STALETTI’ - Un “follis”, cioè un’antica moneta di bronzo, è stato rinvenuto nel Castrum bizantino di Santa Maria del Mare, a Stalettì, durante i lavori di pulizia del sito che precedono gli interventi di consolidamento strutturale posti in atto dalla Soprintendenza archeologica della Calabria. La moneta, risalente al X-XI secolo d.C., reca la figura di Cristo.
La ripresa dei lavori nell’importante sito archeologico di Stalettì è stata salutata con viva soddisfazione dall’archeologa Chiara Raimondo che nei mesi scorsi aveva più volte lanciato veri e propria appelli perché venisse salvaguardata anzitutto la torre giustinianea del Castrum danneggiata dal maltempo. L’area archeologica di S. Maria del Mare è considerata da tutti gli studiosi del settore a livello nazionale ed internazionale tra le più importanti per la storia dell’Altomedioevo italiano e del periodo bizantino in Calabria. Si tratta del cuore dei cosiddetti luoghi cassiodorei, culla della cultura occidentale europea laica e cristiana.
All’avvio dei lavori di pulizia del sito, realizzati dal Consorzio di bonifica Ionio catanzarese, presieduto da Garzioso Manno, erano presenti la funzionaria della Soprintendenza M. Grazia Aisa, il sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso, l’assessore comunale alla Cultura Silvio Tassone e il proprietario dell’area Giovanni Gatti. Per porre fine al crollo, già parzialmente avvenuto, della torre giustinianea la Soprintendenza archeologica ha predisposto una serie di interventi. D’altra parte sia la dottoressa Aisa che il sindaco Narciso si sono detti determinati a riprendere il discorso interrotto nel 1999 con la chiusura della campagna di scavi dell’École française de Rome nel Castrum bizantino. Lo stesso sindaco ha preannunciato che chiederà un sopralluogo al nuovo Soprintendente archeologico calabrese, Simonetta Bonomi e all’assessore regionale al Turismo Damiano Guagliardi, ed ha auspicato lo stanziamento di fondi da parte della Regione per la realizzazione di un parco archeologico a Santa Maria del Mare.
All’avvio dei lavori di pulizia del sito, realizzati dal Consorzio di bonifica Ionio catanzarese, presieduto da Garzioso Manno, erano presenti la funzionaria della Soprintendenza M. Grazia Aisa, il sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso, l’assessore comunale alla Cultura Silvio Tassone e il proprietario dell’area Giovanni Gatti. Per porre fine al crollo, già parzialmente avvenuto, della torre giustinianea la Soprintendenza archeologica ha predisposto una serie di interventi. D’altra parte sia la dottoressa Aisa che il sindaco Narciso si sono detti determinati a riprendere il discorso interrotto nel 1999 con la chiusura della campagna di scavi dell’École française de Rome nel Castrum bizantino. Lo stesso sindaco ha preannunciato che chiederà un sopralluogo al nuovo Soprintendente archeologico calabrese, Simonetta Bonomi e all’assessore regionale al Turismo Damiano Guagliardi, ed ha auspicato lo stanziamento di fondi da parte della Regione per la realizzazione di un parco archeologico a Santa Maria del Mare.
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