giovedì 18 aprile 2013

Pramantha Arte - Cosmogonie/Cosmologie. Tra mito e scienza, l'origine nell'Universo

con Marcello Lattari e Antonio Bruno Umberto Colosimo 

20 aprile 2013 - ore 18.30
Pramantha Arte contemporary art gallery 
Corso Giovanni Nicotera 165, Lamezia Terme 


ATTIVITA' IN MOSTRA
Sabato 20 aprile, ore 18.30, presso Pramantha Arte contemporary art gallery di Lamezia Terme si chiude il ciclo di incontri dedicati alla mostra AfricArte. Alla scoperta del contemporaneo con: 

Cosmogonie/Cosmologie. Tra mito e scienza, l'origine nell'Universo 
con Marcello Lattari e Antonio Bruno Umberto Colosimo

La conferenza rappresenta un momento di approfondimento sull'arte e sulla cultura africana attraverso un doppio sguardo rivelatore: filosofico-antropologico e scientifico-astronomico. 

Con Marcello Lattari - studioso, cultore e collezionista di arte africana - AfricArte svela i sensi profondi di statue, maschere, cimieri, reliquari e feticci, indagando la funzione relazionale (sociale e religiosa) dell'arte africana, e offrendo una panoramica dei valori e dei rituali comunemente diffusi e riscontrabili tra le culture dei popoli africani. 
Per questa via - attraverso la rivisitazione di credenze, rituali, danze, miti e testimonianze - si delineano i contorni di un immaginario complesso, spirituale e filosofico, che sulla relazione conoscitiva del singolo con l'ambiente circostante (comunità, natura, cosmo) incentra il suo sistema di vita, rivelando un modo diverso di concepire l'esistenza, il suo senso nel tempo e nel cosmo, le stesse idee di spiritualità, di soprannaturale, di divinità, evocando - come scrive lo stesso Lattari - "lo spirito delle nostre ataviche e dimenticate origini"

Con Antonio B. U. Colosimo - studioso, cultore e divulgatore di scienze astronomiche - i miti e le cosmogonie narrate dalla sculture rivelano la pregnanza di contenuti scientifici e la "modernità" di concezioni cosmologiche che - attraverso un antico sistema simbolico - tramandano conoscenze di popolo in popolo fin dai primordi della nostra storia. 
Per questa via - attraverso l'analisi culturale e la decodificazione scientifica di simboli e iconografie - emerge l'importanza rivestita dai fenomeni astronomici nella formazione dei sistemi culturali ancestrali e nella nascita della religione. 
La comparazione dei miti cosmogonici di diverse civiltà, infine, giunge a delineare le attuali conoscenze sul cosmo e l'attuale visione dell'Universo, scoprendo nella descrizione scientifica di esso la persistenza di elementi concettuali presenti fin dalle più antiche narrazioni mitiche circa la sua origine e struttura. 

La mythologie, dans son origine, est l'ouvrage de la science; la science seule l'expliquera. Charles Dupuis

Ingresso gratuito 

Pramantha Arte contemporary art gallery 
Corso Giovanni Nicotera 165, Lamezia Terme 
Info: +39 339 5028498 – arte@pramantha.com

Mario Vicino - ARTE in CALABRIA
Storia Opere Percorsi

Presentazione del volume al Palazzo Arnone di Cosenza, il 23 aprile 2013, in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore.




Martedì 23 aprile 2013, alle ore 10.00, a Cosenza, Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, si terrà, in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, un incontro con Mario Vicino, autore del volume ARTE in CALABRIA – Storia Opere Percorsi (Editrice Libreria “Aurora”). 
Interverranno all’iniziativa, moderata dallo scrivente: Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria; Adriano Ritacco, presidente nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco; Rosanna Caputo, storico d’arte in servizio presso la Soprintendenza BSAE della Calabria; Rita Fiordalisi e Adele Bonofiglio, funzionari MiBAC. 
L’opera di Mario Vicino ripercorre, in maniera approfondita, il rilevante patrimonio storico-artistico calabrese. Trovano, infatti, spazio nel lavoro di Vicino l’Abbazia della Sambucina, la Cattolica di Stilo, il San Ladislao di Simone Martini, l’Immacolata di Pietro Negroni, il Polittico del Vivarini, il San Sebastiano di Mattia Preti e tantissime altre testimonianze d’arte che connotano mirabilmente la nostra Regione. 

Silvio Rubens Vivone


Bartolomeo Vivarini - Polittico


Mattia Preti - San Sebastiano


Rosa Maria Delli Quadri - Nel Sud romantico

Diplomatici e viaggiatori inglesi alla scoperta del Mezzogiorno borbonico


L’Università delle Generazioni di Badolato (Catanzaro) intende segnalare a tutti, in particolare a coloro che amano i viaggi e alle genti meridionali (specialmente agli operatori turistici e ai cultori delle storie regionali e locali) un libro meritevole della massima attenzione, appena pubblicato dall’Editore Guida di Napoli: Nel Sud romantico. Diplomatici e viaggiatori inglesi alla scoperta del Mezzogiorno borbonico. L’autrice è Rosa Maria Delli Quadri, giovane docente in “Storia del Mediterraneo moderno” all’Università Orientale di Napoli, dove collabora come cultrice della materia alla cattedra di “Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo” e “Storia moderna” del prof. Luigi Mascilli Migliorini, con vasta bibliografia e sempre più vasta ed importante esperienza internazionale tanto da farne “regina” del Mediterraneo. Il periodo analizzato è quello compreso tra il 1816 e il 1840, quando, al termine dello “tsunami” napoleonico, il Regno delle Due Sicilie ritornava alla normalità borbonica beneficiando dell’amicizia e delle simpatie interessate di alcune potenze europee, prima di tutte dell’Inghilterra. Inghilterra che, poi, nel 1860 voltò le spalle al re di Napoli favorendo la conquista del Sud da parte dei Savoia. E questo libro riesce utile anche per capire come si arriva, piano piano, a tale tristissimo epilogo per il Sud, insinuando nel lettore il dubbio che (ci è sembrato di capire) nessun viaggio è “innocente” dal momento che conoscere un qualsiasi territorio (fosse anche per turismo) può, alla fine, agevolare azioni “ostili” proprio contro quel popolo tanto “innocentemente” scrutato.

La prof.ssa Rosa Maria Delli Quadri
docente all'Orientale di Napoli

“regina” del Mediterraneo
Così, il percorso effettuato dalla professoressa Delli Quadri ci porta a considerare innanzi tutto il “Sud immaginato” tra mito, realtà e stereotipo specialmente dai viaggiatori dell’arcinoto “Gran Tour” quando, dalla fine del Cinquecento agli inizi dell’Ottocento, non c’è intellettuale europeo che non cerchi di rivivere l’epopea omerica e magno-greca, romana e rinascimentale per le strade d’Italia, privilegiando quelle meridionali. C’è tutta una ricchissima letteratura ed editoria a riguardo, tanto che si potrebbe parlare di una vera e propria prima “rivoluzione turistica” di tipo aristocratico cui seguirà, a distanza di tempo, la seconda “rivoluzione turistica” (questa volta popolare o di “massa”) quale ognuno di noi ha vissuto e continua a vivere, più o meno, anche in giro per il mondo, magari mancando di visitare proprio il nostro territorio di pertinenza lasciandolo, paradossalmente, alla conoscenza degli stranieri!

E gli stranieri ci hanno sempre studiato bene (a volte persino meglio di noi stessi), nel corso dei secoli, anche per un ritorno politico-economico e, alla lunga, anche militare, facendo intendere che interessava loro soltanto l’arte e la cultura, altresì illudendoci e lusingandoci, allora come adesso, persino per le squisitezze della nostra eno-gastronomia (abbinata al mandolino!) pur di farci percepire come simpatici e benvenuti coloro che ci “onoravano” della loro presenza. Italiani esterofili, sempre! Ma mai sospettando che tale esterofilia si paga in tanti modi, non ultima la subalternità generalizzata, lasciandoci l’Italietta contraddittoria ed autolesionista che è sempre tanto piaciuta ai vari conquistatori palesi ed occulti del “Bel Paese”. Questo ed altro c’è dei dispacci diplomatici e dei viaggiatori tanto “disincantati” quanto “turisti-spie” di potenze straniere, specialmente quando si trattava di seguire le turbolenze di un’Italia e, in particolare, di un Mezzogiorno sempre caratterizzati, entrambi, da malcontento rivoluzionario, misto a indifferenza, fatalismo o addirittura assenza al proprio destino, però ben pilotato da altri. Un Sud stabilmente in balia di altri. Sud romantico quanto tragico, quindi, che Rosa Maria Delli Quadri svela in tutti i suoi contenuti concreti dentro una verità storica, sociologica ed antropologica tale che ci possiamo spiegare pure la tremenda crisi attuale, che affonda nei secoli precedenti e altrettanto strutturale e senza vie di uscite se non quel “galleggiamento” mediterraneo così rassegnato da sembrare ormai definitivo.

L’Università delle Generazioni caldeggia la lettura della monografia della professoressa Delli Quadri proprio per andare nel più profondo delle nostre radici di “pseudo-popolo” nonostante avremmo tutte le premesse e le basi per esserlo più di tanti altri e alla grande. “Nel Sud romantico” è un libro che dovrebbe essere studiato da tutti in Italia e all’estero e, in particolare, nelle scuole superiori e nelle università del nostro meridione (specialmente dalla classi dirigenti) e non soltanto perché ricorrono numerosissimi nomi e riferimenti alle nostre località (consigliato, quindi, a tutte le Pro Loco ed Uffici Turistici territoriali), ma soprattutto per cercare di ritrovare i valori di vera rinascita e dignità per un Sud finora troppo massacrato. Ovviamente l’appello alla lettura e allo studio di questo testo-base è rivolto, prima di tutti, alle nuove generazioni, le quali, utilizzando una mentalità multimediale e globalizzata, dovrebbero avere più possibilità di rendere la propria Terra degna di stare al mondo facendone rispettare da tutti la dignità passata presente e futura!
Domenico Lanciano

associazione culturale informale
UNIVERSITA’ DELLE GENERAZIONI
presso il promotore responsabile dr. Domenico Lanciano
Via Giuseppe Pisani 25 – 88060 Badolato Marina (CZ)
universitadellegenerazioni@gmail.com

La festa della Calabria Contemporanea al MACA di Acri

Tre inaugurazioni in un giorno 

Sabato 20 aprile 2013, a partire dalle ore 17:30, al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) verranno presentati tre nuovi progetti espositivi che, oltre ad arricchire ulteriormente il curriculum di mostre del museo ai piedi della Sila – se ne contano 20 dal 2007 a oggi –, intende supplire alla mancata istituzione, per il 2013, dell’annuale Settimana della Cultura del MiBAC. Si tratta di una vera e propria festa dell’arte contemporanea Made in Calabria, dato che tutti i protagonisti della giornata sono originari della regione.

Le sale del Piano Nobile di Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del MACA, ospiteranno, a partire da sabato 20 aprile e fino a domenica 16 giugno p.v., la personale del pittore Pino Chimenti, che rientra nell’ambito del progetto Bancartis, promosso da BCC Mediocrati, attraverso cui, annualmente, l’istituzione bancaria e il museo di Acri collaborano per promuovere la cultura e l’arte sul territorio. « Attraverso i microcosmi pittorici di Chimenti – spiega Boris Brollo, curatore della mostra –, fatti di miti personali e personaggi ludici e surreali, si intravede un moderno maestro del racconto di questa terra calabra appartenuta a una grande storia e le cui radici trasudano ancora di questo passato glorioso ».

Pino Chimenti, Rinnovamento eclettico ed eroico 
di tre cyborg del futuro

La Sala Estemporanea ospiterà, invece, l’installazione Esseri trasparenti dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo, di cui il MACA ospita una collezione permanente di oltre duecento opere, tra dipinti e sculture. L’opera, realizzata appositamente per essere esposta al museo di Acri, è composta di tre sezioni poste in stretta relazione una con l’altra, ognuna frutto di una distinta modalità espressiva. Pittura, scultura in vetro e video-arte danno vita a un ricco dialogo sulla Trasparenza, che l’artista intende come valore universale e imprescindibile per gli uomini contemporanei, esortando gli spettatori a farsene portatori.

Silvio Vigliaturo, Esseri trasparenti

Nelle undici sale che ospitano la collezione permanente delle opere di Vigliaturo, troveranno posto i lavori dei dodici giovani artisti calabresi vincitori del progetto Young at Art, promosso dal MACA in collaborazione con l’associazione Oesum Led Icima. Anna Capolupo, Maurizio Cariati, Salvatore Colloridi, Marco Colonna, Giovanni Fava, Giuseppe Guerrisi, Salvatore Insana, Giulio Manglaviti, Domenico Mendicino, Mirella Nania, Gregorio Paone e Giusy Pirrotta, esponenti dell’intera gamma di modalità espressive dell’arte contemporanea (dalla pittura, alla video-arte, passando per la scultura, l’installazione, la fotografia e il collage digitale), « restituiscono alla perfezione quella diversità di prodotti che è l’indizio principale della ricchezza della Calabria artistica – commentano i curatori Massimo Garofalo e Andrea Rodi –, che sta finalmente cominciando a credere in se stessa e nelle proprie potenzialità. Dodici giovani talenti per dodici linguaggi nuovi che raccontano della freschezza di un territorio in rinascita ».

Mirella Nania, Vita Nova (Young at Art 2013)


Tre inaugurazioni in un giorno 
La festa della Calabria Contemporanea al MACA

Data evento: Sabato 20 aprile 2013, ore 17:30
Luogo evento: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)
Palazzo Sanseverino-Falcone
Piazza Falcone, 1 – 87041, Acri (Cs)
Info evento: Ufficio stampa MACA
Tel. 0119422568
info@museomaca.it
www.museomaca.it
youngatart2013.com

giovedì 11 aprile 2013

Una scultura di Silvio Vigliaturo al Liceo Vincenzo Julia di Acri

Inaugurazione ufficiale: venerdì 19 aprile 2013, a partire dalle ore 12.00


Silvio Vigliaturo, Albero della conoscenza, 2013
Scultura in vetro - cm.265x83


Venerdì 19 aprile 2013, a partire dalle ore 12, si terrà, presso il Liceo Classico e Scientifico Vincenzo Julia di Acri (Cs), un incontro tra gli studenti dell’istituto e due dei principali artefici delle iniziative espositive del MACA (Museo Arte Contemporanea Acri): Silvio Vigliaturo, artista, maestro del vetro e direttore artistico del museo e Boris Brollo, curatore e critico d’arte, che collabora con il MACA sin dalla sua nascita, nel 2006, e di cui ha curato la maggior parte delle mostre, tra cui, ultima in ordine di tempo, la personale del pittore Pino Chimenti, che aprirà sabato 20 aprile p.v. 
Durante l’incontro verrà ufficialmente inaugurata l’installazione L’Albero della conoscenza, realizzata da Vigliaturo su richiesta degli studenti del Liceo Vincenzo Julia, desiderosi di inserire l’edificio che ospita l’istituto scolastico all’interno di un ideale percorso artistico, segnato dai lavori dell’artista di origine acrese, che si snodi attraverso i luoghi più importanti della città ai piedi della Sila, per giungere fino MACA.
L’Albero della conoscenza è un’opera in cui disegno e scultura interagiscono per dare vita a una soluzione tanto efficace dal punto di vista dell’impatto visivo, quanto pregnante per ciò che riguarda il significato che essa veicola. La scultura in vetro di oltre 250 cm d’altezza, che costituisce il cuore dell’opera, coniuga astrattismo e figurazione per dare vita a un’esplosione cromatica di forme geometriche da cui nascono frutti e germogliano foglie. Le stesse che si ritrovano dipinte sulle pareti retrostanti l’albero e, ancora in vetro, adagiate ai suoi piedi. L’Albero della conoscenza è l’origine di qualunque forma di sapere, di ogni intelligenza e le foglie, che siano ancorate saldamente al tronco, tracciate sullo sfondo o gettate a terra, restituiscono la molteplicità di linguaggi, tutti degni d’ascolto, attraverso cui si manifesta e parla la conoscenza. «La pianta del sapere – ricorda l’artista agli studenti – è necessaria allo sviluppo delle coscienze e di un’etica sociale e civile che porti frutti da raccogliere e donare con generosità. La materia che compone l’opera, il vetro, indichi la trasparenza necessaria a voi uomini di domani e portatori sani del sapere del passato». Proprio il passato, quello dei grandi movimenti artistici di fine Ottocento, che tutt’oggi riverberano nella creatività contemporanea, sarà l’argomento centrale dell’intervento di Boris Brollo, che rintraccerà l’Origine del modernismo nei pittori macchiaioli, impressionisti, modernisti e appartenenti al movimento della Scapigliatura lombarda, tracciando un percorso che va dal 1860 fino all’avvento del cubismo.

MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) 
tel. 0119422568
info@museomaca.it
www.museomaca.it
youngatart2013.com
www.facebook.com/MACA.Silvio.Vigliaturo
twitter: @museomaca

Adriano Ritacco è il nuovo presidente nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco

di Silvio Rubens Vivone

Adriano Ritacco, nato a Cosenza il 29 agosto 1969, è il nuovo presidente nazionale della Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco. Eletto a Firenze, nel corso di un’assise che ha visto la partecipazione di rappresentanti della famiglia unescana provenienti da ogni parte d’Italia, guiderà questo prestigioso organismo con la passione già dimostrata nel precedente incarico di Tesoriere Nazionale. Adriano Ritacco, nella funzione di presidente del Club Unesco San Marco Argentano, ha promosso alcune iniziative (la Giornata mondiale della libertà di stampa, la Giornata Internazionale della Gioventù) che ne hanno evidenziato lo spessore umano e la grande capacità organizzativa. Il neo presidente certamente si impegnerà ancora strenuamente per il raggiungimento dei principi propugnati dall’Unesco.


venerdì 5 aprile 2013

L’ecomostro di San Martino a Copanello non esiste più

di Salvatore Condito

Stalettì - Era il simbolo del degrado, dell’abusivismo edilizio. Era denominato l’Alveare, in sfregio alle più elementari regole di rispetto dell’ambiente del territorio. E oggi, dopo tante battaglie legali portati avanti nel corso degli anni dalle associazioni ambientaliste, tra cui Italia Nostra , W.W.F. Lega Ambiente e Verdi, l’ecomostro di san Martino a Copanello non esiste più.
Decisivo, tuttavia, è stato l’impegno della Regione Calabria, che durante il governo di Agazio Loiero, con il prezioso contributo dell’Assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, fece approvare un piano di riqualificazione di sette siti regionali, caratterizzati per forte presenza antropica e degrado urbanistico, tra cui proprio il promontorio di San Martino di Copanello: sette casermoni realizzati negli anni settanta, un vero scempio e una ferita aperta negli anni causata da connivenze e compiacenze. Contro, fiumi di inchiostro, denunce, esposti alla magistratura , tanto da elevare questo sito alle cronache nazionali, anche per il pregio del luogo da un punto di vista naturalistico e archeologico.
Oggi è stata scritta la parola fine. La riqualificazione ormai è completata grazie a un finanziamento di seicentomila euro, tramite fondi CIPE, che ha visto diverse fasi: l’abbattimento a Gennaio 2007 con la presenza dell’allora ministro all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ed i vertici regionali e comunali, poi la vera e propria riqualificazione con un bando per selezionare il progetto - poi realizzato da un gruppo di professionisti composto da Alessandro Taverniti, Ottavio Amaro, Antonio Marino, Laura Marino, Gianfranco Neri, Laura Thermes, Rosa Marino Tornatora , mentre l’impresa Garden Giada di Rocca di Neto ha realizzato materialmente l’opera. Il tutto, grazie alla determinazione negli anni dell’amministrazione comunale di Stalettì, guidata dal Sindaco Pantaleone Narciso, coadiuvato dall’Ufficio tecnico diretto da Beniamino Posca e dal responsabile del procedimento Leonardo Ciccarello.
I lavori sono stati consegnati da verbale alla fine di Dicembre 2012, ma in questi ultimi mesi si stanno completando opere di rifinitura come l’impianto di illuminazione , le panchine, l’impianto di irrigazione. Ora l’impatto visivo è davvero mutato: da un ammasso di cemento e pilastri abbiamo un vero e proprio giardino pensile che affaccia su un’area marina incantevole, tra le più belle d’Italia.
Nei prossimi giorni, comunque, l’amministrazione dovrebbe tagliare il fatidico nastro, offrendo alla popolazione locale, ma anche all’intera regione, un luogo straordinario ritrovato e recuperato dai predoni del cemento. Una battaglia vinta a favore dei tanti cittadini e associazioni che si sono battuti per ridare dignità a questo magnifico paesaggio. “Chiudiamo una delle pagine più amare del nostro territorio”, ha sottolineato il sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso. “Ci sono voluti – ha aggiunto – quasi sette anni per recuperare e ridare dignità a quest’area, tra le più belle e famose dello Jonio, vicina alla chiesetta Paleocristiana di San Martino, sito di interesse archeologico nazionale. Sono felice personalmente di concludere il mio mandato con quest’ultimo atto – ha detto ancora Narciso – che renderà sicuramente orgogliosi i miei concittadini”.




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