sabato 30 gennaio 2010

Le ceneri di Gandhi disperse oggi davanti alle coste del Sudafrica

A sessantadue anni dal suo assassinio
.
Durban, Sudafrica, 30 gen. (Apcom) - A oltre sessant'anni dal suo assassinio, le ceneri del Mahtma Gandhi sono state disperse oggi in mare nel corso di una sobria e solenne cerimonia davanti alle coste del sudafrica.
Il semplice rito di commemorazione si è svolto alle prime ore del giorno, nel porto di Durban alla presenza Neervana Singh-Ramgobin, nipote dell'apostolo della nonviolenza. Mentre gli astanti deponevano fiori e mille candele gallegiavano leggere sulle acque, le ceneri del mahtma sono state affidate alle correnti del mare.
Quando venne ucciso da un estremista hindu nel 1948, Gandhi venne cremato e le sue ceneri, suddivise in diverse urne d'acciaio, furono inviate in diverse parti del mondo per essere disperse in cerimonie funebri. Alcune di queste urne sono pero' sopravvissute e giunte sino a noi.
Già nel 1997 una cerimonia analoga a quella odierna si era tenuta in India, dove un'altra urna fu aperta nel nord del paese, nel sacro luogo dove si incontrano i fiumi Gange e Yamuna.
.
Il Mahtma Gandi

venerdì 29 gennaio 2010

Catanzaro: convegno della rivista Vivarium dell’Istituto Teologico Calabro “San Pio X”

IL SACERDOZIO E’ L’AMORE DEL CUORE DI GESU'
.
Catanzaro – “Il sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù” è il tema dell’annuale Convegno della rivista Vivarium dell’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro, pubblicata dalle Edizioni Ursini.
Presieduto da S.E. Mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo di Ca
tanzaro-Squillace, al convegno partecipano docenti, sacerdoti e seminaristi dell’intera provincia.
Al tavolo di presidenza, per questa prima sessione dal tema “Gesù Cristo, Sommo Sacerdote”, i professori: Vincenzo Lopasso, direttore della rivista, don Pino Silvestre, mons. Natale Colafati, direttore dell’Istituto Teologico, e mons. Armando Augello.
Dopo i saluti di mons. Colafati e di don Pino De Simone (vice direttore di Vivarium), ha introdotto i lavori S.E. mons. Antonio Ciliberti, con una ampia relazione sul tema del convegno.
“Questo convegno – ha sottolineato l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace – è un significativo momento di riflessione e di preghiera che oggi vogliamo vivere con intensità nella nostra comunione presbiterale”.
Hanno, quindi, relazionato don Pino Silvestre, mons. Armando A
ugello, p. Michele Mazzeo e don Serafino Parisi. Nella seconda sessione, presieduta da mons. Luigi Cantafora, e moderata da don Vincenzo Lopasso, hanno invece relazionato p. Enrico Cattaneo e don Giovanni Mazzillo.
“Per quanto riguarda la rivista – ha sottolineato don Pino De Simone – mi permetto di ricordare che si tratta del 30° anno di vita. Il primo numero è stato stampato infatti nel lontano marzo del 1980. Un lungo cammino tra entusiasmi e momenti di stasi, incertezze e picchi di creatività, iniziato tanti anni or sono, il cui primo editoriale veniva firm
ato dall’indimenticabile mons. Serafino Sprovieri, in quel momento vescovo ausiliario della Chiesa di Catanzaro-Squillace e già Rettore del Seminario che ne indicava le motivazioni fondative e le prospettive di lavoro e di cui primo direttore era don Francesco Milito, Rettore del tempo. La nuova serie della rivista, iniziata nel 1993, ha conosciuto certamente ritmi più spediti e sistematici fino ad oggi e di questo ringraziamo le redazioni che si sono succedute negli anni, i direttori e l’editore Vincenzo Ursini, anch’egli presente”.
“Grazie – ha concluso De Simone, cedendo la parola agli illu
stri relatori – per la vostra presenza e soprattutto per la vostra attenzione e sensibilità verso il nostro Seminario regionale “San Pio X”, deputato da decenni alla formazione dei futuri presbiteri della nostra terra”.
I lavori riprenderanno domani con la terza sessione dal titolo “Il Ministro Ordinato”, alla quale prenderanno parte, tra gli altri, mons. Ignazio Schinella e don Fortunato Morrone. Le conclusioni saranno tratte da mons. Natale Colafati.
.

Catanzaro: Presentato al Circolo Unione il primo libro di Giusy Bressi, "Ricomincio da qui"

.
Catanzaro - “Un libro originale e soprattutto passionale”, così Giovan Battista Scalise, dirigente scolastico e addetto culturale dell’Accademia dei Bronzi, ha introdotto l’altra sera, nei saloni del Circolo Unione di Catanzaro, la presentazione del volume “Ricomincio da qui” di Giusy Bressi, edito da Ursini, alla presenza di un pubblico selezionato che ha condiviso con l’autrice la scelta di raccontare alcuni dei momenti più belli da lei vissuti a San Floro prima di trasferirsi a Milano.
“Giusy - ha invece sottolineato Vitaliano Rotundo, dirigente scolastico - ha realizzato il suo sogno partendo con un solido carico di speranze. Partendo porta con sé la sua valigia ma non abbandona mai i sentimenti forti, non rinuncia alla sua innata carica di valori. “Ricomincio da qui” è un testo fortemente descrittivo, ma indubbiamente anche narrativo”.
Cinquantenne, nata a San Floro ma da molti anni trapiantata a Milano, imprenditrice nel campo dell’estetica e del benessere, Giusy Bressi con “Ricomincio da qui” racconta la sua vita in un piccolo ma godibilissimo scritto dai contenuti emotivi in cui si mescolano passato, presente e futuro. Una pubblicazione dove riecheggiano, senza eccessivi toni nostalgici, ataviche costumanze della terra calabra dove ella è nata.
Una vita travagliata quella di Giuy, madre e femmina, che, con impareggiabile fierezza, la rende pubblica annunciando la volontà di mettere un punto su un passato del quale nutre indelebili ricordi.
“Leggere le pagine del suo libro, impreziosito da un’opera del maestro Leonardo Pontieri di Crotone, è come leggere problematiche e sacrifici comuni a migliaia di donne dedite alla famiglia e al lavoro in ogni angolo del mondo. Sacrifici che, in certi casi, come quello di Giusy, finiscono nel dimenticatoio trasformandosi in un inutile eroismo quotidiano.
Il libro, inserito dalle edizioni Ursini nella collana “Incontri”, è un diario dai toni misurati che svela un forza evocativa a tratti celata da mesti sentimenti tali da renderla protagonista di una realtà, quella del terzo millennio, piena di interrogativi. Per questo le pagine di Giusy superano il circoscritto mondo personale e vanno dritte al cuore di tante donne.
L’autrice non è però alla ricerca sfrenata della parità. E’ consapevole che parità non significa sciocca equivalenza di genere fra uomo e donna, fra marito e moglie, semmai vite che mettono insieme la progettualità e i valori più importanti per la crescita umana e sociale.
Di tutte le sfolgoranti passioni che inondano la giovinezza della donna ella percepisce che c’è un progredire negli anni, assiste con dignità e vitalità alla perdita dei doni più dolci come la bellezza dell’adolescente che incontra l’amore, ma anche alla perdita di questo e che gradatamente si trasforma in amicizia, coraggio, volontà, rassegnazione.
Da donna, l’autrice si pone in situazione critica, oggettiva se stessa raccontando “più che la mia vita, la vita di una donna”, quindi esamina la condizione femminile in relazione alle sfide della società, alla collocazione nella situazione socioeconomica delle donne, al rapporto donna e lavoro, alla violenza che sotto mille sfaccettature la donna occidentale ancora subisce, anche quando giovane e concorrente sembra uscirne vittoriosa.
“Grazie a tutti, - ha commentato alla fine l’autrice - ma soprattutto grazie a Silvestro Bressi per avermi fatto conoscere l’editore Ursini. Senza la sua paziente e qualificata mediazione sono sicura che questo libro non sarebbe stato mai pubblicato. Sono orgogliosa di essere calabrese e, soprattutto, di rappresentare una delle tante donne che sono andate via per necessità, ma che non hanno mai interrotto il loro legame affettivo con questa bellissima regione”.

lunedì 25 gennaio 2010

Cosenza, Teatro Rendano: Concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza

.
Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
Stanislao Giacomantonio
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZA
www.conservatoriodicosenza.it
.
Concerto
dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza
.
Direttore M° Donato Sivo
Musiche di Donizetti, Mozart, Hummel, Verdi
Martedì 26 gennaio 2010 ore 20
Cosenza, Teatro “Rendano”
Ingresso libero
.
Il Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza prosegue la sua intensa attività offrendo un concerto dell’Orchestra Sinfonica diretta da Donato Sivo. In programma musiche di Donizetti, Mozart, Hummel, Verdi. L’appuntamento è per martedì 26 gennaio alle ore 20 al Teatro Rendano di Cosenza. L’ingresso è libero.
Si tratta della prima manifestazione esterna del 2010 promossa dal “Giacomantonio”, istituto di alta formazione artistica e musicale che quest’anno festeggia il q
uarantennale della fondazione.
I sessanta giovani strumentisti diretti dal M° Sivo (pugliese, da tempo docente a Cosenza) proporranno brani impegnativi e nel contempo di immediata presa sul pubblico. Il programma, infatti, include due Sinfonie appartenenti al noto repertorio operistico italiano dell’Ottocento, “Nabucco”, di Verdi e “Don Pasquale” di Donizetti, repertorio che l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio non ha mai eseguito in pubblico, essendosi dedicata finora quasi esclusivamente al grande sinfonismo tedesco (Beethoven, Brahms ecc.).

Due pezzi irti di difficoltà tecniche ed espressive, il Concerto per flauto e orchestra in sol maggiore di Mozart e il Concerto per fagotto e orchestra in fa maggiore di Hummel, avranno come protagonisti due giovani e brillanti solisti, Roberta Presta al flauto e Mattia Perticaro al fagotto.
Presta e Perticaro, già avviati alla professione concertistica, sono stati scelti attraverso una selezione fra i migliori allievi dei corsi superiori del Conservatorio.
.
PROGRAMMA
.
G. DONIZETTI: Don Pasquale - Sinfonia
.
W.A. MOZART: Concerto per flauto e orchestra in sol maggiore K313
Roberta Presta, flauto

.
J. N. HUMMEL: Concerto per fagotto e orchestra in fa maggiore
Mattia Perticaro, fagotto

.
G. VERDI: Nabucco - Sinfonia
.
Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Cosenza
Direttore Donato Sivo
.
CURRICULUM DI DONATO SIVO
Nato a Bari nel 1963, ha conseguito il Diploma di Direzione d’Orchestra con Giovanni Pelliccia presso il Conservatorio Duni di Matera con il massimo dei voti, il diploma di Musica Corale e Direzione di Coro con G. Panariello presso il Conservatorio di Avellino, il Diploma in Pianoforte con H. Pell presso il Conservatorio di Bari, il diploma di compimento medio di composizione con G. Gigante ed il Diploma di Direzione d’Orchestra con D. Renzetti, presso l’Accademia Musicale Pescarese e, al “Wiener Meisterkurse fur Musik” con J.Kalmar a Vienna,Ha seguito corsi di perfezionamento in Direzione d’Orchestra tenuti dai Maestri: G. Kuhn, N. H. Samale, Duarte e ha diretto diverse orchestre (Orchestra della Provincia di Bari e di Lecce, Orchestra Sinfonica di Lugano, Orchestra Sinfonica “Mario Gusella” di Pescara ecc.), riscuotendo calorosi consensi sia di pubblico che di critica.Nel 1996 è stato vincitore di una borsa di studio al corso triennale di qualificazione professionale per Direttori di Coro della Regione Toscana ed Unione Europea sotto la guida di docenti di fama internazionale tra cui: Renè Clemencic, Gary Graden, Roberto Gabbiani ecc.Nel novembre 1997 ha vinto il secondo premio ( primo non assegnato), dirigendo il Coro Orffea al XIV Concorso Polifonico Nazionale “Guido D’Arezzo”, oltre al premio F.E.N.I.A.R.C.O. quale miglior coro dell’intero concorso. Presidente di Giuria M° Romano Gandolfi.(gia’ maestro del coro della scala)Dal 1998 che collabora stabilmente con Diego Fasolis, Direttore del Coro della Radio Svizzera Italiana: Johannes Passion e Integrale dei Mottetti di J.S.Bach; Christus di Mendelssohn; Membra Jesu Nostri di Dietrich Buxtehude; Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, Messiah di G. F. Haendel, incidendo per la casa discografica ARTS.Nel 2003 partecipando al III concorso Nazionale Di Cori Polifonici in Benevento, la Giuria ha confermato, per il secondo anno consecutivo, un premio speciale per la Miglior Direzione ricevendo la medaglia del Presidente della Repubblica e il III premio con il Coro Orffea.Come Maestro del coro ha collaborato con direttori d’orchestra quali: Donato Renzetti, Luis Bacalov, Bruno Aprea, ecc..Nelle stagioni liriche del 2000 e 2002, del Teatro Petruzzelli di Bari, è stato nominato Maestro del Coro nelle seguenti opere: La Traviata di Giuseppe Verdi, Così fan tutte di W.A. Mozart, Madama Butterfly di Puccini; negli anni 04/05 nella stagione lirica del Teatro Politeama greco di Lecce nelle opere: Il Turco in Italia con la regia di Pizzi, Andrea Chenier, La Cenerentola. A dicembre 04 il coro “Città di Taranto” nella stagione lirica di Taranto (direzione artistica Martinucci), nelle opere Cavalleria Rusticana e Pagliacci.Nella stagione lirica del 2006-07, della Fondazione lirico-sinfonico “Teatro Petruzzelli e Teatri di Bari”, è stato nominato altro Maestro del Coro nelle seguenti opere: Vedova Allegra, Cappello di Paglia di Firenze, Tosca, Attila e IX Sinfonia di Beethoven .E’ titolare della cattedra di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza e nel 2007 è stato nominato Direttore Artistico del Festival dell’Aurora, giunto alla sua undicesima edizione.
.
Pia Tucci
3385048865

RStv news - 23 gennaio 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti
.

mercoledì 20 gennaio 2010

“Un anno fuori dal tempo”, sette belle favole di Bernardina Agresta

L’autrice di Montepaone Lido è alla sua prima prova letteraria.
.
Montepaone Lido (Catanzaro) - Le favole, ed è un fatto decisamente positivo, stanno ritornando, a quanto sembra, nel circuito della letteratura per i più giovani, per quanti amano e vorrebbero che la fantasia sia un utile contrasto ad una quotidianità dalle sfumature sempre più, purtroppo, ancorate alla violenza, all’egoismo, alla sopraffazione, alla mancanza inconcepibile del dialogo con gli altri, con chi è, per un motivo o per l’altro, diverso da noi…
In tale contesto si inserisce il volume “Un anno fuori dal tempo” di Bernardina Agresta (nella foto), pubblicato nei giorni scorsi dalle Edizioni Ursini di Catanzaro; un piccolo e singolare compendio di verità, di riflessioni a viso aperto, di accelerazioni emotive, di inviti a guardare oltre, di attese che possono, volendo, diventare realtà.
“Sono sette favole (I bambini, Cane Tobia, Giacomino e il flauto azzurro, Cinque pulci e un gatto, La bella mimosa, La villa nel parco, e Un anno fuori dal tempo) dal sapore antico e di grande attualità - scrive Fulvio Castellani - per il fatto che in ognuna ritroviamo un po’ quei sogni e quelle pagine di vita che ci avevano coinvolto all
orquando stavamo, magari titubanti, muovendo i nostri primi e successivi passi in direzione del dopo”.
Si tratta di brevi narrazioni, dalla scrittura semplice e dai toni pacati, dialoganti; narrazioni che si vestono progressivamente a festa grazie alla presenza di numerose illustrazioni votate a loro volta alla semplicità, al piacere evidente di interpretare questo o quel soggetto, argomento, gioco di luce o di nascoste penombre.

Ecco, così, che escono alla ribalta il cane Tobia che trova la felicità, il flauto azzurro che naviga in un contesto di situazioni più o meno aeree, la presenza di cinque pulci (dispettose e fedeli ad un tempo) e di un simpatico gatto, la mimosa che rifiorisce e prima di morire si rinnova con un germoglio, il mistero che avvolge la villa di un parco e la splendida favola che ha per protagonista “un anno fuori dal tempo”; il tutto preceduto da una serie di pensieri legati ai bambini e che compongono, in un certo qual modo, una singolare poesia-verità perché “sono loro la sorgente che sgorga / dalle viscere di una sola madre / creata da Dio”.
“Possiamo ben dire, a questo punto, - aggiunge Castellani - che Bernardina Agresta ha colpito veramente nel segno, ossia che ha saputo coniugare gioie e amarezze miscelando, con alcune fantasie e realtà, poesia delle piccole cose e poesia
del vivere con lo sguardo non necessariamente rivolto a sé stessi. Chiudendo il libro, non si potrà, quindi, dire altro, così com’è stato scritto nell’ultima favola, che “il mondo non era mai stato così bello, così gioioso, così ricco di armonia e di bene, d’ogni bene”. Un invito, questo, a leggersi dentro e a meditare. Brava l’autrice, ma bravo anche l’editore per aver saputo scegliere e proporre ai tanti lettori del nostro tempo un testo di facile presa e di indubbio valore letterario, che lascia molto spazio all’immaginazione perché attinge con grande arguzia dalla scuola quotidiana della vita ”.
.

martedì 19 gennaio 2010

"Ricomincio da qui" di Giusy Bressi

Edito da Ursini il libro affronta la vita e le problematiche ad essa connesse.
Sarà presentato giovedì 28 gennaio, alle ore 16,30, nella Sala conferenze del Circolo Unione di Catanzaro.
.
San Floro (Catanzaro) - “Ricomincio da qui” è il titolo del primo volume di Giusy Bressi (nella foto a sinistra), impreziosito da un’opera del maestro Leonardo Pontieri di Crotone e pubblicato dalle Edizioni Ursini di Catanzaro, che sarà presentato giovedì 28 gennaio, alle ore 16,30, nella Sala conferenze del Circolo Unione di Catanzaro.
All’incontro, promosso dalla casa editrice e dall’Associazione “Accademia dei Bronzi”, parteciperanno G. Battista Scalise, dirigente scolastico e responsabile della sezione letteraria del sodalizio culturale catanzarese, Vitaliano Rotundo, dirigente scolastico della Scuola Media “Vivaldi” di Catanzaro Lido, e Tommasina
Lucchetti, assessore comunale alle Pari Opportunità.
Cinquantenne, nata a San Floro ma da molti anni trapiantata a Milano, imprenditrice nel campo dell’estetica e del benessere, Giusy Bressi con “Ricomincio da qui” racconta la sua vita in un piccolo ma godibilissimo scritto dai contenuti emotivi in cui si mescolano passato, presente e futuro. Una pubblicazione dove riecheggiano, senza eccessivi toni nostalgici, ataviche costumanze della terra calabra dove ella è nata.
Una vita travagliata quella di Giuy, madre e femmina, che, con impareggiabile fierezza, la rende pubblica annunciando la volontà di mettere un punto su un passato del quale nutre indelebili ricordi.
“Leggere le pagine del suo libro - commenta Vitaliano Rotundo - è come leggere problematiche e sacrifici comuni a migliaia di donne dedite a
lla famiglia e al lavoro in ogni angolo del mondo. Sacrifici che, in certi casi, come quello di Giusy, finiscono nel dimenticatoio trasformandosi in un inutile eroismo quotidiano”.
Il libro è un diario dai toni misurati che svela un forza evocativa a tratti celata da mesti sentimenti tali da renderla protagonista di un
a realtà, quella del terzo millennio, piena di interrogativi. Per questo le pagine di Giusy superano il circoscritto mondo personale e vanno dritte al cuore di tante donne.
L’autrice non è però alla ricerca sfrenata della parità. E’ consapevole che parità non significa sciocca equivalenza di genere fra uomo e donna, fra marito e moglie, semmai vite che mettono insieme la progettualità e i valori più importanti per la crescita umana e sociale.
Di tutte le sfolgoranti passioni che inondano la giovinezza della donna ella percepisce che c’è un progredire negli anni, assiste con dignità e vitalità alla perdita dei doni più dolci come la bellezza dell’adolescente che incontra l’amore, ma anche alla perdita di questo e che gradatamente si trasforma in amicizia, coraggio, volontà, rasseg
nazione.
Da donna, l’autrice si pone in situazione critica, oggettiva se stessa raccontando “più che la mia vita, la vita di una donna”, quindi esamina la condizione femminile in relazione alle sfide della società, alla collocazione nella situazione socioeconomica delle donne, al rapporto donna e lavoro, alla violenza che sotto mille sfaccettature la donna occidentale ancora subisce, anche quando giovane e concorrente sembra uscirne vittoriosa. “Una scoperta questa - conclude Rotundo - che arriva, non a caso, nel momento in cui la sagace calabro-lombarda festeggia il suo cinquantesimo compleanno. Belle pagine tra la prosa, il verismo e il lirismo, che ameresti non finissero così presto”.
.

Sellia Marina: presentato libro su Kierkgaard

Si tratta dell'opera prima di Emilio Grimaldi edita da Ursini.
.
Sellia Marina (CZ) - L’argomento non era facile, ma il pubblico che ha assistito venerdì sera alla presentazione del volume “Kierkgaard e la dialettica della comunicazione della verità” di Emilio Grimaldi, edito da Ursini, era più che selezionato e per quasi due ore ha ascoltato con grande attenzione i relatori Serafino Parisi e G. Battista Scalise, grandi esperti di filosofia e teologia.
Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Amelio che ha sottolineato come il comune di Sellia sia stato sempre aperto nei confronti di tutti
gli autori del comprensorio e degli avvenimenti culturali di qualità, ha introdotto l’incontro G. Battista Scalise, dirigente scolastico e responsabile del settore culturale dell’Accademia dei Bronzi, che ha messo in evidenza il legame dell’autore con Belcastro, suo paese natìo.
Don Serafino Parisi ha invece ev
idenziato soprattutto gli aspetti teologici del pensiero di Kierkegard.
“L’autore – ha detto Parisi – con questo volume edito da Ursini ha dato ampia prova delle sue qualità per aver saputo affrontare argomenti difficili con grande determinazione. Dialettica, comunicazione e verità: tre capitoli che Grimaldi ha collocato in modo efficace all’interno del contesto contemporaneo. Sono temi, insomma, del pensiero di Kierkegaard, ancora attuali perché hanno la capacità di stimolare adeguatamente i lettori. Per l’autore Kiekegaard segnala inoltre una particolare dimensione esistenziale che è quella dell’angoscia, intesa come condizione di impossibilità del superamento della paura della morte. La società ormai è una società dalle identità mutevoli. Esistono quind
i verità frammentate che sono solo una parte delle verità possibili. Oggi bisogna necessariamente parlare di verità al plurale”.
Fra i presenti c’erano Franco Colosimo (presidente d
el Gal), Antonio Biamonte (ex sindaco di Sellia Marina), Vincenzo Falbo (vicesindaco di Cropani), Pasquale Capelluto (ex sindaco di Cropani ed ex presidente della Comunità Montana della Sila Piccola di Taverna), don Vincenzo Moniaci (parroco di Cropani), e Francesco Di Lieto (vicepresidente del Codacons).
“Kierkegaard è, quindi, davvero il padre dell’esistenzialismo? Forse questa catalogazione - ha spiegato l’autore - andrà bene per i libri di storia della filosofia, ma non per chi lo legge. E soprattutto per chi riesce a capirlo, attraverso la sua stessa dialettica indirizzata all’etica.
Kierkegaard è una personalità eccezionale, un genio. “Ogni volta che nasce un genio - scrive il filosofo - si fa quasi la prova de
ll’esistenza; perché egli percorre e rivive tutto ciò che è già passato finché raggiunge se stesso. La conoscenza che il genio ha del passato è perciò diversa da quella che si offre nei compendi dellastoria universale”. E lui ha rivisitato la storia universale. Per quale motivo? Perché la filosofia, la cultura, la storia, avendo preso il sopravvento sull’individuo avevano soffocato l’uomo nelle sabbie mobili dell’oggettività del pensiero - dove tutto è necessario. In questo contesto ci voleva un po’ di aria fresca. Una possibilità. “La possibilità è l’unica via di salvezza: una possibilità, e il disperato riprende lena. Si rianima, perché se l’uomo rimane senza possibilità è come se gli mancasse l’aria”. Lo dice lui stesso. Il libro si chiude con questa interrogazione: “Se scrivere su Kierkegaard significa più che di semplice ricordo, categoria possibile di una declinazione “estetica”, di una “ripresa” del suo pensiero”, ciò è possibile senza la propria personale reduplicazione etica, quale telos della sua “comunicazione”? La risposta è: “no!”.
.
Parisi, Scalise, Amelio e Grimaldi
.
Una parte del pubblico che ha partecipato alla presentazione del libro

lunedì 18 gennaio 2010

On. Bersani, la Calabria non è “terra di pascolo”

di Domenico Condito
.
Per millenni la Calabria è stata considerata terra di conquista.
Dall’Unità d’Italia ai giorni nostri è andata ancora peggio. Gli “amministratori” della politica nazionale hanno sempre umiliato questa Terra considerandola, meno eroicamente, “terra di pascolo”. Ovvero, un “orticello” piccolo, insignificante, da coltivare con politiche assistenziali e di sottosviluppo, per essere sacrificato all’occorrenza alla cosiddetta “ragion di Stato”, come si affermava ieri, o alle “strategie di largo respiro” del politichese di oggi. In ogni caso, operazioni di basso cabotaggio politico, dove la Calabria è stata sempre mercanteggiata come oggetto di scambio, una semplice contropartita, nelle contrattazioni gestite al di fuori della regione e profondamente lesive della dignità e degli interessi dei suoi cittadini.
.
Il vergognoso mercimonio si ripete ancora oggi. Il Partito Democratico, guidato dal segretario Pier Luigi Bersani, ha offerto la candidatura a Governatore della Regione Calabria all’UDC, per favorire, si dice, quell’allargamento della coalizione capace di determinare la vittoria del centro-sinistra alle prossime elezioni regionali. In realtà, sono giorni che i Tg nazionali presentano l’offerta dell’on. Bersani all’UDC come una contropartita decisa nel perverso mercato delle poltrone “consumato” nei palazzi romani. Una girandola di nomi che risponde più a logiche di potere che non al bene comune delle singole realtà regionali.
In quanto alla Calabria, resta poi da capire come possa risultare minimamente credibile alla guida della coalizione di centro-sinistra un esponente dell’UDC. Ancora oggi il partito di Casini continua a trattare con il PDL di Bossi-Berlusconi per concorrere all’elezione di Giuseppe Scopelliti alla carica di Governatore della Calabria, in cambio, si dice, della promessa di due assessorati.
.
E’ ormai noto, inoltre, che l’offerta di Bersani al partito di Casini esclude la ricandidatura dell’attuale Governatore Agazio Loiero alla guida della coalizione di centro-sinistra in Calabria. In politica nessuno può considerarsi inamovibile, ma sarebbe stato più corretto che a mettere in discussione la ricandidatura dell’on. Loiero fossero stati semmai gli elettori calabresi del centro-sinistra. Ma le “primarie”, celebrate dai vertici del PD come straordinario strumento di partecipazione e democrazia, sono state miseramente accantonate in Calabria. “Sono in gioco - ci dicono - le alleanze nazionali, il futuro del Paese”.
Intanto, l’on. Loiero annuncia di volersi comunque ricandidare con una sua lista alle prossime elezioni regionali, mentre cresce la demotivazione al voto fra gli elettori del centro-sinistra. In queste condizioni è quasi certa la consegna della Calabria al centro-destra. Un risultato, quest’ultimo, che rafforzerà l’esecutivo nazionale dove la Lega continuerà a governare contro il Sud e, paradosso incomprensibile, con i voti del Sud.
Che in Calabria, con queste premesse, il centro-sinistra sia destinato a una sconfitta certa, dovrebbe saperlo anche l’on. Bersani. Ma forse è proprio questo l’obiettivo perseguito dall’attuale segreteria nazionale del PD, che preferisce svendere la Calabria all’UDC, piuttosto che tornare a vincere nella regione più difficilmente governabile d'Italia. Naturalmente in nome di una “strategia politica di ampio respiro che guarda al bene del Paese”. Il solito “politichese” utilizzato per coprire operazioni più prossime a un mercatino rionale, che non al senso alto della politica intesa come servizio alla collettività.
.
In realtà, parafrasando Corrado Alvaro, quanto si sta consumando in questi giorni in Calabria “è un dramma di mediocri, brutti, goffi, che, guardandosi nello specchio, si vedono belli, e con le sembianze della giovinezza. A ogni modo, come grandi eroi, e trovano tutto attorno a loro bello e degno e grande”. Ma l’UDC che pone pregiudiziali sulla riconferma di Loiero è lo stesso partito che ha sostenuto senza ritegno l’operato di Cuffaro in Sicilia. Qualcuno glielo dica all’on. Bersani: la rapprsentazione messa in scena non è proprio all’altezza di un teatro greco e, soprattutto, la Calabria non è “terra di pascolo”!

RStvnews - 16 gennaio 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti
.

domenica 17 gennaio 2010

L'origine dei Bronzi di Riace secondo lo scrittore Salvatore Mongiardo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, ringraziando Salvatore Mongiardo per l'interessante contributo.
.
Ho letto con attenzione il bell’articolo di Gaetano Errigo sul N° 18-19 di Lettere Meridiane, pubblicazione dell’amico Franco Arcidiaco, che mi piace sempre di più. Vorrei al riguardo far notare un aspetto che non è stato finora preso in considerazione, e che invece può far calare decisamente la bilancia dell’originarietà dei Bronzi a favore di Caulonia.
Questa prova, viva ancora oggi, è il culto a Riace dei santi cristiani Cosma e Damiano, i due fratelli medici. A Riace in loro onore si tiene una grande festa dove convergono molti zingari e che Vittorio De Seta ha magistralmente rappresentato nel lungometraggio del 1993 In Calabria. Detto tra parentesi, la chiesa dei due Santi è meravigliosamente affrescata da Zimatore e Grillo, pittori calabresi degli anni Trenta, un gioiello da non perdere!
Il culto di due santi assieme, come Cosma e Damiano, è un fenomeno conosciuto nella storia delle religioni e viene definito “paredrismo”. Non cercate la parola nei vocabolari perché non la troverete: viene usata solo dagli storici delle religioni. Potete però vederne la spiegazione cercandola su Wikipedia, che la illustra abbastanza bene:
Paredro: Dal greco pàredros da parà, a fianco e èdra, seggio. Il Rocci riporta: “che sta vicino, appresso; che sta in secondo posto, inferiore, assistente, compagno, associato, collega, ausiliare, assessore”. In questo termine è contemplato anche il significato di affiancamento e sussistenza. Paredro si dice di una divinità associata nel culto ad un'altra di maggiore importanza e solitamente di sesso differente.
.
In questo senso si può guardare anche al culto a Roma dei Santi Pietro e Paolo, che rappresentano la successione cristiana dei fondatori Romolo e Remo. Cioè, i cristiani convertiti non volevano essere da meno dei pagani che avevano due protettori. Allora i Bronzi potrebbero essere Castore e Polluce o due eroi eponimi di Caulonia.
L’ipotesi che siano opera di Pitagora di Reggio, tanto famoso che fu chiamato a fondere bronzi in Grecia, è corroborata dall’Enciclopedia TRECCANI nella prima edizione del 1935, ben prima che i Bronzi fossero scoperti. Basta aprirla e guardare la statua di bronzo riportata accanto alla voce Pitagora di Reggio. Sembra la foto di uno dei due Bronzi. Guardare per credere.
Inoltre, la scoperta nei fondali di Riace potrebbe indicare che le due statue furono mal caricate, o il carico sabotato dagli abitanti di Caulonia, nel tentativo dei Romani di portarle via per punire gli abitanti del loro schieramento a favore di Annibale, o più semplicemente perché erano troppo belli.

.
Cordiali saluti paredrici.

Salvatore Mongiardo

.

I Bronzi di Riace

venerdì 15 gennaio 2010

La Calabria del viceregno spagnolo: storia, arte, architettura e urbanistica

Volume a cura di Alessandra Anselmi, pubblicato da Gangemi Editore.
.
Il prezioso volume La Calabria del viceregno spagnolo storia arte architettura e urbanistica (Roma, Gangemi, 2008, pp. 846, 530 illustrazioni.), curato da Alessandra Anselmi, è l'esito di un progetto di ricerca sulla Calabria del viceregno spagnolo - considerata come parte di un sistema più vasto quale la Monarchia Cattolica - che ha coinvolto a livello internazionale importanti studiosi di diversa formazione e appartenenza.
I contributi spaziano dalla storia alle identità sociali, dai patriziati urbani alle comunità religiose, comprendendo l'attività produttiva, l'architettura, la scultura, la pittura e la miniatura (lette alla luce del contesto culturale che le ha prodotte, ma con grande attenzione anche all'analisi stilistica e filologica), l'urbanistica e il restauro.
La Calabria vicereale, luogo cruciale di transito e
di scambi, spesso anche di incursioni, emerge come un crocevia da cui si diramano percorsi e vicende che la collegano al resto d'Italia, al Mediterraneo e all'Europa.
Il confronto interdisciplinare ha messo in luce gli aspetti vitali e creativi di un periodo storico, tra Rinascimento e Barocco, travagliato, ma molto vivace culturalmente, politicamente e anche economicamente, che ha prodotto importantissimi monumenti, opere d’arte e testi letterari, che non sempre, anche a causa della mancanza di studi, sono valorizzati e tutelati come meritano. Molte delle opere pubblicate, inoltre, sono inedite.

All'edizione del libro - che costituisce un imprescindibile riferimento per gli studiosi ma anche per tutti coloro che apprezzano e amano la Calabria - hanno concorso le principali istituzioni presenti sul territorio, come pure rappresentanze nazionali e internazionali, permettendo una veste editoriale di grande formato, interamente a colori e col fascino delle grandi immagini, che consente di apprezzare al meglio le opere d'arte pubblicate.
.
Silvio Rubens Vivone
.

giovedì 14 gennaio 2010

GIUSTIZIA: DI PIETRO, BERLUSCONI VERSO I MAGISTRATI COME FA LA MAFIA

.
(ASCA) - Roma, 14 gen - ''I magistrati sono persone che fanno il loro dovere ed è per questo che spesso sono stati vittime di mafia e oggi sono vittime di un governo che si sta comportando alla stessa stregua di quei mafiosi che volevano la criminalizzazione e la morte dei magistrati''.
Così Antonio Di Pietro, leader di IdV con riferimento alle parole di Berlusconi che aveva parlato dei Pm come persone peggiori di Tartaglia, l'aggressore di Milano.
Berlusconi, ha infatti affermato Di Pietro, ''mette sullo stesso piano il malato di mente Tartaglia, che dovrebbe ringraziare perchè gli permette di fare la vittima e quindi di fare passare sottobanco tutte le porcherie in materia di giustizia che chiede di fare con i magistrati''.
Di Pietro si è poi dichiarato convinto che nell'incontro di oggi con il presidente della Camera Fini, Berlusconi abbia chiesto ''non un blocca processi per tre mesi, ma un blocca processi attraverso il legittimo impedimento per tutta la legislatura e quindi nelle prossime ore vedremo in parlamento un'accelerazione di questa legge. Più che un accordo ci sembra un nuovo inciucio''.

mercoledì 13 gennaio 2010

LA VERGOGNA DI ROSARNO

Oltre un anno fa la denuncia di "Utopie calabresi" 
di Domenico Condito

Sogniamo l'avvento di un nuovo Umanesimo in Calabria e ci ritroviamo a fare i conti con la vergogna di Rosarno, dove da almeno vent'anni migliaia di extracomunitari vengono regolarmente ridotti in schiavitù dalla ’ndrangheta nella raccolta degli agrumi. Ma la rivolta di questi giorni ha solo portato alla ribalta nazionale quanto era già noto da tempo sia alle Autorità che alle Istituzioni locali e nazionali, magistratura compresa.
Persino noi di "Utopie calabresi", il 4 settembre 2008, pubblicammo su queste pagine un articolo di denuncia, facendo riferimento anche alle inchieste della Procura di Catanzaro, che aveva scoperto un traffico di esseri umani ridotti in schiavitù. Prendemmo spunto da questi fatti per una riflessione più generale sullo sconcertante degrado etico che sta avvelenando la nostra Terra.
Vi riproponiamo la lettura dell'articolo, "CHI SALVERA' LA CALABRIA?", che rimane drammaticamente attuale, e ancora una volta denunciamo tanto la "latitanza" delle Istituzioni, quanto il disimpegno della cosiddetta "società civile", colpevolmente "colluse" con la più grande abiezione del nostro tempo: il mercimonio di esseri umani e la loro riduzione in schiavitù. Vergogna!
.
Antonio Nunziante, Mito infranto,olio su tela, cm 40x50 (2000)
Collezione privata

martedì 12 gennaio 2010

Sellia Marina: presentazione dell'opera prima di Emilio Grimaldi, Kierkegaard e la dialettica della comunicazione della verità, edito da Ursini

Venerdì 15 gennaio, ore 17.00
Aula Consiliare del Comune di Sellia Marina
.
Sellia Marina - “Kierkegaard e la dialettica della comunicazione della verità”, è il titolo dell’opera prima di Emilio Grimaldi, dottore in Filosofia e giornalista, che sarà presentata venerdì 15 gennaio, a partire dalle ore 17, nell’Aula consiliare del Comune di Sellia Marina, a cura delle Edizioni Ursini di Catanzaro.
Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Amelio introdurrà l’incontro G. Battista Scalise, dirigente scolastico e responsabile del settore culturale dell’Accademia dei Bronzi.
Dei temi affrontati nel volume dall’Autore parlerà Serafino Parisi, docente di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico Calabro.
Il libro edito da Ursini edizioni mette a nudo tutte le manifestazioni filosofiche del pensatore negli anni in cui imperava l’hegelismo e l’autocompiacenza umana per restituire il suo pensiero a se stesso attraverso la sua stessa dialettica.
Kierkegaard è quindi davvero il padre dell’esistenzialismo? “Forse - sostiene Emilio Grimaldi - questa catalogazione andrà bene per i libri di storia della filosofia, ma non per chi lo legge. E soprattutto per chi riesce a capirlo, attraverso la sua stessa dialettica indirizzata all’etica. Kierkegaard è, in nuce, una personalità eccezionale. Un genio”.
Emilio Grimaldi, di Belcastro, paese natale di S. Tommaso d’Aquino, nasce nel capoluogo calabrese il 30 marzo 1974. Fin da piccolo esprime il desiderio di entrare in seminario per diventare sacerdote. Lì, a Crotone, frequenta la scuola media e il Liceo classico “Pitagora”. Diplomatosi con il voto di 49/60, si trasferisce a Roma presso il Santuario della Madonna del divino Amore. Studia filosofia e teologia presso la Pontificia Università Lateranense, ma contemporaneamente avverte i primi sintomi di una crisi esistenziale (non vuole far più il prete) che inizia a fare capolino nella sua vita. Esce dal collegio ecclesiastico all’età di 19 anni, e si iscrive all’Università statale della facoltà di Lettere e Filosofia. Tuttavia, non abbandona completamente il mondo religioso, e continua a mantenere i contatti con alcuni docenti dell’Università pontificia dove aveva già conseguito il Baccalaureato in filosofia con il giudizio di Summa cum laude, e dove ha avuto la fortuna di conoscere docenti e maestri del calibro di Aniceto Molinaro, Angela Ales Bello, e Antonio Livi. Il cambiamento di vita, da quella seminariale a quella laica, però, non gli è facile da affrontare, la crisi esistenziale si fa fervida. La filosofia e la letteratura (divora gran parte della letteratura classica) diventano, quindi, nell’animo del giovane Grimaldi, una valvola di confronto per dibattere interiormente il bailamme dei suoi pensieri sulla vita, sul senso della vita, e sull’identità esistenziale, e un terreno fertile per la ricerca della verità, l’unico ramo dello scibile che avrebbe potuto mettere a tacere i suoi tormenti esistenziali. Nella vasto campo della letteratura incontra un autore che più di ogni altro lo aiuta a “respirare” su ogni sfumatura dell’esistenza. E corrisponde al nome di Soeren Kierkegaard. Lui, proveniente dalla calda Calabria, trova ristoro in un danese, della gelida Europa del nord. L’incontro è “felice”, secondo la definizione data Leonardo Casini, relatore della sua tesi di laurea, in sede di dibattimento. Il professore, nel giustificare il giudizio ai suoi colleghi, parla di “una certa affinità fra i due”, Kierkegaard e Grimaldi. L’apprezzamento nasconde una gradazione supplementare se si considera il fatto che prima della collaborazione dello studente con il docente, ai fini del lavoro di laurea, il rapporto fra i due era stato condizionato da una scarsa stima che aveva il professore nei confronti del Grimaldi, dovuta ad alcuni esami precedenti. Il Casini, quindi, si mostrava “meravigliato” di come lo studente sia riuscito a compiere uno ricerca di tale spessore scientifico. Un anno dopo i due si rincontrano, e sarà l’ultima volta, a Villa borghese a Roma. Qui, il Grimaldi, che si arrangiava a fare lavori occasionali, offre al docente un quotidiano da acquistare. Questi non si scompone, e rincuora l’attento venditore dicendogli: “Proprio ieri ho fatto un po’ di pulizia nel mio studio. E ho buttato moltissimi lavori di laurea che non valevano niente. Ma la sua l’ho lasciata sulla mia scrivania. Non si preoccupi per il futuro. Con la ricchezza che ha dentro troverà quello che cerca. Quanto le devo?”. Nel 2005 non riesce più ad affrontare le spese per vivere in una grande città come Roma e fa ritorno in Calabria. Nel suo paese ricomincia da capo la sua vita. Inizia a collaborare con alcuni quotidiani e periodici. Nel giornalismo dà libero sfogo alla sua “ricchezza”, per dirla con il Casini. Come? Con arte, riprendendo un pensiero di Kierkegaard: “L’etica deve essere comunicata con arte, proprio perché ognuno lo sa”.

RStvnews - 9 gennaio 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti
.

mercoledì 6 gennaio 2010

EPIFANIA

.
Domenico Ghirlandaio, Adorazione dei Magi (1488)
Spedale degli Innocenti - Firenze
.
L’Epifania, la "manifestazione" del nostro Signore Gesù Cristo, è un mistero multiforme. La tradizione latina lo identifica con la visita dei Magi al Bambino Gesù a Betlemme, e dunque lo interpreta soprattutto come rivelazione del Messia d’Israele ai popoli pagani. La tradizione orientale, invece, privilegia il momento del battesimo di Gesù nel fiume Giordano, quando egli si manifestò quale Figlio Unigenito del Padre celeste, consacrato dallo Spirito Santo. Ma il Vangelo di Giovanni invita a considerare "epifania" anche le nozze di Cana, dove Gesù, mutando l’acqua in vino, "manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui" (Gv 2,11)...
.
A Epifania, a "manifestação" de nosso Senhor Jesus Cristo, é um mistério multiforme. A tradição latina identifica-o com a visita dos Magos ao Menino Jesus em Belém, e portanto interpreta-o sobretudo como revelação do Messias de Israel aos povos pagãos. A tradição oriental, ao contrário, privilegia o momento do baptismo de Jesus no rio Jordão, quando Ele se manifestou como Filho Unigénito do Pai celeste, consagrado pelo Espírito Santo. Mas o Evangelho de João convida a considerar "epifania" também as núpcias de Caná, nas quais Jesus, transformando a água em vinho, "manifestou a sua glória e os seus discípulos creram nele" (Jo 2, 11)...

Gerace: Natale nel Borgo Incantato – Gerace…un presepe da scoprire

L'appuntamento il 6 gennaio con La Buona Novella
ore 18.00 - Chiesa di S. Francesco
.
Una prima nazionale tutta giocata su artisti ed attori calabresi si appresta a chiudere le festività del Natale nel Borgo Incantato - Gerace...un presepe da scoprire.
L’appuntamento è per la serata dell’Epifania a partire dalle ore 18 presso la chiesa di San Francesco con lo Spettacolo musicale interamente dedicato a Fabrizio De Andrè ed ispirato liberamente ai Vangeli Apocrifi con l’adattamento di Giovanna Nicolò presidente del
Circolo culturale Vivarium.
Nel programma di scena tanti i nomi, tutti nostrani, dei giovani impegnati a rendere omaggio al ricordo di Fabrizio De Andrè, di cui il 13 gennaio ricorrerà l’anniversario della scomparsa.
LA BUONA NOVELLA ripercorre le tappe della vita di un Gesù molto umano e molto ribelle, che predicava la fratellanza universale contrad
dicendo radicalmente la vita dell’uomo moderno, i cui capisaldi sono rappresentati da “cinismo, compromesso, conformismo, glorificazione della propria identità nei connotati della massa, odio per ogni diversità, rancore teologico senza religione”(Pier Paolo Pasolini). La Buona Novella, pur basandosi sui Vangeli Apocrifi, propone un violento richiamo agli elementi antropologicamente umani, classici e religiosi dell’uomo, in un’elaborazione drammaturgica che reinterpreta ed in qualche modo completa il percorso del concept album di De Andrè del 1970, trasformando La Buona Novella in uno spettacolo originale, interpretato e cantato dal vivo, da una compagnia di attori, cantanti e musicisti che attingono all’opera di De Andrè come capolavoro che resiste anche all’assenza dell’impareggiabile interpretazione del suo autore. Il risultato è una sacra rappresentazione laica, piena di forza, di pathos e di altissima suggestione.
Lo spettacolo vedrà impegnati: Valerio Strati, Roberto Cavallaro, Paola Nicolò, Marinella Rodà; per l’elaborazione musicale Bruno De Benedetto. Tra i musicisti: Bruno De Benedetto, Mimmo Condello, Marco Pinto, Alberto Garreffa; l’Ensemble di voci diretta da Luigi Miriello. Quindi le Coreografie di Antonino Casile i costumi della Sartoria teatrale Syrna. Le scenografie di Gianfranco Ferro e l’allestimento scenico
di Pino Nicolò. Per concludere la Regia di Giovanna Nicolò.
Farà da cornice all’evento la chiesa gotica di S. Francesco nei cui locali alla conclusione, si procederà alle premiazioni dei concorsi:
“Gerace un presepe da ...scoprire” ed “Obiettivo su Gerace”.
.
Portale della chiesa gotica di San Francesco - Gerace
.
L'altare della chiesa

RStvnews - 2 gennaio 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatote Taverniti
.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...