Ursini (Accademia dei Bronzi) “Iniziativa lodevole che va condivisa da tutti”.
Facebook, gruppo catanzarese promuove ‘u ciaciu.
CATANZARO – “Collochiamo un’opera di m° Saverio Rotundo, detto ‘u ciaciu, nel Parco della Biodiversità”, è il nome del gruppo di Facebook, fondato da Silvestro Bressi, autore del libro “Una volta a Catanzaro” pubblicato da Ursini e già in terza edizione, che nel giro di sei mesi ha raggiunto 1800 adesioni. Un successo che premia l’iniziativa di Bressi, più che lodevole e che nel contempo conferma quanto sia ormai apprezzata, negli ambienti più autentichi e liberi, la produzione artistica dello scultore catanzarese.
Tra gli amministratori del gruppo Rossella Procopio, Terry Boemi, Lorella Commodoro, Davide Ruga, Antonio Nicoletta e Vincenzo Ursini, nella qualità di presidente dell’ “Accademia dei Bronzi”, associazione culturale tra le più conosciute in Italia.
“L’osservatore attento - commenta Silvestro Bressi - noterà che tra gli iscritti a questo gruppo c’è un’alta percentuale di catanzaresi, emigrati compresi, associazioni locali e artisti italiani e stranieri, ma quel che farà certamente piacere all’artista è il che all’iniziativa hanno aderito tanti giovani. Sono dati significativi, frutto di un’adesione sentita e spassionata”.
“E’ bello - aggiunge Vincenzo Ursini - leggere i commenti di quanti si sono iscritti al gruppo, inviando foto delle opere e delle tante performance del maestro Rotundo, artista del quale, purtroppo, non v’è traccia su nessuno dei motori di ricerca, a differenza di tantissimi altri scultori di scarsa sostanza, osannati come divi anche dalle nostre parti”.
Mastro Saverio è, come forse molti non sanno, il creatore dell’arte dell’abbandono, “art brut”. Attraverso le sue abili mani e il suo schietto modo di pensare, materiali quotidiani, accantonati dai catanzaresi, hanno ripreso vita e sono finiti sotto i riflettori, a tutto campo. Pochi sanno dei tantissimi attestati di merito da lui ricevuti nel corso di importanti iniziative. Di molti riconoscimenti non c’è più traccia, così come di tante sue opere andate rubate o distrutte.
“Ricordo – continua Bressi - il collage materico, in basso rilievo, realizzato dal compianto Mimmo Rotella sulla facciata del palazzo delle poste, al quale nessuno fece mai caso sino a quando gli americani non valutarono il nostro artista. Subito fu programmato un intervento di restauro. Dare il giusto valore alle sculture del m° Saverio Rotundo, credo sia un atto di grande sensibilità nei confronti di un uomo, schivo e sincero, che ha amato l’arte sin dall’infanzia creando opere degne di essere patrimonio della collettività”.
“La collocazione di una sua opera nel Parco della Biodiversitrà, grazie a internet, - conclude Vincenzo Ursini - potrebbe anche contribuire a far conoscere questo originale artista locale in tutto il mondo. La palla è lanciata, ci auguriamo che qualcuno continui a giocarla con intelligenza”.
Tra gli amministratori del gruppo Rossella Procopio, Terry Boemi, Lorella Commodoro, Davide Ruga, Antonio Nicoletta e Vincenzo Ursini, nella qualità di presidente dell’ “Accademia dei Bronzi”, associazione culturale tra le più conosciute in Italia.
“L’osservatore attento - commenta Silvestro Bressi - noterà che tra gli iscritti a questo gruppo c’è un’alta percentuale di catanzaresi, emigrati compresi, associazioni locali e artisti italiani e stranieri, ma quel che farà certamente piacere all’artista è il che all’iniziativa hanno aderito tanti giovani. Sono dati significativi, frutto di un’adesione sentita e spassionata”.
“E’ bello - aggiunge Vincenzo Ursini - leggere i commenti di quanti si sono iscritti al gruppo, inviando foto delle opere e delle tante performance del maestro Rotundo, artista del quale, purtroppo, non v’è traccia su nessuno dei motori di ricerca, a differenza di tantissimi altri scultori di scarsa sostanza, osannati come divi anche dalle nostre parti”.
Mastro Saverio è, come forse molti non sanno, il creatore dell’arte dell’abbandono, “art brut”. Attraverso le sue abili mani e il suo schietto modo di pensare, materiali quotidiani, accantonati dai catanzaresi, hanno ripreso vita e sono finiti sotto i riflettori, a tutto campo. Pochi sanno dei tantissimi attestati di merito da lui ricevuti nel corso di importanti iniziative. Di molti riconoscimenti non c’è più traccia, così come di tante sue opere andate rubate o distrutte.
“Ricordo – continua Bressi - il collage materico, in basso rilievo, realizzato dal compianto Mimmo Rotella sulla facciata del palazzo delle poste, al quale nessuno fece mai caso sino a quando gli americani non valutarono il nostro artista. Subito fu programmato un intervento di restauro. Dare il giusto valore alle sculture del m° Saverio Rotundo, credo sia un atto di grande sensibilità nei confronti di un uomo, schivo e sincero, che ha amato l’arte sin dall’infanzia creando opere degne di essere patrimonio della collettività”.
“La collocazione di una sua opera nel Parco della Biodiversitrà, grazie a internet, - conclude Vincenzo Ursini - potrebbe anche contribuire a far conoscere questo originale artista locale in tutto il mondo. La palla è lanciata, ci auguriamo che qualcuno continui a giocarla con intelligenza”.
1 commento:
Adoro esta língua italiana!
bj e saúde!
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