giovedì 17 giugno 2010

Il ministro La Russa e la destra italiana dovranno rispondere al paese dello strapotere della Lega Nord

Quella dell’inno nazionale è una questione secondaria, sollevata demagogicamente per nascondere una deficienza ben più grave: l’incapacità della destra italiana di porre un argine alla deriva leghista.

All’inaugurazione di una scuola a Vedelago, alla presenza del Governatore del Veneto Luca Zaia, è stato eseguito Và Pensiero al posto dell’Inno di Mameli. Ne è scaturita una vivace polemica a livello nazionale, segnata dall’intervento del Ministro della Difesa Ignazio La Russa contro la provocazione leghista, l’ennesimo attacco ai simboli dell’identità e dell’unità della nazione. «Presenterò un Disegno di legge per disciplinare l'uso obbligatorio in determinate circostanze dell'inno nazionale - ha tuonato il ministro – così avremo un riferimento normativo come esiste per l'esposizione della bandiera. In questo modo elimineremo un'altra occasione di discussione». La discussione, invece, è proprio il caso di riaprirla, se non altro per mettere in evidenza le contraddizioni politiche di una presa di posizione, quella di La Russa e in generale della destra di regime, difficilmente risolvibili “per legge”, ma delle quali un ministro della Repubblica ha il dovere di rendere conto al paese.
Lo Statuto della Lega Nord, approvato nel corso del Congresso Federale Ordinario del 1 – 2 – 3 marzo 2002, all’Articolo 1, che definisce le Finalità del partito, recita quanto segue:
«Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana». L’Articolo 1, scritto in italiano e non ancora in bergamasco, non lascia spazio ad alcun equivoco. La Lega Nord è una forza politica “eversiva” che persegue, per statuto, l’abbattimento dell’unità nazionale e la costituzione di uno Stato indipendente e sovrano: la Padania. Il disegno di smembramento dell’unità nazionale è stato accantonato solo apparentemente, con buona pace del ministro La Russa, per puro calcolo poltico. In realtà, si vogliono gettare le basi per creare uno Stato nello Stato, con l’intento di realizzare, prima o poi, il grande strappo.

"Dopo il federalismo, vogliamo giudici padani per una giustizia padana", aveva detto l'anno scorso il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, alla festa del Carroccio di Trescore Cremasco. "A casa nostra comandiamo noi, poi possiamo aiutare gli altri. Grazie al federalismo fiscale, niente sarà come prima - ha aggiunto - e i nostri futuri obiettivi sono la scuola e la magistratura padane. Basta giudici nominati da Roma". Fisco, scuola, magistratura e… ronde padane! Si possono ancora nutrire dubbi sulle intenzioni reali della Lega Nord e del volgar Senatur Padano? Il ministro La Russa è l’unico a non averlo capito, o mente, e sa di mentire, quando nega l’evidente progetto eversivo di Bossi e compagni?
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In realtà, la destra italiana, della quale La Russa è un esponente autorevole, si è assunta la responsabilità gravissima di permettere che la Lega Nord, forza politica minoritaria nel paese, svolgesse un ruolo determinante nel governo della nazione, affidando addirittura ad essa il compito di definire il progetto di riforma federale dello Stato. E’ questa la contraddizione oscena e insanabile della quale il ministro La Russa e tutta la destra di regime dovrebbero rendere conto al paese: il tradimento dei valori fondanti della propria storia politica, primi fra tutti l’amore alla Patria e l’indissolubilità della Nazione. Quella dell’inno nazionale è una questione secondaria, sollevata demagogicamente per nascondere una deficienza ben più grave: l’incapacità della destra italiana di porre un argine alla deriva leghista. E’ la fine ingloriosa di una lunga tradizione politica imbrigliata nel patto di ferro stretto dalla Lega Nord con Berlusconi: il federalismo in cambio delle leggi ad personam e dell’impunità del premier. E' la madre di tutte le “porcate” che, ne siamo certi, Giorgio Almirante avrebbe osteggiato con tutte le sue forze: onore, quindi, alla memoria di un avversario politico, che ha sempre sostenuto le sue idee con la dignità e la coerenza della propria intransigenza politica e morale. Non così La Russa e la destra del nostro tempo che non sopravvivranno politicamente alla “porcata leghista”, sommersi dalla stessa ignominia che, presto o tardi, il tribunale della storia rovescerà su Berlusconi e la sua allegra brigata “sfascista”.

Domenico Condito
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13 commenti:

Markus ha detto...

Buffo, un comunista che crede di sapere quello che avrebbe detto Almirante.

Decisamente il meno adatto a dare giudizi.

Unknown ha detto...

Ciao Domenico
José Saramago è morto oggi a Lanzarote.
Ho messo un picolo omaggio nel mio Blog.

Domenico Condito ha detto...

Markus,

mi dai del "comunista" e ti ringrazio del "complimento"! Mi spiace solo non poterlo accettare del tutto, perchè non sono comunista e non lo sono mai stato... Ma giro volentieri il "complimento" a tutti quei compagni comunisti di ieri e di oggi che hanno contribuito a fare dell'Italia un paese libero, democratico e civile, in molti casi con il sacrificio della loro vita... Io sono solo un cattolico che milita a sinistra, formatosi alla "scuola" di Ignazio Silone e di Mario Pomilio, più che sui testi di Marx e di Gramsci...
Ho avuto modo di conoscere il pensiero e l'azione politica di Giorgio Almirante molto più "da vicino" di quanto tu possa immaginare..., provando talvolta un senso di ammirazione per la sua passione politica e il suo senso etico, pur non condividendo naturalmente la sua visione del mondo... Tutto questo ti sembra buffo? Sarà, ma si tratta di una questione francamente irrilevante. La questione che pongo io mi sembra invece più consistente, e senz'altro più tragica che comica: la contraddizione di una destra che, fagocitata dall'asse Bossi- Berlusconi, ha svenduto le ragioni della propria storia politica, sostenendo, o per meglio dire subendo, il progetto di smantellamento dell'unità nazionale. E' una destra con le pezze al culo, la cui presenza al governo è ormai irrilevante, e questo non è un bene per il paese... "Buffo" e patetico è allora La Russa quando parla di patria e difende il tricolore, e chissà che prima o poi il volgar Senatur padano non gli suggerirà cosa farne di quella bandiera, come fece con la signora veneziana che l'aveva esposta dalla finestra di casa sua durante la manifestazione della "Lega Nord per l'Indipendenza della Padania" (questo è il nome per esteso del partito)a Venezia. E non ripeto le parole sprezzanti e volgari di Bossi per rispetto alla bandiera italiana e per l'amore che porto al mio paese.

Anonimo ha detto...

ALMIRANTE uomo d'altri tempi,rimasto fedele alla sua idea politica fino alla morte. come lo sono stati, quasi tutti i politici vecchio stampo, rimasti fedeli alle propie idee, giuste ho sbagliate che fossero,ne cito qualcuno PERTINI-BERLINGUER- TOGLIATTI-NENNI- PAIETTA LONGO- MICHELINI-SARAGAT-GRONCHI-DEGASPERI-ecc ecc.escludendo i politici che sono apparsi dopo gli anni 60. i primi sono tutte persone politiche da ricordare. gli ultimi da eliminare,come si fa con le cose che non servono più. VITTORIO

Domenico Condito ha detto...

Ciao Lelé,

ti ringrazio.
Ho appreso la notizia con dolore. Saramago amava l'Italia e si era appassionato alle vicende che riguardano la tutela della libertà e della democrazia nel nostro paese, e per questo in tanti italiani gli siamo molto grati.
Sto preparando un post per ricordarlo.

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

solo voi di sinistra siete perfetti.Solo la destra e la lega sono razzisti.SAperiamo si avveri il sogno leghista.... una bella secessione

Anonimo ha detto...

SAperiamo??? Ma che lingua parla Signor anonimo? Oppure oltre ad aver cambiato l'inno avete già inventato una nuova lingua "verde"... il padanese.
Furio

Markus ha detto...

Caro Domenico, comunista o catto-comunista, nel pensiero che ne scaturisce, c'è poca differenza...

Su una cosa hai però ragine, quella dell'inno è una questione secondaria: la Lega è un partito che utilizza alcune "manifestazioni" ( di pensiero o fisiche) che servono per aggregare il suo elettorato, come la manifestazione sul Po ( che possiamo assimilare alle Feste dell'Unità).

La Lega ha da tempo abbandonato ogni proposito separatista e oggi la Lega e la destra sono ideologicamente un tutt'uno, sono quasi totalmente sovrapponibili.
Sono finiano (anzi, ex-finiano, da quando Fini ha abbracciato le litanie di sinistra)e nella mia zona la Lega non si presenta alle elezioni; ma se si presentasse non avrei molte remore a darle il mio voto.

Joe ha detto...

a democrazia prevede che ciascuno possa esprimere la propria idea, senza per questo essere tacitato dagli altri.
E' sempre e comunque una buona cosa rispettare le opinioni altrui.
Poi ogniuno può votare ciò che crede sempre sperando che abbia maturata la propria convinzione per se e per il futuro dei figli.
Oggi al governo c'è una coalizione
che fà cio che sta facendo. Nel bene o nel male, è l'espressione della volontà popolare, ragion per cui quello che accade oggi ricadrà sulle spalle del popolo.

Unknown ha detto...

L'inno nazionale o meno non è una questione importante è verò, tuttavia è uno dei sintomi della malattia che sta minando l'Italia. Cosa sono queste liti destra, sinistra, comunisti, fascisti, etc.
Ognuno ha le sue idee, non le cambia certo x gli sproloqui di pochi scalmanati.
Almirante era da ammirare, era carismatico. Pertini nel suo discorso di insediamento al Quirinale ha detto che sarebbe diventato il Presidente di TUTTI gli ITALIANI.

riccardo ha detto...

La lega ha abbandonato ogni proposito di creare la patagnia, anche perchè italia attuale e patagnia sotto la guida dei peronaggi leghisti sarebbero la stessa cosa quindi preferisco non rischiare
Se i cittadini del veneto o della lombardia o della calabria o sicilia volessero autodeterminarsi e costituire uno stato indipendente nessno lo può impedire, e tu non sei nessuno per poter decidere del destino di una persona o di una comunità
L'italia non sarà mai una nazione, e il suo smembramento è solo questione di tempo (in europa si stanno costituendo nuovi stati, per ultimi stanno arrivando i fiamminghi e i valloni in belgio poi tocca a noi)
Leggi il trattato di new york e il patto di helsinki...capirai che la costituzione italiota è carta straccia al loro cospetto e nulla può contro la volontà di un popolo

Anonimo ha detto...

Io abito a vicino a vedelago e posso dirvi che la notizia dell'inno è falsissima. L'inno è stato eseguito al momento dell'inaugurazione (al taglio del nastro, come confermato dal direttore della banda msicale e da alcuni presenti). è stata montata una notizia sul nulla pur di screditare il gov.Zaia.

www.pnveneto.org ha detto...

Più che per screditare è stato montatot utto per fare pubblicità alla lega...in questo periodo invece di risolvere i problemi sono impegnati a spartirsi i soldi e le poltrone, dando solo aria alla bocca.
E voglio proprio vedere cosa combineranno con il rinnovo dello statuo della regione veneto, bossi non vede l'ora di togliere ogni riferimento al ''popolo veneto'' per compiere definitivamente il suo sogno di distruggere ogni istinto separatista del veneto

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