sabato 30 aprile 2011

SBSAE-CAL: apertura primo maggio 2011


Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Calabria
SOPRINTENDENZA P
ER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELL
A CALABRIA

Galleria Nazionale di Cosenza
Cosenza, Palazzo Arnone – 1 maggio 2011
Museo Statale di Mileto
Mileto (VV) – 1 maggio 2011


La Galleria Nazionale di Cosenza rimarrà aperta al pubblico, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, anche in occasione della festività del primo maggio.
Sarà possibile ammirare la prestigiosa raccolta di dipinti costituita da opere di Mattia Preti, il più grande pittore della regione e di Luca Giordano, il più rinomato e importante pittore barocco napoletano. Accanto ad esse figurano, nella collezione cosentina, altre testimonianze di grandi maestri, fra i quali Pacecco de Rosa, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto e Francesco Cozza. Potranno essere apprezzati, inoltre, i 38 capolavori della Collezione Banca Carime, opere donate in comodato d’uso da Banca Carime al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Potrà essere visitato, sempre negli stessi orari, anche il Museo Statale di Mileto. Ospitato in un edificio ottocentesco il Museo espone un cospicuo patrimonio d’arte di notevole rilevanza, che abbraccia un arco temporale compreso fra l’età tardo imperiale e l’Ottocento.

Galleria Nazionale di Cosenza


Museo Statale di Mileto - San Nicola

Museo Statale di Mileto - San Fortunato

Galleria Nazionale di Cosenza
Museo Statale di Mileto

1 maggio 2011
orario di apertura al pubblico:
Ore 10.00 – 18.00

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Calabria

Soprintendente: Fabio De Chirico

Galleria Nazionale di Cosenza
Cosenza, Palazzo Arnone
Museo Statale di Mileto
Mileto (VV)
1 maggio 2011
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Calabria

Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

giovedì 28 aprile 2011

Pianopoli 1° Maggio. Lavoro è Cultura - Arte Teatro Musica

Il Comune di Pianopoli e Pramantha Arte invitano alla prima edizione del Pianopoli 1° Maggio. Lavoro è Cultura, affidata alla direzione artistica di Maria Rosaria Gallo.


Lavoro è Cultura è lo slogan scelto per esprimere lo spirito con cui Pianopoli (nella foto a sinistra) contribuisce alla manifestazione.
Una identificazione che, insieme ad un programma dedicato all’arte, al teatro e alla musica, apre uno spazio di riflessione critica e propositiva sul tema del lavoro, ribadendone l’urgenza e spogliandolo dai toni univoci del lamento e della rivendicazione passiva.

L’intera giornata è scandita da cinque essenziali momenti. Parte al mattino (ore 11.30 via XX Settembre) con l’inaugurazione della mostra collettiva d’arte contemporanea Imagocrazia. Effetti Collaterali e l’installazione urbana Il Precariato di Pasquale Maria Cerra; prosegue nel pomeriggio (ore 17.00 Sala Consiliare) con l’incontro/dibattito Lavoro è Cultura. Tra vecchi e nuovi scenari sociali, passione e responsabilità dei singoli. Il lavoro possibile; continua in strada (ore 19.00 Corso Roma), sulla via principale della cittadina con la performance teatrale Il Mondo dei Cantastorie di Nino Racco; termina alla sera con l’esilarante concerto ska rock reggae di Le Rivoltelle (ore 21.30 Corso Roma).

Un concentrato di esperienze che, nel progetto del direttore artistico, rilancia la domanda sulla questione lavoro con l’intento di “ribadirne la forza e la ricchezza sempre e continuamente espresse nelle attività umane, saperne riconoscere le nuove forme e, soprattutto, saperne intuire le nuove prospettive alla luce dei rivoluzionari e inarrestabili mutamenti che l’era della tecnica e della comunicazione globale comportano nei sistemi sociali e nella concezione della vita stessa.”

Un progetto culturale racchiuso in una giornata simbolica che si arricchisce di significati forti a Pianopoli, incontrando l’esigenza e la sensibilità del sindaco Gianluca Cuda che - con parole decise e fuor di retorica - introduce l’evento affermando: “Nessuna occasione più che la Festa del lavoro dovrebbe risultare dirompente nella coscienza di chi amministra e di chi governa. La questione del lavoro costringe a confrontarsi con i temi propri della politica - il futuro, il benessere, l’emancipazione, la giustizia e così via; costringe ad un’esame di coscienza sul proprio operato, sull’individuazione dei propri doveri e sul ruolo che ciascuno ha, a partire dalle proprie capacità e potenzialità; ma, soprattutto, costringe a confrontarsi con la realtà per capirla, comprenderne i disagi, individuarne i mali, leggerne i cambiamenti e creare le condizioni per trasformarla”.

Allora, a Pianopoli questo 2011 si festeggia il lavoro con approccio costruttivo e critico, mettendo in evidenza i termini salienti della nostra attualità attraverso cinque momenti unici e imperdibili.

La Mostra. IMAGOCRAZIA. Effetti collaterali mette in scena la caratteristica principale della vita contemporanea: la supremazia e il potere dell’immagine sulla vita degli individui e i condizionamenti e le influenze di questa supremazia nei processi di formazione identitaria dei soggetti e, dunque, nel loro rapporto con il mondo. Attraverso un viaggio poliglotta tra pittura, scultura, fotografia e videoarte, cinque sezioni declinano gli effetti collaterali del regime, svelandone i meccanismi e rilevandone le contraddizioni; ma allo stesso tempo, rivendicando la naturale forza trasformante del lavoro in tutta la sua estensione e umanità: AVaspo con IMAGOCRAZYA (Lavoro è Esperienza estetica); Amélie Waldberg con IMAGOPATIA (Lavoro è Liberazione); Brunivo Buttarelli con IMAGOMUNDI (Lavoro è Natura); Edita Voveryte con IMAGONIA (Lavoro è Sogno); Kristina Kurilionok IMAGOMANIA (Lavoro è Identità).

L’installazione. L’installazione urbana di Pasquale Maria Cerra è dedicata ad uno dei temi più delicati e tristi del nostro tempo: il Precariato. Giocata sulla proiezione di esistenze che non arrivano a costruzione identitaria, di sagome dal profilo estetizzante ma dalla realtà fatiscente, l’installazione è una allegoria della condizione di sospensione e assenza di prospettive in cui versa quella parte di società che dovrebbe rappresentare la produttività e il futuro.

L’incontro/dibattito. Introdotto da Maria Rosaria Gallo e moderato da Ketty Riolo, Lavoro è Cultura. Tra vecchi e nuovi scenari sociali, passione e responsabilità dei singoli. Il lavoro possibile è un incontro nel quale il tema del lavoro viene affrontato muovendo da testimonianze concrete di impegno, passione, resistenza e produttività nei più svariati settori (Peppe Liberti, ricerca; Antonio Bruno Umberto Colosimo, divulgazione; Mauro Notarianni, informatica; Tania Pascuzzi, turismo; Francesca Filippa, artigianato; Raffaele Mangani, agricoltura; Gianfranca Bevilacqua, intraprendenza), mettendo in evidenza l’importanza di valori come innovazione, inventiva, conoscenza, capacità di comunicazione e di informazione, per intraprendere una relazione produttiva con il mondo attuale, da protagonisti, attraverso il lavoro.
E proprio al fine di ricordare e ribadire quali frontiere l’uomo è capace di oltrepassare se si affida alla conoscenza, all’abilità e alla padronanza di sé, l’incontro termina con un omaggio video a Yuri Gagarin (primo uomo nello spazio) curato da Tommaso Sorrentino.

Il teatro. Con la performance di Nino Racco, il momento teatrale propone una delle figure più tradizionali della cultura popolare, il Cantastorie, che nel lavoro sperimentale dell’attore e regista di Bovalino, ha trovato spazio e vita anche in Calabria. Il mondo dei Cantastorie è uno degli spettacoli del repertorio di Nino Racco. Un libero montaggio di storie brevi, canti e racconti popolari che da sempre ispirano la teatralità meridionale, da cui Nino Racco attinge avidamente nel procedere della sua ricerca e nell’affinarsi della sua sperimentazione, gravitando magistralmente tra improvvisazione e costruzione, originarietà e universalita.
Nel collage atteso, anche uno stralcio di Storia di Salvatore Giuliano, che rappresenta l’esordio della sua avventura nel 1989, attraverso la messa in scena di una storia ancora attuale, ritornata alla ribalta con la decisione della Procura di Palermo, nell’ottobre 2010, di riesumare il corpo del bandito e riaprire il caso, tra l’altro legato all’ancora irrisolta strage di Portella della Ginestra avvenuta proprio il 1° Maggio 1947.

Il Concerto. Quattro originalissime rockers calabresi scelgono la musica come arma di ribellione alle consuetudini: sono Le Rivoltelle. Ironia, grinta, personalità e talento ne contraddistinguono lo stile, assolutamente non etichettabile. Band di sole donne, della passione per la musica e l’amore per la canzone italiana, hanno fatto la loro rivoluzione, irrompendo con successo ed energia nel panorama nazionale. Attraverso ritmi e sonorità tutte mediterranee in un abile mix tra chitarre elettriche, sax, violini e percussioni, rvisitano con un tocco graffiante le grandi hit di Caterina Caselli, Mina, Rettore, Nada, Giuni Russo, Loredana Bertè e tanti altri protagonisti. Dopo La Notte, singolo di esordio discografico e cover del successo mondiale del cantautore italo-belga Salvatore Adamo, Le Rivoltelle pubblicano il loro primo album Donne Italiane, in uscita il 10 maggio.

Ma l’inno alla bellezza e la volontà propositiva con cui si caratterizza il 1° Maggio pianopolitano, non è da confondersi con un’azione di allontanamento dai tratti reali del tema. Anzi, come ribadisce il direttore artistico: “Identificare il lavoro con la cultura, non significa ignorare gli aspetti drammatici che caratterizzano l’attualità del tema (disoccupazione, inoccupazione, cassa integrazione, precariato, emigrazione e quant’altro); al contrario, significa proprio indicare l’unica via percorribile per il superamento di quegli stessi aspetti. La storia insegna che una società libera e civile si misura dal grado di libera espressione e di libera creatività vigente nel tessuto sociale; che solo menti libere e creative possono rapportarsi in modo responsabile e autonomo alla gestione e all’organizzazione del proprio presente nell’ottica di una progettualità rivolta al futuro e alla collettività.”

Dunque, al centro dei pensieri della festa le questioni sono l’autonomia, il futuro, il fare, il crescere, la libertà di espressione e di intraprendenza. La creatività e le competenze. L’intelligenza, la condivisione, la cooperazione. La forza di resistere alle brigate clientelari. La forza di esistere ed esprimere un senso di responsabilità e passione che possa spostare l'asse del discorso dal lavoro che non c'è al lavoro possibile.

Questioni poste con spirito di realtà e passione dallo stesso sindaco Cuda che, senza peli sulla lingua, esprime la sua analisi ed afferma “in un momento storico di totale inquinamento in cui i meccanismi e gli interessi finanziari inquinano la regolamentazione del sistema economico e snaturano la funzione della politica; in un Paese dove l’esaltazione del potere si sostituisce alla responsabilità del governo; in una democrazia in cui il sondaggio d’opinione produce sistematicamente il consenso mentre la messa in vendita dell’appartenenza distrugge qualsiasi discorso di meritocrazia; in un sistema in cui le istituzioni sono prese d’assalto giorno per giorno e si distruggono i punti di riferimento ai cittadini; e, infine, in una terra in cui affarismo, malaffare e corruzione incontrano il compiacimento della politica, rendendo forte il sistema ‘ndrangheta e scaraventando nel cemento del clientelismo e delle costruzioni selvagge, eccellenze e risorse umane e naturali, riducendo le parole emigrazione e futuro a meri spot elettorali, assalito da un senso di impotenza, mi sono chiesto: ma cosa mai potrà fare il sindaco di una piccola comunità, per la sua stessa comunità, per mantenere fede alla sua funzione e reagire a tutto ciò?
La risposta era più vicina e semplice di quanto immaginassi: produrre occasioni di fattibilità e promuovere valori costruttivi. Semplicemente continuare a credere e praticare quei valori nei quali sono cresciuto e che contraddistinguono il mio modo di intendere l’amministrazione: impegno, concretezza, servizio.
E’ con questo spirito che Pianopoli partecipa ai festeggiamenti del 1° Maggio lanciando la prima edizione della manifestazione sull’eco dello slogan Lavoro è Cultura”.

CATALOGO + PROGRAMMA (pdf)

AVASPO IMAGOCRAZYA, Lavoro è esperienza estetica



Voveryte IMAGONIA, Lavoro è Sogno



Waldberg IMAGOPATIA, Lavoro è Liberazione

Concerto al Conservatorio di Cosenza: David Shemer , clavicembalo - Laura Pontecorvo, flauto barocco


Concerto
David Shemer, clavicembalo
Laura Pontecorvo, flauto barocco

Aula Magna del Conservatorio

28 aprile ore 19.00

Ingresso libero

Master class di Clavicembalo
e Musica d'Insieme per strumenti antichi

M° David Shemer

28/30 aprile - Aula Magna del Conservatorio


Master class di clarinetto e clarinetto basso

M° Paul Roe 29/30 aprile - Aula Magna del Conservatorio

Il Conservatorio di Cosenza prosegue l’intensa attività di scambi internazionali: con la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Stoccarda è salito a 57 il numero dei partner Erasmus dell’Istituto musicale cosentino. Nei prossimi giorni qualificati ospiti arricchiranno ulteriormente l’offerta formativa del “Giacomantonio”, in differenti settori disciplinari. Il M°David Shemer, clavicembalista, direttore e insegnante israeliano, tra l’altro fondatore e direttore musicale della Jerusalem Baroque Orchestra, terrà una master class dedicata a Clavicembalo e Musica d'Insieme per strumenti antichi dal 28 al 30 aprile. Shemer e la docente del Conservatorio di Cosenza Laura Pontecorvo, al flauto traverso barocco, terranno un concerto nell’Aula Magna del Conservatorio il 28 aprile alle ore 19. In programma musiche di Johann Sebastian Bach e del figlio Carl Philipp Emanuel. L’ingresso è libero. Nei giorni 29 e 30 aprile il Conservatorio ospiterà inoltre il M° Paul Roe per una master class su clarinetto e clarinetto basso in cui avrà larga parte la musica di autori di scuola irlandese, di cui Roe fa parte. Il Conservatorio ha il piacere di annunciare il successivo appuntamento concertistico: il 5 maggio alle ore 20.30 sarà inaugurata a Cosenza la Casa della Musica. Sì esibirà l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Giacomantonio” diretta da Donato Sivo.

PROGRAMMA DEL CONCERTO

David Shemer, clavicembalo
Laura Pontecorvo, flauto traverso barocco


C.P.E. Bach
Sonata in Mi minore per traversiere e basso continuo Wq 124
Adagio - Allegro - Minuetto con 2 variazioni (Francoforte 1737)

J. S. Bach 4 Duetti BWV 802 – 805 (Clavierübung Part 3)
Mi minore; Fa Maggiore; Sol maggiore; La minore

J.S. Bach
Partita No 3, in La minore, BWV 827 (Clavierübung Part 1)
Fantasia – Allemande – Corrente – Sarabande – Burlesca – Scherzo – Gigue

CPE Bach
Sonata in Re maggiore per traversiere e cembalo obbligato Wq. 83
Allegro un poco – Largo - Allegro (Potsdam 1747)

lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile - Festa della Liberazione


E' il più bel video sulla Lotta di Liberazione che io abbia mai visto... Sono i volti di coloro che hanno compiuto il più grande atto di coraggio e d' amore della nostra storia: la Resistenza!

Per non dimenticare... per continuare a lottare... per la dignità e la libertà del nostro Paese... per non rassegnarci alla volgarità e al "merdume" che ci stanno coprendo d'ignominia... per tornare a essere un Paese umano e solidale...

25 aprile 1945-2008… 2011… sempre!


domenica 24 aprile 2011

Risuscitò - Ressuscitou


"Utopie calabresi"
augura una Santa Pasqua a tutti i suoi lettori.

O "Utopie calabresi"
deseja uma Santa Páscoa a todos os seus leitores.

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.
Giovanni 20, 1-18

Giotto di Bondone (1267-1337), Cappella Scrovegni a Padova,
Resurrezione (Noli me tangere)



No primeiro dia que se seguia ao sábado, Maria Madalena foi ao sepulcro, de manhã cedo, quando ainda estava escuro. Viu a pedra removida do sepulcro. Correu e foi dizer a Simão Pedro e ao outro discípulo a quem Jesus amava: Tiraram o Senhor do sepulcro, e não sabemos onde o puseram! Saiu então Pedro com aquele outro discípulo, e foram ao sepulcro. Corriam juntos, mas aquele outro discípulo correu mais depressa do que Pedro e chegou primeiro ao sepulcro. Inclinou-se e viu ali os panos no chão, mas não entrou. Chegou Simão Pedro que o seguia, entrou no sepulcro e viu os panos postos no chão. Viu também o sudário que estivera sobre a cabeça de Jesus. Não estava, porém, com os panos, mas enrolado num lugar à parte. Então entrou também o discípulo que havia chegado primeiro ao sepulcro. Viu e creu. Em verdade, ainda não haviam entendido a Escritura, segundo a qual Jesus devia ressuscitar dentre os mortos. Os discípulos, então, voltaram para as suas casas. Entretanto, Maria se conservava do lado de fora perto do sepulcro e chorava. Chorando, inclinou-se para olhar dentro do sepulcro. Viu dois anjos vestidos de branco, sentados onde estivera o corpo de Jesus, um à cabeceira e outro aos pés. Eles lhe perguntaram: Mulher, por que choras? Ela respondeu: Porque levaram o meu Senhor, e não sei onde o puseram. Ditas estas palavras, voltou-se para trás e viu Jesus em pé, mas não o reconheceu. Perguntou-lhe Jesus: Mulher, por que choras? Quem procuras? Supondo ela que fosse o jardineiro, respondeu: Senhor, se tu o tiraste, dize-me onde o puseste e eu o irei buscar. Disse-lhe Jesus: Maria! Voltando-se ela, exclamou em hebraico: Rabôni! (que quer dizer Mestre). Disse-lhe Jesus: Não me retenhas, porque ainda não subi a meu Pai, mas vai a meus irmãos e dize-lhes: Subo para meu Pai e vosso Pai, meu Deus e vosso Deus. Maria Madalena correu para anunciar aos discípulos que ela tinha visto o Senhor e contou o que ele lhe tinha falado.
João 20, 1-18

Scorcio della piccola cappella collocata all'interno della Basilica del Sepolcro di Gerusalemme, secondo la tardizione situata nel luogo dove si trovava la piccola grotta del sepolcro, demolita con la crostruzione della chiesa. Sulla destra si nota il ripiano dove fu adagiato il corpo di Gesù.

sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua! - Feliz Páscoa!


Ringraziamo gli amici Argos, Tétis e Poseidón,
del blog portoghese Um Farol chamado Amizade,
per i loro simpatici auguri di Buona Pasqua,
e li giriamo volentieri a tutti i lettori di
"Utopie calabresi"!

Queridos amigos Argos, Tétis e Poseidón,
agradeçemos e retribuimos os votos
para uma Feliz Páscoa!
Gostámos muito do selinho e, sobretudo,
dos docinhos...
Muito obrigado!

mercoledì 20 aprile 2011

Giustizia, Di Pietro: "premier porta avanti strategia della tensione"


"Il premier porta avanti una nuova strategia della tensione. Se qualcuno più folle di lui segue i suoi deliri e compie un insano gesto contro i pm sarà solo un esecutore materiale. Il mandante è Berlusconi, con i suoi comizi e manifesti. Con l`aggravante del dolo". Così il leader dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un`intervista pubblicata oggi dal settimanale "A".

venerdì 15 aprile 2011

STALETTI’ - DA ANNITA GARIBALDI UN OMAGGIO AD ACHILLE FAZZARI


Nell’ambito delle celebrazioni stalettesi per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, volute dall’Amministrazione Comunale e predisposte dalla Biblioteca “Vivarium”, già avviate a cominciare da giugno 2010, si è svolta, il 13 aprile scorso, una cerimonia commemorativa del garibaldino, parlamentare ed imprenditore, Achille Fazzari.
A rendere omaggio alla figura di questo illustre stalettese è intervenuta Annita Garibaldi, pronipote di Giuseppe Garibaldi, che ha deposto una corona di alloro accanto all’erme di Fazzari inaugurata, il 19 novembre 2010, per il centenario della sua morte.
In ricordo dell’evento è stata scoperta una lapide in marmo contenente la seguente epigrafe: Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia / ANNITA GARIBALDI / (pronipote di Giuseppe Garibaldi) / qui / rese omaggio alla memoria di / ACHILLE FAZZARI / onorando l’amicizia che lo legava / ai suoi avi / L’Amministrazione Comunale di Stalettì / in ricordo , pose / Addì, 13 Aprile 2011.
Alla cerimonia erano presenti le autorità civili, militari e religiose ed un numeroso pubblico composto prevalentemente dai bambini delle scuole primarie di Staletti, San Floro e Borgia.
L’evento è stato inserito nella più ampia manifestazione celebrativa dal titolo “Giuseppe Garibaldi e la Calabria nell’Unità d’Italia” organizzata dall’associazione culturale “Castellitini” di San Floro che ha voluto fortemente la presenza di Annita Garibaldi in Calabria garantendo, in tre giornate, importanti eventi culturali a Castrovillari e all’Università di Cosenza, a Stalettì, e a San Floro, a Soriano e Pizzo Calabro.
La manifestazione è stata patrocinata dall’Ufficio Scolastico Regionale “Calabria”, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “A.Pitaro” di Borgia, l’Istituto Comprensivo “Vivariense” di Squillace, il Comando Legione Carabinieri “Calabria” e il Comando Militare Esercito “Calabria” e la Pro Loco “Copanello” di Stalettì che ha donato, ad Annita Garibaldi e al Presidente dell’Associazione culturale “Castellitini” due cofanetti con targhe ricordo.
La cerimonia stalettese si è conclusa con la visita alla biblioteca “Vivarium” dove era allestita la mostra sul Risorgimento italiano. Successivamente, con altre iniziative, sono proseguite le cerimonie a San Floro e nel pomeriggio al museo militare (MUSMI) di Catanzaro.
 

Alcune immagini della cerimonia stalettese:



Annita Garibaldi


ACHILLE FAZZARI SU "UTOPIE CALABRESI":

Catanzaro - Mostra di libri sul brigantaggio

Organizzata dall’Associazione “’A Trambìa” di Catanzaro, in collaborazione con la Biblioteca Vivarium di Stalettì, al Museo Storico Militare.

Catanzaro - Il fenomeno del brigantaggio, almeno in Calabria, continua ad essere al centro dei Festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nel corso della manifestazione “L’Unità nel paese del brigante”, organizzata dall’Associazione “’A Trambìa” di Catanzaro, in collaborazione con la Biblioteca Vivarium di Stalettì, che si è svolta al Museo Storico Militare, alla presenza di Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, del prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, dell’antropologo Vito Teti dell’Università della Calabria e di Annita Garibaldi, direttrice dell’Ufficio storico del Museo garibaldino di Porta San Pancrazio in Roma, un particolare momento è stato, infatti, dedicato alle pubblicazioni in materia delle Edizioni Ursini, casa editrice che da molti anni presta particolare attenzione all’aspetto storico-sociale della Calabria e dell’intero Mezzogiorno.
Per l’occasione sono state esposte decine di volumi molti dei quali sono diventati nel corso degli anni punto di riferimento per tutti gli storici ed esperti del settore. La serata si è conclusa con la rappresentazione teatrale del "Processo ai briganti delle Calabrie”: rievocazione del processo che si tenne presso la Corte di Assise di Catanzaro nel 1867 a carico di una nutrita banda di briganti capeggiati da Pietro Bianco di Bianchi. Una pièce di ottima scrittura interpretata dagli attori della compagnia ‘A Trambìa, in maniera eccellente, tanto da meritare scroscianti e lunghi applausi. Più che azzeccati sono stati anche gli intermezzi musicali dei fratelli Bressi, giovani talenti della musica popolare calabrese.

Soluri, Teti, Reppucci e Annita Garibaldi


Alcuni dei libri esposti

giovedì 14 aprile 2011

Master class del maestro Sergio Perticaroli al Conservatorio di Cosenza

Dal 15 al 17 aprile 2011

Prosegue l’intensa attività di alta formazione specialistica organizzata dal Conservatorio di Cosenza, che ospita costantemente artisti di consolidata e rinomata fama. Dal 15 al 17 aprile il Maestro Sergio Perticaroli terrà una master class che verterà sul repertorio pianistico da Bach sino ai contemporanei.
Perticaroli, concertista e didatta nato a Roma nel 1930, è considerato un caposcuola. Dal 1952, anno in cui giovanissimo vinse il prestigioso Concorso Internazionale “Busoni" di Bolzano, ha intrapreso una brillante carriera concertistica. Ha suonato in tutti i continenti per le massime istituzioni musicali esibendosi nelle più importanti sale (dalla Scala di Milano alla Carnegie Hall di New York, dalla Sala Glinka di Leningrado alla Symphony Hall di Melbourne, dal Teatro Colon di Buenos Aires alla Symphony Hall di Kyoto), con le più rinomate orchestre (Filarmonica di Berlino, London Symphony, Orchestra di Radio Mosca, Orchestra di Santa Cecilia) e con i più famosi direttori (Maazel, Celibidache, Giulini, Abbado, Barbirolli, Khacaturjan, Sawallisch, Kondrasin, ecc.). Oggi è un artista affermato in campo internazionale e riconosciuto dalla stampa italiana ed estera. Le tournée lo hanno portato oltre che in Europa, nei Paesi dell’ex Urss, negli Stati Uniti, in Australia e Giappone.
Contestualmente all’attività concertistica svolge un’ intensa attività didattica sia in Italia, dove tra l'altro è titolare della cattedra di perfezionamento di pianoforte all'Accademia di Santa Cecilia di Roma, sia all'estero, tenendo master class a Salisburgo, Cleveland, Parigi e in Giappone. Professore Emerito e Accademico di Santa Cecilia, spesso è componente della giuria nei concorsi pianistici nazionali e internazionali.

Pia Tucci
ufficiostampa@conservatoriodicosenza.it
3385048865

Il Maestro Sergio Perticaroli

Catanzaro - Presentato libro su Zeffirelli edito da Ursini

Applausi per le autrici Adele Fulciniti e Brunella Perrie, la relatrice Giovanna Villella e gli artisti che si sono esibiti davanti a un folto pubblico.

CATANZARO - Una serata magica nel corso della quale tutti i protagonisti, dalle autrici Adele Fulciniti e Brunella Perri, alla relatrice Giovanna Villella, agli artisti Amedeo Lobello, pianista, Amerigo Marino, tenore, Giovanna Massara, soprano, e Daniele Mellace, baritono, hanno dato il meglio di sé, ricevendo applausi a iosa dal numeroso e qualificato pubblico.
Può essere sintetizzata così la presentazione del volume “Zeffirelli: una Aida tra microcosmo e macrocosmo”, pubblicato dalle edizioni Ursini, che si è tenuta sabato scorso nella Sala Concerti del comune di Catanzaro, su iniziativa dell’Assessorato comunale alla cultura e delle associazioni “Accademia dei Bronzi” e “Il talismano”. “Siamo in presenza – hanno commentato in tanti – di una iniziativa di alto profilo che fa onore alla città, soprattutto perché le due autrici del volume sono catanzaresi. Un evento di grande respiro culturale che l’editore Ursini ha proposto con la sua consueta modestia e ostinato attaccamento alla città “dalle cui istituzioni locali, comunque, - ha commentato con amarezza a fine serata - non abbiamo mai ricevuto alcuna gratificazione o segnale tangibile di condivisione”.
“Il libro, nella sua architettura interna, - ha sottolineato Giovanna Villella, esperta di filologia dei linguaggi teatrali - si presenta suddiviso in capitoli e paragrafi, con una prosa elegante e sinuosa che, pur nell’opulenza lessicale e nell’intarsio delle citazioni, rende la lettura scorrevole e piana. E’, tuttavia, un libro complesso, ricco di riferimenti e di rimandi incrociati che attingono a piene mani alla filosofia, alla linguistica, alla letteratura, al cinema, alla danza, all’arte e persino alla fisica quantistica. Nel volume, infatti, si dispiega una forte propensione al “sincretismo culturale” in quanto le categorie e gli schemi proposti sono spesso il frutto del confronto, dell’integrazione e della contaminazione di linguaggi diversi”.
Adele Fulciniti e Brunella Perri hanno brillantemente interpretato il “genio zeffirelliano”, analizzando a fondo le due rappresentazioni dell’Aida: quella dell’Arena di Verona e quella del Teatro Verdi di Busseto.
“Nella Aidina - aggiunge Giovanna Villella - il genio zeffirelliano, delimitando il campo di intervento e di creazione, lavora per astrazione operando una sintesi tra il punto di vista della struttura (intesa come allestimento scenico) e quello della storia (intesa come plot narrativo e musicale). Si compie così quel piccolo miracolo di perfezione che è esempio di coerenza e forza drammatica in cui tinta musicale e parola scenica trovano la sublimazione nell’intimità di quell’ossimoro verdiano che è il filo conduttore di tutto il libro. L’Aida di Verona, invece, si realizza seguendo un criterio di prossimità e di continuità con l’Aidina di Busseto “secondo un modello che potremmo definire a “geometria variabile” e che viene magistralmente esemplificato attraverso il richiamo al cono rovesciato di Henry Bergson ma nella sua accezione a posteriori elaborata da Gilles Deleuze”.
Il libro pubblicato dalle edizioni Ursini, molto apprezzato dal Maestro Franco Zeffirelli che ha scritto la postfazione e vincitore lo scorso anno della sezione saggistica del Premio “Vivarium”, si presenta con una struttura ben organizzata e alquanto varia sì da consentire una lieta e gradevole lettura anche al lettore meno intellettualizzato, che può benissimo appagarsi di essa; ma i curiosi, coloro che amano le immersioni in profondità troveranno, senza dubbio, spunti di riflessione, sollecitazioni intellettuali e occasioni di esplorazioni praticamente infinite.

Villella, Fulciniti, Perri

Un aspetto della sala durante la presentazione

mercoledì 13 aprile 2011

Il brigantaggio nel periodo post unitario

Incontro con Antonio Caroleo, autore di “Briganti in Calabria”

Gimigliano - Il brigantaggio nel periodo post unitario è stato il tema di un interessante incontro che si è tenuto venerdì scorso nell’Aula consiliare del comune di Gimigliano, alla presenza del sindaco della città Massimo Chiarella, dell’assessore alla cultura Peppina Minervini, e del prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci.
All’incontro, inserito in una più ampia rassegna dedicata ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, hanno partecipato Antonio Caroleo, presidente dell’associazione “Oppidum Galliani” e autore del volume “Briganti in Calabria”, pubblicato nei giorni scorsi dalle Edizioni Ursini, Ulderico Nisticò, Antonio Garcea, Giovanni Lepera. Ciascun relatore ha sviluppato un particolare aspetto del brigantaggio calabrese.
Nisticò ha posto in evidenza la dignità politica del brigantaggio, attraverso l’esposizione di fatti ed episodi storici, riti, usi e costumi che hanno destato attenzione e interesse nel qualificato pubblico.
L’aspetto storico-sociale, è stato curato da Giovanni Le Pera. Con la sua consueta bravura, Le Pera ha fatto un excursus storico sul fenomeno del brigantaggio in Calabria e sui monti della Sila. Infine, Antonio Garcea ha illustrato atti e documenti conservati presso l’Archivio di Stato, relativi alle numerose cause penali istruite nei confronti di bande di briganti della provincia.
Il libro pubblicato dalle Edizioni Ursini ha offerto, quindi, lo spunto per un’approfondita analisi del fenomeno brigantaggio, sia dal punto di vista socio-antropologico che politico.
Nei prossimi giorni, Ursini festeggerà il 150° anno dell’Unità d’Italia con la pubblicazione di un altro interessante volume dal titolo “Il brigantaggio nel catanzarese: realtà, leggenda, memoria e testi di tradizione orale”, a cura di Silvestro Bressi e Vito Teti. Tra le iniziative del comune di Gimigliano per i festeggiamenti dell’anniversario dell’Unità d’Italia, spicca, infine, l’incontro tenutosi con il presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Cesare Mirabello, seguito con grande interesse dall’intera comunità.
“La storia del brigantaggio - ha sottolineato Antonio Caroleo - ci riguarda da vicino ed è bene conoscerla più a fondo, senza veli o mistificazioni, raccontando con cruda realtà fatti e misfatti, stupri e rapine, sequestri e omicidi, incendi e saccheggi, violenze inaudite che, direttamente o indirettamente, travolsero i nostri avi determinando inenarrabili sofferenze, ma anche episodi di rivolta sociale, guerriglia e resistenza alle occupazioni militari del sud Italia e della Calabria.
Ma il vero motivo, forse più banale e sincero, per cui ci siamo interessati all’argomento, ferme tutte le motivazioni suddette, consiste in una semplice frase pronunciata a cuor leggero durante un’accesa discussione tra amici, in cui l’uno volendo stigmatizzare il comportamento malandrino dell’altro lo apostrofava: “ma si propriù nù briganta”.Questa frase, adoperata di sovente, nella sua accezione comune ha sollevato il nostro interesse non perché pronunciata con disprezzo, con l’inconfessata volontà di offendere, ma perché ad essa in generale si assegna sempre e comunque un significato esclusivamente negativo.
Riflettendo bene su tale sconfortante stereotipo, ci siamo chiesti se con il termine “brigante” si vuole indicare l’uomo malvagio e senza scrupoli, capace di commettere senza rimorso efferati delitti, o se, più prudentemente, si può rivedere un giudizio tanto perentorio quanto sbrigativo assegnando, ai termini brigante e brigantaggio un significato più corrispondente al vero, eliminando quelle incrostazioni create da una parte dalla storiografia ufficiale quale retaggio della sindrome del vincitore, e dall’altra dall’idealizzazione mitologica e romanzata del brigante dal cuore nobile”.

Antonio Caroleo, il prefetto Reppucci,
e il sindaco Massimo Chiarella

domenica 10 aprile 2011

La fallocrazia "italica", vera tragedia del paese

di Domenico Condito

“Siamo governati da un tipo di anarchico che, arrivato al potere, ha provocato avvenimenti contrari alla natura del suo paese, alla sua tradizione, alla sua storia. Ha momenti di debolezza, e i cedimenti inconsulti dei violenti. Non tollera che si parli di altri, e vorrebbe il mondo concentrato su lui solo. Ha profondi abbattimenti. Ha creduto, e forse crede ancora, di non poter essere toccato dal destino, e forse di essere fisicamente immortale”.
Sono parole di Corrado Alvaro, scritte nel 1939, ma d’una stringente attualità. Un ritratto nel quale è possibile riconoscere tanto il duce di ieri, quanto la sua patetica “reinterpretazione” dei giorni nostri. Entrambi accomunati dal bisogno di circondarsi di falsi uomini, o controfigure di certe personalità: falsi uomini di affari, falsi poeti, falsi personaggi politici. Sono gli “attori della realtà”, chiamati a recitare la loro parte per compiacere servilmente lo sfoggio esibizionistico del loro capo e la sua ricerca maniacale di riconoscimento, adulazione, venerazione.
Questa degenerazione nevrotica e fallocratica dello Stato, dove il potere è posto al servizio delle labilità psicologiche di un solo individuo, è alla base dell’involgarimento e del declino in atto oggi nel nostro Paese. E’ il regime, l’oscuramento della “memoria”, l’esilio del Paese dal suo vero “luogo”, dove la civiltà del Rinascimento aveva indicato al mondo l’orizzonte della modernità. Un Paese ormai inconoscibile, scriverebbe Anna Maria Ortese, in cui la degradazione è la dea del momento.
Un fondamentale tratto distintivo di ogni regime fallocratico è l’atteggiamento sprezzante nei confronti dell’arte, della musica, del teatro e della letteratura, che sono la coscienza critica di un Paese, la sua riserva d’anima e bellezza. Ovvero, tutto ciò che il potere fallocratico e sfascista continua a mortificare e reprimere, sottraendo spazi e risorse alla creatività e al talento. In questa realtà desolante, può succedere di dover assistere all’orrore di un “giullare priapico” che indica al pubblico ludibrio uno scrittore, un giornalista o chiunque non lo serva con devota sottomissione. E’ lo stesso cialtrone che impone le proprie perversioni erotiche, ostentate nelle forme più volgari e ridanciane, nell’esercizio degradato del potere, nella selezione della classe dirigente. E’ il tradimento di quell’idea di “civiltà” alla quale abbiamo ancorato la nostra storia, ma dalla quale rischiamo di essere irrimediabilmente esclusi dalla fallocrazia “italica”, vera tragedia del nostro Paese.

sabato 9 aprile 2011

Stalettì - Annita Garibaldi rende omaggio alla memoria di Achille Fazzari


(Clicca sull'immagine per ingrandire)

ACHILLE FAZZARI SU "UTOPIE CALABRESI":

Palazzo Chigi Ariccia (Rm): Dall’Aspromonte a Porta Pia - I Borbone, Pio IX e Garibaldi

Memorabilia dalle collezioni Carafa Jacobini, Ruffo di Calabria ed altre raccolte.
9 aprile 2011 - Inaugurazione mostra e presentazione catalogo

Sabato 9 aprile 2011, ore 18,00, al Palazzo Chigi di Ariccia (Rm) verrà inaugurata la mostra “Dall’Aspromonte a Porta Pia - I Borbone, Pio IX e Garibaldi Memorabilia dalle collezioni Carafa Jacobini, Ruffo di Calabria ed altre raccolte”, il cui catalogo a cura di Massimo Carafa Jacobini, Susanna Marra e Francesco Petrucci, è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore.
La mostra ha un’angolazione originale rispetto agli eventi programmati per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia in altre parti della penisola; è vista cioè dalla parte dei “vinti”, dedicata ad alcuni fra i protagonisti “in negativo” di quella congiuntura storica che portò alla caduta del Regno Borbonico nelle Calabrie e Sicilie, il declino del dominio temporale dei papi nello Stato Pontificio. Vengono esposti preziosi manufatti, dipinti, sculture, medaglie, ritratti, cimeli, in gran parte provenienti da collezioni private e mai esposti al pubblico.
Un evento nell’evento è costituito dalla presenza di alcuni capolavori provenienti dalla collezione Ruffo di Calabria, la più importante casata nobilare dello stato borbonico; tra questi un monumentale Ritratto di Guglielmo Ruffo principe di Scilla di Francesco De Mura, il Ritratto di Fulco I Ruffo di Orazio Solimena e il Ritratto di Fulco Antonio II Ruffo di Anton von Maron. Un grosso nucleo proviene dalla collezione Carafa Jacobini, una delle più importanti raccolte private in Italia sull’iconografia degli ultimi Borbone e sulle memorie di Pio IX, l’ultimo “papa-re”. La nobile famiglia Jacobini, stabilitasi a Genzano sui Colli Albani dal XVII secolo, ha avuto due cardinali e vari vescovi, ed era particolarmente legata allo Stato Pontificio ed in particolare alla figura di Pio IX, avendo espresso anche il suo Ministro dei Lavori Pubblici.
L’esposizione ha un carattere preminente di Memorabilia, comprendente in prevalenza piccoli e preziosi oggetti da esporre in teche, che attestano la presenza di una vasta iconografia celebrativa dei regnanti poi decaduti, ma sotto certi aspetti anche la fedeltà e devozione dei sudditi verso i loro sovrani.
La mostra è inserita nel programma Ufficiale delle Celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità Tecnica di Missione e rimarrà in esposizione fino all’8 maggio 2011.

L’età moderna di Romeo De Maio

Incontro di studio e di riflessione nell’ambito della XIII Settimana della Cultura.


L’iniziativa è promossa in continuità ideale con il volume miscellaneo “Società, cultura e vita religiosa in età moderna. Studi in onore di Romeo De Maio”, pubblicato nel 2009 dal Centro di Studi Sorani, a cura di Luigi Gulia, Ingo Herklotz, Stefano Zen, in occasione del suo ottantesimo genetliaco. All’incontro sono invitati studiosi e istituzioni accademiche, scientifiche e culturali accomunati dalla ricerca storica intesa come percorso di coscienza etica e di libera mente. I temi trattati attengono ad ambiti, questioni e temi dell'età moderna che preludono a sviluppi o nessi di pregnante attualità. Il cardinale Raffaele Farina ha fatto pervenire la propria adesione anche a nome dell’Archivio Segreto Vaticano e della Biblioteca Apostolica Vaticana. Porterà il saluto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Antonia Pasqua Recchia, Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanea. Introdurranno i lavori Maria Antonella Fusco, Dirigente dell’Istituto Nazionale per la Grafica, e Luigi Gulia, Presidente del Centro di Studi Sorani. Seguiranno gli interventi tematici di Edoardo Aldo Cerrato (Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri), Marcello Fagiolo (Direttore del Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma), Vittorio Frajese (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Giovanni Morello (Presidente Artifex), Roberto Rusconi (Università degli Studi di Roma Tre), Filippo Tuena (scrittore), Stefano Zen (Istituto Enrico De Nicola di Napoli), Agostino Ziino e Claudio Gison (Università degli Studi di Roma Tor Vergata). Concluderà l’incontro l’intervento di Romeo De Maio, già ordinario di Storia moderna nell’Università di Salerno, ordinario di Storia del Rinascimento, di Storia moderna e di Storia del Cristianesimo presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli Federico II. Romeo De Maio è stato direttore della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, scriptor latinus della Biblioteca Apostolica Vaticana, Honor Guest al Warburg Institute di Londra, membro del Comitato per lo studio dei Codici miniati della Bodleian Library-Oxford University. Ha presieduto il Comitato scientifico dei convegni internazionali promossi dal Centro di Studi Sorani su Baronio, Bellarmino e la Controriforma negli anni 1979, 1984, 1986. È autore di Michelangelo e la Controriforma, 1978, un classico della storiografia contemporanea. Fra gli altri suoi libri: Il Libro del Vangelo nei Concili Ecumenici, 1963; Bonsignore Cacciaguerra, 1964; Savonarola e la Curia Romana, 1969; Società e vita religiosa a Napoli nell’età moderna, 1971; Riforme e miti nella Chiesa del Cinquecento, 1973; Pittura e Controriforma a Napoli, 1983; Donna e Rinascimento, 1987; Pulcinella, il filosofo che fu chiamato pazzo, 1989; Il codice Flora, una pinacoteca miniata, 1992; Rinascimento senza toga, 1999; Cristo e la Sfinge. La storia di un enigma, 2001.

LOCANDINA E PROGRAMMA

Si ringrazia per il comunicato la dott.ssa Maria Fernanda Bruno, Responsabile dei rapporti con la stampa e delle pubbliche relazioni, Ufficio di Direzione, Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee.

Convegno ad Amelia (TR): “La decorazione dei palazzi di Amelia. Testimonianze di cultura figurativa romana tra XVI e XVII secolo”

A cura di Fabio Marcelli e Fausto Nicolai

Il 9 Aprile 2011, dalle ore 10.30 alle ore 18.00, presso Palazzo Farrattini, ad Amelia (TR) - Via Farrattini 52, si terrà il Convegno su “La decorazione dei palazzi di Amelia. Testimonianze di cultura figurativa romana tra XVI e XVII secolo” a cura di Fabio Marcelli e Fausto Nicolai. L’incontro è promosso dal Comune di Amelia e dall’Università degli Studi di Perugia, con il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Terni, dell’Università degli Studi della Tuscia, dell’Università degli studi di Cassino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni. Dopo il convegno del 2004 su Amelia nel Rinascimento, che ha segnato l’inizio degli studi sulle decorazioni pittoriche dei palazzi amerini, questa Giornata di studi intende mettere a punto nuovi canali di ricerca e presentare artisti a tutt’oggi sconosciuti, attivi tra l’Umbria meridionale e la città papale.Partecipano all’iniziativa, tra gli altri, per il Ministero dei Beni e le Attività Culturali Vittoria Garibaldi, Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, e Paola Mangia, storica dell’arte della Direzione generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporaee.


Si ringrazia per il comunicato la dott.ssa Maria Fernanda Bruno, Responsabile dei rapporti con la stampa e delle pubbliche relazioni, Ufficio di Direzione, Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee.

mercoledì 6 aprile 2011

SOPRINTENDENZA BSAE DELLA CALABRIA - XIII SETTIMANA DELLA CULTURA


Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Calabria
SOPRINTENDENZA P
ER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA CALAB
RIA

XIII SETTIMANA DELLA CULTURA
9 - 17 aprile 2011
SOPRINTENDENZA BSAE DELLA CALABRIA
7 – 17 aprile 2011



Presentazione sito di diagnostica
Cosenza, Palazzo Arnone
11 aprile 2011 - ore 11.00


Diagnostica - Rilievo grafico

Presentazione restauro Crocifisso ligneo
Cosenza - Chiesa di San Gaetano
11 aprile 2011 - ore 17.00

Intitolazione sala Angela Mazzuca
Cosenza, Palazzo Arnone
15 aprile 2011 - ore 11.00

Presentazione volume
Melchiorre Cafà, insigne modellatore.
La Natività, l’Adorazione dei pastori ed altre opere in cera
Cosenza, Palazzo Arnone
16 aprile 2011 - ore 11.00



Sincretismi nell'Area Grecanica:
valorizzazione e fruizione liturgica
di un bene immateriale nella Calabria greca
Bova (Reggio Calabria), Chiesa dello Spirito Santo
17 aprile 2011 - ore 15.30-17.30

Le "pupazze" di Bova

In occasione della XIII Settimana della Cultura la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, diretta da Fabio De Chirico, ha previsto numerose iniziative.
La prima che si terrà a Cosenza, palazzo Arnone - Salone delle Udienze, dal 7 al 9 aprile prossimo, è dedicata alla figura di Giulio Carlo Argan con un convegno di studi (Giulio Carlo Argan: l’impegno politico, la storia dell’arte, i beni culturali) promosso dalla Soprintendenza BSAE della Calabria, in collaborazione con l’Università degli Studi della Calabria e col Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giulio Carlo Argan. Il convegno rende omaggio ad un grande protagonista della Storia dell'Arte e della cultura del Novecento e ne illustra l’opera di critico militante, intellettuale di statura internazionale e politico dei beni culturali. Le giornate di studio offriranno l’occasione per riflettere sul suo progetto di tutela del patrimonio artistico. Il metodo appassionato ed intelligente di Argan saprà fornire un’efficace lente per rileggere le vicende artistiche e l’evoluzione della politica di tutela in Calabria, permettendo di riconsiderarne la storia del territorio, nelle sue espressioni urbane e paesaggistiche, in relazione ai fenomeni politici e sociali che l’hanno percorsa. Il convegno, con il coordinamento scientifico di Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e di Alessandra Anselmi, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi della Calabria, si concluderà sabato 9 Aprile con una visita guidata alla Galleria Nazionale di Cosenza (dalle ore 10.00 alle ore 13.00) a cura degli studenti del liceo classico "B. Telesio" di Cosenza.
Lunedì 11 aprile, a Cosenza, palazzo Arnone, ore 11.00, si terrà la Presentazione sito di diagnostica, progetto sperimentale a cura della Soprintendenza BSAE della Calabria - Sezione Diagnostica. Il sito, realizzato con la collaborazione esterna della diagnosta Valentina Cosco, evidenzia l’importanza della diagnostica nell’attività di tutela, conservazione e restauro dell’opera d’arte nonché l’attività svolta dalla Soprintendenza in questo settore. Il sito fornisce informazioni, pubblica news ed aggiornamenti sulle attività, articoli a sfondo didattico, resoconti su lavori di particolare pregio. Interverranno: Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e Valentina Cosco, diagnosta.
Lunedì 11 aprile, a Cosenza, nella chiesa di San Gaetano, alle ore 17.00, avrà luogo la Presentazione restauro Crocifisso ligneo. Il manufatto, del XVI secolo, verrà riconsegnato in quest’occasione alla presenza di Nella Matta Rocca, presidente Fidapa sezione di Cosenza; Giliola Langher Gullino, past presidente Fidapa sezione di Cosenza; don Salvatore Fuscaldo, sac. can. parrocchia San Gaetano; Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e Rosanna Caputo, storico dell’arte direttore coordinatore della Soprintendenza BSAE della Calabria. Il restauro è stato effettuato con la collaborazione della FIDAPA di Cosenza. Un breve concerto a cura del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza accompagnerà l’importante momento.
Venerdì 15 aprile, alle ore 11.00, ci sarà la cerimonia di Intitolazione sala Angela Mazzuca. A ricordo di Angela Mazzuca, storico dell’arte della Soprintendenza BSAE della Calabria, prematuramente scomparsa, sarà dedicata a Cosenza, palazzo Arnone, sede della Soprintendenza, una sala. Interverranno: Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria; Raffaele Giovinazzo, comandante carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di Cosenza; Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza e don Giancarlo Gatto, chiesa di San Giovanni Battista di Cosenza.
Sabato 16 aprile 2011, alle ore 11.00, a Cosenza, palazzo Arnone, si terrà la Presentazione volume Melchiorre Cafà Insigne modellatore. La Natività, l’Adorazione dei pastori ed altre opere in cera. Interverranno: Alessandra Anselmi, docente di Storia dell’Arte Moderna Università degli Studi della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria; Sante Guido e Giuseppe Mantella, restauratori, curatori del volume. Il ritrovamento dei quattro inediti capolavori di Melchiorre Cafà, che ha contribuito ad incrementare l’esiguo ma significativo corpus delle opere del giovane artista maltese, viene ampiamente illustrato nella pubblicazione con efficaci raffronti e puntuali rimandi alle vicende biografiche e all’opera nota di Melchiorre Cafà. Il volume, edito da Rubbettino, è corredato da un corposo apparato fotografico.
Domenica 17 aprile 2011, alle ore 16.00, a Bova (Reggio Calabria), chiesa dello Spirito Santo, la Soprintendenza BSAE della Calabria e il comune di Bova, nell’ambito del convegno Sincretismi nell'Area Grecanica: valorizzazione e fruizione liturgica di un bene immateriale nella Calabria Greca presentano il volume di Alfonsina Bellio All’Ombra delle Pupazze in Fiore – Antropologia di un rito nella Calabria grecanica. Il convegno è ideato e promosso da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e da Pasquale Faenza, conservatore di Beni Culturali, con lo scopo di promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale dell'area grecanica. Nel corso della giornata di studi, aperta dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, dal soprintendente Fabio De Chirico e dal sindaco di Bova Leo Giovanni Andrea Casile, saranno approfondite le tematiche legate alla conoscenza e alla valorizzazione della Processione delle Pupazze o Persefoni, evento tradizionale della domenica delle Palme di straordinaria valenza etnoantropologica. Parteciperanno, inoltre, Annamaria Lico, responsabile del settore etnoantropologico della Soprintendenza BSAE della Calabria; Egidio Cossa, antropologo della Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma; Alfonsina Bellio, antropologa dell’Università della Calabria e Pasquale Faenza, conservatore, storico dell’arte della Scuola di Specializzazione di Storia dell’Arte Medievale e Moderna alla Sapienza di Roma.

Palazzo Arnone - Cosenza

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria Soprintendente: Fabio De Chirico
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it
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