martedì 29 giugno 2010

Cosenza - Presentazione del volume "La Calabria del viceregno spagnolo"

storia arte architettura e urbanistica
a cura di Alessandra Anselmi
Gangemi Editore
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PROVINCIA DI COSENZA
AMBASCIATA DI SPAGNA IN ITALIA

mercoledi 30 giugno, ore 18.00

Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza

Presentazione di
RAFFAELE PERRELLI
Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università della Calabria

Il volume è l’esito di un progetto di ricerca sulla Calabria del viceregno spagnolo – considerata come parte di un sistema più vasto quale la Monarchia Cattolica – che ha coinvolto, a livello internazionale, studiosi di diversa formazione e appartenenza. I contributi spaziano dalla storia alle identità sociali, dai patriziati urbani alle comunità religiose, comprendendo l’attività produttiva, l’architettura, la scultura, la pittura e la miniatura (lette alla luce del contesto culturale che le ha prodotte, ma con grande attenzione anche all’analisi stilistica e filologica), l’urbanistica e il restauro. La Calabria vicereale, luogo cruciale di transito e di scambi, spesso anche di incursioni, emerge come un crocevia da cui si diramano percorsi e vicende che la collegano al resto d‘Italia, al Mediterraneo e all’Europa. Il confronto interdisciplinare ha messo in luce gli aspetti vitali e creativi di un periodo storico, tra Rinascimento e Barocco, travagliato, ma molto vivace culturalmente, politicamente e anche economicamente, che ha prodotto importantissimi monumenti, opere d’arte e testi letterari, che non sempre, anche a causa della mancanza di studi, sono valorizzati e tutelati come meritano. In questa nostra epoca di conflitti e di tensioni, di relativismi esasperati, di identità aperte e incerte, i saggi qui presentati, oltre a gettare luce sul passato, contribuiscono a far riflettere, sotto molti punti di vista, anche sul presente: su quanto gli scambi e gli incontri tra culture diverse possano risultare arricchenti.
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Partecipano:
GERARDOMARIO OLIVERIO
Presidente della Provincia di Cosenza
SALVATORE PERUGINI
Sindaco di Cosenza
GIOVANNI LATORRE
Rettore dell’Università della Calabria
MARIO BOZZO
Presidente della Fondazione Carical
FRANCESCO PROSPERETTI
Direttore Regionale BCP della Calabria
ROBERTO BANCHINI
Soprintendente BAP per le Province di Reggio Calabria eViboValentia
FABIO DE CHIRICO
Soprintendente BSAE della Calabria
STEFANO GIZZI
Soprintendente BAPSAE di Napoli e Provincia
GIUSEPPE STOLFI
Soprintendente BAP per le Province di Cosenza Catanzaro e Crotone
RAFFAELE PERRELLI
Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria

Conservatorio di Cosenza - “Musica elettronica nel chiostro” II edizione

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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
Stanislao Giacomantonio
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZA
www.conservatoriodicosenza.it
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“Musica elettronica nel chiostro”
II edizione
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Chiostro del Conservatorio
Via Portapiana - Cosenza
Venerdì 2 luglio 2010 ore
Ingresso libero

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Il Conservatorio di Cosenza offre le suggestioni di nuove tecnologie e videomusica in un concerto che si terrà venerdì 2 luglio alle ore 21 all’aperto, nel chiostro dell’ex convento di S. Maria delle Grazie, sede dell’Istituto musicale. L’ingresso è libero.
Per il secondo anno consecutivo il progetto “Musica elettronica nel chiostro” propone la creazione musicale e artistica collegata alle nuove tecnologie. Dopo l’importante concerto monografico, realizzato nel 2009 in collaborazione con il Dams dell’ Unical, che vide la partecipazione del compositore statunitense James Dashow, quest’anno prosegue anche la “Musica da vedere”. L’idea è creare una finestra di osservazione sui diversi segmenti della sperimentazione musicale in cui le esperienze sul suono e oltre il suono stesso possono incontrare il pubblico.Il concerto si caratterizza per un’ampia presenza di opere rappresentative per quanto riguarda la relazione dell’elettronica con strumento tradizionale, la sola musica elettronica, la videomusica elettronica. La regia del suono è di Francesco Galante, Ivano Morrone e Costantino Rizzuti.
L’arpista Lucia Bova, già presente l’anno scorso, propone una sua interpretazione di opere per arpa e suoni elettronici di due autori di fama internazionale quali Åke Parmerud ed Eric Chasalow. In particolare lo svedese Parmerud è oggi considerato tra gli artisti e sound designer più eclettici d’Europa. Ed altrettanta fama gode il compositore e teorico britannico Denis Smalley, di cui si ascolta un brano per clarinetto e suoni elettronici che ha vinto il prestigioso premio Ars Electronica di Linz nel 1985. Il clarinettista è Josè Daniel Cirigliano.
Dalla prestigiosa Università della Tecnica di Berlino arrivano due lavori. Di Hans Tutschku un brano di sola musica elettronica multicanale. È firmato della compositrice giapponese Kotoka Suzuki e dalla regista tedesca Claudia Rohrmoser un’opera di videomusica vincitrice al festival Synthese di Bourges nel 2003.
Proprio sul segmento della videomusica elettronica viene presentato in “prima” italiana un ritratto del compositore acusmatico franco-canadese Francis Dhomont (classe 1929) con un trittico di opere realizzate insieme alla regista colombiana Inès Wickmann.
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Pardi: "Dopo il servizio al tg1 di oggi Dell'Utri manderà dei cannoli a Minzolini"

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"Facciamo i nostri complimenti al tg1 di Minzolini che ancora una volta ci ha regalato un pezzo confezionato ad arte per disinformare, perfettamente in linea con le veline dell'istituto Luce nel ventennio. Il servizio, nel dare la notizia della condanna in appello al senatore Dell'Utri, contiene ed enfatizza per ben due volte la parola 'assolto' e mai si sente dire 'condannato'". Il capogruppo dell'Italia dei Valori in Vigilanza, Pancho Pardi, continua: "La riduzione da 9 a 7 anni della pena diventa, per la giornalista del Tg1 'una doccia fredda per il sostituto procuratore Antonino Gatto' e mai si accenna al fatto che Dell'Utri resta comunque condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il riferimento a una generica 'sentenza appellata' è francamente e decisamente fuorviante e riduttivo. Ha davvero ragione Tiziana Ferrario: il tg1 è ormai un'arma di distrazione di massa. Chissà se Dell'Utri - conclude Pardi - per ringraziare farà arrivare cannoli freschi dalla Sicilia alla direzione del tg1".
Ufficio stampa IdV al Senato

Li Gotti: "Sentenza su Dell'Utri getta una luce sinistra sulla nascita di Forza Italia"

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"La Corte di Appello di Palermo, conferma, dopo una lunga camera di consiglio, l'impianto accusatorio secondo cui il senatore Dell'Utri, braccio destro ed operativo di Silvio Berlusconi, ebbe contatti stabili, ossia per nulla occasionali, con Cosa Nostra sino al 1992, l'anno delle stragi. La sentenza non costituisce, peraltro alcuna smentita dell'attendibilità di Gaspare Spatuzza, in quanto, ai sensi dell'articolo 195 del codice di procedura penale, le dichiarazioni di Spatuzza avrebbbero potuto assumere il rango di prova solo se confermate dalle persone da cui aveva appreso il coinvolgimento di Dell'Utri e Berlusconi". Commenta così la sentenza d'appello a Marcello dell'Utri il capogruppo del'Italia dei Valori in commissione Giustizia al Senato. "I due boss Graviano, non venendo meno al loro ruolo di irriducibili, non avevano confermato le dichiarazioni di Spatuzza, con la conseguenza di rendere non valutabile come prova le sue dichiarazioni. Questa sentenza, pur se ancora ovviamente non definitiva, getta una luce pesantemente sinistra sulla stessa nascita della nuova formazione politica di forza italia, la cui genesi è datata in sicilia nel 1992. Dobbiamo a questo punto chiederci quali siano i contorni e lo spessore della pagina nera che inaugurò la seconda repubblica. Il futuro - conclude il senatore Li Gotti - potrà darci le risposte agli interrogativi che alla luce della sentenza odierna massicciamente inquietano".
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Ufficio stampa IdV al Senato ufficiostampa@italiadeivalori.it

RStvnews: 12 - 19 - 26 Giugno 2010

News dal comprensorio di Squillace
A cura di Salvatore Taverniti
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Sentenza di Palermo: Marcello Dell’Utri condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa

Adesso si dimetta dalla carica di senatore. La tutela della dignità e dell’onorabilità delle nostre Istituzioni non può aspettare la Corte di Cassazione. I tempi e le ragioni dell’etica pubblica e del “decoro” istituzionale prescindono da quelli della “verità giudiziaria”, e sono prioritarie rispetto ad essa.
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Il senatore Marcello Dell'Utri (Pdl), l’uomo a cui il premier Silvio Berlusconi deve molto, forse troppo, è stato condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d'Appello di Palermo, che si era riunita in camera di consiglio giovedì scorso. Il procuratore generale Nino Gatto aveva chiesto la condanna per Dell'Utri a 11 anni di carcere. Il primo grado si concluse in tribunale l'11 dicembre 2004, con la condanna a nove anni.
Il processo in appello al senatore Dell'Utri ha avuto più di un colpo di scena. In particolare, il pentimento di Gaspare Spatuzza, il killer di Brancaccio e uomo di fiducia dei boss Graviano, il quale ha raccontato del ruolo che avrebbe svolto la mafia nelle stragi del 1993. Stragi che, secondo il pentito, sarebbero state finalizzate a favorire il passaggio politico e la vittoria della forza politica voluta da Berlusconi. Dell'Utri, però, è stato assolto per le vicende successive al 1992 perché il fatto non sussiste. Ciò suonerebbe come una sconfessione di Spatuzza, ma su questo punto bisognerà leggere le motivazioni della sentenza, per capire se i giudici della corte d'appello hanno valutato il pentito del tutto inattendibile, oppure se si sono limitati a ritenere il suo contributo non determinante, perché sulla trattativa politica-mafia avrebbe riferito solo quanto appreso da uno dei suoi capi, Giuseppe Graviano.

Adesso si dirà che anche per Dell’Utri vale la presunzione d’innocenza sancita dalla Costituzione Italiana, che all’articolo 27, comma 2, recita che “l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Bisogna però ricordare che i Costituenti introdussero tale principio, ancorando la presunzione di non colpevolezza al passaggio in giudicato della sentenza, “perché – come ha spiegato Gerardo D’Ambrosio - l’allora vigente codice Rocco del 1930 prevedeva un processo squisitamente inquisitorio in cui, l’esercizio del diritto di difesa era molto limitato, e non solo nella fase dell’istruttoria, ed era molto difficile, essendo la prova stata raccolta nel segreto dell’istruttoria, togliere il processo dai binari in cui era stato incardinato”.
Naturalmente rimane valido il principio costituzionale, ma dopo la sentenza di oggi, per il rispetto che lo stesso pluricondannato Dell’Utri deve alle Istituzioni, le sue dimissioni dalla carica di senatore s’impongono almeno per un fatto etico, oltre che “estetico”. Non è affatto “onorevole” che nel Senato della Repubblica sieda un pluricondannato per “concorso esterno in associazione mafiosa”. La credibilità delle nostre Istituzioni ne verrebbe senz’altro compromessa sia in Italia che all’estero. E questo a prescindere da quale possa essere l’esito del ricorso in Cassazione dell’amico e collaboratore del premier Silvio Berlusconi.

Non possiamo comunque dimenticare le parole che il procuratore generale Nino Gatto rivolse ai giudici del processo di Palermo nella sua requisitoria finale: «Non vorrei essere nei vostri panni – dichiarò il pg - dovete prendere una decisione che è veramente storica, non solo dal punto di vista della storia giudiziaria, ma che attiene alla storia del nostro Paese. Voi potete contribuire alla costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro Paese. Oppure lo potete distruggere questo gradino».

Forse un giorno sapremo se le dichiarazioni del pg siano realmente fondate nei fatti che hanno insanguinato la storia recente del nostro paese, e se la sentenza di Palermo avrà contribuito ad accertare le terribili responsabilità di quegli anni. Nel frattempo, si chieda a Dell’Utri di rinunciare ad ogni carica istituzionale. Perché varrà anche la presunzione d’innocenza fino alla sentenza definitiva, ma la tutela della dignità e dell’onorabilità delle nostre Istituzioni non può aspettare la Corte di Cassazione. I tempi e le ragioni dell’etica pubblica e del “decoro” istituzionale prescindono da quelli della “verità giudiziaria”, e sono prioritari rispetto ad essa.

L’Italia è una Repubblica di carta bagnata nel sangue. Tuteliamola e prendiamocene cura.

Domenico Condito


Rosa insanguinata

Museo Arte Contemporanea Acri: JOËL STEIN e l’arte cinetica

Personale retrospettiva dal 1960 ad oggi
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Da sabato 3 luglio a domenica 26 settembre 2010, il MACA - Museo Arte Contemporanea Acri ospiterà un’importantissima mostra retrospettiva che vuole essere un percorso attraverso tutta l’opera di Joël Stein – il padre e l’artista più rappresentativo dell’arte cinetica; il protagonista di un’esperienza fondamentale nell’intensa vivacità creativa della seconda metà del XX secolo. Assorbito dal fervore culturale e artistico dell’ambiente parigino, Stein porta avanti una personale ricerca che lo vede partecipare, nel 1960, alla fondazione del “Groupe Motus”, a cui succederà il “Centre de Recherche d’Art Visuel”, che diventerà poi il “Groupe de Recherche d’Art Visuel” (GRAV), del quale sarà uno dei più incisivi teorici.Quella di Joël Stein è un'opera molteplice nelle sue forme perché, se inizia con la pittura e l'incisione, molto presto si mostrerà curioso di altri modi di espressione: oggetti manipolabili, costruzione di scatole luminose, triedri o caleidoscopi, effetti speciali per il cinema di Henri-Georges Clouzot e per i servizi di ricerca dell'ORTF ( l'Ente Radiotelevisivo Francese), proiezioni di immagini animate a partire da un fascio laser, senza dimenticare la scultura con tecniche diverse; tutte prove di uno spirito totalmente libero. Poco incline a seguire dei maestri, Stein attribuisce molto presto un'importanza capitale al fattore visivo.
Joël Stein è, forse, anzitutto un ricercatore; un ricercatore preoccupato di comprendere e di mettere alla prova il funzionamento della visione in rapporto con la percezione dei colori o con quella delle forme, quando esse si intrecciano, si sfalsano o sono messe in movimento; preoccupato anche di cogliere la destabilizzazione delle forme e dei colori attraverso il gioco delle giustapposizioni, il gioco delle ombre o delle diffrazioni, altrettanti effetti che possono essere provocati, amplificati e sconvolti con l'uso della luce laser e di specchi. Le immagini e le opere instabili di Joël Stein – di cui in mostra saranno presentati numerosissimi esempi che ripercorrono tutta l’esperienza creativa dell’artista: dalle Pitture programmate su sistemi matematici ai Labirinti; le Pitture in progressione cromatica; gli Intrecci, le Macchine, i Laser; gli Slittamenti; fino alle Ambiguità di lettura –, richiedono sempre un occhio responsabile e partecipe che attribuisca loro una forma stabile anche se momentanea e contingente, che animi il movimento virtuale che le scuote, che attualizzi alcune delle loro infinite potenziali variazioni. Solo all'interno di questa relazione interattiva si costruisce l'immagine in un rimando reciproco e incessante di stabilità, giocato fra l'occhio e la realtà visiva, fra il soggetto e l'oggetto, fra l'uomo e il mondo.
Ecco allora la necessità, come dice Stein, non tanto di spiegare i risultati ottenuti con la ricerca artistica ma di "moltiplicare le esperienze", affinché l'instabilità intrinseca del mondo si stabilizzi attraverso il nostro sguardo, la sua virtualità si attualizzi in una delle sue infinite forme attraverso di noi.
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Stein, portail2005 (arRIT)
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Stein, 3 cercles polychromes (arR)
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Stein, Triedre
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Mostra: JOËL STEIN. Personale retrospettiva dal 1960 ad oggi
Curatore: Bernard Lègè e Valmore Zordan
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri
Palazzo Sanseverino – Piazza Falcone, 1 87041 Acri (Cs)
Vernissage: Sabato 3 Luglio 2010 ore 18:00
Periodo: dal 3 luglio al 26 settembre 2010
Orario Mostra: dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle20.00;
chiuso il lunedì
info:
tel. Museo: 0984953309
tel. Ufficio stampa: 0119422568
www.museovigliaturo.it

UMG – Gruppo Reumatologico al Congresso EULAR di Roma

Presenti i maggiori esperti in campo mondiale di malattie reumatiche.
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Catanzaro - Significativo passo in avanti sullo studio delle malattie reumatiche. Al Congresso annuale della European League Against Rheumatism (EULAR), la Lega che riunisce tutte le Società Scientifiche Europee di Reumatologia, tenutosi di recente a Roma, il gruppo di lavoro che fa capo alla Rheumatology Research Unit del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo “Magna Graecia”, diretto dalla professoressa Rosa Daniela Grembiale ed alla U.O.C. di Medicina Interna dell’Azienda Policlinico Universitario “Mater Domini”, diretta dal Professore Giorgi Sesti, ha presentato i risultati di tre importanti lavori scientifici, di carattere reumatologico, che hanno ottenuto il plauso di tutta la comunità scientifica internazionale.“Insieme ai colleghi Saverio Naty, Francesco Ursini e Caterina Bruno - spiega Rosa Daniele Grembiale - abbiamo vissuto con grande entusiasmo l’esperienza di questo importante congresso europeo che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti in campo mondiale di malattie reumatiche. Il Congresso, tenutosi presso la Nuova Fiera di Roma, oltre a rappresentare l’edizione con il più alto numero di partecipanti attesi, oltre 16.000 persone provenienti da 120 Paesi, ha totalizzato anche il più alto numero di contributi scientifici da parte di ricercatori di tutta Europa (oltre 3.500) che nei tre giorni hanno presentato i risultati del loro lavoro. L'Italia, con 349 contributi scientifici, risulta la prima dei dieci maggiori Paesi partecipanti ed il nostro gruppo ha dato il proprio contributo con la presentazione di tre importanti studi scientifici”.
“I primi due lavori - prosegue Rosa Daniela Grembiale - hanno avuto come oggetto la fibromialgia, una patologia dalla eziologia ancora sconosciuta che colpisce prevalentemente il sesso femminile e che, in alcuni casi, può essere particolarmente invalidante. Tale patologia nella U.O. di Medicina Interna si sta trattando con una metodica innovativa per la quale stiamo ancora valutando i risultati, che tuttavia sembrano incoraggianti. Nei due studi presentati al Congresso di Roma abbiamo evidenziato come la fibromialgia sia una patologia caratterizzata da elevati livelli di insulino-resistenza e da un’aumentata prevalenza di obesità, ponendo così l’accento sul rischio cardio-metabolico connesso a questa malattia. In poche parole, alla luce dei nostri studi, i pazienti affetti da fibromialgia potrebbero essere considerate a rischio cardiovascolare medio-alto, indipendentemente da altri fattori e, pertanto, necessitano di terapie orientate alla riduzione di tale rischio”.
“Il terzo lavoro scientifico, - continua la docente universitaria - è stato presentato dal brillante dottor Francesco Ursini il quale ha contribuito notevolmente anche alla realizzazione dei lavori sulla fibromialgia. Ursini, specializzando in Medicina Interna e profondo conoscitore delle malattie reumatiche, ha evidenziato come la presenza del dolore lombare di tipo infiammatorio nei pazienti obesi abbia una stretta correlazione con i livelli dei markers di flogosi presenti in circolo”.
“Sembrerebbe - afferma Ursini - che la genesi del dolore lombare nel paziente obeso vada ben oltre una questione di “sovraccarico” funzionale dell’apparato muscolo scheletrico, ma piuttosto pone il tessuto adiposo al centro di un network infiammatorio che genera ed accresce il dolore articolare. Insomma, siamo in presenza di una patologia complessa che all’interno della Rheumatology Research Unit stiamo tentando di definire scientificamente, nelle sue forme più articolate. Il prossimo appuntamento - conclude il giovane specializzando - sarà il Congresso della Società Italiana di Reumatologia che si terrà nel mese di novembre, nel corso del quale presenteremo i risultati di altri studi già avviati”.

Rosa Daniela Grembiale, Francesco Ursini,
Saverio Naty, Caterina Bruno

lunedì 28 giugno 2010

Belisario: No ai ricatti della Lega, non può pagare sempre il sud


"Come al solito la Lega mira a spaccare l'Italia per raggiungere il suo obiettivo nascosto, la secessione. La richiesta di salvare solo regioni ed enti locali del nord va contro gli interessi del paese, mina l'unità nazionale e aumenta la differenza tra settentrione e mezzogiorno". Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario. "Insomma, siamo di fronte al solito ricatto del Carroccio al governo. Non solo è in atto un durissimo scontro istituzionale tra Esecutivo e Regioni, ora addirittura, se il piano della Lega va in porto, il peso della crisi lo pagherà soltanto il sud che finora ha già dato moltissimo, basti ricordare il saccheggio dei fondi Fas operato dal governo. Berlusconi da una parte chiede sacrifici da lacrime e sangue sempre alle stesse categorie, salvando però quelle vicine a chi lo ricatta, dall'altra pone il veto in Europa a una tassa sulle transazioni finanziarie e alle banche, cioè ai veri protagonisti della crisi. Siamo di fronte - conclude Belisario - a un presidente del consiglio sotto ricatto degli alleati e dei poteri forti e sempre più debole, segno che la sua parabola discendente sta per concludersi".

Ufficio stampa IdV al Senato ufficiostampa@italiadeivalori.it

Restituiamo dignità al Mezzogiorno d'Italia

sabato 26 giugno 2010

Il caso del ministro Brancher segnala la perdita di controllo del regime

E’ la miccia che ha innescato un processo irreversibile. Ormai ne siamo certi, il berlusconismo soccomberà, ma non c’è nulla di più pericoloso di un potere dispotico che intravede l’approssimarsi della propria fine.
di Domenico Condito

Il berlusconismo fa scuola. L’accaparramento di cariche istituzionali per risolvere i propri guai giudiziari, e magari evitare la galera, è un malcostume che si diffonde senza ritegno. E’ uno dei comportamenti più spregiudicati e devastanti prodotti dalle politiche dal centrodestra al governo, dove l’impunità degli uomini di regime, perseguita a colpi di leggi e decreti osceni, sta facendo scempio della legalità e della dignità delle nostre Istituzioni.L’ultimo caso è quello dell’on Aldo Brancher, ministro per l'Attuazione del federalismo, imputato per appropriazione indebita per il tentativo di scalata di Antonveneta da parte di Bpi. Il suo primo atto da neoministro è stato quello d’invocare il legittimo impedimento, eccepito in base al Lodo Alfano, per ottenere la sospensione del processo fino al 7 ottobre, con il falso pretesto di dover organizzare il nuovo ministero che gli è stato affidato...

The end

venerdì 25 giugno 2010

UNIVERSITA’ “MAGNA GRAECIA” - NO alla rottamazione dei Ricercatori!

Assemblea dei ricercatori contro Finanziaria e Disegno di Legge Gelmini.
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Catanzaro (23.6.2010) - I ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo di Catanzaro si sono riuniti in un’assemblea convocata dal sindacato CIPUR – Confsal, il più rappresentativo dei docenti universitari, per discutere del DL 31 maggio n. 78 (Manovra finanziaria) e del DDL 1905 (Legge Gelmini).
Dall’assemblea è emersa la volontà di inoltrare agli organi accademici un documento nel quale si dà voce al disagio per la continua mortificazione del proprio lavoro e della propria dignità causata da leggi e proposte che colpiscono l’istituzione universitaria nel suo complesso, senza tenere in alcun modo conto del merito, né dell’importantissima funzione sociale svolta dai ricercatori.
“Da oltre 30 anni” - ha detto nel corso dell’incontro la professoressa Rosa Daniela Grembiale (nella foto), componente nazionale della giunta del CIPUR-Confsal e delegato nazionale per i rapporti con le sedi - “i ricercatori universitari attendono la definizione del proprio stato giuridico e, pur svolgendo di fatto la stessa attività dei professori universitari, il loro lavoro non viene assolutamente riconosciuto a livello ministeriale. Questo nuovo disegno di legge - pur essendo per molti versi condivisibile - vede l’istituzione di un nuovo ruolo: “il Ricercatore a tempo determinato” il quale dopo sei anni, acquisito il giudizio di idoneità nazionale, viene automaticamente inserito nel ruolo dei professori di II fascia, mentre i ricercatori a tempo indeterminato si trovano posizionati su un binario morto. Solo per loro, infatti, dopo aver ottenuto il giudizio di idoneità nazionale, vi è la necessità di un nuovo concorso per accedere al ruolo di docente”.
E’ una “chiara discriminazione che ha indotto i ricercatori dei diversi Atenei ad iniziare manifestazioni di protesta, spesso condivise dai Consigli di Facoltà e dai Senati accademici ”
Per i ricercatori della Magna Graesia “il DDL Gelmini è frutto non di una azione atta a migliorare il sistema universitario ma a distruggerlo a favore delle università più grandi e di quelle private e “l’artefice di tutto questo è il ministro Tremonti” che con la nuova Finanziaria sottopone anche gli atenei “virtuosi”, come la Magna Graecia, a tagli indiscriminati che “di fatto impediscono le normali attività didattica”.
“Con il DL 31 maggio 2010, - aggiunge Rosa Daniela Grembiale - oltre a bloccare gli stipendi del personale docente per tre anni senza alcuna possibilità di recupero, come previsto per i magistrati - e stiamo parlando di uno stipendio di 1.300.00 euro per un giovane ricercatore - si decurta quello già ottenuto con gli aumenti ISTAT previsti per il biennio 2008-2010, aumenti di poche decine di euro. Inoltre, reintroducendo il turnover, un Ateneo non può assumere più del 50 % del personale che ha cessato l’attività. Ad una università giovane come la Magna Graecia verrà bloccata per tre anni la progressione di carriera di molti, e stiamo parlando di gente che ha una età media prossima ai 50anni”.
I ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia hanno quindi sottoscritto e inoltrato agli organi accademici un documento nel quale, in maniera provocatoria, dichiarano la non disponibilità a ricoprire incarichi didattici per il prossimo anno accademico che non rientrino in quelli previsti dagli obblighi attuali di legge per la figura del Ricercatore; ma anche la non disponibilità ad essere inseriti nei requisiti minimi necessari all’attivazione dei Corsi di Laurea.
“La nostra forma di protesta - conclude Rosa Daniela Grembiale - è pienamente condivisa dagli organi accademici ai quali vogliamo fornire uno strumento in più per tutelare l’Università “Magna Graecia”, già vittima di tagli assurdi negli anni scorsi. Un Paese che non investe nella ricerca è destinato certamente a morire. Dobbiamo, purtroppo constatare che l’Italia è l’unico Paese che, nella situazione di crisi globale nota a tutti, vuole apportare drastiche riduzioni ai finanziamenti destinati alla cultura e alla ricerca scientifica”.

Cresce l’attesa per la sentenza del processo Dell’Utri

Il procuratore generale Nino Gatto: «Il mondo dell'imputato era quello dei mafiosi»
di Domenico Condito

L’imputato Marcello Dell’Utri, l’uomo a cui il premier Berlusconi deve molto, forse troppo, è in attesa della sentenza d’appello dei giudici di Palermo. Il senatore era stato condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Da ieri i giudici del processo sono in camera di consiglio, e la sentenza è attesa fra oggi e domani. Il procuratore generale Nino Gatto, nell’ultima udienza prima della camera di consiglio, ha replicato alle arringhe della difesa. A conclusione della sua replica, rivolgendosi ai giudici, ha dichiarato: «Non vorrei essere nei vostri panni: dovete prendere una decisione che è veramente storica, non solo dal punto di vista della storia giudiziaria, ma che attiene alla storia del nostro Paese. Voi potete contribuire alla costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro Paese. Oppure lo potete distruggere questo gradino»...
Intoccabili?

Lettera aperta al Card. Crescenzio Sepe indagato per corruzione aggravata

di Domenico Condito

Eminenza,

so che si appresta a collaborare con la giustizia italiana, e che intende rispondere alle domande dei magistrati della procura di Perugia che indagano su di Lei per corruzione. Temo, però, che la posizione ufficiale della Santa Sede, espressa dal portavoce padre Federico Lombardi, abbia generato nell’opinione pubblica il sospetto che la Sua disponibilità possa essere solo parziale, più attenta a tutelare l’immagine delle istituzioni ecclesiastiche, che non a contribuire al pieno accertamento della verità. Perché appellarsi altrimenti al rispetto del Concordato, precisando che la Sua collaborazione si svolgerà nei “limiti” previsti dagli accordi stipulati fra la Chiesa e lo Stato italiano?...

martedì 22 giugno 2010

Seminara - Restauro statua in legno “Madonna dei Poveri”

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Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
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SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA CALABRIA
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La statua della Madonna dei Poveri del santuario di Seminara (RC) è attualmente interessata da un delicato intervento di restauro.
I lavori, affidati alla ditta Sante Guido Restauro, sono iniziati nello scorso mese di marzo, con una prima fase di indagini diagnostiche (raggi X , infrarossi, ultravioletti XRF, sezioni stratigrafiche e carbonio14), coordinate da Nazareno Gabrielli, consulente scientifico della fabbrica di San Pietro.
L’intervento di restauro si sta svolgendo all’interno della chiesa, dove è stato allestito un laboratorio temporaneo al fine di garantire le esigenze scientifiche di corretta conservazione del manufatto e le forti istanze cultuali del popolo di Seminara.
Lo scorso undici giugno si è svolto un importante incontro di valutazione sui risultati acquisiti e per definire il prosieguo dell’intervento. Hanno partecipato: Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e responsabile scientifico del restauro; Santo Gioffrè, assessore provinciale ai BBCC; l’arcidiacono don Gildo Albanese, rettore del santuario; Paolo Martino, direttore Ufficio Diocesano BBCCEE e i restauratori Giuseppe Mantella e Anna Borzomati.
Le novità finora emerse confermano la straordinarietà della sacra effige e l’intervento conservativo sta evidenziando l’emozionante bellezza del volto della Madonna, rivelato dalle radiografie e dai test di pulitura, e il manto aureo della Vergine e del Bambino, prima del restauro ricoperti da uno spesso strato di gomma lacca e nero fumo che ne alterava lo splendore. Le notizie storiche di un restauro settecentesco, probabilmente l’ultimo che ha interessato integralmente la statua e sostituendo il braccio destro e ricoprendo una estesa zona del manto della Vergine con una maldestra ed invasiva ricostruzione che ne modificava il modellato, hanno trovato una conferma durante l’intervento conservativo in atto.
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La Madonna dei Poveri di Seminara
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Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Soprintendente: Fabio De Chirico
Restauro statua in legno “Madonna dei poveri”
Basilica-Santuario della Madonna dei poveri - Seminara (Rc)
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Ufficio stampa: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Silvio Rubens Vivone - Patrizia Carravetta
Telefono: 0984 795639

venerdì 18 giugno 2010

Adeus Saramago

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Oggi, venerdì 18 Giugno, José Saramago è spirato alle 12,30 nella sua casa di Lanzarote, all’età di 87 anni, a seguito di un cedimento multiplo degli organi, dopo una lunga malattia.
Lo scrittore è morto con affianco la sua famiglia, andandosene in modo sereno e tranquillo.
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Fondazione José Saramago
18 Giugno 2010

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“Não é verdade. A viagem não acaba nunca. Só os viajantes acabam. E mesmo estes podem prolongar-se em memória, em lembrança, em narrativa. Quando o viajante se sentou na areia da praia e disse: «Não há mais que ver», sabia que não era assim. O fim duma viagem é apenas o começo doutra. É preciso ver o que não foi visto, ver outra vez o que se viu já, ver na Primavera o que se vira no Verão, ver de dia o que se viu de noite, com sol onde primeiramente a chuva caía, ver a seara verde, o fruto maduro, a pedra que mudou de lugar, a sombra que aqui não estava. É preciso voltar aos passos que foram dados, para os repetir, e para traçar caminhos novos ao lado deles. É preciso recomeçar a viagem. Sempre. O viajante volta já”.
José Saramago, Viagem a Portugal, Caminho - O Campo da Palavra, Lisboa 1995, p. 387.
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“Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: «Non c’è altro da vedere», sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si era già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Il viaggiatore torna subito”.
José Saramago, Viaggio in Portogallo, Giulio Einaudi editore, Torino 1999, p. 507.


giovedì 17 giugno 2010

Il ministro La Russa e la destra italiana dovranno rispondere al paese dello strapotere della Lega Nord

Quella dell’inno nazionale è una questione secondaria, sollevata demagogicamente per nascondere una deficienza ben più grave: l’incapacità della destra italiana di porre un argine alla deriva leghista.

All’inaugurazione di una scuola a Vedelago, alla presenza del Governatore del Veneto Luca Zaia, è stato eseguito Và Pensiero al posto dell’Inno di Mameli. Ne è scaturita una vivace polemica a livello nazionale, segnata dall’intervento del Ministro della Difesa Ignazio La Russa contro la provocazione leghista, l’ennesimo attacco ai simboli dell’identità e dell’unità della nazione. «Presenterò un Disegno di legge per disciplinare l'uso obbligatorio in determinate circostanze dell'inno nazionale - ha tuonato il ministro – così avremo un riferimento normativo come esiste per l'esposizione della bandiera. In questo modo elimineremo un'altra occasione di discussione». La discussione, invece, è proprio il caso di riaprirla, se non altro per mettere in evidenza le contraddizioni politiche di una presa di posizione, quella di La Russa e in generale della destra di regime, difficilmente risolvibili “per legge”, ma delle quali un ministro della Repubblica ha il dovere di rendere conto al paese.
Lo Statuto della Lega Nord, approvato nel corso del Congresso Federale Ordinario del 1 – 2 – 3 marzo 2002, all’Articolo 1, che definisce le Finalità del partito, recita quanto segue:
«Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana». L’Articolo 1, scritto in italiano e non ancora in bergamasco, non lascia spazio ad alcun equivoco. La Lega Nord è una forza politica “eversiva” che persegue, per statuto, l’abbattimento dell’unità nazionale e la costituzione di uno Stato indipendente e sovrano: la Padania. Il disegno di smembramento dell’unità nazionale è stato accantonato solo apparentemente, con buona pace del ministro La Russa, per puro calcolo poltico. In realtà, si vogliono gettare le basi per creare uno Stato nello Stato, con l’intento di realizzare, prima o poi, il grande strappo.

"Dopo il federalismo, vogliamo giudici padani per una giustizia padana", aveva detto l'anno scorso il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, alla festa del Carroccio di Trescore Cremasco. "A casa nostra comandiamo noi, poi possiamo aiutare gli altri. Grazie al federalismo fiscale, niente sarà come prima - ha aggiunto - e i nostri futuri obiettivi sono la scuola e la magistratura padane. Basta giudici nominati da Roma". Fisco, scuola, magistratura e… ronde padane! Si possono ancora nutrire dubbi sulle intenzioni reali della Lega Nord e del volgar Senatur Padano? Il ministro La Russa è l’unico a non averlo capito, o mente, e sa di mentire, quando nega l’evidente progetto eversivo di Bossi e compagni?
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In realtà, la destra italiana, della quale La Russa è un esponente autorevole, si è assunta la responsabilità gravissima di permettere che la Lega Nord, forza politica minoritaria nel paese, svolgesse un ruolo determinante nel governo della nazione, affidando addirittura ad essa il compito di definire il progetto di riforma federale dello Stato. E’ questa la contraddizione oscena e insanabile della quale il ministro La Russa e tutta la destra di regime dovrebbero rendere conto al paese: il tradimento dei valori fondanti della propria storia politica, primi fra tutti l’amore alla Patria e l’indissolubilità della Nazione. Quella dell’inno nazionale è una questione secondaria, sollevata demagogicamente per nascondere una deficienza ben più grave: l’incapacità della destra italiana di porre un argine alla deriva leghista. E’ la fine ingloriosa di una lunga tradizione politica imbrigliata nel patto di ferro stretto dalla Lega Nord con Berlusconi: il federalismo in cambio delle leggi ad personam e dell’impunità del premier. E' la madre di tutte le “porcate” che, ne siamo certi, Giorgio Almirante avrebbe osteggiato con tutte le sue forze: onore, quindi, alla memoria di un avversario politico, che ha sempre sostenuto le sue idee con la dignità e la coerenza della propria intransigenza politica e morale. Non così La Russa e la destra del nostro tempo che non sopravvivranno politicamente alla “porcata leghista”, sommersi dalla stessa ignominia che, presto o tardi, il tribunale della storia rovescerà su Berlusconi e la sua allegra brigata “sfascista”.

Domenico Condito
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mercoledì 16 giugno 2010

STALETTI' - CELEBRAZIONI DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA E CENTENARIO DELLA MORTE DI ACHILLE FAZZARI


AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI STALETTI
Biblioteca Comunale “Vivarium”

CELEBRAZIONI DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

CENTENARIO DELLA MORTE DI ACHILLE FAZZARI 
(garibaldino, parlamentare ed imprenditore stalettese)

Stalettì

giugno - novembre 2010

Il 5 maggio 2010 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ufficialmente aperto le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il 19 novembre 2010 ricorre il centenario della morte del nostro illustre concittadino Achille Fazzari. Per ricordare ed onorare questi importanti eventi, l’Amministrazione Comunale di Stalettì con la Biblioteca Comunale “Vivarium”, hanno programmato una serie di manifestazioni culturali (mostre, convegni, intrattenimenti ed altre iniziative) atti: ad incentivare la conoscenza della storia e dei personaggi, anche locali, che hanno contribuito all’Unità d’Italia; animare l’unità e la libertà della Nazione; rievocare avvenimenti e ruoli di responsabilità di personaggi risorgimentali in rapporto con la politica e l’amministrazione pubblica attuale; rilanciare l’interesse e la partecipazione politica delle nuove generazioni.
Il compito di iniziare le manifestazioni è stato affidato alla scuola primaria di Stalettì che, in occasione della chiusura dell’anno scolastico, il 3 giugno, ha allestito uno spettacolo musicale dal titolo “In marcia verso i 150 anni dell’Unità d’Italia nel ricordo di Achille Fazzari” preparato dai bambini e dalle loro insegnanti, i quali, con il canto, la recitazione, la danza, hanno richiamato alla memoria gli eventi più significativi e le gesta valorose delle persone che parteciparono al processo di Unificazione dell’Italia. E’ stato un vero successo didattico, artistico e di pubblico.
Il programma delle future manifestazioni prevede: nella seconda metà di giugno: l’inaugurazione nel palazzo Aracri, di una mostra sul Risorgimento italiano e su Achille Fazzari; da giugno a novembre sono previste conferenze e dibattiti, con proiezioni di films pertinenti alla manifestazione; con l’inizio del nuovo anno scolastico 2010/11 (settembre, ottobre) verrà organizzata una gita nei luoghi in cui Fazzari visse (Copanello di Stalettì, Catanzaro, Stilo, Ferdinandea, Mongiana); le manifestazioni si concluderanno il 19 novembre del 2010 con la cerimonia per l’inaugurazione di una lapide ricordo e del busto in marmo di Achille Fazzari.

 
PROGRAMMA

(Clicca sulle immagini per ingrandire)




Immagini della manifestazione alla
Scuola primaria di Stalettì:
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LECTIO MAGISTRALIS “IL CALENDARIO PERFETTO DI ALOYSIUS LILIUS ” DI ANTONINO ZICHICHI

CIRO’(KR) - Palazzo dei Congressi
Salone delle Conferenze - Centro Servizi per le Imprese
18 giugno 2010 ore 9.00
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CIRO’(KR) - Nell’ambito delle “Manifestazioni Liliane” programmate per il cinquecentenario della nascita dell’astronomo Luigi Lilio – ideatore del calendario gregoriano – venerdì 18 giugno 2010 a Cirò, paese natale di Lilio, lo scienziato Antonino Zichichi, Professore Emerito di Fisica Superiore all’Università di Bologna e Presidente della World Federation of Scientists, terrà la Lectio Magistralis sul tema “Il calendario perfetto di Aloysius Lilius.
Per celebrare l’anniversario liliano, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in partenariato con il Comune di Cirò ha voluto rendere omaggio al genio di Luigi Lilio dedicandogli altre importanti iniziative.
Presso il Museo Archeologico e Polo Culturale (realizzato grazie ai fondi comunitari del Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza del Mezzogiorno d’Italia) sarà esposta la preziosa edizione originale del 1577 del “Compendium novae rationis restituendi kalendarium” di Aloysius Lilius, presentata dal medico Antonio Lilio al Pontefice Gregorio XIII, che diede l’avvio alla riforma del calendario ancor oggi utilizzato in tutto il mondo.
Il Compendium, conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, tornerà a Cirò, per restarvi in mostra fino alla fine dell’estate; nella stessa sede saranno inoltre esposti documenti e cimeli rari della cultura astronomica del ‘600, concessi in prestito per lo straordinario evento dalla Collezione Gesuitica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Seguirà, nella medesima giornata, l’inaugurazione del Museo Astronomico dedicato ad Aloysius Lilius e della mostra bibliografica permanente multimediale ‘‘Visioni Celesti - Aloysius Lilius e la Scienza degli Astri’’ realizzata a cura della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, presso il Palazzo dei Musei di Cirò.
Concluderà la rassegna il concerto di musica rinascimentale “Gaude et laetare” presso la Cattedrale di Cirò “S.ta Maria de Plateis” a cura del Conservatorio di Alta Formazione Musicale “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, diretto dal Maestro Giorgio Reda.
L’ideazione, la progettazione e il coordinamento scientifico delle “Manifestazioni Liliane” sono a cura di Maria Concetta Cassata e Gabriella Cetorelli Schivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il coordinamento scientifico delle esposizioni è di Flora Parisi; l’allestimento tecnico è di Claudia Di Lillo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
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Roma. Basilica di San Pietro in Vaticano. Tomba di Gregorio XIII.
Particolare di Antonio Lilio che consegna
al Pontefice il Compendium di Aloysius Lilius.
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PROGRAMMA
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ore 9.00 - Registrazione dei partecipanti
ore 9.30 - Saluti Istituzionali.
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Introduce il Sindaco di Cirò Avv. Mario Caruso
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Arch. Francesco Prosperetti
Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Calabria
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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Dott.ssa Maria Concetta Cassata
Responsabile del Programma Operativo Nazionale
per la Sicurezza del Mezzogiorno d’Italia Mis. 1.3
Ministero peri Beni e le Attività Culturali

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On. Giuseppe Scopelliti
Presidente Regione Calabria
Avv. Stanislao Zurlo
Presidente Provincia di Crotone
S. E. Vincenzo Panico
Prefetto di Crotone
S. E. Mons. Domenico Graziani
Vescovo di Crotone e di S. Severina

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ore 11.00
Lectio Magistralis “Il calendario perfetto di Aloysius Lilius”*
a cura dell’Em.to Prof. Antonino Zichichi
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ore 13.00
Lunch
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ore 14.30
Esposizione dell’edizione originale del Compendio di Aloysius Lilius e di opere rare della cultura astronomica del ‘600 presso il Museo Civico Archeologico e Polo Culturale.
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ore 15.30
Inaugurazione del Museo dedicato ad Aloysius Lilius e della mostra permanente multimediale ‘‘Visioni Celesti - Aloysius Lilius e la scienza degli astri’’
Palazzo dei Musei di Cirò.
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ore 21.00
Concerto di musica antica Gaude et Laetare a cura del Conservatorio di Musica di Cosenza “Stanislao Giacomantonio” presso la Cattedrale S. Maria de Plateis di Cirò
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(*) Per la partecipazione alla Lectio Magistralis tenuta dal Prof.Antonino Zichichi, presso il Centro Servizi per le Imprese, Sala Conferenze di Cirò, l’ingresso in sala è consentito fino alle ore 10.30.
E’ necessario confermare la presenza ai numeri 328.7946650 - 0962.32023
e-mail:
lombardo1931@libero.it
Comune di Cirò - Assessorato alla Cultura
Corso Luigi Lilio 88813 Cirò (KR)
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Rapporti con la Stampa
Fernanda Bruno
MiBAC –DG OAGIP
339.4532551-06.6723.2120
email:
fbruno@beniculturali.it

20 de Junho no Doc's Kingdom - filmes realizados por crianças e adolescentes

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Cinema cem anos de juventude - Jovens portugueses na Cinemateca Francesa

Oito jovens, de 12 a 17 anos, oriundos de Serpa, Lisboa e Alhos Vedros, apresentaram a 10 e 11 de Junho na Cinemateca Francesa, os quatro filmes finais que resultaram do trabalho de iniciação ao cinema em que participaram ao longo do ano lectivo 2009/2010.
Em representação das quatro turmas que participaram no programa pedagógico “Cinema, cem anos de juventude”, na Escola Secundária de Serpa, Escola Secundária Passos Manuel em Lisboa e Escola de Ensino Básico José Afonso em Alhos Vedros, estes jovens irão partilhar com centenas de participantes franceses, espanhóis, italianos e ingleses a sua experiência e processo de trabalho na realização dos seus filmes e irão assistir à projecção e apresentação dos filmes de todos os outros participantes neste programa (de várias regiões de França, de Espanha, de Itália e desde este ano da Inglaterra).
O movimento de câmara no cinema foi o tema em que todos os participantes dos cinco países reflectiram ao longo do ano vendo e analisando filmes de diferentes realizadores de todos os tempos e géneros. Foram construidos « charriots » nas escolas e pensados e experimentados pelos alunos movimentos de câmara a partir das regras do jogo propostas a todos.Os cineastas que orientam este programa em Portugal e os professores que colaboram com eles ao longo do ano vão acompanhar os jovens e colaborar, com todos os outros participantes, no balanço anual deste programa pedagógico, e na preparação do próximo ano lectivo.Este projecto que tem vindo a ser desenvolvido em Portugal pela mão da Associação Cultural Os Filhos de Lumière desde há quatro anos, é realizado em parceria com a Cinemateca Francesa e a Cinemateca Portuguesa tem o apoio financeiro do ICA-Programa VER, da Câmara Municipal de Serpa, da Câmara Municipal da Moita, dos Ministérios da Cultura e da Educação de França e de diversas entidades locais em Serpa, Moita e Lisboa.
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Os Filhos de Lumière

giovedì 3 giugno 2010

Cosenza - Inaugurazione del Nuovo Auditorium del Liceo Classico “Bernardino Telesio”

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Ministero dell’Università e della Ricerca
CONSERVATORIO DI MUSICA
Stanislao Giacomantonio
Portapiana - Convento di S. Maria della Grazie
COSENZA
www.conservatoriodicosenza.it
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Inaugurazione del
Nuovo Auditorium del
Liceo Classico “Bernardino Telesio”
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Concerto a cura del
Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”
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Musiche di Mozart, Sarasate,
Skryabin, Rachmaninov, Chopin,
Messiaen, Scarlatti, Frescobaldi
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Cosenza, Auditorium del Liceo “Telesio”
venerdì 4 giugno 2010 - ore 18.30
Ingresso libero
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Il Conservatorio di Cosenza partecipa alla cerimonia di inaugurazione del Nuovo Auditorium del Liceo Classico “Bernardino Telesio”, appena ristrutturato. Per l’occasione, che sancisce il recupero di un ampio e importante spazio per le attività culturali e artistiche della città, l’Istituto di istruzione musicale (con sede a Portapiana, a due passi dall’Auditorium) offre un concerto. Il programma si presenta vario e articolato sia per quanto riguarda i nove esecutori - una docente, ex allievi e studenti fra i migliori, comprese due specializzande straniere- sia per i brani, di diverso carattere e stile, nonché di notevole impegno interpretativo.
Alessandro Acri al violino e Angelo Marino al pianoforte, rispettivamente 16 e 21 anni, eseguiranno la Sonata op. 304 in mi minore di Mozart e la Zingaresca di Sarasate.
Elina Cherchesova, pianista moscovita che ha scelto il Conservatorio di Cosenza per i corsi di specializzazione, aprirà la sua esibizione con due brani del repertorio russo, Verso la fiamma di Skryabin e Preludio in do minore di Rachmaninov; quindi suonerà lo Studio op.10 n.1 di Chopin e chiuderà con due momenti tratti dai Venti Sguardi al Bambino Gesù, composti nel 1944 da Messiaen.
La parte conclusiva del concerto, due Cantate di Alessandro Scarlatti e un’Aria di Frescobaldi, sarà eseguita con strumenti d’epoca dall’Ensemble barocco, espressione del Dipartimento di musica antica del Conservatorio “Giacomantonio”: Francesca Aspromonte (soprano), Fausto Castiglione (violoncello barocco), Cristina Gargiulo (clavicembalo), Susanne Hoffmann, Daniela D’Ambrosio, Annalisa De Simone (flauti dolci).
L’appuntamento è fissato per venerdì 4 giugno alle ore 18.30 a Cosenza, nel rinnovato Auditorium del Liceo “Telesio”. L’ingresso è libero.
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