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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
CONSERVATORIO DI MUSICA
Stanislao Giacomantonio
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZA
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1810-2010
1810-2010
I grandi anniversari
Chopin e Schumann
nel bicentenario della nascita
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nel bicentenario della nascita
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CONCERTO DEL 10 MAGGIO
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Lorenzo Parisi, Eugenio Prete (violino),
Giuseppe Pisciotta (viola),
Costanza Persichella (violoncello)
Tatiana Malguina, Rodolfo Rubino (pianoforte)
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Musiche di Chopin, Brahms, Schumann
Cosenza, Teatro “A. Rendano”
Lunedì 10 maggio 2010 ore 20.30
Ingresso libero
Giuseppe Pisciotta (viola),
Costanza Persichella (violoncello)
Tatiana Malguina, Rodolfo Rubino (pianoforte)
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Musiche di Chopin, Brahms, Schumann
Cosenza, Teatro “A. Rendano”
Lunedì 10 maggio 2010 ore 20.30
Ingresso libero
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È giunto al terzo appuntamento il ciclo di concerti “I grandi anniversari: Chopin e Schumann”, che il Conservatorio di Cosenza ha organizzato per celebrare il bicentenario della nascita di due fra i maggiori esponenti del Romanticismo musicale, nati entrambi nel 1810.
Dopo due concerti dedicati entrambi interamente all’opera pianistica di Fryderyk Chopin, il prossimo programma si presenta variegato. Si ascolterà il pianoforte solista in due brani di Chopin, il delicato Notturno in do diesis opera postuma e la celebre Polacca op. 53 “Eroica”. L’interprete sarà Rodolfo Rubino, il quale sarà impegnato con Tatiana Malguina nelle Variazioni su un tema di Robert Schumann op.23 per pianoforte a quattro mani, composte nel 1861 da Johannes Brahms per omaggiare il suo maestro.
Nel Quintetto in mi bemolle maggiore op. 44 Schumann affianca il pianoforte al quartetto d’archi. E realizza nel contempo un accostamento a quei tempi inedito - era il 1842- e una interessante composizione da camera, oggi fra le più eseguite ed apprezzate del periodo romantico. Il brano sarà eseguito da Lorenzo Parisi ed Eugenio Prete (violini), Giuseppe Pisciotta (viola), Costanza Persichella (violoncello) e Rodolfo Rubino (pianoforte). L’appuntamento è fissato al Teatro Rendano di Cosenza lunedì 10 maggio alle ore 20,30. L’ingresso è libero.
Dopo due concerti dedicati entrambi interamente all’opera pianistica di Fryderyk Chopin, il prossimo programma si presenta variegato. Si ascolterà il pianoforte solista in due brani di Chopin, il delicato Notturno in do diesis opera postuma e la celebre Polacca op. 53 “Eroica”. L’interprete sarà Rodolfo Rubino, il quale sarà impegnato con Tatiana Malguina nelle Variazioni su un tema di Robert Schumann op.23 per pianoforte a quattro mani, composte nel 1861 da Johannes Brahms per omaggiare il suo maestro.
Nel Quintetto in mi bemolle maggiore op. 44 Schumann affianca il pianoforte al quartetto d’archi. E realizza nel contempo un accostamento a quei tempi inedito - era il 1842- e una interessante composizione da camera, oggi fra le più eseguite ed apprezzate del periodo romantico. Il brano sarà eseguito da Lorenzo Parisi ed Eugenio Prete (violini), Giuseppe Pisciotta (viola), Costanza Persichella (violoncello) e Rodolfo Rubino (pianoforte). L’appuntamento è fissato al Teatro Rendano di Cosenza lunedì 10 maggio alle ore 20,30. L’ingresso è libero.
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NOTE DI SALA A CURA DI DANIELA PIRAINO
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J. Brahms Variazioni su un tema di R. Schumann op.23 per pianoforte a quattro mani
Queste dieci Variazioni, composte nel 1861, risalgono allo stesso periodo in cui vedono la luce le Variazioni su tema di Händel op. 24, per pianoforte solo.
Ispirata dal solenne contegno del tema di Robert Schumann, l'intenzione commemorativa di Brahms nei confronti dell’adorato maestro si esprime attraverso pagine di musica di rara bellezza. Il tema- una melodia sommessa, intima- è variato ed elaborato con tratti spesso commoventi per profondità e intensità.
Ispirata dal solenne contegno del tema di Robert Schumann, l'intenzione commemorativa di Brahms nei confronti dell’adorato maestro si esprime attraverso pagine di musica di rara bellezza. Il tema- una melodia sommessa, intima- è variato ed elaborato con tratti spesso commoventi per profondità e intensità.
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F. Chopin Notturno in do diesis opera postuma
Il Notturno in do minore composto nel 1837 non reca numero d’opera. Si caratterizza per l’estrema raffinatezza nell’esposizione della melodia, quasi riflesso del grande fascino che esercitava su Chopin il bel canto italiano, sempre molto apprezzato dal compositore polacco.
I Notturni sono l’esemplare espressione della personalità e della sensibilità artistica di Chopin: da questi brani emerge la sua indole tipicamente romantica, il suo essere poetico, sognatore e al contempo impulsivo. Da John Field, compositore irlandese nato nell’ultimo ventennio del diciottesimo secolo, Chopin mutua l’idea generale del Notturno: una monodia nettamente cantabile ed ornata, modellata sull’arte dei grandi cantanti italiani, dal carattere dolce, talvolta dolente, accompagnata da ampi arpeggi. La differenza nel comporre è immediatamente evidente rispetto a Field: la fioritura è gestita non già a mò di ornamento, ma diventa parte della melodia, s’immedesima in essa ed è continuamente variata.
I Notturni sono l’esemplare espressione della personalità e della sensibilità artistica di Chopin: da questi brani emerge la sua indole tipicamente romantica, il suo essere poetico, sognatore e al contempo impulsivo. Da John Field, compositore irlandese nato nell’ultimo ventennio del diciottesimo secolo, Chopin mutua l’idea generale del Notturno: una monodia nettamente cantabile ed ornata, modellata sull’arte dei grandi cantanti italiani, dal carattere dolce, talvolta dolente, accompagnata da ampi arpeggi. La differenza nel comporre è immediatamente evidente rispetto a Field: la fioritura è gestita non già a mò di ornamento, ma diventa parte della melodia, s’immedesima in essa ed è continuamente variata.
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F. Chopin Polacca op. 53 “Eroica”
Il brano, composto nel 1842, venne pubblicato a Lipsia nel 1843 e tre anni dopo a Londra. Noto col sottotitolo esplicativo di “Eroica”, l’opera 53 rappresenta il modello più avvincente di polacca. Non a caso è l’opera più eseguita della serie.
È una pagina di musica veemente e tumultuosa, soprattutto nel marziale episodio centrale scandito dall’ostinato delle veloci ottave di semicrome affidate alla mano sinistra ( in compositore indica “sempre staccato, pianissimo e senza accelerare”) che evoca una trionfale marcia tragica e prepara l’atmosfera al ritorno del maestoso frontespizio d’avvio.
È una pagina di musica veemente e tumultuosa, soprattutto nel marziale episodio centrale scandito dall’ostinato delle veloci ottave di semicrome affidate alla mano sinistra ( in compositore indica “sempre staccato, pianissimo e senza accelerare”) che evoca una trionfale marcia tragica e prepara l’atmosfera al ritorno del maestoso frontespizio d’avvio.
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R. Schumann Quintetto in Mi bemolle maggiore op. 44 per pianoforte e archi
Con dedica a Clara, fu pubblicato da Breitkopf & Hartel già l'anno successivo alla sua composizione, avvenuta tra il settembre e il novembre del 1842. Il Quintetto in mi bemolle maggiore op. 44, l'unico che riunisca il pianoforte e la classica formazione del quartetto per archi, si erge come un lavoro superbamente riuscito, tanto spontaneo e toccante nell'emozione quanto equilibrato e chiaro nella sua estensione ed articolazione. Clara, dedicataria e prima interprete, lo giudicava a ragione «magnifico, pieno di forza e di freschezza».
Il primo movimento è un "Allegro brillante" che presenta un tema colmo di impeto affidato ai cinque strumenti, ed un secondo tema -poeticamente amoroso ed esposto in un “piano”- che si presta a un'espressione in forma di dialogo.
Il primo movimento è un "Allegro brillante" che presenta un tema colmo di impeto affidato ai cinque strumenti, ed un secondo tema -poeticamente amoroso ed esposto in un “piano”- che si presta a un'espressione in forma di dialogo.
Il secondo movimento, "In modo d'una Marcia”, è di una straordinaria essenzialità di scrittura. Coinvolgente lo Scherzo: molto vivace, avviato dal pianoforte con un disegno melodico ascensionale brillante e vivace. Determinato il movimento finale, "Allegro, ma non troppo", imparentato nel clima al primo tempo, tanto da impiegarne il tema iniziale in una radiosa sezione fugata che conduce direttamente alle battute conclusive.
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