“Che la missione di governo e maggioranza è quella di fare di Berlusconi un cittadino ‘senza doveri’ è chiaro da tempo, c’è però da rimanere sempre stupiti dinnanzi all’accanimento che ci mettono per raggiungere l’obiettivo”. Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Giustizia, secondo cui “le possibili modifiche al lodo Alfano di cui si è iniziato a parlare renderebbero ancora più scandaloso un testo di per sé già indecente, puntando a estendere la copertura del lodo a presidente del Consiglio e ministri anche per reati commessi prima dell’assunzione delle loro funzioni. C’è una ventaglio di soluzioni nell’individuazione di ciò che dovrà essere sospeso ed invero nel Pdl si sono evidenziate tre posizioni: secondo la prima dovrà essere sospeso il processo vero e proprio; per la seconda la sospensione scatterà con l’esercizio dell’azione penale, ossia dopo la conclusione delle indagini; secondo la terza posizione la sospensione dovrà invece riguardare sia il processo in senso stretto che le indagini, e quindi per l’alta carica la suddetta sospensione dovrebbe operare dal momento dell’iscrizione nel registro degli indagati. In attesa di capire quale delle tre posizioni del Pdl sarà individuata da maggioranza e governo come la più conveniente per le necessità del premier, l’Italia dei Valori è radicalmente critica su questo ennesimo tentativo di scudare Berlusconi”.
“In due anni – prosegue l’esponente IdV - abbiamo avuto il primo lodo Alfano, successivamente dichiarato incostituzionale, poi la proposta di sospensione dei processi generalizzata, quindi la prescrizione breve con la morte di almeno 100mila processi (disegno di legge adesso parcheggiato alla Camera dopo l’approvazione al Senato) e ancora il legittimo impedimento, su cui diverse autorità giudiziarie hanno sollevato profili di incostituzionalità, così come aveva fatto l’Italia dei Valori in aula, e ora la sospensione dei processi per le alte cariche, leggasi Silvio Berlusconi, al quale per altro negli ultimi tempi si sono aggiunti anche alcuni ministri (Fitto, Matteoli, probabilmente Scajola e ora Brancher, ma riteniamo che l’elenco sia parziale per difetto). Insomma – conclude Li Gotti - una compagine governativa (in essa inserendo anche il sottosegretario Cosentino, inseguito da un mandato di cattura per collusione con la camorra, e il sottosegretario Bertolaso) con un tasso di sospetta criminalità elevatissimo, che aspetta con impazienza l’apertura di un’uscita di sicurezza per sottrarsi ai processi”.
“In due anni – prosegue l’esponente IdV - abbiamo avuto il primo lodo Alfano, successivamente dichiarato incostituzionale, poi la proposta di sospensione dei processi generalizzata, quindi la prescrizione breve con la morte di almeno 100mila processi (disegno di legge adesso parcheggiato alla Camera dopo l’approvazione al Senato) e ancora il legittimo impedimento, su cui diverse autorità giudiziarie hanno sollevato profili di incostituzionalità, così come aveva fatto l’Italia dei Valori in aula, e ora la sospensione dei processi per le alte cariche, leggasi Silvio Berlusconi, al quale per altro negli ultimi tempi si sono aggiunti anche alcuni ministri (Fitto, Matteoli, probabilmente Scajola e ora Brancher, ma riteniamo che l’elenco sia parziale per difetto). Insomma – conclude Li Gotti - una compagine governativa (in essa inserendo anche il sottosegretario Cosentino, inseguito da un mandato di cattura per collusione con la camorra, e il sottosegretario Bertolaso) con un tasso di sospetta criminalità elevatissimo, che aspetta con impazienza l’apertura di un’uscita di sicurezza per sottrarsi ai processi”.
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