sabato 4 febbraio 2012

Izzeldin Abuelaish in Calabria

Ieri il medico e scrittore palestinese, candidato al premio Nobel per la Pace, è stato accolto nella sede del Consiglio Regionale della Calabria. Il Comune di Sant'Ilario dello Jonio gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

(ASCA) - Reggio Calabria, 3 feb - ''In un mondo sempre più multietnico, dove popoli, usanze e tradizioni s'incontrano e s'incrociano finendo per costituire un mosaico di colori e di identità, far crescere la cultura dell'integrazione e della pacifica convivenza diventa sempre più sfida vincente''. È quanto ha affermato il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò, che aggiunge: ''ed è in questo contesto, che a nome di tutto il Consiglio regionale della Calabria, che ho l'onore di rappresentare, che accolgo qui, nella casa dei calabresi, Izzeldin Abuelaish, importante personalità del mondo universitario e candidato al premio Nobel per la pace, al quale il Comune di Sant'Ilario dello Jonio ha conferito la cittadinanza onoraria, come piccolo ma simbolico segno di ammirazione ed apprezzamento''.
''Un mediterraneo di pace, fratellanza e sviluppo solidale'', che s'ispira proprio al volume "Non odierò", il best seller scritto da Izzeldin Abuelaish, è nel sogno di tutti noi. Tema di forte attualità, ma anche di impatto e di ricadute importanti per la nostra terra, cuore propulsivo dello sviluppo solidale del Mediterraneo. La politica, quale arte nobile, è dunque chiamata a lavorare per ridurre le differenze, le ingiustizie e le povertà; limare i conflitti e guerre, che sono frutto, molto spesso, dell'incomprensione e della difficoltà a comunicare''.
''In un'epoca segnata da una profonda crisi economica, bisogna ripartire dai grandi valori. Un'esigenza fortemente sentita da tutti, come dimostra il grande successo del volume tradotto in 15 lingue e dunque apprezzato in ben 15 Paesi del mondo. Ma c'è un passaggio da compiere e non è di poco conto: considerare le culture non come contrasto, ma come arricchimento in uno scacchiere più grande del quale facciamo tutti parte; come condivisione di valori e di politiche dirette al bene comune ed all'integrazione''.
''Il messaggio di Izzeldin Abuelaish è proprio fondato sull'amore'' - afferma Alessandro Nicolò -. Amore non come sentimentalismo, ma come forza che trasforma e migliora il mondo, che sprigiona energie positive per costruire una società migliore fondata su basi diverse: quelle del rispetto, della comprensione, dell'accoglienza e della solidarietà. Parole che, nel tempo, si sono un po' perse, ma che vale davvero la pena recuperare nel loro significato originario e profondo''.

Izzeldin Abuelaish a Sant'Ilario dello Jonio


Izzeldin Abuelaish è nato nel 1966 nel campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza. È un medico palestinese di Gaza, e rappresenta da anni una figura di riferimento nell'ambito delle relazioni israelo-palestinesi, lavorando in ospedali israeliani dove ha curato pazienti di entrambe le parti nella piena convinzione che la salute può costituire un veicolo per la pace.
Il 16 gennaio 2009, un carro armato distrugge con una granata il suo appartamento nel campo di Jabalia, uccidendo tre delle sue figlie e una nipote. Un'altra figlia rimane gravemente ferita. Questi fatti drammatici sono stati trasmessi in diretta dalla televisione israeliana, mostrando per la prima volta nei salotti israeliani e di tutto il mondo il tragico numero di vittime che la battaglia miete fra la popolazione civile di Gaza. Questa terribile tragedia però non ha indebolito la determinazione del dott. Abuelaish di agire in favore dell'umanità.
Attualmente è Professore Associato alla Scuola Dala Lana di Salute Pubblica presso l'Università di Toronto in Canada. In ottobre 2009 il dott. Abuelaish ha ricevuto il Common Ground Award per il suo contributo in favore della riconciliazione fra palestinesi e israeliani.
Il Dott. Abuelaish è autore di I Shall Not Hate: A Gaza Doctor's Journey Random House Canada 2010.

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