society for Clinical Investigation.
Allo studio, coordinato dal Laboratorio di Immunologia dei Tumori della Magna Graecia, hanno collaborato alcuni tra i più accreditati Laboratori universitari europei e americani (Mannheim, Babrham Institute di Cambridge, Karolinska Institutet di Stoccolma, Pittsbourgh University).
“I dati prodotti dal nostro laboratorio – ha commentato soddisfatto Ennio Carbone - hanno rivelato per la prima volta che i linfociti NK umani, selettivamente, riconoscono ed eliminano le metastasi linfonodali del melanoma maligno.
E’ da tener in conto che il melanoma maligno metastatizza prevalentemente per via linfatica. Il fatto che dei linfociti citotossici che normalmente circolano nei linfonodi possano riconoscere e distruggere le metastasi di melanoma apre nuove strade alla terapia anti neoplastica su basi immunologiche. In particolare questa scoperta è rilevante per un possibile trattamento dei pazienti calabresi affetti da melanoma tramite infusione di linfociti NK autologhi”.
“Il nostro lavoro - afferma Francesco Ursini - apre la strada per una possibile terapia innovativa immunologica del melanoma maligno. Grazie ai risultati conseguiti sarà presto possibile traslare le osservazioni fatte in vitro e in vivo direttamente sui pazienti affetti da melanoma. Se gli studi futuri confermeranno che nel complesso ambiente dell’organismo umano è possibile replicare le osservazioni sperimentali, fra non molto potremmo essere in grado di curare più efficacemente questa terribile neoplasia, che ogni anno uccide migliaia di persone in tutto il mondo.
“Qui, giovani laureati volenterosi lavorano sodo notte e giorno e producono risultati prestigiosi come quelli ottenuti dal nostro Gruppo. Ha ragione chi critica la gestione politica di alcuni settori di questa Università, ma ha torto marcio quando ignora o, peggio, fa finta di ignorare, generalizzando in maniera qualunquistica, che anche da noi esistono realtà eccellenti che fanno onore alla Calabria tutta”.
“I giornalisti di Report, certamente professionisti di rango, per offrire una informazione equilibrata, - aggiunge Ursini - avrebbero dovuto chiamare in causa anche chi passa le sue giornate in laboratorio tra sangue e provette e non limitarsi ad ascoltare chi occupa poltrone, per mero calcolo politico”.
Per ulteriori informazioni sull’attività di ricerca del Gruppo di Immunologia dei Tumori dell’UMG è possibile visitare il sito internet: www.unicz.it/immunology.