giovedì 6 agosto 2009

GUIDA ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Pubblicata da Ursini a cura di ARGeSSA-CIA.
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“L’agricoltura biologica costituisce un modo relativamente nuovo di fare agricoltura, maggiormente attento alla salute dell’uomo e alla tutela dell’ambiente. Si può sinteticamente definire l’agricoltura biologica come un insieme di tecniche agronomiche e colturali atte a preservare l’equilibrio fra gli organismi viventi, il clima e l’azione dell’uomo senza l’impiego di prodotti chimici di sintesi. Il crescente interesse verso il metodo di agricoltura biologica da parte dei consumatori ci spinge a pensare che tutto questo non corrisponda ad una moda, bensì al consolidamento di una nuova cultura basata su alcuni principi di interesse generale, non solo riconducibili al mondo agricolo, ma all’insieme tutto della società civile che diventa sempre più attenta a tematiche quali la sicurezza alimentare, il benessere degli animali, la conservazione e la difesa dell’ambiente”.
Sono questi i presupposti che hanno spinto l’Associazione Regionale per la Gestione dei Servizi di Sviluppo Agricolo della Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria a promuovere la pubblicazione del volume “Guida all’agricoltura biologica”, edito di recente dalle Edizioni Ursini di Catanzaro.
“L’azienda agricola biologica – spiega Giuseppe Mangone, presidente regionale Cia - è ormai diventata una realtà radicata su tutt
o il territorio calabrese e ha conosciuto, nel corso degli ultimi anni, una evoluzione sia in riguardo agli ettari investiti ad agricoltura biologica, sia in riguardo alle quantità prodotte e alla gamma di alimenti a disposizione dei consumatori finali”. Cresciuta anche come dimensione media, l’ azienda agricola raccoglie i consensi dei consumatori locali e nazionali grazie al crescente interesse dell’opinione pubblica verso temi quali la salubrità degli alimenti, la rintracciabilità delle produzioni, la garanzia del marchio europeo”.
“D’altronde – continua Mangone - all’a
gricoltura biologica e di conseguenza agli agricoltori và riconosciuto il merito di una attenzione particolare nei riguardi dell’ambiente e della conservazione della biodiversità nel rispetto dei cicli naturali. L’agricoltura ecocompatibile è quindi uno strumento attraverso il quale non solo si producono cibi sani e genuini (senza residui di prodotti chimici), ma si guarda in modo attento alla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda”.
“In questa ottica, - conclude il presidente regionale Cia - oggi ci troviamo di fronte a una nuova regolamentazione europea in merit
o alla produzione biologica (ci si riferisce al Reg. Ce 834/2007 e Reg. Ce 889/2008) a cui seguirà quella nazionale che riafferma e rafforza i principi stabiliti dal primo regolamento europeo in materia di agricoltura biologica ma che contiene anche importanti novità”.
Il manuale pubblicato da Ursini, a cura di ARGESSA-CIA vuole essere, quindi, uno strumento utile per i tanti agricoltori biologici dislocati sul territorio calabrese che necessitano di avere informazioni e ragguagli in merito all’evoluzione normativa europea e nazionale in materia di agricoltura biolo
gica; il volume, distribuito gratuitamente presso la sede regionale di Catanzaro, vuole essere anche utile a tutti i tecnici che si occupano della materia.
Ricordiamo che l’Argessa ha curato diverse altre pubblicazioni, tra le quali “Fare Agriturismo”, “La qualità in agricoltura”, “Normativa fiscale per l’agriturismo”, “DOP – IGP – DOC – IGT, made in Calabria” e “Il libro unico del lavoro”, tutte coordinate da Giuseppe Mangone e Rosa Critelli con la collaborazione di Patrizia Guzzo Bonifacio.
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3 commenti:

agriturismo ha detto...

In un mondo dove le risorse sembrano destinate ad esaurisrsi sempre più velocemente, ogni azione volta a preservare l'ambiente è non solo lungimirante, ma assume connotati di sempre più urgente attualità. In questo contesto, grande è l'opera svolta dall'agricoltura biologica e dalle vacanze in agriturismo

Susete Evaristo ha detto...

Olá meu amigo há dias que não o visitava.
A agricultura biológica é uma maneira nova, mas muito antiga de produção de alimentos.
Lembro-me que na Quinta onde cresci, o meu pai só usava estrume
composto de palha ervas estrume dos animais da quinta, os quais eram tratados num espaço próprio.
A agricultura não foi protegida pelos governos e depois da entrada para a CEE (pelo menos aqui em Portugal)passaram a ser distribuidos subsídos para arranque e abate de árvores de fruto, por outro lado com a dimunuição dos campos de cultivo começaram a desenvolver uma agricultura baseada nos pesticidas desincentivando as boas práticas de lavoura. Neste momento o abandono das terras é uma realidade em Portugal aproveitada pelos espanhóis para compra e aproveitamento da cultura intensiva da Oliveira. Passamos assim de mal a pior uma vez que ao fim de alguns anos as terras vão estar tão desgastadas que não darão nem frutos nem cereais. A politica agricula é por aqui um completo desastre.
Um grande abraço

Argos ha detto...

Domenico,

Mais um post cheio de sabedoria!
A agricultura biológica é uma forma de aproveitamento da terra sem os "impactos" da agricultura intensiva.
Em POrtugal, embora se avance em passo de caracol, já temos alguns resultados e com algum sucesso.

Um abraço

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