venerdì 31 dicembre 2010

VERSO IL P.S.C - Recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente

Carlo Nisticò “Urge ritrovare la strada di un alto senso etico”.
(Riceviamo e pubblichiamo)

Catanzaro – “Verso il PSC: recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente”: è stato questo il tema dell’incontro promosso dal Movimento “Due Mari per la Calabria”, presieduto da Enzo Morelli, che si è tenuto questo pomeriggio, nei locali delle Edizioni Ursini di Catanzaro. Relatore: Carlo Nisticò, presidente della Commissione Urbanistica della città.
“La motivazione portante per la valorizzazione del nostro territorio – ha sottolineato Carlo Nisticò - deve necessariamente rifarsi a concetti, sempre meno astratti, inerenti al recupero ed alla riqualificazione, attraverso il metodo della partecipazione e della condivisione. Metodo opportuno per raggiungere obbiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso le fasi proprie della concertazione, sussidiarietà e delle pari opportunità che rappresentano i cardini su cui si fonda la Legge Urbanistica Regionale. Una legge che, se ben attuata, può contribuire, non poco, al superamento della crisi congiunturale in atto”.
“Occorre innanzitutto premettere - ha proseguito il presidente della Commissione Urbanistica - che l’attuale crisi è il risultato del processo di deregulation della finanza e dei suoi riflessi sulle costruzioni. La bolla immobiliare appare materializzata a Barcellona come a Roma ed in tutta Europa. Invenduto e contrazione delle nuove costruzioni si spiegano con il fatto che si è costruito più di quanto i mercati non fossero in grado di assorbire. Nella nostra realtà Catanzarese, si può affermare che si è costruito male, senza obbiettivi condivisi e senza nessuna concertazione di base tra pubblico e privato. In questo modo il territorio è completamente sfuggito al controllo degli organismi preposti venendo così depauperato delle sue qualità storiche, ambientali e architettoniche”. Secondo il presidente della Commissione Urbanistica “per invertire questa pericolosa tendenza occorre promuovere e comunicare il valore dell’architettura come valore pubblico, sociale; occorre prestare attenzione alle prospettive di un cambiamento che tra alcuni anni potrà apparire come una vera e propria rivoluzione, segnata dalla sostenibilità considerata non solo nella sua componente energetica o tecnologica, ma anche sociale, economica, territoriale”
“Si tratta - ha aggiunto Carlo Nisticò - di un occasione di sviluppo cui tutti devono partecipare ed impegnarsi. Il settore edilizio nelle sue varie dimensioni ed articolazioni, architettura ed urbanistica, pubblico e privato, produzione, progettazione e realizzazione, è sempre stato storicamente, almeno negli ultimi due secoli, un modello di aggressione delle crisi economiche e di ripresa generale dell’economia. Ed è su questi presupposti che grava la capacità delle istituzioni politiche ed economiche di accordarsi al fine di raggiungere un obiettivo comune, al di là di quella crisi che oltre di tipo economico si appalesa come crisi culturale e civile. Questa analisi non vuole essere aprioristicamente pessimista, ma assume linfa da una lettura realistica di uno scenario politico del tutto aggrovigliato su esclusive problematiche interne, spesso dettate da un palese disinteresse nei confronti dei problemi dei cittadini, mentre i vertici dell’economia appaiono troppo spesso altrettanto occupati a difendere rendite di posizione della grande industria o della grande finanza. Vanno trovate quindi, risposte positive a due questioni prioritarie nella nostra realtà: ritrovare la strada di un alto senso etico delle istituzioni e dell’interesse comune e contrastare, tramite mirate politiche occupazionali,la perdita di dignità di ampie sacche dell’economia del nostro territorio”.
Per Enzo Morelli, invece, “urge procedere ad una integrazione con l’area lametina, senza tuttavia fare riferimento al passato (asse Catanzaro-Lamezia), ma creando veri presupposti di conurbazione. E’ necessaria una reale simbiosi tra le due città, per arrivare a sviluppare nuove direttrici che di fatto possano creare le condizioni per la gestione integrata del territorio quale premessa fondamentale per la concreta attuazione della Zona franca”.
“Etica e lavoro - hanno concluso Morelli e Nisticò - sono i principi ispiratori della nostra Costituzione. Ritrovare la strada di un alto senso etico delle istituzioni e dell’interesse comune significa nella lettura costituzionale assumere strade già tracciate da quel testo: la tutela della cultura, della ricerca e del paesaggio, lo sviluppo di un mercato rispettoso di regole prioritarie di tipo sociale, la sicurezza (anche nell’abitare) dei cittadini ed altro ancora. E’ opportuno leggere le ultime tragedie legate alla precarietà del nostro territorio, osservare la nostra geografia ed il nostro paesaggio come un monito da cui discende l’ineludibile necessità di interrompere fenomeni di abusivismo e di speculazione per porre in essere un piano di tutela e consolidamento dei nostri centri antichi e, soprattutto, di ricostruzione e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che oggi, in molte occasioni, dimostra tutta la sua inadeguatezza architettonica, urbanistica e strutturale”.

Vincenzo Ursini

Morelli e Nisticò

Catanzaro - Secondo Congresso Nazionale A.S.U.


Catanzaro - La segreteria nazionale dell’Associazione Scuola Unita (ASU) ha scelto Catanzaro per il suo Secondo Congresso Nazionale Ordinario che si terrà giorno 4 gennaio, con inizio alle ore 9,30, presso il Grand Hotel Paradiso di Catanzaro Lido,per il rinnovo dei quadri sindacali nazionali .
Ad introdurre i lavori è stato invitato Luigi Le Rose (Dirigente ANSAS Calabria). Faranno seguito due ampi interessanti spazi seminariali. Il primo sul tema: “Procedimento disciplinare del personale della scuola dopo la cosiddetta riforma Brunetta” a cura di Luciano Greco, Dirigente MIUR dell’Ambito Territoriale di Crotone; il secondo sul tema “Le recenti modifiche al sistema della conciliazione stragiudiziale secondo il c.d. collegato lavoro” a cura del consulente legale ASU, Antonio Chiefalo, funzionario presso la Direzione Regionale Agenzia delle Entrate Ufficio Contenzioso.
C’è viva attesa per la relazione del Segretario Nazionale Uscente ASU Alfredo Morrone, ormai giunto alla ribalta dell’orizzonte sindacale nazionale e che, in una breve conversazione e pochissime battute, si presenta deciso, grintoso, agguerrito, instancabile, tenace e irriducibile, orgoglioso della creatura: l’ASU.
“La nostra Associazione - spiega Morrone – è nata con lo scopo specifico di tutelare tutti i lavoratori della scuola sia pubblica che privata. Può essere presente ed organizzata con analoghe segreterie territoriali sull’intero territorio nazionale con propria sede e struttura operativa permanente per offrire assistenza contrattuale e di lavoro (tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, tutela e sostegno della maternità e della paternità; assistenza pratiche risarcimento danno biologico, burn-out, mobbing, causa di servizio, equo indennizzo, pensione ordinaria e privilegiata, nonché numerosi altri servizi connessi al mondo della scuola”.
Storiche sono ormai le sentenze conclusive delle sue battaglie sindacali che hanno precorso i tempi, soprattutto quelle relative ai diritti del personale ATA e alle applicazioni della legge 104/92 e della 626/94. I risultati ottenuti dai suoi ricorsi in tutte le sedi ne continuano a premiare l’impegno profuso con pazienza e costanza. Battaglie di civiltà e giustizia che Morrone ha saputo combattere e vincere.
“Quello di martedì – aggiunge Morrone – sarà certamente un congresso vivace e propositivo, a tutela dei diritti di tutti gli operatori”.

Vincenzo Ursini

Alfredo Morrone (al centro)

martedì 28 dicembre 2010

Cerzeto (CS) - Presepi, falò...


A Cerzeto, caratteristico centro del cosentino di origine albanese, si è svolto un concorso sui presepi e alcune iniziative di grandi suggestioni sempre legate alle tradizioni natalizie: un falò, la degustazione di prodotti tipici e musica e poesie dei canti popolari arbëreshë eseguiti con la zampogna.
La giuria composta da Simona Feraudo, restauratrice; Flavia Santoro; Lia Turano, responsabile AMI.BE.C. (Associazione Culturale Amici Beni Culturali) Calabria e dallo scrivente, ha valutato i “lavori” secondo il seguente criterio: qualità dell’opera, originalità del progetto e attinenza con la tematica.
Nel corso di una cerimonia sobria e familiare è stato consegnato da Lia Turano il primo premio a Cinzia Giordano, che ha vinto con merito questo particolarissimo e atteso concorso. Tutti hanno ricevuto un attestato di partecipazione consegnato da Laura Lo Gullo.
Annamaria Lico, esperta delle tradizioni legate alla terra di Calabria e protagonista di eventi culturali di altissimo livello, così spiega le motivazioni e il significato di simili iniziative «La tradizione presepiale in Calabria ha origini antiche; il presepe infatti ha costituito il nucleo di riferimento delle festività natalizie per ogni famiglia della società agropastorale che fin dal tardo autunno cominciava a costruire le ambientazioni e le figurine da inserire nella scenografia. Si trattava, in genere, di scene popolari ispirate alla vita di tutti i giorni o di particolari usi ricorrenti nei mesi invernali come l’uccisione del maiale. I paesaggi erano quelli dell’ambiente naturale calabrese con le sue montagne, i suoi dirupi, le greggi e gli animali da cortile. Fortunatamente la tradizione permane ancora a testimonianza del grande fascino esercitato dal presepe che in qualche modo è un’eterna autorappresentazione».

SILVIO RUBENS VIVONE






La premiazione

domenica 26 dicembre 2010

Stalettì - Incontro pubblico sul tema “Brigantaggio e Unità d’Italia”

Nell’ambito del programma per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e del Centenario della morte di Achille Fazzari, voluto dall’Amministrazione Comunale di Stalettì e predisposto dalla Biblioteca Comunale “Vivarium”, martedì 28 dicembre 2010 nella sala Polivalente, ci sarà un incontro pubblico sul tema “Brigantaggio ed Unità d’Italia”.
Alle ore 17,00, dopo il saluto del Sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso e una breve presentazione dell’Assessore alla Cultura Silvio Tassone, il vice presidente della Biblioteca Antonio Froio introdurrà l’intervento dello storico Domenico Montuoro del “Centro di documentazione e ricerche per lo studio del brigantaggio nel Mezzogiorno d’Italia - Tiriolo” seguirà alle ore 18,00 la rappresentazione teatrale del “Processo ai briganti delle Calabrie: la condanna di Pietro Bianco” di Silvestro Bressi a cura dall’associazione teatrale “A trambìa” di Catanzaro.


venerdì 24 dicembre 2010

Stasera CONCERTO DI NATALE su 8 VIDEO CALABRIA


Stasera su 8 VIDEO CALABRIA a partire dalle ore 23.00, ed in replica domenica 26 dicembre alle ore 21.10, potrete seguire in esclusiva il Concerto di Natale realizzato in occasione del 10° RADUNO CORALE INTERNAZIONALE DI CANTI NATALIZI.

Una produzione "Associazione Culturale SCHOLA CANTORUM OFFICIUM" in collaborazione con 8 VIDEO CALABRIA.

Ad esibirsi:
Santa Barbara Chorus di Davoli
Coro Polifonico Ss Pietro e Paolo di Pentedattilo
Coro Amadeus di Catanzaro
Coro Polifonico Musica Nova di Nicotera
Schola Cantorum Officium

Dalla Music School di Christian Cosentino:
Anna V. Cossari
Mirco D'Armini
Nancy Vasile
Federica Sestito
Francesca Scicchitano
Da Ti Lascio Una Canzone - RAI 1, Anastasia Franco.
La Regina Americana del Gospel Cheryl Porter.
Tutti accompagnati dal vivo dall’Orchestra Giovanile Calabrese.
Conduce Domenico Milani.
Direzione Artistica M° Christian Cosentino.

Il concerto potrà essere seguito in tutta Italia ed all'estero in streaming su http://www.videocalabria.tv/
Inoltre sul mio profilo di facebook all'indirizzo: www.facebook.com/cosentinochristian e sul mio blog alla pagina http://blog.libero.it/christiancosent/ potrete vedere 3 album fotografici con oltre 500 foto relative all'evento.
A tutti Buon Natale!
M° Christian Cosentino

Associazione Artistico Musicale SOUND ACDEMY
Music School di Christian Cosentino
FESTIVAL UNA VOCE PER LO JONIO
www.unavoceperlojonio.it

mercoledì 22 dicembre 2010

CATANZARO - SIA-ASP, PROGETTO DONNE PREMIATO A ROMA

Nuova affermazione del Servizio diretto da Giuseppe Romano.

Catanzaro (22.12.2010) - Nuova affermazione del Servizio Informativo Aziendale (SIA) dell’Asp di Catanzaro, diretto da Giuseppe Romano. Con il progetto “Intercomunic@”, il SIA è stato infatti incluso, tra un centinaio di progetti presentati, dal Ministero per le Pari Opportunità e da Futuro@Femminile, tra i migliori progetti al femminile realizzati nel corso del 2009 dalla Pubblica Amministrazione. La presentazione dei progetti selezionati ed attivati dalla PA è avvenuta lo scorso 15 dicembre a Roma, nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati nel corso del Convegno “Donne e PA” durante il quale è stato ampiamente sottolineato come la figura femminile sia diventata oggi una risorsa importante nel settore pubblico e privato.
Il progetto del SIA di Catanzaro, realizzato da Silvia Lana
tà, sotto le direttive di Giuseppe Romano e con la collaborazione di Giuseppe Fazio, Jesu Rocca e Dario Marino, è stato ritenuto, dagli organizzatori dell’evento, “molto interessante ed è stato inserito sul sito http://www.donnepa.forumpa.it/ in una apposita sezione dedicata alle “nuove pratiche” in tema di pari opportunità.
“L’obiettivo principale del nostro progetto - spiegano Giuseppe Romano e Silvia Lanatà - è stato quello di garantire soprattutto alle dipendenti donne
la possibilità di comunicare con l’azienda e con l’esterno attraverso la telefonia mobile. Il nostro regolamento, approvato con apposita delibera nel 2005, prevedeva di raggiungere il target di diffusione delle sim alle dipendenti con una copertura di almeno il 75%. Altro importante obiettivo era quello di risparmiare l’efficienza produttiva di almeno il 48% calcolandola dai costi del personale che deve assentarsi dal lavoro per motivi di famiglia. In termini economici questo corrisponde a circa € 134.000,00 annui. L’evoluzione ed introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione ha fatto sì che le dipendenti si possano tenere in contatto con la famiglia attraverso le sim che sono state abilitate attraverso codici di fatturazione separata alle chiamate personali. Il miglioramento degli scambi dei dati attraverso il collegamento sim/web che le dipendenti possono effettuare da casa, la trasformazione degli attuali programmi di gestione informatica utilizzati in azienda in web-oriented ha garantito e garantirà loro la possibilità di continuare al lavorare con un ulteriore risparmio dell’8% sull’efficienza ed una migliore comunicazione scambio di dati ICT.
Questi obiettivi erano soprattutto indirizzati a favorire la flessibilità di orario di lavoro delle lavoratrici madri attraverso una continuità comunicativa tra la loro presenza nel mondo familiare e la non necessità di presenza nel modo lavorativo. Ciò è stato possibile attraverso l’adozione di specifici provvedimenti direzionali.
Il Servizio Informativo Aziendale ha affidato, quind
i, alle dipendenti presenti in organico la gestione complessiva del servizio. Risultato pienamente raggiunto che ha avuto ora il plauso del Ministero e di Futuro@Femminile.

Vincenzo Ursini

Marinaro, Lanatà, Fazio, Romano e Marino


PREMIO MERINI DI POESIA - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONCEDE ALTO PATRONATO


Catanzaro 20.12.2010 – “Il Premio Alda Merini non poteva avere una conclusione migliore: l’adesione del Presidente della Repubblica che ha concesso il Suo Alto Patronato, inviando anche la sua medaglia ufficiale, con una lettera a firma del dirigente del Servizio per i Rapporti con la Società Civile, della Segreteria Generale della Presidenza, dottoressa Giovanna Ferri”.
Lo ha reso noto il presidente dell’associazione culturale “Accademia dei Bronzi”, Vincenzo Ursini, che è anche direttore editoriale della omonima casa editrice catanzarese.
“Sono veramente commosso e lusingato - ha aggiunto Ursini - perché tale inaspettata adesione premia non solo i nostri continui sforzi a sostegno della cultura e della letteratura contemporanea, ma anche gli sforzi di tutti coloro che continuano a credere nella funzione catarchica della Poesia più autentica e viva. Come ha fatto Alda Merini e come continuano a fare decine di poeti del nostro tempo”.

PREMIO MERINI, SERATA MAGICA!

La consegna il 18 dicembre a Soverato.

Soverato, 20.12.2010 - “E’ stata una serata magica che ha avuto come protagonista assoluta la Poesia, intesa come espressione autentica e viva dell’animo umano, ma soprattutto come efficace momento di aggregazione e condivisione di grandi tematiche sociali”.
E’ stato questo il primo commento di Vincenzo Ursini

, presidente dell’Accademia dei Bronzi che ha organizzato la prima edizione del Premio di Poesia “Alda Merini” la cui manifestazione conclusiva si è svolta sabato scorso a Soverato nella Sala Conferenze dell’Istituto Alberghiero.
“Un premio – ha aggiunto – che ha superato ogni più rosea aspettativa e che ha saputo coinvolgere centinaia di poeti, anche dall’Estero, le cui opere selezionate sono state incluse nell’antologia “Cara Alda, ti scrivo…” che nei prossimi giorni sarà inviata gratuitamente alle biblioteche degli Ospedali psichiatrici e dei Centri di Salute Mentale”.
Dopo i saluti del presidente della Giuria, G. Battista Scalise e del dirigente dell’Istituto Professionale Alberghiero, Paolo Riverso, sono intervenuti Nazzareno Bosco e Mario Cosco, i quali si sono in particolar modo soffermati su alcuni aspetti dell’opera di Alda Merini., come l’amore e il disagio mentale.
Ursini ha, poi, relazionato sui lavori della Giuria e introdotto la fase della premiazione.
“Il Premio Merini - ha detto - non si limita a consegnare alla storia della Poesia contemporanea alcuni dei più validi poeti del nostro tempo. E’, più in generale, una vera “officina di idee” che raccoglie intorno a sé anche autori giovani che meritano a pieno titolo di essere letti e divulgati”.
Si è quindi passati alla fase conclusiva con la consegna dei riconoscimenti ai poeti Fulvio Castellani di Enemonzo (Udine), con la lirica “Paese dimenticato”, per la sezione libera, e Francesco Zaccone di Girifalco (Catanzaro), per la sezione riservata a pazienti e dipendenti di Csm o Reparti di Psichiatria, quali primi classificati nelle rispettive sezioni.
La giuria, composta da G. Battista Scalise, Mario D. Cosco, Antonio Maduri, Mauro Rechichi e Vincenzo Ursini, ha inoltre assegnato un premio speciale a Maria Pia Furina per una interessante intervista al Maestro Giovanni Nuti sugli ultimi anni di Alda Merini e a Maria Bertilla Franchetti per la migliore lirica dedicata alla poetessa milanese.
Il secondo premio, nella prima sezione, è stato invece assegnato ex-aequo a Ninnj Di Stefano Busà di Milano con “Storia di rimandi” e Marilena Viola di Catanzaro con L’ultimo treno”. Terzi classificati sono stati i poeti Adolfo Nicola Abate di Foggia, con la lirica “Gridano i poveri” e Dalia Pelaggi di Lamezia Terme con “Mistero, notte di Natale”.
Per la sezione riservata a pazienti e operatori di Csm, al 2° e 3° posto sono stati classificati rispettivamente Evelina Bramante del Csm di Messina Nord e Rino Bertoni del Csm, Distretto Levante, di Piacenza.
Con targa di argento sono inoltre stati segnalati dieci poeti finalisti e cioè: Carlo Camerani di Ravenna, Maria Cianflone di Lamezia Terme, Mery Florio di Roma, Antonio Frangipane di Soverato, Nuccia Fratto Parrello di Catanzaro, Carmela Giacobbe di Gioia Tauro, Daniela Leonardi di Catania, Pasquale Montalto di Cosenza, Raggioluminoso (pseudonimo) di Cordenons, Caterina Tagliani di Sellia.
La giuria ha assegnato anche delle targhe di merito ad altri poeti ritenuti meritevoli di particolare segnalazione.
Nel corso della manifestazione sono stati proiettati due video sulla vita e le opere di Alda Merini, realizzati da Flavia Risalvato di Castelvetrano e Mery Florio di Roma.
Le poesie premiate sono state lette dall’attrice Teresa Barbagallo, mentre la parte audio-musicale è stata curata da “Saso” Signorotti.
“Un contributo determinante alla migliore riuscita della serata - ha sottolineato infine Vincenzo Ursini - è stato quello offerto dal dirigente scolastico Paolo Riverso e dai docenti dell’IPSSEOA di Soverato: una bella sinergia tra mondo scolastico e associazionismo culturale che potrà avere altri importanti sviluppi”.

Alcuni poeti premiati


Una parte del pubblico


Maria Pia Furina e Francesco S. Capria


Giuria

martedì 14 dicembre 2010

Cosenza - Il "Sant’Agostino" di Mattia Preti alla GNC


Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Calabria
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA CALABRIA

CONFERENZA STAMPA
Sant’Agostino di Mattia Preti alla GNC
Cosenza – Palazzo Arnone
Mercoledì 15 dicembre – ore 11.00


Ancora un dipinto di Mattia Preti nella Galleria Nazionale di Cosenza.
La pregevole raccolta si arricchisce di una nuova, importante acquisizione portata a felice compimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta avanzata fin dal 2008 dal Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico.
Il dipinto arriverà a Cosenza nei prossimi giorni e sarà presentato in anteprima a Palazzo Arnone, nella conferenza stampa indetta per mercoledì 15 dicembre 2010, alle ore 11.00. Interverranno Fabio De Chirico, soprintendente; Francesco Prosperetti, direttore regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura e Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza.
La tela raffigura Sant’Agostino, assorto nello studio, mentre interrompe la scrittura per volgere lo sguardo attento verso l’osservatore. L’immagine, isolata nel buio dello sfondo, è illuminata con rapidi tocchi. L’analisi introspettiva del volto e l’accurata descrizione dell’abito vescovile conferiscono all’anziana figura l’autorevole dignità di dottore della Chiesa.
Il dipinto potrebbe risalire al primo periodo maltese, fase artistica che vide il Cavalier Calabrese meditare attorno a suoi precedenti lavori, per sperimentare, con l’ausilio della bottega, inedite sintesi stilistiche.
L’opera sarà sottoposta ad indagini diagnostiche e delicati interventi conservativi al termine dei quali andrà ad aggiungersi alla prestigiosa quadreria di Palazzo Arnone, trovando definitiva collocazione negli spazi espositivi dedicati al Maestro calabrese. Nel corso della conferenza stampa saranno illustrate le modalità di allestimento ed apertura al pubblico del cantiere didattico di restauro

Mattia Preti, Sant'Agostino (volto)

Scheda critica

Autore: Mattia Preti detto il Cavalier Calabrese (attr.) (Taverna 1613 - La Valletta 1699)
Soggetto:
Sant’Agostino
Materia: olio su tela
Dimensioni: cm. 187,5 x 133,5
Datazione: sec. XVII (sesto decennio)

Il dipinto non è firmato né datato. Il soggetto replica, con varianti, il Sant’Agostino dell’Abbazia di Montecassino, già assegnato dalla Utili (1989) all’attività del Preti del sesto decennio. Secondo il giudizio di Spike (1999, p. 387-388) l’attribuzione al Calabrese e la datazione dell’opera di Montecassino ancora necessitano di una definitiva conferma in quanto, trattandosi di una copia da un dipinto probabilmente eseguito da Claude Vignon a Roma tra il 1617 ed il 1624, (p. 387) e dunque se ne dovrebbe ipotizzare una anticipata realizzazione. Il dipinto di Montecassino, rielaborando le invenzioni di Vignon, tratte da Les quatre pères de l’Eglise latine a Roma, presso la Curia Generalizia della Compagnia di Gesù e dall’Apostolo San Paolo nella Galleria Sabauda a Torino, presenta Sant’Agostino, intento allo studio, mentre interrompe la scrittura per volgersi verso l’osservatore; l’analisi introspettiva del santo, più incisiva di quella condotta da Vignon, insieme alla descrizione accurata dell’abito vescovile, conferiscono al soggetto raffigurato l’autorevole dignità di dottore della Chiesa. Spike informa che una copia della tela di Montecassino è a Dublino, presso la National Gallery of Ireland (1999, p. 388).
Il dipinto romano ripropone sant’Agostino, in uguale atteggiamento; il volto, raffigurato di tre quarti, mostra gli stessi intensi tratti somatici, più volte rappresentati dal Preti. La tela presenta dimensioni maggiori rispetto al dipinto di Montecassino, pertanto risulta ampliata la struttura compositiva ai lati del Santo. Il busto, isolato nel buio dello sfondo, è collocato ad una maggiore distanza dal limite superiore della tela e ciò conferisce all’immagine un maggior respiro. Gli effetti della fonte di luce proveniente dall’alto a sinistra sono resi sull’incarnato, sulle vesti, sugli oggetti con rapidi tocchi.
Potrebbe trattarsi di uno studio compiuto dal Preti nel primo periodo maltese; dalla seconda metà del sesto decennio, probabilmente il Calabrese era tornato a meditare su precedenti lavori, avvalendosi di aiuti di bottega, per sperimentare inedite sintesi.
Gli inventari di collezioni storiche rivelano che la rappresentazione a figura singola di un santo vescovo fu più volte replicata dal Preti. Citati dal Getty Provenance Index sono un "Santo Vescovo del Cavalier Calabrese, in tela d’imper.[ato] re per alto", presente nell’inventario dei beni di Caterina Chellini (Roma 1687) con altri dieci quadri del Preti, diciassette del fratello Gregorio e sette di Giacinto Brandi ed un dipinto con Sant’Agostino, insieme ad un altro con Sant’Ambrogio, citato nell’inventario dei beni della nobile fiamminga Grunemberg Maria Gaetana (Napoli 1728).

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Soprintendente: Fabio De Chirico

CONFERENZA STAMPA
Sant’Agostino di Mattia Preti alla GNC
Cosenza – Palazzo Arnone
Mercoledì 15 dicembre – ore 11.00

Ufficio stampa: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

I vincitori del Premio Alda Merini di Poesia

La consegna programmata per il 18 dicembre a Soverato.

Soverato – I poeti Fulvio Castellani (nella foto a lato) di Enemonzo (Udine), con la lirica “Paese dimenticato”, per la sezione libera, e Francesco Zaccone di Girifalco (Catanzaro), per la sezione riservata a pazienti e dipendenti di Csm o Reparti di Psichiatria, sono i vincitori della prima edizione del Premio “Alda Merini” promosso e organizzato dall’Associazione “Accademia dei Bronzi” di Catanzaro, con la collaborazione delle Edizioni Ursini e l’adesione dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dell’Istituto Professionale Alberghiero di Soverato diretto da Paolo Riverso.
“Nonostante il poeta si riferisca a un borgo del Settentrione, - sottolinea la motivazione della giuria - nella lirica di Fulvio Castellani è possibile vedere come la forza della poesia rompa i legami fra Nord e Sud, in quanto il fenomeno dell’emigrazione, per chi parte da qualsiasi luogo, reca con sé disperazione e dolore ed è un dramma non dipeso dalla distanza in se stessa, ma dal distacco della coscienza più autentica e viva”.
“Una poesia, - quella invece di Francesco Zaccone (nella foto a lato) - dall’orizzonte ampio e che denota una grande capacità di lettura del proprio io”.

La giuria, presieduta da G. Battista Scalise e composta da Mario D. Cosco, dirigente scolastico dell’ITC di Soverato, Antonio Maduri, docente negli Istituti Superiori, Mauro Rechichi, medico-scrittore, e Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi, ha inoltre assegnato un premio speciale a Maria Pia Furina (nella foto a lato) per una interessante intervista al Maestro Giovanni Nuti sugli ultimi anni di Alda Merini, pubblicata nell’antologia “Cara Alda, ti scrivo….”, e a Maria Bertilla Franchetti (nella foto in basso) per la migliore lirica dedicata alla poetessa milanese.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 18 dicembre a Soverato, con inizio alle ore 16, nella Sala dell’IPSSEOA di Via Leopardi. Le opere premiate saranno lette dall’attrice Adele Fulciniti, mentre Nazzareno Bosco, medico e saggista, sintetizzerà gli aspetti salienti della poesia di Alda Merini. Concluderà Mario D. Cosco.
Nella prima sezione, al secondo posto si sono classificati ex-aequo Ninnj Di Stefano Busà di Milano con “Storia di rimandi” e Marilena Viola di Catanzaro con L’ultimo treno”. Terzi classificati sono stati i poeti Adolfo Nicola Abate di Foggia, con la lirica “Gridano i poveri” e Dalia Pelaggi di Lamezia Terme con “Mistero, notte di Natale”.
Per la sezione riservata a pazienti e operatori di Csm, al 2° e 3° posto sono stati classificati rispettivamente Evelina Bramante del Csm di Messina Nord e Rino Bertoni del Csm, Distretto Levante, di Piacenza.
Con targa di argento sono inoltre stati segnalati dieci poeti finalisti e cioè: Carlo Camerani di Ravenna, Maria Cianflone di Lamezia Terme, Mery Florio di Roma, Antonio Frangipane di Soverato, Nuccia Fratto Parrello di Catanzaro, Carmela Giacobbe di Gioia Tauro, Daniela Leonardi di Catania, Pasquale Montalto di Cosenza, Raggioluminoso (pseudonimo) di Cordenons, Caterina Tagliani di Sellia.
La giuria ha assegnato anche delle targhe di merito ad altri poeti ritenuti meritevoli di particolare segnalazione.
“Al concorso - ha dichiarato Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi - sono stati accettati 1.134 lavori e precisamente: 1.012 per la sezione libera e 122 per la sezione riservata ai pazienti e agli operatori dei Centri di salute mentale.
“Siamo in presenza – ha aggiunto - di un evento letterario straordinario che sin dalla prima edizione ha superato ogni più rosea aspettativa. Colgo quindi l’occasione per ringraziare il presidente dell’Amministrazione provinciale, Wanda Ferro, per il patrocinio concessoci e il dirigente dell’IPSSEOA di Soverato, Paolo Riverso, per aver accolto la nostra proposta di tenere nei locali dell’Istituto la cerimonia di premiazione: una bella sinergia tra la nostra associazione, l’Amministrazione provinciale e le Istituzioni scolastiche che fa ben sperare e che certamente avrà altri importanti sviluppi”.

sabato 11 dicembre 2010

RStvnews - 4 Dicembre 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti

RStvnews - 27 Novembre 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti

All'interno del telegiornale il servizio sulla celebrazione, a Stalettì, del cenetnario della morte dell'eroe garibaldino Achille Fazzari.

Cosenza, Palazzo Arnone - TombolArte


Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Calabria
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA CALABRIA

TombolArte
Cosenza – Palazzo Arnone
14 - 18 dicembre 2010

Nell’imminenza delle festività natalizie i Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria hanno organizzato TombolArte, tradizionale gioco della tombola con un cartellone animato dai magnifici dipinti di Mattia Preti esposti nella Galleria Nazionale di Cosenza.
Il progetto didattico sperimentale ha coinvolto alcune classi delle scuole primarie e secondarie di 1° grado di Cosenza e della provincia.
L’iniziativa ha la finalità di far conoscere ai bambini e ai ragazzi il patrimonio artistico del proprio territorio in modo diverso rispetto alla consueta visita di istruzione, facendo loro vivere un’esperienza ludica e contestualmente cognitiva.
A corredo di TombolArte è stato realizzato un quaderno didattico, a cura di Nella Mari e Patrizia Carravetta, una sorta di “catalogo per ragazzi” che attraverso una colorata e innovativa veste grafica e una narrazione veloce ma scientifica c
onsente un approccio stimolante e formativo particolarmente adatto per avvicinare i bambini e i ragazzi al meraviglioso mondo dell’arte e in questo caso in particolare al genio creativo di Mattia Preti, il più grande artista calabrese.
Per Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, TombolArte «è una straordinaria occasione data ai ragazzi per entrare in modo divertente in un Museo prestigioso, come la Galleria Nazionale di Cosenza, una modalità di sicuro impatto capace di favorire il dialogo dei giovani con l’arte».
L’iniziativa si svolgerà a Cosenza,
Palazzo Arnone, dal 14 al 18 dicembre p.v. dalle ore 9,30 alle 12,30.


Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Soprintendente: Fabio De Chirico

TombolArte
Cosenza – Palazzo Arnone
14 - 18 dicembre 2010

Servizi Educativi Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria: Nella Mari , responsabile – Patrizia Carravetta, viceresponsabile. Con la collaborazione di Melissa Acquesta, Francesca Mandarino e Jessica Perri.

Ufficio stampa: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail:
sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

sabato 4 dicembre 2010

Caminia di Stalettì – Il mare ha restituito l’accesso via terra alla Grotta di San Gregorio

Grazie alle mareggiate dei giorni scorsi, il sito è tornato pienamente fruibile. Venga restituito alla devozione dei fedeli, alle antiche tradizioni della comunità stalettese, all’esplorazione degli studiosi. Ma si tengano lontano gli speculatori.

di Domenico Condito

Al centro del “mitico” Golfo di Squillace, ad un estremo del litorale di Caminia, si apre sul “glauco mare” dei lirici greci la Grotta di San Gregorio. Qui, secondo un’antichissima leggenda agiografica, giungendo dall'Asia Minore, approdarono miracolosamente le reliquie di San Gregorio Taumaturgo, Padre della Chiesa del III secolo e Patrono di Stalettì, un paese ventoso svettante a picco sullo Ionio, quasi una nave alla fonda pronta a salpare.
La Grotta è il luogo originario del culto del Taumaturgo in Occidente, o almeno il suo principale e simbolico centro di irradiazione dopo la sua fioritura e diffusione nell’Oriente cristiano. Dal comprensorio di Stalettì, infatti, il culto di San Gregorio Taumaturgo, con la parziale distribuzione delle sue reliquie, si è propagato in diverse località italiane, raggiungendo successivamente la Spagna, il Portogallo e da qui i paesi dell’America latina, grazie all’azione dei Gesuiti e dei vice-re spagnoli all’epoca dell’espansione coloniale.
Da molti secoli le reliquie del Taumaturgo sono venerate a Stalettì nell’antica chiesa bizantina dedicata al Santo, e da sempre la Grotta è considerata dagli Stalettesi un luogo sacro. I più anziani raccontano, con devozione, della processione dal Santuario di Stalettì al mare di Caminia, fin dentro la Grotta del “miracoloso” approdo delle reliquie, che al tempo era accessibile via terra. Un’antica tradizione interrotta da un importante fenomeno di erosione della costa, che da oltre quarant’anni aveva isolato la Grotta di San Gregorio, rendendola raggiungibile soltanto via mare.
Ma l’antica tradizione della popolazione stalettese potrebbe rifiorire. Le intense mareggiate dei giorni scorsi hanno prodotto un fenomeno straordinario e insperato, restituendo l’accesso via terra alla Grotta. Laddove acque profonde circondavano scogli impervi si stende ora una bellissima spiaggia larga almeno 8-10 metri. Un evento naturale eccezionale, reso ancora più singolare dalla coincidenza con il progetto, in cantiere ormai da qualche mese, di riportare in processione la statua del Santo fino alla Grotta con l’ausilio di un’imbarcazione nell'ultimo tratto del percorso. La “coincidenza” è davvero sorprendente, ma “attraverso le coincidenze – sostenevano gli antichi greci - si manifesta la volontà degli Dei”.
La tradizione agiografica della Chiesa d’Oriente e d’Occidente attribuisce a San Gregorio Taumaturgo poteri portentosi, e fra questi quello di deviare il corso delle acque e di spostare le montagne. Non sto gridando al miracolo, non ne ho l’intenzione né la competenza, e lo spettacolo prodigioso della natura appaga oltremisura il mio bisogno di fascinazione. Ma in questa circostanza, richiamare la trama di una storia antichissima, che fa di questo luogo, remoto crocevia fra Oriente e Occidente, uno dei luoghi più suggestivi dell’intera costa ionica calabrese, serve a sottolineare la grandezza del “dono” restituito dal mare agli uomini del nostro tempo. Un luogo sacro, riconosciuto come tale anche in epoca classica, quando il sito, d’una bellezza incantevole, era stato dedicato al dio Vulcano.
Ora questo luogo è tornato pienamente fruibile. Che venga restituito alla devozione dei fedeli, alle antiche tradizioni della comunità locale e, aggiungo, all’esplorazione degli studiosi. La Grotta potrebbe rivelarsi un sito storico-archeologico di notevole interesse, e finora non è stata fatta oggetto di un’indagine scientifica adeguata. Naturalmente bisognerà proteggere la Grotta dagli appetiti selvaggi degli speculatori di turno. Credo sia già cominciata la corsa per l’accaparramento della concessione del “nuovo” tratto di spiaggia, e magari qualcuno starà già pensando d’installare un chiosco all’ingresso della Grotta per vendere bibite e gelati. Il territorio di Stalettì ha conosciuto in passato la speculazione più selvaggia, responsabile, con l’avvallo delle amministrazioni comunali del tempo, del saccheggio e della deturpazione del territorio. Almeno questa volta, la storia non si ripeta. RESTITUIAMO A QUESTA TERRA LA SUA ANIMA, E GIU’ LE MANI DALLA GROTTA!
Seguono due vedute dall’alto dell’ingresso alla Grotta di San Gregorio. Le foto sono dell’ing. Antonio Froio:

Prima della mareggiata


Dopo la mareggiata


L'antica processione di San Gregorio Taumaturgo
da Stalettì alla Grotta di Caminia

All'uscita dalla chiesa di Stalettì


Lungo la provinciale per Copanello


L'arrivo a Caminia


Davanti alla Grotta di San Gregorio a Caminia

Rende, Museo del Presente - La prima metà del Novecento: da Sartorio al ritorno all’ordine. Achille Capizzano / arte pubblica e arte privata

Dal 4 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011 il Museo del Presente di Rende ospita la mostra dell’artista rendese Achille Capizzano (1907-1951), su progetto e organizzazione dell’omonimo Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano”.


La mostra, a cura dei critici d’arte Tonino Sicoli e Massimo Di Stefano, intende innanzitutto ricostruire e rivalutare la figura di Capizzano, esponendo esempi della sua produzione pubblica e di quella privata. Attraverso il confronto con opere di artisti a lui coevi (Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Gino Severini, Felice Casorati, Mario Mafai, Mario Sironi, Corrado Cagli, Franco Gentilini, Fausto Pirandello, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Carlo Levi, Emilio Greco, Pericle Fazzini, Umberto Mastroianni, ecc) la mostra getta anche una nuova luce sulla complessità dei fenomeni culturali vivi nel periodo fascista, che anche il rendese ha sperimentato, ma che proprio per questo legame la critica ideologizzata ha fin’ora condannato all’oblio. Da qui il titolo: “La prima metà del Novecento: da Sartorio al ritorno all’ordine. Achille Capizzano / arte pubblica e arte privata”. Il percorso espositivo, attraverso oltre cento opere in mostra, conduce il visitatore nel clima di generale fervore culturale che, tra slanci e contraddizioni, caratterizza l’arte che va dal terzo decennio del Novecento agli anni Cinquanta. La produzione artistica è sempre più lontana dalle stravaganze delle Avanguardie del primo e secondo decennio (Futurismo, Cubismo, Metafisica), e si caratterizza per un generale “ritorno all’ordine”, riproponendo la tradizione, il classicismo, la storia, il racconto e la celebrazione aulica. Non bisogna dimenticare che questi sono anche gli anni della costruzione della città fascista. In tale fibrillazione culturale si fanno strada espressioni artistiche a volte contraddittorie, che spingono da un lato verso lo stile magniloquente e statalista, dall’altro verso un’arte popolare e privata. Questo è il clima che Capizzano respira e assorbe quando nel ’23, vincitore di una borsa di studio, lascia la Calabria per Roma e si iscrive all’Accademia di Belle Arti poi, dove frequenta il corso di Decorazione. Qui, per merito di Paolo Paschetto suo maestro di Disegno e di Ferruccio Ferrazzi (in mostra) suo insegnante di Pittura Murale, impara a concepire il disegno in senso classico, come supporto dell’architettura, come strumento di preparazione e progettazione. E’ infatti come disegnatore che Capizzano inizia a partecipare alla costruzione della “nuova” Roma. A partire dal 1930, attraverso il sodalizio con l’architetto Luigi Moretti, partecipa ai lavori per il Foro Mussolini, oggi Foro Italico, fulcro del programma urbanistico proposto dal regime. L’incontro con quest’arte influenza tutta la sua pittura pubblica, concepita come un progetto architettonico, fatta di grandi spazi, impianti monumentali e prospettive allungate. Nel suo fare pittorico è come se la tradizione classica e le suggestioni della modernità trovassero un nuovo equilibrio. I primi lavori riguardano grandi cartoni preparatori per i mosaici della Sfera al Foro Mussolini. Nel ’36 esegue gli affreschi nell’Accademia di Scherma ed i mosaici per la Piazza Imperiale. Nel ’37 partecipa ai lavori per l’allora Viale dell’Impero (oggi Viale del Foro Italico) accanto ad artisti come Gino Severini (in mostra) e Giulio Grosso. Capizzano è autore di sette grandi cartoni sulla storia dell’Impero, che raffigurano temi classici, immagini mitologiche, in un racconto continuo tra la Roma antica e la Roma di Mussolini. Nel percorso espositivo è suggestivo imbattersi in un nucleo di disegni e bozzetti proprio di questi cartoni, che dimostrano come l’artista arrivasse all’immagine finale equilibrata e magniloquente attraverso lo studio e la progettazione architettonica di ogni elemento, relazionandolo poi con l’insieme. In questo tipo di rappresentazioni, Capizzano si dimostra artista semplice, intellettualmente libero, che dai diversi fenomeni stilistici si lascia incuriosire assumendone solo quegli aspetti che gli sembrano più utili alla sua missione di artista che vuole farsi capire dal popolo, realizzando un’arte nazionale, più che di “Stato”. Negli anni ’40 Capizzano è ormai artista affermato negli ambienti romani (partecipa a numerose esposizioni nazionali ed è nominato assistente e poi titolare della cattedra di Ornato del Liceo Artistico), ma mantiene comunque vivi i rapporti con la Calabria e con la sua Rende in particolare, esponendo presso il caffè Renzelli nel ’44 e realizzando la decorazione a tempera della cupola del Santuario di Maria Santissima di Costantinopoli, raffigurante la Vergine Maria in Gloria. Accanto al titanismo e monumentalismo delle opere pubbliche questa mostra propone anche il Capizzano “pittore di quadri”, delle opere private. E’ in queste produzioni che l’artista si abbandona alla dimensione intima delle sue emozioni e sensazioni, espresse con fare diretto, e bloccate su uno spazio pittorico di piccolo formato , perché il “quadro” è per Capizzano “espressione lirica, semplice, istantanea”. Non esiste più il progetto, il segno è veloce. I soggetti sono tratti dalla vita quotidiana, dalla memoria personale: nature morte, nudi, paesaggi, soggetti religiosi, ritratti della moglie e della figlia. Il 28 luglio 1951 una banale operazione stronca la vita di Capizzano, rimasto sempre uomo semplice ed artista dall’intelletto candido, la cui pittura ha oscillato costantemente fra il monumentale e l’intimistico. Nel 1954 a pochi anni dalla sua morte, gli viene dedicata una sala personale alla XXVII Biennale di Venenzia. Con questa mostra il Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capizzano” – MAON pone il secondo tassello del suo più vasto progetto di ricostruzione dell’arte del ‘900, cofinanziato dal POR Calabria FESR 2007-2013. Essa si pone infatti in una linea di continuità ideologica e cronologica con la precedente mostra sul Futurismo (ospitata circa un anno fa nelle stesse sale del Museo del Presente) e con il futuro evento espositivo che riguarderà l’evoluzione dell’arte del secondo Novecento.


INFORMAZIONI UTILI
Evento: LA PRIMA META' DEL NOVECENTO: DA SARTORIO AL RITORNO ALL'ORDINE. ACHILLE CAPIZZANO/ARTE PUBBLICA E ARTE PRIVATA
Sede: Museo del Presente
Indirizzo: Calabria - Cosenza - Rende | Piazzale J. F. Kennedy
Orari: 17:30
Curatori: Massimo Di Stefano, Tonino Sicoli
Artisti: Achille Capizzano, Carlo Carrà, Giorgio De chirico, Gino Severini, Mario Sironi, Franco Gentilini, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Carlo Levi, ecc.
Patrocini: Unione Europea, Regione Calabria, Provincia dI Cosenza, Comune di Rende
Genere: Arte moderna

"Premio Alda Merini" di Poesia, scelti i finalisti

La consegna programmata per il 18 dicembre a Soverato.

Soverato, 3.12.2010 - Il Premio “Alda Merini” di Poesia, promosso e organizzato dall’Associazione “Accademia dei Bronzi”, con la collaborazione delle Edizioni Ursini e il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, entra nella fase conclusiva.
La giuria, presieduta da G. Battista Scalise (dirigente scolastico e storico), Mario D. Cosco (dirigente scolastico e saggista), Antonio Maduri (docente Istituti Superiori e medico), Mauro Rechichi (medico e scrittore) e Vincenzo Ursini (presidente dell’Accademia dei Bronzi), ha infatti scelto i poeti finalisti tra i quali nei prossimi giorni saranno individuati i due vincitori: uno per la sezione a tema libero, aperta a tutti i poeti italiani e stranieri, ed uno per la sezione riservata ai dipendenti e ai pazienti di CSM e di reparti di psichiatria.
Questi i nomi, in ordine alfabetico, dei poeti che si contenderanno i due premi: Abate Adolfo Nicola (Foggia), con la lirica “Gridano i poveri”, Camerani Carlo (Ravenna), con “Come se fosse la prima volta”, Castellani Fulvio (Enemonzo Udine, con “Paese dimenticato”, Cianflone Maria (Lamezia Terme), con “Dipendo da te”, Di Stefano Busà Ninnj (Milano), con “Storia di rimandi”, Florio Mery (Roma), con “Tu”, Frangipane Antonio (Soverato) con “Tormento”, Fratto Parrello Nuccia (Catanzaro) con “L’ala del tempo), Giacobbe Carmela (Gioia Tauro), con “Su dune spettinate”, Leonardi Daniela (Catania), con “Petali di eternità”, Montalto Pasquale (Cosenza), con “Storia di un viaggio”, Pelaggi Dalia (Lamezia Terme), con “Mistero, notte di Natale”, Raggioluminoso (pseudonimo, Cordenons), con “Nel Golgota della mia lucida follia”, Tagliani Caterina (Sellia), con “Eternamente”, Viola Marilena (Catanzaro lido), con “L’ultimo treno”.
Per la seconda sezione i finalisti sono tre: Rino Bertoni, (CSM Distretto Levante di Piacenza) con la lirica “In ogni passo la pace”, Evelina Bramante (CSM Messina Nord) con “Emozioni” e Francesco Zaccone (dipendente ex Manicomio di Girifalco, con la lirica “Quando il poeta canta”.
Intanto la Giuria ha definito due premi speciali. Il primo andrà alla giovane scrittrice Maria Pia Furina che ha realizzato una bella intervista al Maestro Giovanni Nuti, autore delle musiche e valido interprete di tante poesie di Alda Merini; intervista pubblicata nell’antologia “Cara Alda, ti scrivo…” che l’Associazione Accademia dei Bronzi sta realizzando con le migliori poesie partecipanti al concorso. Il secondo premio speciale sarà, invece, consegnato a Maria Bertilla Franchetti, autrice di “Perle bagnate di rugiada”, toccante lirica dedicata alla Merini.
Altri premi saranno assegnati a numerosi poeti ritenuti meritevoli di segnalazione di merito. La consegna dei premi si terrà sabato 18 dicembre a Soverato, nella Sala dell’IPSSEOA (Via Leopardi) diretto da Paolo Riverso.
Di particolare interesse è stata l’adesione di numerosi pazienti e operatori di CSM e di ex manicomi di tutte le regioni italiane. Tra gli altri segnaliamo la partecipazione di autori provenienti dai Centri di Salute Mentale di Catanzaro, Catanzaro Lido, Lamezia Terme, Decollatura, Girifalco, Reggio Calabria, Cagliari, Roma, Cosenza, Messina, Bologna, Piacenza, Reggio Emilia, Bari, Parma, Terni e Modena. Anche i lavori di questi autori saranno inclusi nell’antologia “Cara Alda, ti scrivo…”.
“Al concorso - ha reso noto Vincenzo Ursini - sono stati accettati 1.134 lavori e precisamente: 1.012 per la sezione libera e 122 per la sezione riservata ai pazienti e agli operatori dei Centri di salute mentale.
“Siamo in presenza - aggiunge il presidente dell’Accademia dei Bronzi - di un evento letterario straordinario che sin dalla prima edizione ha superato ogni più rosea aspettativa. Il Premio Alda Merini, nel mese di dicembre, e il Premio Vivarium, nel mese di luglio, saranno i nostri due appuntamenti annuali con la letteratura del territorio, ma soprattutto con quella parte della letteratura nazionale inedita, meritevole a nostro avviso di più ampi e qualificati scenari”.

La giuria Premio “Alda Merini” di Poesia:
Maduri, Rechichi, Scalise, Ursini,Cosco.

giovedì 2 dicembre 2010

Berusconi-Putin, attenti a quei due

Berlusconi, portavoce di Putin in Europa? Non solo, non solo...


Nuovi file di Wikileaks con rivelazioni su Berlusconi e Putin. Un rapporto dell'ex ambasciatore Usa, a Roma, Spogli descrivono, infatti, ancora una volta un presidente del Consiglio italiano succube di Putin e avanzano il forte sospetto che vi siano anche interessi personali di Berlusconi in queste intense frequentazioni di Putin. Sotto la lente di ingrandimento degli Usa anche i contratti tra Eni e Gazprom.

(ASCA) - Roma, 2 dic - ''Silvio Berlusconi è un premier a percentuale coinvolto in oscuri affari personali con lo ''Stato mafia di Putin''. E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, membro della commissione Esteri, che aggiunge: ''Ormai, da autorevoli fonti interne e internazionali, viene confermato il vergognoso intreccio tra gli interessi personali di Berlusconi legati a suoi profitti e non agli interessi internazionali del nostro Paese. L'Italia dei lavoratori, delle piccole e medie imprese, degli studenti, dei ricercatori delle famiglie oneste e laboriose, non merita un presidente del Consiglio che è considerato un premier a percentuale''.
''Il Parlamento - prosegue Orlando - deve essere informato su questa vergogna, abbiamo presentato, insieme con il collega Fabio Evangelisti della commissione Esteri, un'interpellanza urgente. Il Paese ha il diritto
di sapere e Silvio Berlusconi ha il dovere di spiegare all'opinione pubblica e ad ogni altra autorità competente, la natura dei suoi vergognosi affari con Putin''.
''L'Italia dei Valori non cessera' dal chiedere la verita' e l'accertamento di ogni responsabilita' oggi, nei confronti dell'attuale presidente del
Consiglio, e domani nei confronti dell'ex premier, Silvio Berlusconi'', chiude Orlando.

Berlusconi estetista...

Berlusconi autista...

La "spalla" perfetta...

mercoledì 1 dicembre 2010

Rende (Cs) - Progetto Bancartis: FRANCESCO TORALDO COMPOSIZIONI MUSICALI


Sabato 18 dicembre, nell’ambito del progetto BANCARTIS, ormai giunto alla sua quarta edizione, presso la Sala De Cadorna del centro direzionale BCC Mediocrati di Rende, verrà presentata l’opera Buster Williams del pittore Francesco Toraldo. Il dipinto è un’anticipazione della mostra che il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà all’artista a partire da marzo 2011.
Nato a Catanzaro nel 1960, Toraldo è un pittore la
cui peculiarità espressiva è data da un suggestivo e coinvolgente intreccio di narrazioni figurative che non provengono tanto da un progetto precostituito, quanto da un ardore guidato dalla memoria e dalle emozioni. Dalla biografia di questo artista si evince un certo spirito ribelle. A suo tempo, infatti, egli non ha voluto portare a termine gli studi accademici, che gli sono comunque stati utili come base di apprendistato. Il suo vero maestro è stato il padre Enzo, anch’egli pittore, il quale ha saputo infondergli l'amore istintivo per una figurazione forte e calibrata. Le capacità espressive di Francesco Toraldo si effondono nella sua opere con gli effetti vibrati di colori primari e puri che sono evidenti sintomi di un animo che non ama certo tenere sotto controllo la propria fantasia, interpretando il mondo attraverso il filtro delle emozioni; un pittore dotato di un’estrema sensibilità per la rivelazione del particolare inserito in un contesto visivo dove prevale un espressionismo venato di dolcezze post-romantiche.
L’opera che entra a far parte della collezione BANCA
RTIS, è un esempio quintessenziale dell’arte di Toraldo. A colpire immediatamente lo sguardo dello spettatore è il rosso brillante del contrabbasso, esaltato dal contrasto con le mani bianche del musicista che sembrano volare sopra lo strumento, sfiorandolo e sfumando nel passaggio tra le note, quasi fossero fatte di polvere di gesso. Il tutto da vita ad una figurazione calda intrisa di vibrazioni, di palpiti e di passione, fatta di un’immediatezza segnica che sembra nascere direttamente dal colore, senza la necessità di un disegno preparatorio. Il dipinto si genera dall’intreccio istintivo dei colori sulla tela che scaturisce in un’opera informale su cui, successivamente, il pittore costruisce le sue magnifiche figurazioni astratte.
Francesco Toraldo ha tradotto la sensibilità Fauve, lo studio sul movimento tipico dei Futuristi – e di Balla in particolare –, i visi espressionisti leggermente deformati, in una capacità tutta personale di dipingere la musica, di fare del jazz con gli strumenti della pittura, perdendosi in raffinati assoli fatti di esplosioni cromatiche
e tempeste segniche.

Progetto BANCARTIS.
FRANCESCO TORALDO, composizioni musicali

Luogo: BCC MEDIOCRATI
Sala “De Cardona”, Centro Direzionale BCC Mediocrati
Via Alfieri, Rende (Cs)
Curatore: Federico Bria
Vernissage: 18 dicembre 2010 ore 17:00
L’opera rimarrà in esposizione fino al 17 dicembre 2011
info: BCC Mediocrati – tel. 0984841811
ufficio stampa MACA – tel. 0119422568
maca@museovigliaturo.it

Reggio Calabria - XI edizione HYPERGONAR corto fest



Ritorna il festival del cortometraggio a Reggio Calabria, dopo la parentesi ungherese della decima edizione che si è svolta in alcune location magiare, dove il Circolo Culturale "L'Agorà" ed il Centro studi italo-ungherese "ÁRPÁD" hanno festeggiato l’evento con una serie di iniziative e la consegna gratuita di otto casse di materiale multimediale ad associazioni ungheresi meritevoli, con le quali il sodalizio reggino ha stretto rapporti di amicizia e collaborazione culturale.

La prossima manifestazione si svolgerà giovedì 9 dicembre 2010, a partire dalle ore 16,30, presso la villetta della Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" di Reggio Calabria. Nel corso della giornata verranno proiettati diversi lavori provenienti dall'Ungheria ed uno spagnolo.

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