venerdì 28 agosto 2009

IL MISSING LINK TRA STRUTTURA SOCIALE E AZIONE

Opera prima della vibonese Dina Tullio Donatone edita da Ursini.
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Vibo Valentia – “Il missing link tra struttura sociale e azione: la conversazione interiore e la formazione dell’identità nel pensiero di Margaret Archer” è il titolo del volume di Dina Tullio Donatone (nella foto a lato), laureata in Scienze Umane e Sociali e insegnante di Pedagogia Generale ai corsi abilitanti del Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, pubblicato nei giorni scorsi dalle Edizioni Ursini di Catanzaro
Perfezionata in Tecniche della Comunicazione e Cooperative learning e Docente di Corsi di formazione per adulti nell’ambito dei Programmi Operativi Nazionali promossi dalla Comunità Europea, Dina Tullio Donatone, ha approfondito in modo particolare le tematiche relative ai processi di insegnamento-app
rendimento e di didattica individualizzata.
Stuoli di sociologi hanno prima o poi partecipato alla tradizionale litania di lamentazioni contro la difficoltà della teoria sociologica di combinare i concetti di struttura e di “capacità di agire”, ovvero di condizionamento sociale e autonomia individuale. Forse il teorico che ha riassunto con l’immagine più chiara tali difficoltà è stata Margaret Archer (1995), la quale ha parlato del “fatto irritante della societ
à”. Con una certa dose di humor la sociologa britannica sottolinea come la società finisca per essere irritante agli occhi dei sociologi e per gli stessi membri del corpo sociale. L’irritazione è dovuta al fatto che non si riesce a capire come sia possibile che una realtà quale quella sociale, che è formata dai singoli individui, finisca per condizionarli e per vincolarli nei loro comportamenti. Come è possibile che il prodotto delle azioni individuali, la società appunto, finisca per limitare le azioni stesse? Dove va a finire la capacità d’agire dell’attore, la agency come dicono gli addetti ai lavori?
“A questo tema – scrive Sandro Stanzani - è dedicato il lavoro di Dina Tullio Donatone, che ha individuato nell’approccio morfogenetico e nel realismo critico un’interessante risposta alla questione di fondo della sociologia moderna. In un certo senso l’approccio morfogenetico che nel volume viene presentato in modo dettagliato pare in grado di “illuminare” il paradosso della società: la contemporanea costituzione della società da parte degli attori individuali e dell’identità
individuale da parte delle relazioni sociali”.
Il problema dell’identità, nel volume edito da Ursini, viene affrontato da più punti di vista. Partendo dall’analisi delle ricerche sociologiche sulle giovani generazioni, Dina Tullio Donatone analizza i rapporti fra mutamento sociale e identità in una collettività continuamente in trasformazione, che determina un senso di disorientamento nella c ostruzione del proprio io.

Non si può prescindere, dunque, dall’analisi del pensiero sociologico relativo al ruolo delle più grandi istituzioni, scuola e famiglia, nella costruzione della propria identità, tappa importante, ma compito assai complesso e mai veramente realizzato.
Alla luce dell’analisi del ruolo della struttura e dell’azione nella relazione in divido-società, che dà origine agli approcci sociologici in dividualisti e strutturalisti, Tullio Donatone riporta la posizione di Margaret Archer. L
a riflessività personale e la dimensione dialogica del sé è un argomento che a partire dagli anni novanta ha destato un crescente interesse. Ma che ruolo ha la comunicazione nella conversazione interiore? C’è una sola forma di riflessività o più di una?
“Archer, - sottolinea l’autrice - al termine di un lungo percorso di ricerca sull’essere umano, elabora un modello antropologico alternativo a quello proposto dalla modernità, che muove dall’approccio del realismo critico e della teoria morfogenetica”.
“Questo - conclude Sandro Stanzani
- è il panorama culturale nel quale si colloca il lavoro di Dina Tullio Donatone, che individua nell’approccio del realismo critico di Margaret Archer un interessante percorso per la fuoriuscita dalle secche teoriche della sociologia moderna, alla ricerca della definizione dei diversi piani di realtà che concorrono alla costituzione della soggettività umana nel processo di conversazione interiore (Archer 1995; 2000; 2003). Attraverso una riflessione sui lavori della sociologa britannica, l’autrice offre al lettore spunti di riflessione teorica sulla costituzione della soggettività umana e sui processi di socializzazione nell’epoca contemporanea”.
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Lungomare unico al centro del Golfo di Squillace

Lo propone Guido Rhodio, Sindaco di Squillace, per congiungere il tratto Copanello di Stalettì/Squillace Lido/Borgia/ Catanzaro Lido.
La lettera del Sindaco alle autorità competenti.
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Alla Dr.ssa WANDA FERRO
Presidente della Provincia di
CATANZARO
Ai Sigg.ri SINDACI dei COMUNI di:
CATANZARO - BORGIA – STALETTÌ
e, per conoscenza:
All’on. Dr. AGAZIO LOIERO
Presidente della Regione
all’on. dr. DAMIANO GUAGLIARDI
Assessore Regionale per il Turismo
All’on. Dr. LUIGI INCARNATO
Assessore Regionale per le Infrastrutture e i LL.PP.
All’on. Dr. MARIO MAIOLO
Assessore Regionale per la Programmazione Nazionale e Comunitaria
CATANZARO

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La necessità di meglio amalgamare e coordinare i territori di particolare rilievo turistico al centro del Golfo di Squillace, da Copanello a Catanzaro Lido, è certamente presente alla sensibilità delle SS.LL. che ampiamente e variamente si impegnano di evidenziare ed affrontare singole problematiche finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo.
Tra queste problematiche non mancano quelle dello sviluppo turistico e dell’adeguamento in termini moderni e funzionali della viabilità, che costituisce uno dei nodi determinanti per la fruibilità del territorio e delle spiagge.
La costruzione in corso del nuovo tracciato della litoranea ss. 106, mentre da una parte potrà alleggerire il traffico pesante e veloce sull’attuale sede stradale, dall’altra non potrà che provocare un dirottamento notevole del flusso di turisti e bagnanti dal polo litoraneo, che è stto sempre un richiamo degli abitanti del Capoluogo e Comuni viciniori e che merita una maggiore e più idonea valorizzazione anche sotto l’aspetto del tempo libero, dello svago e dello sport nautico e da diporto.
Anche lo stesso magnifico lungomare “Odisseo”, realizzato alcuni decenni fa dalla Provincia e ora nella piena disponibilità di questo Comune, non riesce a svolgere tutte le sue potenzialità se non si completa il collegamento a suo tempo ipotizzato e programmato, e se non si elimina la cesura inutile tra il tratto realizzato nel territorio di Squillace e quello esistente in Catanzaro Lido che si blocca sulla sponda catanzarese del fiume Corace.
Penso che oggi, anche a seguito della costituzione del Sistema Turistico Locale della Provincia di Catanzaro, ci sono tutte le condizioni perché i nostri Comuni convergano attorno ad obiettivi di sviluppo unitari e condivisi che favoriscano una nuova stagione di sviluppo locale, basato su una concezione innovativa e moderna del turismo, concordando e portando avanti azioni sinergiche ed integrate, che potrebbero cominciare da alcuni progetti concreti sui quali immediatamente sintonizzarsi e impegnarsi.
Tra questi progetti, a parere di questa Amministrazione, ai ritiene prioritario quello della realizzazione, nel rispetto delle compatibilità ambientali, di un lungomare unico al centro del Golfo di Squillace, dotato di tutte le infrastrutture necessarie: pista ciclabile, valorizzazione pinete, raccordi con aree archeologiche, monumentali ed fluviali (Alessi/Ghetterello) e montane (Marchesale e Farnoso di Squillace, ecc.) protette e con gli stessi impianti sportivi in corso di esecuzione o di completamento in Squillace, punti di ristoro e di svago attrezzati, parcheggi, ecc., tutte opere infrastrutturali sicuramente ad altissime ricadute, che cambierebbe il volto del territorio e segnerebbero l'inizio di un nuovo modo di fare turismo.
I nostri territori, sostenti dalla Provincia e dalla Regione, possono peraltro cogliere a questo riguardo le grandi opportunità messe a disposizione dalle novità normative per gli STL in Calabria e dalla programmazione comunitaria 2007-2013, valorizzando a fini turistici le risorse locali, rafforzando l’immagine dell’intera area sul mercato nazionale comunitario e mondiale, puntando sull’identità territoriale, migliorando la qualità dell’accoglienza, sostenendo processi di integrazione e di aggregazione tra le imprese turistiche, sviluppando marchi di qualità artigianali, agricole ecc. e, in definitiva, diventando protagonisti di una nuova e vincente cultura del turismo.
Nel sottoporvi, molto cordialmente, tale ipotesi di lavoro, confido anche nella disponibilità di massima delle SS.LL. per organizzare nei prossimi mesi un incontro, magari presso la Provincia, che approfondisca gli aspetti organizzativi e propostivi e che porti a sottoscrivere, come mi auguro, un protocollo d’intesa tra Enti ed organismi interessati al progetto.
In attesa di conoscere i loro punti di vista in merito, saluto molto cordialmente.
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Dott. Guido Rhodio
Sindaco di Squillace

Fuscaldo - La scuola tra passato e presente: un viaggio nella memoria - Mostra bibliografica

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A Fuscaldo, importante cittadina del tirreno cosentino, è stata presentata una interessante mostra bibliografica sul tema La scuola tra passato e presente: un viaggio nella memoria. La lodevole iniziativa, di enorme valore didattico, è da ascrivere in favore della Biblioteca Nazionale Universitaria Cosenza.
L’esposizione, ideata, progettata e coordinata da Elvira Graziani, direttrice della Biblioteca Nazionale Universitaria Cosenza e da Annamaria Santoro, funzionario dello stesso Istituto, «…è stata finalizzata a far conoscere i supporti scolastici che hanno accompagnato la formazione culturale, pedagogica, etica delle passate generazioni…».
«L'esposizione bibliografica – precisa
Annamaria Santoro - è stata articolata in cinque Sezioni: Manuali scolastici, Fiabe e novelle italiane e straniere; la Calabria tra storie e racconti; Narrativa italiana e Narrativa Straniera. Si è trattato – puntualizza la Santoro - di una campionatura di opere, tra le più significative per tipologia e per data di pubblicazione (19.-21 secolo), custodite, in gran parte nella Sezione Rari e di Pregio e Fondi Antichi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Cosenza.Tra le pubblicazioni più particolari si segnalano: Un manuale per gli asili d'infanzia (1879); Sussidiari scolastici (1- V elementare) stampati tra il 1898 e il 1930, la collezione La Scala d'Oro pubblicata dalla casa editrice UTET (1940-1942), Sussidi operativi delle scuole medie (1930-1942) secondo i programmi governativi del periodo fascista, edizioni rare del secondo dopoguerra. Da menzionare le fiabe e le novelle italiane e straniere (1938-1944) scritte e raccolte da Luigi Capuana, Milly Dandolo, Jakob e Wilhelm Grimm e da Hans Christian Andersen che per ricchezza di contenuti e di immagini continuano a far sognare fanciulli e adulti. Non sono mancate edizioni significative su storie e racconti calabresi pubblicate dalla casa editrice Editalia. Uno sguardo particolare è stato volto alle diverse edizioni rare e di pregio di opere di formazione etica e pedagogica per bambini e pre-adolescenti, di narrativa italiana e straniera quali: Il trittico del cuore e Il libro dell’anima di Nino Salvaneschi (1959), Cuore di Edmondo De Amicis (1914), Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1928), I Malavoglia e Mastro don Gesualdo di Giovanni Verga (1923), Cristo si è fermato da Eboli di Carlo Levi (1946), Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1942), il Giornalino di GianBurrasca di Luigi Bertelli (1996), la collezione di Emilio Salgari con I misteri della giungla, Teresaccia (1941), Frate Francesco di Nino Salvaneschi (1954), Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro (1994), Il Conte di Montecristo di Alexander Dumas (1853-1854), I Miserabili di Victor Hugo(1902-1903), La vita avventurosa di Robinson Crosue di Daniel De Foe (1940), I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (1946), Il Piccolo lord di Frances Burnett (1935), David Copperfield di Charles Dickens (1968), Piccole donne di Luise Alcott (1948), I Diari di Anna Frank (2002), le opere multimediali quali: l'intramontabile Gesù di Nazareth diretto da Franco Zeffirelli (2003), Il signore degli anelli tratto dal romanzo di J-R.R. Tolkien, diretto da Peter Jackson (2002). L'esposizione – continua l’attento funzionario della Biblioteca Nazionale Universitaria Cosenza - è stata “un viaggio tra i libri di una volta”, dove immagini, documenti, poesie, racconti, oggetti, hanno rappresentato “pezzi di vita” che sono ritornati alla memoria e, nel contempo hanno ricostruito la storia tipografica, editoriale, artistica del manufatto a stampa. Dunque – conclude Annamaria Santoro -, un percorso librario, iconografico, artistico e culturale, nel quale edizioni contemporanee a stampa e multimediali, hanno coniugato armonicamente “passato e presente” finalizzato alla costruzione del nostro futuro».
L’esposizione fuscaldese è stata, inoltre, arricchita da manufatti rari e di pregio provenienti da collezioni private.

La mostra è stata corredata da un catalogo bibliografico curato da Annamaria Santoro e Giuseppina Miracco.
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SILVIO RUBENS VIVONE
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lunedì 24 agosto 2009

ALIMENTAZIONE E TRADIZIONI GASTRONOMICHE LOCALI

Incontro con Giuseppe Fatati, presidente dell’Associazione Italiana di Dietetica.
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Soverato - Valorizzare i prodotti tipici locali perché ciò contribuisce non solo a migliorare la qualità della vita, ma anche ad assicurare maggiori introiti agli agricoltori e agli operatori più in generale. E’ stato questo l’argomento dell’incontro “Alimentazione e tradizioni gastronomiche locali” tenutosi a Soverato nell’ambito della Fiera “Jonici Food Fest” al quale hanno partecipato Giuseppe Fatati, presidente dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica nonché direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia e Dietologia dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni; Giuseppe Pipicelli, direttore dell’Unità Complessa di Diabetologia e Dietologia dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e Francesco Ursini, specializzando in Medicina Interna all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
“Oggi – sostiene Fatati – tutti parlano della dieta mediterranea come la migliore alimentazio
ne per prevenire le patologie degenerative tipiche delle società industrializzate. In realtà la dieta mediterranea non è altro che l’alimentazione tradizionale delle diverse regioni del bacino del Mediterraneo ed in particolare di quelle che si affacciano sul mare. La ricchezza dei prodotti utili alla prevenzione delle malattie cardiovascolari (infarto, ictus, cardiopatia ischemica, ect.) è, infatti, legata di sicuro alla ricchezza del mare e al consumo dei prodotti della pesca associati a frutta e verdura”.
“Questo ti
po di alimentazione – continua Fatati – è stato abbandonato negli ultimi 30 anni ed oggi assistiamo al paradosso che proprio nelle nostre regioni il numero delle persone obese e affette da patologie cardiovascolari è superiore a quello delle regioni del nord che producono meno prodotti tipici. Perché questo? Perché sono state abbandonate le tradizioni più genuine per seguire le mode che i mass media ci hanno imposto. Per questo motivo oggi c’è la necessità di riprendere la vecchia cultura gastronomica e le iniziative come “Jonici Food Fest” sono certamente importanti perché tendono a valorizzare i prodotti della tradizione e la cosiddetta “cucina casereccia o locale” di cui le regioni del Sud sono ricchissime”.
Nel contesto dell’iniziativa Giuseppe Pipicelli e Francesco Ursini hanno anticipato la pubblicazion
e di uno specifico volume sull’approccio nutrizionale delle malattie osteo-articolari la cui prefazione è curata proprio da Giuseppe Fatati.
“Tra le iniziative in sede locale – ha commentato Pipicelli – abbiamo avviato dei contatti con l’Istituto Alberghiero
di Soverato per la riscoperta della cucina del nostro territorio e dei prodotti tipici, non solo di quelli del mare”.
“Altro as
petto – ha aggiunto – da non sottovalutare che emerge dalla valorizzazione dei prodotti tipici è legato alla realizzazione della cosiddetta “filiera corta” che offre un duplice vantaggio: il consumo in loco degli alimenti prodotti sul territorio e una conseguente riduzione dei costi per l’utenza perché così vengono meno tutti i passaggi commerciali attraverso i quali si arriva alla grande distribuzione. Consumare in loco vuol dire anche evitare, di conseguenza, l’uso dei conservanti perché i prodotti vengono immessi giornalmente sul mercato”.
“Sono convinto – ha concluso Francesco Ursini – che una migliore conoscenza dei prodotti della nostra terra ed un uso maggiore degli stessi, contribuirà a ridurre inevitabilmente tutte quelle patologie che sono proprie di una alimentazione ormai “industrializzata”.
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Alcuni stands della Fiera “Jonici Food Fest”
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Giuseppe Pipicelli e Giuseppe Fatati

mercoledì 19 agosto 2009

Soverato: TRACCE MERIDIANE - Il Sud Immaginato

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TRACCE MERIDIANE
Il Sud Immaginato
26 - 30 AGOSTO
Villa Comunale
Soverato
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Pochi giorni al via di Tracce Meridiane, appuntamento estivo dell'associazione Metasud.Il sud nell'immaginazione, nell'immaginario, nelle immagini sarà al centro dell'edizione 2009dal 26 al 30 agosto, alla Villa Comunale, ospite della Lega Navale di Soverato.
Il Sud Immaginato sarà il titolo della mostra-evento alla scoperta di cosa si muove nell'orizzonte culturale del comprensorio soveratese, della Calabria e del meridione a partire dalle opere di chi il sud lo vive, lo racconta per com'è o lo sogna diverso.
Un piccolo festival della creatività, un momento di confronto e d'incontro per chi parla attraverso l'arte e le sue diverse forme, un'occasione, per il pubblico, di scoprire nuovi autori, nuove idee, nuove immagini del e dal meridione.
Fotografie, quadri, illustrazioni, video, storie e note da seguire come tracce, tracce di un cammino verso sud.
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Programma
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IMMAGINI SUONI COLORI DEL SUD
Mostra aperta tutti i giorni
dalle ore 18,30 alle ore 24,00
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EVENTI
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Mercoledi 26 ore 18,30
Inaugurazione. Presentazione della mostra
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ore 22,30
Serata LIBRI. Cronache dai margini del villaggio globale.
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Venerdi 28 ore 21,30
Video Corti e Web Video&Cinema
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Sabato 29 agosto ore 21,00
Musica&Musica
in collaborazione con Radio Valentina
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Infoline:
tel. 320 4929331
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martedì 18 agosto 2009

PaolaFotografia2009

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Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna PaolaFotografia assume quest'anno una nuova dimensione grazie anche alla collaborazione con altre realtà come la Biennale Internazionale d'Arte Fotografica "Riviera dei Cedri", che ha permesso la realizzazione di una diffusa rete espositiva territoriale.
Secondo la formula felicemente sperimentata nelle passate edizioni, insieme alle mostre la rassegna propone una serie di seminari e workshop curati da docenti Dac, il Dipartimento Attività Culturali della Fiaf, critici fotografici, editori, e da Autori di spessore internazionale come Ivano Bolondi.
Novità di questa edizione è l'ingresso della manifestazione nel prestigioso circuito nazionale "Orizzonte Portfolio", caratterizzato da una formula di lettura portfolio a concorso che riscuote crescenti consensi.
Nell’ambito della rassegna saranno presentati dagli Autori i volumi fotografici “Lo specchio di carta”, di Emilio Arnone, e “Pinhole Italia 2009”, a cura di Luigi Cipparrone e Vincenzo Marzocchini.
Il tutto in una cornice di grande suggestione come il centro storico di Paola, che ha reso questo appuntamento annuale un evento molto atteso dalla comunità fotografica non solo regionale.
Come nelle passate edizioni, la direzione artistica della rassegna è di Attilio Lauria.
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Galleria Fiaf Arteaparte,
Via IV Maggio, Paola (CS)
12agosto/6settembre 2009
Tutti i giorni, orario serale, ingresso libero

info@arteapartegallery.it
338.8575953
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Programma mostre:
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- “Silent Beauty”, di Antonella Monzoni
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- “Preferisco il rumore del mare”, di Francesco Sesso
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- “Furore, simbolo e valore”, assemblages fotografici di Carlo Miccio
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- “Srange Odissey::3000 Years Later::” di Loredana Guinicelli
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- “Fiaf per i Gruppi Locali di ActionAid International”, Collettiva: Bartolozzi, Bolondi, Bovina, Ceccatelli, Colagrossi, Degiampietro, Ferroni, Giogli, Givone, Lauria, Marrozzini, Monchi, Monzoni
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- “Visione Intima”, Collettiva: Badalà, Caramanna, Consiglio, Crisafi, Fichera, Miano, Medici, Sidari, Urso, Vilasi
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- “Seconda stella a destra…”, proiezione fotografie astronomiche a cura di Antonio Colosimo – iniziativa per le celebrazioni dell’Anno dell’Astronomia www.astronomy2009.it/Eventi-nazionali/?cerca=cerca&mese=&anno=&regione=Calabria
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Programma seminari e workshop:
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Venerdi 4 settembre:
- Giancarlo Torresani, “Il racconto fotografico”
- Luigi Cipparrone, “La fotografia stenopeica”
- Antonio Manta, “Corso di post-produzione e stampa”, 1° sessione, in collaborazione con Canson e Shades International
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Sabato 5 settembre:
- Ivano Bolondi, “Visione intima – Alla scoperta dei segreti della realtà”
- Emilio Arnone, “Lo specchio di carta”
- Antonio Manta, “Corso di post-produzione e stampa”, 2° sessione, in collaborazione con Canson e Shades International
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Concorso per portfolio
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Domenica 6 settembre:
- Lettura Portfolio a Concorso valida per il circuito “Orizzonte Portfolio”
Lettori: Giancarlo Torresani, Giuseppe Pappalardo, Daniela Sidari

RAFFAELE TALARICO, VISIONE E SCRITTURA

Pubblicata da Ursini la prima indagine sull’opera dello scrittore catanzarese.
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Catanzaro – “Il giuoco delle parti”, è il titolo di una prima affettuosa indagine sulla vita e l’opera di Raffaele Talarico, pubblicata in questi giorni dalle Edizioni Ursini e curata da Filippo D’Andrea.
Scrittore, poeta e pittore, nato a Carlopoli nel 1
929, Talarico frequenta prima gli studi classici presso il Liceo Umberto 1° di Roma e poi consegue la maturità artistica. Nel 1957 si trasferisce a Genova e conosce artisti molto noti che lo introducono nei salotti letterari più raffinati.
Nel 1961 Giuseppe Ungaretti lo spinse a, parole testuali, “proseguire per la difficile e bruciante arte della poesia”. Con la sua poesia, Talarico è riuscito a contemplare in maniera stupenda i luoghi della città. È stato Cantore della città intesa proprio come luogo di aggregazione e di condivisione di affetti. Ha declamato Catanzaro Genova, Milano, Carlopoli, Isca, Lamezia Terme, dando voce ai quartieri più belli attraverso una sua personale musica interiore.

Lo sguardo dell’Uomo-Poeta, nell’atto creativo, leggeva in profondità vicoli, rughe, piazze, e dipingeva nell’atto compositivo affreschi lirici, costituitisi dono d’illuminazione della verità della città, e ri-scolpendo il corpo urbano ne faceva emergere l’anima.
Il volume pubblicato da Ursini, quale omaggio postumo del noto editore catanzarese alla sua arte, si apre con una dettagliata biblio
grafia curata dalla figlia Giò che offre un quadro completo dell’itinerario letterario ed artistico del Padre.
“A Talarico basta un piccolo grumo di parole - sottolinea lo scrittore milanese Angelo Gaccione - per svelarci una verità profonda, rivelarci una definizione perentoria, suggerirci un interrogativo, metterci davanti ad un frammento di poesia o suscitarci stupore. Gli occorrono pochi lemmi sapienti e be
n congegnati, per bucare con lo spillo di uno humour tutto mediterraneo, l’universo di un personaggio pretenzioso o fotografare una situazione paradossale.”
La sua pittura è stata invece analizzata da Tommaso Cozzitorto, regalando interpretazioni originali sia di natura psicologica che antropologica. “Raffaele Talarico – scrive Cozzotorto - rappresenta nella sua opera il Pietro che rinnega tre volte Gesù Cristo e vive lo stato d’animo, in senso tragico e profondo, di colui che pianse amaramente. Pianse amaramente, un breve costrutto che racchiude la co
scienza dell’Uomo moderno, l’alto e il basso di ogni essere, il disagio dell’Io che si dibatte tra fragilità, incertezza e incostanza della ricerca, ma ricerca, comunque. Talarico interpreta il Pietro che è in ogni uomo”.
Il rapporto della creatività poetica con la didattica è affrontato nel volume da Rolando Greco, dirigente scolastico e poeta, che con la sua competenza ed esperienza sul campo ha saputo leggere peculiarità del versante educativo alla poesia, sia nel suo aspetto culturale che istruttivo.
“Questo libro – commenta l’editore Ursini – è certamente uno strumento efficace per comprendere la figura e l’opera di Raffaele Talarico, artista poliedrico di grande effetto ma soprattutto amico sincero”.
Tra le sue opere: “Sortite oltre il confine” (1959), “La siepe” (1962), “Lo stallone reale” (1979), “Caserma in camice bianco”
(1980), “Fragile”1980), “Fesso chi regge” (1985).
Docente al Liceo Artistico e poi all’Accademia dei Belle Arti di Catanzaro, Raffaele Talarico è deceduto il 25 settembre 2007.
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Consegnati i lavori per il cavalcavia di Squillace Lido

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Un’altra opera pubblica, rimasta incompiuta per diversi decenni nel territorio di Squillace, ha finalmente imboccato la dirittura d’arrivo.
Dopo quelli della piscina avvenuti due mesi fa, la Provincia di Catanzaro ha, infatti, consegnato stamattina alla Ditta T & M Costruzioni e Servizi srl di Lamezia Terme, i lavori del cavalcavia, che collega il Lungomare di Squillace all’attuale 106 e che comporta una spesa di circa 400 mila euro (quasi ottocento milioni di vecchie lire), presenti, tra gli altri, l'ing. Floriano Siniscalco, dirigente del settore viabilità dell’ente provinciale, l’ing. Mario Bitonti, direttore dei lavori, ed il Sindaco di Squillace Guido Rhodio, che in questi anni ne aveva perorato e sollecitato la indispensabile ed urgente ultimazione.
L'opera, come si sa, non era stata completamente definita in tutte le parti previste nel progetto originario a causa di varianti sopravvenute per cause ex art. 25 L. 109/94, ed il mancato uso e manutenzione della stessa aveva procurato il degrado e l’ammaloramento di alcune parti (rilevati, marciapiedi ecc.), mentre imbruttiva, orami da quasi un quarto di secolo, la dolce marina tra Squillace e Copanello e impediva il deflusso del traffico nell’importante area turistica.
Procedendo alla formale consegna alla Ditta, che aprirà il cantiere immediatamente dopo la pausa ferragostana, l'ing. Floriano Siniscalco ha evidenziato che , al fine di garantire la funzionalità dell'opera, è stato necessario redigere una perizia per completare funzionalmente la struttura viaria e che la perizia stessa è stata differenziata in una porzione di opere complementari (barriere, sistemazioni, svincolo etc) alla definizione dell'opera classificabili all'interno della casistica di cui all'art 57 D.lgs. 163/2006 e, pertanto, ancora rientranti nel finanziamento del progetto originario, ed in una porzione di opere di completamento a carico del bilancio provinciale.
I lavori prevedono, infatti, la realizzazione di uno svincolo, apposito e adeguato, in prossimità delle uscite e degli accessi del ponte dell’Alessi, mentre a cura degli Enti coinvolti, Comune e Provincia, e del Corpo Forestale regionale è prevista una copertura arborea e di piante sempreverdi che possano oscurare le parti più evidenti delle strutture in cemento e, quindi, renderle più compatibili con lo splendido paesaggio circostante.
Il sindaco Guido Rhodio, nel manifestare la sua piena soddisfazione per avere con la sua fattiva amministrazione raggiunto anche questo importante obiettivo, ha anche espresso tutto il più cordiale ringraziamento all’amministrazione provinciale, ed in particolare alla Presidente Wanda Ferro, che ha sposato con interesse ed impegno e con tanta celerità e sensibilità i problemi segnalati dal Comune, portando a compimento opere di vitale importanza per il territorio cruciale del golfo di Squillace, come la piscina e l’impianto sportivo polifunzionale, il trasferimento del lungomare Odisseo e ora lo stesso cavalcavia.

San Marco Argentano - Resoconto Giornata Internazionale della Gioventù

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A San Marco Argentano (Cosenza) è stata celebrata, con il supporto di Istituzioni di ogni livello, la Giornata Internazionale della Gioventù.
L’iniziativa vissuta sulla tematica “SOSTENIBILITA': la nostra sfida. Our Future. Il nostro futuro” ha registrato grandissimo interesse e le manifestazioni realizzate hanno ottenuto consenso e plauso.
Di notevole spessore il convegno, sempre basato sul tema della Giornata Internazionale della Gioventù (Sostenibilità: la nostra
sfida. Il nostro futuro), moderato dallo scrivente, che ha visto la partecipazione di figure di primissimo piano: Giovanni Bozzi, Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; Carmela Mele, commissario provinciale volontari del soccorso della Croce Rossa Italiana; Ignazio Rao, colonnello, capo di Stato Maggiore del Comando Militare Esercito “Calabria”; Alberto Termine, sindaco della città; Maria Francesca Corigliano, assessore provinciale e Antonino Gatto, presidente Despar Italia.
I lavori sono stati introdotti da Adriano Ritacco, referente Comitato Promotore Club UNESCO San Marco Argentano, motore dell’iniziativa.
Il convegno è stato arricchito dalla lettura di un messaggio (in pratica una bellissima relazione) inviato da Giorgia Meloni, ministro della Gioventù.
La serata si è conclusa con un apprez
zato concerto de Il Parto delle Nuvole Pesanti.
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SILVIO RUBENS VIVONE
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martedì 11 agosto 2009

San Marco Argentano: il programma della Giornata Internazionale della Gioventù

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Il 12 agosto anche nella città di San Marco Argentano (Cosenza) si celebrerà con un prestigioso programma la Giornata Internazionale della Gioventù.
Moltissimi gli eventi che segneranno questa iniziativa che verterà sul tema “SOSTENIBILITA': la nostra sfida. Our Future. Il nostro futuro”.
Le manifestazioni previste hanno lo scop
o di far incontrare giovani di diverse esperienze e provenienze; metterli a confronto con le Istituzioni e far vivere loro sia momenti educativi e formativi che di svago e divertimento.
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Infatti, non mancheranno attività ludiche che si alterneranno con altre prettamente riflessive e di approfondimento: un’e
scursione sulle alture circostanti, visite guidate al patrimonio storico-artistico della città di San Marco Argentano e alle ore 18.00 in piazza Riforma un convegno (Sostenibilità: la nostra sfida. Il nostro futuro) moderato dallo scrivente alla presenza di illustri relatori: Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria; presidenti delle Province calabresi; Giovanni Bozzi, Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e Antonino Gatto, presidente Despar Italia. I lavori saranno introdotti da Adriano Ritacco, referente Comitato Promotore Club UNESCO San Marco Argentano. Sarà, inoltre, data lettura del messaggio inviato da Giorgia Meloni, ministro della Gioventù. La serata sarà conclusa da un concerto de Il Parto delle Nuvole Pesanti. Nel corso delle manifestazioni saranno funzionanti numerosi stands appositamente allestiti.
Adriano Ritacco, referente Comitato Promotore Club UNESCO San Marco Argentano, fautore dell’iniziativa, vuole ringraziare i prestigiosi relatori e gli Enti e le Istituzioni (Il Comando Compagnia dei Carabinieri d
i San Marco Argentano; Il Comando dei Vigili Urbani; la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, ecc.) che hanno reso possibile organizzare un evento di tale livello.
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SILVIO RUBENS VIVONE
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Il Parto delle Nuvole Pesanti

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L'Associazione Progetto THOR tra i Comuni di Squillace, Gasperina, Stalettì,Montauro, Montepaone, Palermiti, Vallefiorita, Amaroni e Borgia

presenta la proposta “PROGETTO CALABRIE”
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Lettera di Guido Rhodio, Sindaco di Squillace, a:
On. AGAZIO LOIERO
Presidente Regione Calabria - Viale De Filippis
On. Prof. SILVIO GRECO
Assessore regionale all' Ambiente
On. FRANCESCO SULLA
Assessore regionale alle Attività Produttive
e, per conoscenza:
dr.ssa WANDA FERRO
Presidente Amministrazione Provinciale di Catanzaro
Sigg. SINDACI dei COMUNI di
STALETTÌ, GASPERINA, MONTAURO, MONTEPAONE,
PALERMITI, VALLEFIORITA, AMARONI E BORGIA

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L'Associazione, in corso di formale costituzione, tra i Comuni di Squillace (Capofila), Stalettì, Gasperina, Montauro, Montepaone, Palermiti, Valleflorita, Amaroni e Borgia, sottopone alle SS.LL. l’allegata proposta di “PROGETTO CALABRIE”, relativo all’attività di ricerca e sviluppo tecnologico di un Polo di Gestione di Rifiuti e di Sottoprodotti Agricoli per la Produzione Energetica per le attività produttive della Calabria.
In estrema sintesi il progetto, già in corso di sperimentazioni in altre Regioni italiane ed Europee, è finalizzato alla realizzazione di un sistema - denominato THOR (tecnologia Consiglio Nazionale Ricerche) – che consiste in un impianto pilota - a beneficio dei Comuni dell’Associazione, in cui verranno conferiti TUTTI i rifiuti ed attraverso i quali si produrrà un CDR (combustibile da rifiuti) di ottima qualità.
Il CDR può essere utilizzato in loco per la produzione di energia elettrica e di acqua calda (con un impianto termodinamico), oppure venduto sul mercato poiché il suo costo è concorrenziale anche con il carbone (beneficiari soprattutto cementifici, fornaci, ecc.) od anche sotto forma di pellet. L’obiettivo finale è quello della realizzazione di un sistema di n. 5 impiantì che potrebbero servire l'intera regione Calabria, risolvendo in via definitiva il problema del conferimento e dello smaltimento dei rifiuti, nel contemporaneo rispetto dell'ambiente, poiché la stesso sistema non è per nulla inquinante.
Lo stesso sistema è in fase di realizzazione sia in Piemonte che in Valle d'Aosta.
In linea di massima la prima fase del progetto, studio e realizzazione dell’impianto pilota, necessita di una condivisione di codesta Regione e di un finanziamento di circa 2 milioni di Euro, mentre la realizzazione dei 5 impianti, a partire di quello pilota, deve trovare spazio e finanziamento nella programmazione dei fondi europei, statali e regionali.
Riteniamo i Sindaci che mi onoro di rappresentare, riuniti in più occasioni preparatorie presso questo Municipio, che il progetto-proposta sia in perfetta armonia con la linea politica e gestionale e con gli interventi programmati o proposta dall’attuale Presidenza e Giunta Regionale della Calabria, per cui si auspica che, sia l'iniziativa in questione che la concreta possibilità di finanziamento della stessa, possa essere condivisa e sostenuta anche attingendo da subito ai fondi POR 2007/2013.
Per l'importanza dei progetto, confidiamo nella favorevole considerazione delle SS.LL. e chiediamo un celere incontro, cui potrebbero partecipare anche i tecnici del CNR per l'illustrazione della proposta progettuale.

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On. Dr. GUIDO RHODIO
Sindaco di Squillace

MINORANZE ETNICHE, EBREI E TURCHESCHI IN CALABRIA

Interessante volume del professor Domenico Rotundo, edito da Ursini.
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Catanzaro – Nuove interessanti ipotesi sulle minoranze etniche in Calabria sono state avanzate da Domenico Rotundo, calabrese di nascita ma residente da anni in provincia di Frosinone, dove insegna, autore del volume “Minoranze etniche, eretici, Ebrei e Turchesi in Calabria dal Medioevo al XVII secolo”, pubblicato di recente dalle Edizioni Ursini di Catanzaro.
Notizie e misteri che Rotundo esamina con l’arguzia dello storico più esigente, prendendo in esame documenti ufficiali e analizzando la ormai consolidata tradizione orale.
“Da questo studio, relativo alle minoranze etniche e agli eretici presenti in Calabria dal Medioevo al XVII secolo, - spiega l’autore - emerge, fra l’altro, che, contrariamente a quanto si crede, il brigantaggio in Calabria, nel Cinquecento, non fu causato dalle disagiate condizioni economiche e sociali in cui versava il popolo, ma ebbe un carattere politico-religioso (e diremmo anche esoterico) ove si consideri che nobili e di fede valdese erano ad esempio il Polino (ammiraglio turco-francese di Guardia Piemontese), Marco Berardi, il “Re della Sila”, figlio del barone di San Sisto dei Valdesi, e il feroce Cicala”.
Diversi indizi, secondo lo storico calabrese, “fanno inoltre ritenere che il pittore iniziato fiammingo Bruegel il Vecchio fosse sceso in Calabria, fino a Reggio, come spia, al seguito della flotta turca partita dal territorio dell’alleata Francia (Marsiglia)”.
“Nel volume – aggiunge l’editore Ursini – vengono, infine, riproposti, con alcune integrazioni chiarificatrici, due capitoli dell’opera “L’Alta Finanza ebraica e le rivoluzioni”, dello stesso autore, in considerazione dello stretto legame esistente fra l’attentato Zaniboni a Mussolini, organizzato nei sotterranei della chiesa valdese di Reggio Calabria, e il delitto Matteotti sul quale si getta nuova luce a causa del ruolo inquietante che in esso, molto probabilmente, ebbe l’ebreo Trebitsch Lincoln, agente segreto britannico e comunista, il quale preparò, per conto dei governanti occulti, addirittura l’avvento del Nazismo”.
Laureato in Pedagogia (indirizzo filosofico-storico) all’Università di Roma discutendo, con il professor Filiasi Carcano, la tesi “La problematica della salvezza nei suoi aspetti esoterici, cristiani, psicoanalitici e filosofici”, Domenico Rotundo è autore di decine di pubblicazioni, tra le quali: “Templari, misteri e cattedrali” (Roma, 1983); “Nel segno di Sion” (Ursini, 2000), “Scoperte e invenzioni di calabresi e in Calabria” (Ursini, 2002); “La Croce templare-teutonica di Veroli, Federico II e la Sindone” (Ursini, 2003), “Le origini calabre di S. Tommaso d’Aquino, i Teutonici e la Sindone” (Ursini, 2005), “Atlantide in Italia” (Ursini, 2008).
Di prossima pubblicazione: “Le segrete origini dell’Ordine del Tempio”, “I Templari in Ciociaria e in Calabria”, “Le origini italiche della Tradizione postdiluviana”, “Simone Martini a Veroli e ad Altomonte”, “Salome - Salomé, papa Celestino e i Templari”.
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giovedì 6 agosto 2009

18 anni fa l'assassinio del giudice Antonio Scopelliti - La lettera di Guido Rhodio, Sindaco di Squillace, al Presidente della Repubblica

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Signor Presidente,
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sono ancora vivissime nel Paese ed in me le alte parole da Lei pronunciate a Palermo, nel maggio scorso, con cui, commemorando i tragici fatti del 1992, additava i giudici Falcone e Borsellino come “grandi esempi morali”.
Siamo tutti grati a Lei per queste precise attenzioni ad avvenimenti che hanno tentato di scardinare la vita democratica delle nostre Istituzioni e soprattutto per questi nobili concetti che onorano la nostra Repubblica, come siamo tutti consapevoli che il Suo alto richiamo ingloba nel significato e nel valore del sacrificio di Falcone e di Borsellino anche quelli di tutti coloro che hanno immolato la loro vita con le stesse motivazioni ideali e con la stessa determinazione generosa dei due prestigiosi Magistrati prima ricordati.
Tra questi, mi permetta di ricordare la figura nobilissima ed esemplare del Giudice ANTONINO SCOPELLITI, che un anno prima, il 9 agosto 1991, anticipò in Calabria le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, avviando una crudele e barbara successione di esecuzioni mafiose, purtroppo rimaste per tanti versi tuttora indecifrabili, come ci segnalano le diverse iniziative giudiziarie, anche di questi giorni in Sicilia.
Mi consenta di dirLe, Signor Presidente, che restano altresì tuttora assordanti nella mia mente e nel mio cuore le parole da me – allora Vice Presidente della Regione – udite dalla bocca del Giudice Falcone, nell’immediatezza del delitto, in casa Scopelliti : “dopo Nino (Scopelliti), ora tocca a me”, e che prefiguravano i tragici avvenimenti del 1992, purtroppo puntualmente e dolorosamente concretizzatisi.
Come restano tuttora senza seguito e senza convincente ascolto le preoccupazioni manifestate dal Giudice Antonino Caponnetto ad un gruppo di studenti calabresi, nel 1996, con queste parole: “Avete avuto un grande esempio in questa terra: Antonino Scopelliti, un grande magistrato. Gli ho voluto bene, conoscevo il suo impegno, la sua dedizione allo Stato. Eppure sembra che lo si voglia dimenticare, che lo si voglia rimuovere dalla coscienza. Perché questo silenzio su Scopelliti, anche se si sa tutto sul ‘come’ e sul ‘perché’ è stato ucciso? La sentenza di morte di Scopelliti fu firmata quando accettò di sostenere l’accusa nel maxiprocesso in Cassazione contro la mafia palermitana. Era il magistrato più coraggioso, più invulnerabile. Gli furono offerti 5 miliardi perché porgesse la mano ai boss in difficoltà. Era temuto per la sua intelligenza e la sua onestà. E come si può dimenticare un sacrificio di questo genere?”.
Ho osato sottoporre alla Sua attenzione e alla sua altissima sensibilità democratica e istituzionale questo mio stato d’animo di amministratore locale calabrese, mentre vengo a chiederLe di concedere l’onore alla mia comunità – a cui Ella ha di recente riconosciuto il titolo di Città – il Suo alto patrocinio per le manifestazioni che la mia Amministrazione sta organizzando per l’intitolazione, già formalizzata, di una strada ad Antonino Scopelliti, che spesso soggiornava in questo Comune, e ad altre vittime dell’odio mafioso, come il generale Alberto Dalla Chiesa.
Sicuro della Sua considerazione, sono ben lieto di ossequiarLa distintamente.
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Guido Rhodio, Sindaco di Squillace

GUIDA ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Pubblicata da Ursini a cura di ARGeSSA-CIA.
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“L’agricoltura biologica costituisce un modo relativamente nuovo di fare agricoltura, maggiormente attento alla salute dell’uomo e alla tutela dell’ambiente. Si può sinteticamente definire l’agricoltura biologica come un insieme di tecniche agronomiche e colturali atte a preservare l’equilibrio fra gli organismi viventi, il clima e l’azione dell’uomo senza l’impiego di prodotti chimici di sintesi. Il crescente interesse verso il metodo di agricoltura biologica da parte dei consumatori ci spinge a pensare che tutto questo non corrisponda ad una moda, bensì al consolidamento di una nuova cultura basata su alcuni principi di interesse generale, non solo riconducibili al mondo agricolo, ma all’insieme tutto della società civile che diventa sempre più attenta a tematiche quali la sicurezza alimentare, il benessere degli animali, la conservazione e la difesa dell’ambiente”.
Sono questi i presupposti che hanno spinto l’Associazione Regionale per la Gestione dei Servizi di Sviluppo Agricolo della Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria a promuovere la pubblicazione del volume “Guida all’agricoltura biologica”, edito di recente dalle Edizioni Ursini di Catanzaro.
“L’azienda agricola biologica – spiega Giuseppe Mangone, presidente regionale Cia - è ormai diventata una realtà radicata su tutt
o il territorio calabrese e ha conosciuto, nel corso degli ultimi anni, una evoluzione sia in riguardo agli ettari investiti ad agricoltura biologica, sia in riguardo alle quantità prodotte e alla gamma di alimenti a disposizione dei consumatori finali”. Cresciuta anche come dimensione media, l’ azienda agricola raccoglie i consensi dei consumatori locali e nazionali grazie al crescente interesse dell’opinione pubblica verso temi quali la salubrità degli alimenti, la rintracciabilità delle produzioni, la garanzia del marchio europeo”.
“D’altronde – continua Mangone - all’a
gricoltura biologica e di conseguenza agli agricoltori và riconosciuto il merito di una attenzione particolare nei riguardi dell’ambiente e della conservazione della biodiversità nel rispetto dei cicli naturali. L’agricoltura ecocompatibile è quindi uno strumento attraverso il quale non solo si producono cibi sani e genuini (senza residui di prodotti chimici), ma si guarda in modo attento alla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda”.
“In questa ottica, - conclude il presidente regionale Cia - oggi ci troviamo di fronte a una nuova regolamentazione europea in merit
o alla produzione biologica (ci si riferisce al Reg. Ce 834/2007 e Reg. Ce 889/2008) a cui seguirà quella nazionale che riafferma e rafforza i principi stabiliti dal primo regolamento europeo in materia di agricoltura biologica ma che contiene anche importanti novità”.
Il manuale pubblicato da Ursini, a cura di ARGESSA-CIA vuole essere, quindi, uno strumento utile per i tanti agricoltori biologici dislocati sul territorio calabrese che necessitano di avere informazioni e ragguagli in merito all’evoluzione normativa europea e nazionale in materia di agricoltura biolo
gica; il volume, distribuito gratuitamente presso la sede regionale di Catanzaro, vuole essere anche utile a tutti i tecnici che si occupano della materia.
Ricordiamo che l’Argessa ha curato diverse altre pubblicazioni, tra le quali “Fare Agriturismo”, “La qualità in agricoltura”, “Normativa fiscale per l’agriturismo”, “DOP – IGP – DOC – IGT, made in Calabria” e “Il libro unico del lavoro”, tutte coordinate da Giuseppe Mangone e Rosa Critelli con la collaborazione di Patrizia Guzzo Bonifacio.
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domenica 2 agosto 2009

"Ma cos'altro deve accadere?" - La stampa inglese e il caso Berlusconi

L'Observer ragiona sulla situazione italiana considerata ormai una anomalia. E in molti sottolineano le nuove difficoltà, dalla grana del Sud alla D'Addario.
di VINCENZO NIGRO - la Repubblica.it
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LONDRA - "Se un uomo di 72 anni, sposato, nonno, può rifiutarsi di chiarire una sua relazione con una ragazza di 18 anni e riesce a sopravvivere alla disseminazione di registrazioni in cui discute di orgasmi e masturbazioni nel letto con una prostituta, allora bisogna chiedersi cosa potrebbe metterlo al tappeto": la domanda che John Hooper, corrispondente dell'Observer da Roma, pone al cuore del suo articolo di stamane riassume il senso si estraneità, di anomalia crescente con cui la stampa britannica guarda agli scandali del premier ma soprattutto all'incapacità del sistema politico italiano di costruire una reazione, una via d'uscita per tutelare le sorti del paese.
Hooper inizia citando la barzelletta volgare che Berlusconi ha raccontato ai suoi deputati prima di salutarli per le ferie ("La sapete l'ultima sulla D'Addario? Dice che Berlusconi non è un santo, ma in effetti sco.... come un dio."). Il giornale londinese continua ricordando che "la stampa di mezzo mondo ha raccontato gli scandali che avrebbero atterrato qualsiasi altro uomo di stato in qualsiasi altro posto del mondo. Ma Berlusconi sembra blindato".
Eppure i primi segnali di debolezza iniziano ad emergere. L'Observer racconta della manovra politica messa in piedi da Micciché e dall'Mpa di Lombardo: "Esasperati dalle continue concessioni del premier alla Lega Nord, un gruppo di ribelli meridionali del Pdl ha proposto di creare un "partito del Sud" che possa avere la stessa capacità di pressione della Lega". Berlusconi per l'Observer avrebbe "neutralizzato la minaccia con il sistema consolidato che da tempo usano i primi ministri italiani (in casi del genere), scaricando soldi sul Mezzogiorno". Per l'Observer però la "rivolta del Sud" indica due problemi per il premier: questa è stata la prima fronda interna al Pdl che Berlusconi abbia dovuto fronteggiare, "gli scandali non lo hanno messo al tappeto, ma lo hanno danneggiato". Secondo, "forse non è una coincidenza che quando hanno chiesto a Giulio Tremonti se si considera l'erede di Berlusconi, quello abbia risposto che è difficile "immaginare di succedere a una personalità così straordinaria". Difficile, ma non impossibile, il che di fatto non è una smentita".
Sul Times invece c'è un'altra apertura di pagina, dedicata alla notte che Patrizia D'Addario ha trascorso venerdì in un club di Parigi. L'articolo racconta la serata parigina della escort così come riferita dalla stampa italiana, ricorda il suo desiderio "voglio farmi un'altra vita, essere una modella, lavorare in uno show". La D'Addario dice di sentirsi sicura a Parigi, "qui posso respirare, la gente non prova a fregarmi. Tutto quello che ho fatto è di dire la verità, voglio dire a chi non mi ama che non bisognerebbe nascondere la verità". La D'Addario avrebbe in preparazione un libro - chiude il Times - e probabilmente solo parte delle sue registrazioni sono state rese pubbliche, il che significa che potrebbero essere in arrivo altri nastri registrati nella stanza da letto di Berlusconi.

sabato 1 agosto 2009

Bova - Sintesi di una Persefone rivisitata

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A Bova, in Calabria, la domenica delle Palme vengono portate in processione le "Pupazze", rappresentazioni di figure femminili realizzate con foglie di ulivo intrecciate. Le figure, adornate con fiori di campo, frutta fresca e primizie, vengono successivamente smembrate e distribuite in piazza. Nel rito che si celebra nel paese grecanico, le figure femminili, spesso giunoniche, ricordano il mito greco di Persephone e di sua madre Demetra. Il filmato è la sintesi del documentario "Persefone rivisitata", realizzato nell'ambito delle attività del Centro Demoantropologico "R. Lombardi Satriani" - Università della Calabria. Del rito si sono occupati anche Vito Teti e Alfonsina Bellio.
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