sabato 25 ottobre 2008

Decreto Gelmini, continua la mobilitazione di scuole e università in tutt'Italia

Concluso con un nulla di fatto l'incontro degli studenti con il ministro Gelmini.
Cresce la protesta anche in Calabria.
La cronaca delle manifestazioni di venerdì 24 ottobre.


La convocazione del ministro Gelmini dei fautori “della campagna terroristica” (così la stessa Gelmini aveva definito ieri le proteste degli studenti) si è conclusa con un nulla di fatto. All'incontro fantasma ha aderito solo Azione studentesca, sigla giovanile facente capo ad An. Le altre associazioni, Udu, Uds, e Reds, dopo aver incontrato il ministro alle 13 di oggi, hanno deciso di non sedersi proprio al tavolo; perché, come afferma Roberto Iovino dell'Uds, dopo aver “consegnato al ministro la nostra lettera invitandola a prendere atto del processo di mobilitazione ampio, plurale e democratico e a bloccare i provvedimenti su scuola e università. Lei ci ha detto che andrà avanti e questo è sinonimo di un totale scollamento tra le richieste del mondo studentesco e i provvedimenti che a colpi di decreto e senza alcun confronto sta portando avanti questo governo”. Nella sostanza non c'è nulla su cui trattare perché non c'è la volontà del ministro di modificare alcunché.

Anche l'opposizione si schiera a favore degli studenti. “Il decreto Gelmini - osserva Vincenzo Vita del Pd, sceso in piazza per dialogare con gli studenti - è la prima grande questione che mette in difficoltà il governo Berlusconi. Il premier e il ministro dell'Istruzione si sono già dovuti correggere, penso al maestro unico-prevalente e alla smentita da Pechino di Berlusconi sull'uso della polizia”. Quindi, sottolinea Vita, “bisogna continuare questa battaglia”. E conclude: “Anche quella sull'articolo 18 all'inizio sembrava persa, sul decreto scuola penso che ci possiamo avvicinare allo stesso risultato”. Il decreto legge sulla scuola sarà in discussione alla Camera nella giornata di martedì mentre il voto finale è previsto per le ore 10 di mercoledì 29. A questo proposito è intervenuta la Capogruppo del Pd Anna Finocchiaro, proponendo una sorta di pausa di riflessione con relativo spostamento della calendarizzazione del decreto.

Intanto oggi è stata un'altra giornata di fuoco sul versante delle occupazioni e delle manifestazioni studentesche. A Milano, quasi un migliaio i ragazzi che hanno seguito attentamente le lezioni dei propri docenti tenutesi in piazza Duomo. L'intensa giornata è stata aperta da una lezione dedicata ai "40 anni di fallimento dell'Università pubblica in Italia" per proseguire poi con seminari su "Paura e controllo sociale", "diritto costituzionale e riforma Gelmini", "Cultura russa", "giapponese I e II" e molto altro ancora.

Lezioni in piazza anche a Napoli. Protagonisti gli studenti ed i docenti dei licei scientifico e classico europeo del Convitto Vittorio Emanuele II di Piazza Dante che hanno protestato imbavagliati e seduti per terra con accanto uno striscione con su scritto: “Non è questo che volete? La cultura si zittisce”. Sempre in piazza, i ragazzi hanno anche allestito un banchetto per informare i cittadini sulle loro richieste.Un migliaio di giovani hanno partecipato a Venezia ad un'assemblea indetta dagli studenti di Cà Foscari nel cortile di San Basilio. All'incontro anche alcuni ricercatori precari che hanno annunciato, per domenica, una manifestazione davanti alla sede del Cnr. Terminato il dibattito, i manifestanti hanno raggiunto in corteo il Ponte di Rialto, ai cui piedi è stata improvvisata una “lezione all'aperto”. Mentre 2 mila studenti di tutti gli istituti scolastici superiori di Carrara hanno sfilato stamani insieme ai loro insegnanti, al personale tecnico e amministrativo delle scuole e molti genitori.

Anche gli universitari di Bergamo sono scesi in piazza. Un centinaio di giovani sono partiti dalla sede di Sant'Agostino per arrivare in piazza Vecchia facendo tappa in tutte le sedi universitarie di Bergamo Alta. Ma la vera manifestazione è prevista il 30 ottobre. Un grande appuntamento di mobilitazione a cui parteciperanno gli studenti delle superiori e dell'Università, i sindacati e i genitori.

Intanto non si placa la protesta delle scuole in Calabria. A Catanzaro corteo con la partecipazione di oltre un migliaio di studenti di vari istituti. Assemblee a Lamezia Terme al liceo classico Fiorentino, allo scientifico Campanella, al commerciale De Fazio e all'Istituto professionale. A Cosenza, stamani nuovo corteo per il centro storico mentre al liceo classico Telesio è in atto l'autogestione. Discussioni aperte anche nelle altre scuole superiori:sono 19 a protestare in tutta la provincia. A Reggio la mobilitazione del liceo scientifico Volta si è tradotta in uno sciopero bianco. Tutto questo mentre anche l'altro liceo scientifico cittadino, il Da Vinci, è in autogestione.

Anche a Cagliari cinquecento studenti delle superiori hanno animato un corteo lungo le principali strade della città sarda per protestare contro la legge 133 sulla riforma della scuola e dell'università. Un'iniziativa, questa, nata e diffusa attraverso gli sms. E ancora, fra le altre, assemblee, occupazioni, lezioni all'aperto e cortei a Rovigo (Partendo dalla stazione 1500 studenti sono sfilati per le vie della città delle rose in un corteo rumoroso, festoso e pacifico), a La Spezia (più di mille ragazzi hanno sfilato da piazza Brin attraverso piazza del mercato fino in piazza Mentana, a Catania (nell'ex monastero dei Benedettini, assemblea pubblica degli studenti per discutere della riforma), a Palermo (nella facoltà di Scienze della Formazione "Venti minuti dedicati all'informazione, all'approfondimento e al confronto”, oltre a nuove scuole superiori occupate), Pavia e Cremona (da stamattina anche la facoltà di Musicologia sede distaccata dell'Università degli Studi di Pavia a Cremona è in agitazione).

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