martedì 30 novembre 2010

La conservazione della memoria storica - Progetti realizzati con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF a gestione statale


Giornata di studio
1 dicembre 2010 ore 9.30

Esposizione dei progetti finanziati
e laboratorio di restauro
1 - 3 dicembre 2010
presso la Società Geografica Italiana
Palazzetto Mattei in Villa Celimontana
Via della Navicella, 12 – Roma

La quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), devoluta alla diretta gestione statale, è indirizzata ad interventi straordinari che interessano anche la conservazione dei beni culturali; grazie a tale fonte di finanziamento, a partire dal 1998, è stato possibile effettuare sul patrimonio archivistico nazionale lavori finalizzati al restauro, alla valorizzazione ed alla fruizione di tale patrimonio.

La giornata di studio “La conservazione della memoria storica” che si svolgerà mercoledì 1 dicembre dalle 9.30 alle 17.30 a Roma presso la sede della Società Geografica Italiana - promossa dalla Direzione Generale per gli archivi insieme alla Presidenza del Consiglio dei ministri - vuole evidenziare l’attività finora svolta e dare visibilità all’opera di Archivi di Stato e Soprintendenze archivistiche su un bene culturale, quello documentario, tra i più importanti e cospicui al mondo.

Il programma della manifestazione ricco d’interventi - alla quale prenderanno parte Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Maria Giro, Sottosegretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali, Luciano Scala, Direttore Generale per gli archivi, Franco Salvatori, Presidente Società Geografica Italiana - sarà dedicato alla presentazione di alcuni tra i più significativi progetti sui beni archivistici realizzati nell’arco degli ultimi undici anni. Dal 1998 al 2009 ne sono
stati finanziati poco meno di 60 per l’ammontare di circa 7 milioni di euro, di cui 2.157.459,00 sono andati a progetti presentati da 7 Archivi di Stato (di Firenze, di Prato, di Terni, di Roma, di Palermo e due interventi per l’Archivio di Stato di Venezia), mentre con i restanti 4.842.541,00 euro sono stati realizzati progetti su documentazione non statale conservata da Comuni, Consorzi, Fondazioni, Istituti culturali, Associazioni, Università, Ospedali ed Enti ecclesiastici.

Nella stessa sede sarà allestito uno spazio espositivo e sarà operante un piccolo laboratorio di restauro, curato dall'Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario diretto da Maria Cristina Misiti, che rimarranno aperti anche il 2 dicembre dalle ore 10.00 alle 17.00 e il 3 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 (ingresso gratuito).

LEGGI IL PROGRAMMA (PDF)


Rapporti con la stampa
Ministero per i beni e le attività culturali
Direzione Generale per gli archivi
Fernanda Bruno,
con la collaborazione di Marta Pepe
tel. 0667232120 - 2175 cell.3394532551

Società Geografica Italiana
Raffaella Rizzo
tel. 067008279 cell.3384866090

venerdì 26 novembre 2010

Cosenza - Incontro dibattito su Aloysius Lilius e "1° Concorso Fotografico Aloysius Lilius"




Martedì 30 novembre prossimo, alle ore 17.00, a Cosenza, presso la Casa delle Culture, si terrà l’incontro dibattito: Aloysius Lilius.
Aloysius Lilius, nato a Cirò (antica Ypsicron o Psychro) nel 1510, è passato alla storia per aver progettato la riforma del Calendario, eseguita nel 1582 sotto il Pontefice Gregorio XIII.
All’iniziativa, moderata dallo scrivente, parteciperanno: Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza; Mario Caruso, sindaco di Cirò; Alfredo Corrao del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Pietro De Leo, ordinario di storia medievale presso l’Università della Calabria.
Sarà possibile, inoltre, ammirare fino al 1 dicembre 2010 la mostra fotografica "1° Concorso Fotografico Aloysius Lilius", organizzata per Cosenza da Eugenio De Rose del Laboratorio di Storia Medievale dell'UNICAL e da Massimo De Buono della Biblioteca Nazionale Universitaria di Cosenza, che comprende le 50 stampe selezionate tra quelle pervenute in occasione del Concorso Internazionale Fotografico sul 500° anniversario della nascita del grande scienziato cirotano.

SILVIO RUBENS VIVONE



 

Il card. Paul Joseph Poupard a Squillace

Sabato 4 dicembre, in Cattedrale, il cardinale Poupard incoronerà solennamente la statua della Madonna Immacolata con l'antica corona resturata dal maestro orafo crotonese Michele Affidato.

SQUILLACE – Con una nota inviata a “Utopie calabresi”, il Sindaco di Squillace, l’on. Guido Rhodio, c'informa che il Cardinale PAUL JOSEPH JEAN POUPARD, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso, sarà a Squillace sabato 4 dicembre prossimo per incoronare solennemente, nella Cattedrale, l’antica statua della Madonna Immacolata, alla presenza di Vescovi, Sacerdoti e fedeli del comprensorio.
Il Sindaco Rhodio scrive che “la presenza del prestigioso Cardinale Poupard, esponente per molti anni della cultura e del dialogo tra le religioni del Vaticano durante il Pontificato dello scomparso Papa Giovanni Paolo II, è certamente un momento di grande onore per questa Città e per tutto il Comprensorio, che intende rendere all’Illustre Ospite l’omaggio dovuto”.
Il restauro della corona della statua della Beata Vergine Immacolata, per la cui presentazione è stata organizzata una grande festa il prossimo 4 dicembre in cattedrale a Squillace, è opera del noto maestro orafo crotonese Michele Affidato. Nell'int
raprendere il progetto di restauro, il maestro ha profuso tutta la sua esperienza di creatore e ideatore di numerose opere d'arte sacra: nel corso degli ultimi anni ha presentato le proprie opere in Vaticano alla presenza del papa.
La corona squillacese, risalente alla metà del ‘700, si presentava in condizioni irreparabili in quanto in vari punti erano evidenti diverse lesioni e cedimenti del metallo. Oltre ad essersi ossidata nel corso dei secoli, la corona evidenziava la mancanza di alcune composizioni in argento che formavano varie stelle. Nel tempo la cor
ona ha subito varie riparazioni con saldature a stagno e legature di filo metallico che hanno deteriorato ancora di più l’opera.
“Per il restauro - afferma Affidato - la corona è stata sottoposta ad un trattamento di pulitura e portata, quindi, allo stato puro del metallo. Sono state create tutte le parti mancanti e ripristinate diverse crepature presenti. Nella corona, inoltre, sono stati realizzati 29 castoni collocati intorno, all’interno delle quali sono state inseri
te pietre di vario colore. Attraverso il restauro della corona ho avuto modo di apprezzare la lavorazione dell’artista argentiere Domenico Antonio de’ Leo, che ha realizzato l'opera sacra originariamente e che trovo di altissima fattura. Mi sento veramente onorato – conclude il maestro orafo - di essere intervenuto su un’opera così importante riportandola nella sua luce e bellezza originaria e spero che il restauro della corona torni gradito a tutta la comunità cristiana di Squillace”.
Il progetto di riportare alla luce la corona è partito d
al parroco della cattedrale don Giuseppe Megna, e tutta la comunità parrocchiale per l’occasione ha donato oggetti in oro. Anche il sindaco di Squillace, Guido Rhodio, ha contribuito personalmente al restauro dell’opera, in quanto i suoi antenati la fecero creare nella metà del 1700 per farne dono alla Chiesa.
Il sindaco Rhodio ha commissionato a Michele Affidato anche un bassorilievo in argento da donare al cardinale Paul Joseph Jean Poupard, che
sarà presente il prossimo 4 dicembre a Squillace insieme a mons. Antonio Ciliberti, per benedire e incoronare il capo della B.V. Immacolata.
Nel laboratorio di Affidato, intanto, sono iniziati i lavori della nuova corona per la Madonna di Manipuglia in Crucoli che il 13 aprile 2011 sarà portata in Vaticano per essere benedetta dal papa.


La corona dell'Immacolata prima e dopo il restauro

Concorsi disabili: UGL Sanità risponde ad ARPACAL

“Nessuna nota ad oggi è pervenuto a questa segreteria regionale”.

Catanzaro 25.11.2010 - “Confermiamo che la nota di risposta dell’Arpacal alla nostra richiesta di chiarimenti sui concorsi per disabili non è mai pervenuta a questa segreteria regionale. Non è nostra abitudine, comunque, fare polemiche. Ciò che a noi interessa è portare a termine una battaglia di civiltà a sostegno delle categorie protette che non possono essere penalizzate da una nota regionale assessorile, presa quasi a pretesto dall’Arpacal per giustificare la mancata applicazione della legge 68/99”.
E’ quanto dichiara il segretario regionale dell’Ugl sanità, in relazione ai concorsi per disabili che l’Agenzia Regionale per l’Ambiente aveva bandito nel 2009.
“Giocare sulla pelle di chi soffre è un atto inqualificabile contro il quale questo sindacato - sostiene l’Ugl sanità - attiverà tutte le previste procedure, accompagnandole, se necessario, da azioni di protesta nei confronti di quelli che tentano, di far slittare i termini concorsuali o non procedono all’assunzione di vincitori di prove selettive, così come stanno facendo alcuni Enti.
Le assunzioni dei disabili, nel rispetto della quota d’obbligo prevista dalla Legge 68/99, non necessitano di alcuna autorizzazione, né possono essere bloccate da disposizioni o accordi regionali di qualsiasi natura, tantomeno da una nota assessorile. Qui entra in gioco la responsabilità diretta del direttore generale o del commissario straordinario dell’Ente che ha l’obbligo, non solo giuridico, ma riteniamo anche morale, di procedere alla copertura dei posti destinati alle categorie protette”.
“In proposito - continua l’Ugl sanità - si ricorda che per derimere i dubbi da più parti sollevati, la Direzione generale del Ministero del Lavoro, con nota n. 15270 del 17 novembre 2009, ha espressamente specificato che l’assunzione dei soggetti appartenenti alle categorie protette, ai fini del rispetto della quota di riserva prevista dalla legge 68/99, “è esclusa dal blocco di cui alla legge 102/2009, perché l’inserimento e l’integrazione lavorativa dei soggetti disabili prevale sulla disciplina del blocco”. Tale concetto è stato anche chiarito, in modo inequivocabile, dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia attraverso il parere espresso il 29 settembre 2008, sia mediante diffida indirizzata al Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza il 10 settembre 2010, prot. 40752, per non aver ancora proceduto all’assunzione di 7 unità, così come richiesto dal Settore mercato del lavoro della Provincia di Cosenza.
“Il Servizio Ispettivo del Ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, ai cui dirigenti esprimiamo i nostri più sentiti ringraziamenti per la disponibilità e la celerità della risposta, relativamente alla situazione che si è venuta a creare in alcune Aziende della Calabria, ha manifestato l’intenzione di relazionare nei prossimi giorni direttamente al Ministro Brunetta, “perchè tale situazione – ha affermato il dirigente di Settore – necessita di un immediato riscontro, sia per il principio di buon andamento dell’azione amministrativa, sia perché entrano in gioco precisi reati”.
“Arpacal dovrebbe dire per quale ragione ha deciso di adempiere ad una disposizione dirigenziale regionale, superando e non applicando - perché con la sospensione dei concorsi questo, di fatto, è accaduto - la normativa nazionale di riferimento e tutte le direttive emanate dal Ministero.
“Al presidente Scopelliti – conclude la segreteria regionale dell’Ugl sanità – rinnoviamo la richiesta di fare immediatamente chiarezza, perché entrano in gioco centinaia di posti di lavoro riservati alle categorie protette; posti che una regione come la nostra, in un momento di crisi così evidente, non può e non deve assolutamente perdere. Ai disabili interessati da queste esclusioni chiediamo di contattarci direttamente via mail all’indirizzo ugl-aspcatanzaro@libero.it, per concordare insieme le azioni da intraprendere a sostegno dei loro diritti”.

mercoledì 24 novembre 2010

ACHILLE FAZZARI

di Antonio Froio

Achille Fazzari
 Busto marmoreo realizzato da Giovanni Verdiglione
per la celebrazione del centenario della morte dell'eroe garibaldino.
Stalettì, 19 novembre 2010


BIOGRAFIA DI ACHILLE FAZZARI 
di Antonio Froio



Achille Fazzari, figlio di Annunziato Fazzari e Maria Fulciniti, nacque a Stalettì il 28 marzo 1839. Arruolato da giovane nell’esercito borbonico, nel 1860 disertò per unirsi ai Mille di Garibaldi. Il suo nome è legato soprattutto a due episodi di guerra al seguito di Garibaldi: la battaglia del Volturno nel 1860 che decise le sorti del Regno delle due Sicilie dove, alla testa di quattordici uomini, conquistò un fortilizio che rendeva difficile l’offensiva contro i Borbone, e lo scontro di Montelibretti del 1867 dove si combatteva per risolvere la così detta questione romana che presupponeva la caduta del potere temporale dei papi.
Passata l’epopea rivoluzionaria, Garibaldi ritiratosi a Caprera, volle con se Achille Fazzari. Nacque tra i due una grande amicizia che durerà fino alla morte dell’eroe dei due mondi. Molti gli episodi, le circostanze, la corrispondenza, che testimoniano il rapporto intimo e familiare tra i due: dall’interesse di Fazzari per l’annullamento del matrimonio di Garibaldi con la marchesina Raimondi, all’aiuto per risolvere numerosi problemi materiali e pratici nella dimora di Caprera. Garibaldi dimostrò in più circostanze la stima che aveva per lui al punto che lo considerava il suo personale uomo di fiducia. A testimonianza di ciò, nel marzo del 1882 il generale, sebbene malato, volle intraprendere il viaggio che da Napoli lo porterà a Palermo, in occasione del 6° anniversario dei Vespri Siciliani. Garibaldi, volle espressamente che questo viaggio fosse organizzato da Fazzari e che da lui venisse accompagnato. Il viaggio fu inteso da tutti come il completo distacco del Capo della democrazia italiana da quella repubblicana francese e sebbene non mancasse chi lo vedeva come un possibile incentivo di guerra con la Francia, le feste centenarie palermitane di quell'anno ebbero un’intonazione calma e dignitosa, merito che si attribuì all’organizzatore Fazzari. Durante il viaggio Garibaldi volle fermarsi a Copanello per fare visita alla famiglia Fazzari (25 marzo 1882).
Fazzari fu anche un abile uomo d’affari ed imprenditore. Nel 1868 si associò in impresa con Luigi Caruso e Menotti Garibaldi, per i lavori della galleria ferroviaria di Stalettì e la strada provinciale Catanzaro Marina-Stalettì nonché per la costruzione della casa di Copanello di sua proprietà.
Il 25 agosto 1874 venne eseguita, dall'Intendenza di Finanza di Catanzaro, l'asta per l'alienazione dello stabilimento metallurgico di Mongiana; di una trentina di alloggi, caserme e quartieri di truppa, officine e fabbriche, forni di prima e seconda fusione, boschi e segherie, terreni e miniere disseminati in un territorio vastissimo compreso tra Mongiana, Pazzano, Stilo, Pizzo, Serra S.Bruno e Ferdinandea. La gara venne vinta da Fazzari ed i beni aggiudicati per la cifra di un milione di lire. Iniziò per Fazzari una nuova avventura imprenditoriale che purtroppo non ebbe gli esiti aspettati. Tentò di rilanciare gli impianti di Mongiana per l’estrazione del minerale e la successiva lavorazione del ferro. Acquistò nuovi terreni e boschi ed ebbe in concessione le miniere di Stilo e di Pazzano. Per far fronte alle ingenti spese, avviò operazioni di credito con varie banche, con le quali si trovò ben presto impegnato in cause civili ed in intrighi burocratici.
Ottenne un grosso finanziamento dalla Banca Romana di oltre 3 milioni di lire, con il quale eseguì lavori per la costruzione di una ferrovia a scartamento ridotto ed una funicolare per il trasporto del legname da Ferdinandea a Pazzano, Stilo e Bivongi, fino alla stazione di Monasterace. Costruì inoltre alcuni mulini a vento americani in Monasterace; acquedotti; segherie a vapore; nuove gallerie per l’estrazione del carbon fossile ad Agnana e un impianto per l’illuminazione elettrica della Ferdinandea.
Nel 1893 scoppiò lo scandalo della Banca Romana, che costrinse alle dimissioni il governo Giolitti, nel quale Fazzari venne coinvolto. Interrogato dichiarò che tutte le operazioni compiute con la banca erano state fatte in perfetta regola e nel rispetto di tutte le altre formalità bancarie.
La commissione dei sette, che indagava sullo scandalo, decise "che non trovava luogo a speciale deliberazione per Fazzari" mentre erano da deplorare le intromissioni in suo favore degli uomini politici presso gli Istituti di emissione (tra i quali Chimirri, Nicotera, ed altri).
Nel 1903 fece analizzare le acque della Mangiatorella ed in seguito realizzò uno stabilimento che forniva acqua minerale anche all’estero presso le corti di Francesco Giuseppe d'Austria e di Guglielmo II di Prussia.
Nella solitaria dimora di Ferdinandea, dotata di ogni comfort e di una interessante collezione di reperti ed oggetti d’arte, nonché di una discreta biblioteca, ospitò uomini politici, giornalisti e scrittori come Luigi Lodi, Giolitti, Matilde Serao, Rocco De Zerbi ed altri.

Dotato di un forte intuito politico, Achille Fazzari, si presentò per la prima volta alle elezioni con la destra nel 1874 e venne eletto al parlamento nella 12^ legislatura.
Per dare uno sbocco alla grande emigrazione in atto in quel periodo, si interessò di politica estera. Egli vedeva la necessità, per il benessere della Nazione, di assicurare all’Italia nuove colonie. Per questo motivo si fece promotore di una spedizione nella Nuova Guinea insieme a Menotti Garibaldi, con il consenso del Re e del Papa. Ma la proposta comunicata il 7 marzo 1879 all'ambasciatore italiano a Londra, non ebbe l'assenso a causa di difficoltà internazionali.
Si interessò anche dell’occupazione di Tunisi e fu molto critico verso la Repubblica e la democrazia francese ma ancor di più verso la politica italiana nella quale tutti, a suo parere, per ambizione personale, si facevano la guerra fra loro.

Nel 1886 Fazzari si ricandidò alle elezioni politiche. I punti fondamentali del suo programma elettorale erano due: Conciliazione tra Vaticano e Monarchia e regionalismo affrontato con leggi speciali. La sua candidatura fu appoggiata da oltre 400 sindaci calabresi su 485 interpellati, in particolare dal 2° collegio di Catanzaro di cui facevano parte Nicastro, Monteleone e Soriano Calabro. C'è chi vide nel suo programma l'ipotesi di un nuovo soggetto politico clerico-liberale. Ma molti giornali di area Depretis non lo approvarono, ed anche i giornali clericali che avevano capito, fra le righe, che così avrebbero perso quei poteri temporali garantiti dalle “leggi delle guarantige”.
Con questo programma, Fazzari venne eletto deputato della 16^ legislatura battendo Giusuè Carducci, ma, avendo in Parlamento un’opposizione radicale e repubblicana molto forte, decise di rassegnare le dimissioni il 12 giugno 1887. Per risolvere la questione romana, secondo Fazzari, non bastava cambiare uomini o capi di governo bensì indirizzo politico. La Conciliazione tra Stato Unitario e Chiesa sarebbe stata possibile, solo se il Papa avesse ordinato alle autorità ecclesiastiche di sostenere, nelle future elezioni politiche, quei candidati che volevano la conciliazione tra Chiesa e Stato. Per ravvivare la questione della conciliazione, nel primo giorno dell'anno 1889, Fazzari pensò di indirizzare due telegrammi di auguri al Re Umberto e a S.S. Leone XIII auspicando la conciliazione. Il Papa gli rispose con una speciale benedizione. Il giornale “Fanfulla” commentò l'avvenimento facendo notare le attenzioni del Papa verso colui che impugnò le armi contro lo Stato Pontificio. Su questa questione, nel discorso per i patti lateranensi, il 13 maggio 1929, Mussolini ebbe parole di lode per la sapiente opera di Fazzari antesignano di quell’evento.
Durante il suo mandato parlamentare Fazzari propose la costruzione della linea ferroviaria Reggio-Eboli con priorità per i tratti internati di Catanzaro-Cosenza e Spezzano-Potenza, la costruzione di un canale navigabile nell’istimo di Catanzaro e la costruzione di un porto a Squillace da parte di privati.

In età matura, deluso dalla politica della destra e dai mancati aiuti governativi alla sua azienda, comincia ad avere simpatie per il cooperativismo e le idee della sinistra a tutela dei diritti dei lavoratori.
In alcune lettere al deputato di sinistra Andrea Costa tra il 1901 e il 1908 egli scrive: «...tu sei uno di quei socialisti che io apprezzo e stimo perché a te piace, come a me, la gente che lavora … volendo io essere il padre dei lavoratori e non il padrone….» ed ancora «...oggi coi progressi fatti dalla civiltà, tanto la coltura agraria come quella industriale, non possono avere vita sana, se la mano d'opera non è associata al capitale. Invito quindi te, … di venire sopra luogo per vedere se è il caso di fare diverse Cooperative per lo sviluppo economico, industriale e civile di questa abbandonata parte d'Italia, e dar principio ad un socialismo pratico, e laborioso….». Nel dicembre del 1901 scrisse all’ex presidente del Consiglio Marchese Antonio Di Rudinì dicendo «… Il partito di Destra …è vecchio ed impopolare ed ha fatto di tutto per inasprire gli animi col suo feroce fiscalismo… è ora di rivolgere maggiori cure alle province ed ai comuni per far sì che le nostre terre non restino incolte a causa della grande emigrazione; ….si metta dunque all’opera nell’interesse delle classi meno abbienti sostenendone i sacrosanti diritti …. Sarebbe veramente una cosa strana, vivere in un paese ove il Governo nazionale è ricco ed il popolo povero… »

Nel 1900 Fazzari pubblicò “La Costituente”. Un testo in cui auspica la nascita di una Assemblea Costituente, dotata di piena autonomia e pieni poteri, non condizionata dal Governo e assoggettata solo alla autorità del Re, che abbia come proposito l’attuazione delle riforme da apportare allo Statuto per risolvere i problemi del neonato Regno Italiano
Nella “Costituente” troviamo considerazioni su argomenti amministrativi e questioni politiche che ancora oggi sono fortemente dibattute: limitazione del numero di parlamentari, limitazione e abolizione di uffici inutili, leggi speciali per il meridione, amministrazione e tassazione delle province, lavori pubblici e viabilità, giustizia e magistratura, scuola e istruzione, leva e sacerdozio.
Fazzari scrive: “…. l'Italia, specialmente nelle province meridionali, soffre di un male gravissimo, che assai difficilmente potrebbe essere rimediato senza l'autorità di una Costituente che imponga e applichi il principio delle leggi diverse a seconda della diversità delle province…….Confondendo l'unità con l'uniformità, che sono due cose affatto diverse, si è voluto applicare a tutta l'Italia lo stesso sistema per tutte le cose che dipendono dall'Amministrazione, senza tener conto che la differenza d'indole degli abitanti, le condizioni topografiche dei luoghi abitati, la varietà del clima e la stessa figura lunga lunga del paese consigliavano un trattamento diverso per bi¬sogni diversi……”
Una delle cause maggiori del malcontento nell’Italia meridionale, secondo Fazzari, è stata l’applicazione, in queste province, di metodi inopportuni per il prelievo fiscale; egli vedeva la soluzione a questo problema applicando un sistema fiscale differenziato dalle esigenze particolari delle diverse regioni senza però intaccare l’Unità Nazionale, infatti egli aggiunge: “...a nessuno, per quanto malcontento, viene in testa che disfacendo l'unità d'Italia le cose andrebbero meglio”.

Vivendo gli ambienti culturali romani e fiorentini Fazzari potè confrontarsi con personalità di grandissimo rilievo: Garibaldi; Vittorio Emanuele II; Papa Leone XIII; Papa Pio X; l’on. Depretis ed altri, stimolando il dibattito politico e sociale e rendendo sempre pubbliche le sue idee ed opinioni su giornali come “L’Avanguardia” di Torino, la “Nazione”, “Il Fanfulla”, “il Corriere di Roma”, il “Piccolo”, ed altri.
Per affetto al Nicotera, che gli fu molto amico, diresse per qualche tempo il Bersagliere; più tardi fondò lui stesso un giornale, che intitolò il Torneo.
Una considerazione emblematica su Fazzari la diede il Ministro della Pubblica Istruzione di allora Ferdinando Martini : “se il Fazzari avesse studiato quel poco e quel tanto che abbiamo studiato noi, sarebbe stato capace di rovesciare il mondo”.

Morì nella sua casa a Copanello il 19 novembre 1910 e qui volle essere sepolto sulla scogliera vicino al mare nella terra che fu, molti secoli prima, possedimento del grande Cassiodoro.


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Stalettì ha celebrato il centenario della morte di Achille Fazzari, eroe del Risorgimento Italiano


Venerdì 19 novembre 2010, a cento anni dalla morte di Achille Fazzari, con una cerimonia commemorativa è stata ricordata la figura di questo illustre cittadino Stalettese: garibaldino, parlamentare ed imprenditore. La manifestazione rientra nell’ambito del programma per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia voluto dall’Amministrazione Comunale di Stalettì e predisposto dalla Biblioteca Comunale “Vivarium”.
La mattinata è stata caratterizzata dalla inaugurazione, in una piazzetta all’ingresso del paese, di un busto marmoreo e di una lapide in suo ricordo con sopra incisa la seguente epigrafe: / ACHILLE FAZZARI / Stalettì / n. 28 mar. 1839 m. 19 nov. 1910/ garibaldino / parlamentare e imprenditore / legato da sincera amicizia a / Giuseppe Garibaldi / contribuì / alle lotte del Risorgimento / per l’Unità d’Italia e alla / conciliazione tra Stato e Chiesa / L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI STALETTI / nel centenario della morte / in ricordo, pose / Addì, 19 novembre 2010 /.
Dopo i saluti ed una breve introduzione, il Sindaco di Stalettì Pantaleone Narciso, ringraziando i presenti ha ceduto la parola al Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro che ha richiamato ai valori dell’Unità Nazionale; subito dopo l’Assessore Tommasina Lucchetti in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro ha sottolineato il legame della sua città con Fazzari attraverso il palazzo omonimo che presto diventerà sede culturale. Il vicepresidente della Biblioteca “Vivarium” Antonio Froio ha poi tracciato un breve profilo biografico di Achille Fazzari.
Alla cerimonia hanno partecipato i sindaci del comprensorio dei comuni di Squillace, Montauro, Gasperina, Palermiti, Montepaone e Gagliato.
La coreografia dell’evento è stata affidata alla scuola primaria e media di Stalettì. I ragazzi della media hanno eseguito alcuni pezzi musicali con il flauto dolce ed i bambini della primaria, vestiti da garibaldini e coi colori della bandiera, accompagnati dalle marcette della banda musicale,
hanno percorso le vie principali del paese per poi esibirsi con canti e recite.
A chiusura della cerimonia l’Assessore alla Cultura Silvio Tassone, ha ringraziato, tra gli altri, il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Squillace, lo scultore Gianni Vermiglione che ha eseguito il busto e, per la loro attiva partecipazione, l’associazione delle donne “Laboratorio della Solidarietà”, l’O.F.S-GI.FRA. gioventù francescana di Stalettì, la Pro Loco, l’associazione culturale “Atena” ed il parroco Don Roberto Corapi che ha celebrato la cerimonia di benedizione della statua.


A seguire, alcune immagini della cerimonia commemorativa di Stalettì:







Novità per la politica soveratese

Una proposta per le prossime elezioni a Soverato.
Riceviamo e pubblichiamo

A Soverato si respira un'aria pesante più che altrove.
Ma la crisi economica, le mafie, i fallimenti della politica non sono riusciti a piegare del tutto la nostra città.
Soverato è viva!
Ma solo se usciamo dal pantano.
Se facciamo subito la nostra piccola rivoluzione culturale e politica...
In città, partiti e persone, che da decenni chiedono ed ottengono i voti dei cittadini, si preparano alla guerra all'ultima preferenza che richiederanno in nome di favori, posti e promesse, di amicizie, parentele e comparaggi, di appartenenze e vincoli di sangue e di soldi.
Per questo discutono di candidature ed alleanze.
Per questo si alleano e si dividono in continuazione.
Ma per contrastare la decadenza della città non propongono nulla.
Per superare la crisi economica non hanno progetti.
Per l'ambiente i giovani ed il futuro non hanno idee ed interesse.
Noi abbiamo una propostaCon speranza e umiltàla mettiamo a disposizionedelle donne e degli uomini di Soverato e del comprensorio.
A tutti chiederemo di partecipare.
Di fare con noi cento passi verso il cambiamento.

Mimmo Loiero


Soverato - Il mare d'inverno
Foto di Laura Za

La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.

.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Calabria
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA CALABRIA

La Calabria verso l’UNESCO
La Varia di Palmi
nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla
Cosenza – Palazzo Arnone
Venerdì 26 novembre 2010 – ore 10.30

Venerdì 26 novembre 2010, alle ore 10.30 e in sessione pomeridiana dalle ore 15.00, a Cosenza, Palazzo Arnone, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria promuove il workshop La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.
La Festa della Varia è una manifestazione religiosa che trova le sue origini sul finire del 1500 quando con lo scopo di avvicinarsi a Dio venivano costruite in molti paesi dell’Italia meridionale grandi macchine trasportate a spalla.
La Varia di Palmi è un carro sacro costruito su una base di legno di quercia, chiamato "Ccippu", di forma conica irregolare che rappresenta l’
Assunzione della Vergine Maria. La gigantesca macchina viene trainata a spalla da 200 giovani, detti "mbuttaturi", scelti tra gli appartenenti alle cinque corporazioni dei tradizionali mestieri della città (contadini, carrettieri, bovari, artigiani e marinai). Tra le macchine a spalla italiane la Varia di Palmi è l'unica con persone nei ruoli di figuranti: i 12 apostoli; gli angioletti, bambine di età compresa tra i sette e gli undici anni e in alto un giovane che rappresenta il Padreterno. In cima una bambina detta "Animella" (di età compresa tra i dieci e i dodici anni, scelta con votazione popolare), che rappresenta la Vergine Assunta in Cielo.
Durante il workshop saranno presentate la Varia di P
almi, i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, manifestazioni di grande e antica tradizione che, accomunate dall’uso di scenografiche ‘macchine’ da festa e dal trasporto a spalla degli imponenti apparati, hanno dato luogo al progetto della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla, promosso e coordinato da Patrizia Nardi, dell’Università di Messina, per l’iscrizione dei quattro eventi festivi nelle liste UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Il Patrimonio Culturale Immateriale comprende le manifestazioni dell’agire umano appartenenti alle comunità e ai territori di cui rappre
senta il fattore identitario. Nello specifico ne fanno parte i dialetti, le lingue delle minoranze, le forme teatrali popolari, i canti e le danze, i saperi legati ai cicli agrari e calendariali e appunto le feste, i riti e le cerimonie. L’UNESCO con la Convenzione Internazionale per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, promulgata a Parigi nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, promuove le azioni di tutela, protezione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale per garantirne la trasmissione della memoria storica e culturale.
Parteciperanno all’iniziativa: Fabio De Chirico, soprinte
ndente BSAE Calabria; Francesco Prosperetti, direttore regionale BCP Calabria; Elisabetta Simeoni, ICCD - Settore Beni Etnoantropologici MiBAC; Ennio Gaudio, sindaco di Palmi; Ambrosio Biancardi, sindaco di Nola; Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari; Giulio Marini, sindaco di Viterbo; Domenico Naccari, consigliere delegato ai rapporti tra la Città di Roma e la Calabria; Mario Caligiuri, assessore alla Cultura Regione Calabria; Patrizia Nardi, Università di Messina, progettista della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla; Eugenio Crea, coordinatore Comitato Varia Pro Unesco; Tommaso Rotundo, antropologo Università “La Sapienza” e Annamaria Lico, responsabile Settore Etnoantropologico Soprintendenza BSAE Calabria. Modererà i lavori Alfonsina Bellio, etnoantropologa Dipartimento di Filologia UNICAL.
Il workshop rappresenta, secondo il soprintendente De Chirico, un importante momento di riflessione sulle prospettive del patrimonio etnoantropologico regionale e nazionale che esposto a rischi di perdita e dispersione necessita di sforzi comuni, di nuove forme di collaborazione e partenariato tra istituzioni pubbliche e private che superino i limiti, come insegna l’esperienza della Rete, di soffocanti localismi.

Arricchisce l’iniziativa una mostra fotografica e il modello in scala della Varia di Palmi, a cura della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla con il contributo delle città e delle comunità festive di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo.

Sarà possibile assistere all’evento in diretta streaming collegandosi al sito
www.articalabria.it

La Varia di Palmi




Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Soprintendente: Fabio De Chirico

La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.
Cosenza – Palazzo Arnone
Venerdì 26 novembre 2010 – ore 10.30

Ufficio stampa: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail:
sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

UGL, Sanità: ARPACAL, disabili in attesa dei concorsi

Riceviamo e pubblichiamo

Catanzaro - “Ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto i concorsi riservati alle categorie protette banditi dall’Arpacal nel 2009, dei quali, peraltro, era stata espletata la prima prova selettiva”.
E’ quanto ha chiesto lo scorso 4 ottobre la segreteria regionale dell’Ugl sanità all’Urp dell’Agenzia per l’Ambiente, senza ottenere alcuna risposta. “L’Urp - sostiene il sindacato - ha dirottato via mail la domanda all’Ufficio interno del Personale “dal quale ad oggi non è arrivato nessun chiarimento”.
“Insomma, - continua l’Ugl sanità - mentre da una parte l’attuale Governo nazionale attiva misure straordinarie, a sostegno delle persone disabili, e conferma (Circolare n. 6/2009, del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso mese di febbraio) che le assunzioni delle categorie protette, sino al completamento della quota d’obbligo, sono escluse da qualsiasi divieto o vincolo “perchè trattasi di una categoria meritevole di tutela in quanto rientra tra le fasce deboli della popolazione che rimane normalmente esclusa dai blocchi o da vincoli assunzionali, attesa l’esigenza di assicurare in maniera permanente l’inclusione al lavoro dei soggetti beneficiari della normativa di riferimento”, dall’altra ci sono Enti, come l’Arpacal, ma non solo, che continuano a disattendere la normativa di riferimento, lasciando nel limbo tanti cittadini che hanno tutto il diritto di entrare in forma stabile nel mondo del lavoro”.
Ricordiamo che l’art. 3 della Legge 68 sancisce espressamente che “i datori di lavoro pubblici che occupano dipendenti in misura superiore a 50 unità, sono tenuti ad assumere disabili nella misura del 7% dei lavoratori occupati al 31 dicembre dell’anno precedente. E non solo. L’articolo 18 della citata legge stabilisce, altresì, che gli Enti pubblici sono “tenuti ad assumere orfani di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizi equiparati, nella misura dell’1% dei lavoratori occupati.
La vicende Arpacal - prosegue la segreteria regionale dell’Ugl sanità - è, a dir poco, assurda perché nasce e si sviluppa alla fine del 2009, con una serie di inspiegabili rinvii. Banditi nel 2009, i concorsi (uno per coadiutore amministrativo esperto, cat. Bs; ed uno per assistente amministrativo, cat. C, per complessivi 17 posti riservati ai disabili su poco più di 200 dipendenti), dovevano espletarsi nel mese di ottobre; data poi slittata a novembre, infine a dicembre, con motivazioni banali che facevano riferimento alla grande mole di lavoro cui erano state sottoposte le due commissioni preposte alla verifica delle domande. La prima prova pratica si è, infine, tenuta a fine febbraio presso il Centro Agroalimentare di Lamezia Terme; due giorni massacranti per tanti poveri ragazzi, molti dei quali arrivati in carrozzella dai più sperduti paesi della Calabria. Insomma da settembre a febbraio, poi nulla. Ma c’è di più. Ai partecipanti è stata chiesta una tassa di 12 euro per ogni domanda presentata; tassa che - seppur legittima - non è stata invece chiesta da altri Enti per analoghi concorsi”.
“La Circolare del Ministero per la Pubblica Amministrazione - continua l’Ugl sanità - per l’Arpacal, evidentemente, non è servita a nulla, anche se in essa viene chiaramente indicato che “la mancata copertura della quota d’obbligo riservata alle categorie protette è espressamente sanzionata sul piano penale, amministrativo e disciplinare, secondo quanto previsto dall’art. 15, comma 3, della legge n. 68 del 1999”.
Al presidente Scopelliti di cui apprezziamo la sua sensibilità verso queste problematiche e al nuovo commissario Arpacal, chiediamo quindi che si faccia luce su questa vicenda. A nostro avviso, nessun piano di rientro - conclude il sindacato - può e deve comprendere azioni di contenimento della spesa indirizzate alla riduzione dei posti destinati ai disabili. Se così fosse, a nostro avviso, si continuerebbe ad infierire su quelle categorie che la legge, proprio per le loro particolari condizioni, ha tentato di tutelare e che quindi meritano attenzione e rispetto. Un posto di lavoro in più, assicurato alle categorie protette, può essere di aiuto a tante famiglie ed è soprattutto sinonimo di civiltà”.
Nella foto: Giuseppe Romano, segreterio regionale dell’Ugl sanità.

sabato 20 novembre 2010

Conservatorio di Cosenza - Concerti 22-23 Novembre



Ensemble di Fiati del Conservatorio di Cosenza
Domenico Sarcina oboe solista
Musiche di Mozart, Reinecke, Bizet

Cosenza, Aula Magna del Conservatorio
22 novembre 2010 ore 18.00
Ingresso libero


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"Il tempio della musica"
Laudi e frottole

per l’Oratorio dei Girolamini di Napoli
nel primo Seicento
Ensemble di musica antica
dei Conservatori di Bari, Napoli, Cosenza

Cosenza, chiesa di S. Domenico
23 novembre 2010 ore 20.00
Ingresso libero

Cosenza - Prosegue l’intensa attività concertistica offerta alla città dal Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza. Gli appuntamenti per la prossima settimana sono due, entrambi frutto dei numerosi e prestigiosi rapporti di collaborazione che il Conservatorio cosentino intrattiene con istituzioni pubbliche e private italiane.

Lunedì 22 novembre, alle ore 18.oo, nell’Aula Magna del “Giacomantonio” debutterà l’Ensemble di Fiati del Conservatorio di Cosenza. I giovani calabresi - Roberta Presta, Giuseppe Iannuzzi (flauti); Ivan Di Bello (oboe); Andrea Magnelli, Simona Procopio (clarinetti); Marco Bardo, Fulvio Siciliano (corni); Andrea Mazza, Carmine Algieri (fagotti), tutti al di sotto di 25 anni - suoneranno insieme a un professionista affermato quale Domenico Sarcina, primo oboe del Teatro San Carlo di Napoli. In programma musiche di Mozart, Reinecke, Bizet.
Successivamente, l’Ensemble si esibirà a Napoli (23/11), L’Aquila (24/11) e Reggio Calabria (26/11), sempre nell’ambito di RelAzioni “Music Live – I giovani x i giovani”, progetto promosso e organizzato dall’Ismez – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno - con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo, della Regione Abruzzo, in collaborazione con quattro Conservatori di Musica (Cosenza, L’Aquila, Napoli, Reggio Calabria) e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.


CONCERTO DI APERTURA TOUR
ENSEMBLE DI FIATI DEL CONSERVATORIO
“S. GIACOMANTONIO” DI COSENZA
22 novembre 2010, Cosenza

Auditorium del Conservatorio di Musica
«Stanislao Giacomantonio», ore 18.00


Lunedì 22 novembre l’Ensemble di Fiati del Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza aprirà il suo tour che lo vedrà esibirsi nei prossimi giorni a Napoli (23/11), L’Aquila (24/11) e Reggio Calabria (26/11) nell’ambito di RelAzioni “Music Live – I giovani x i giovani”, il progetto promosso e organizzato dall’ISMEZ – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno, Ente di Promozione Musicale, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo, della Regione Abruzzo, in collaborazione con quattro Conservatorio di Musica (Cosenza, L’Aquila, Napoli e Reggio Calabria) e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.
Il territorio calabrese è caratterizzato da una forte tradizione bandistica, che ha alimentato presso i Conservatori il formarsi di classi di strumento a fiato. L’Ensemble di Fiati del Conservatorio Giacomantonio di Cosenza, che è stato guidato in questi mesi dal M° NICOLA GIULIANI, è costituito da giovani allievi al di sotto dei venticinque anni, e si esibirà in questi quattro concerti con il solista DOMENICO SARCINA I oboe del Teatro San Carlo di Napoli.
Il repertorio scelto va dalla Serenata n. 12 in do minore, K 388 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) all’Ottetto op. 216 di CARL Heinrich Reinecke (1824-1910). La prima composizione si presenta come lavoro di mirabile dialettica strumentale, in una tonalità – come quella del do minore – che conferisce all’intera opera un’impronta drammatica e appassionata. L’allegro impetuoso del I Movimento, la poesia pensosa dell’Andante, la polifonia del Minuetto e le variazioni finali, rendono la Serenata K 388 un lavoro atipico rispetto alle precedenti pagine salisburghesi scritte da Mozart, nonché innovativo nella sua espressività. Pagina rara e impegnativa quella dell’Ottetto opus 216, scritto nel 1892: un gioiello prezioso del genio di Karl Reinecke, primo revisore, nel 1860, delle Sonate di Beethoven per pianoforte, direttore d’orchestra e pianista ricercato, dalla sensibilità raffinata; ottimo interprete mozartiano. Regalò alla storia della musica ottime composizioni per piccoli ensemble strumentali, rivelando una palese influenza dei maggiori compositori romantici tedeschi. L’ultimo brano proposto dall’Ensemble è Carmen, opera di Georges Bizet (1838-1875) composta tra il 1873 e il 1875, affascinante per ricchezza musicale e duttilità armonica, arrangiata per ensemble di fiati per questa occasione da Andrea Magnelli. La suite, dall’opera lirica in quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée, riflette fedelmente la passione e la vitalità delle pagine musicali di Bizet, mettendo in rilievo le peculiarità artistiche del compositore francese: chiarezza e incisività. Le pagine di musica della Carmen Suite riescono mirabilmente a conquistare l’animo dell’ascoltatore più inesperto e in un tempo incantare il musicista maturo e l’intellettuale raffinato, attraverso un’equilibrata mescolanza tra rigore stilistico e carica emotiva.
L’Ensemble di Fiati del Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza chiude l’ultima tappa del tour dei 16 concerti dell’edizione 2010 di “Music Live – I giovani x i giovani”, il progetto voluto dall’ISMEZ con l’obiettivo di mettere “in relazione” tra loro le istituzioni deputate alla formazione dei musicisti – i Conservatori di Musica, che rappresentano un’importante presenza musicale sul territorio e garantiscono agli studenti un percorso didattico completo – ai fini della loro promozione e circuitazione in una rassegna di concerti da realizzare nei territori in cui si trovano le reciproche sedi delle Istituzioni, in un ottica di reciproco scambio culturale. Il progetto, che si auspica di proseguire con una nuova edizione nel 2011, ha coinvolto, oltre al Conservatorio di Cosenza, quelli di Reggio Calabria, Napoli e L’Aquila.

Per informazioni:
Sonia Teramo
Responsabile coordinamento generale
promozione e comunicazione
ISMEZ/Onlus
Via Valadier, n. 53 – 00193 Roma
Tel. 06-3242440 / 32501316 Cell. 340-9151802
Fax 06-3244318
E-mail:
info@ismez.org
Sito web:
http://www.ismez.org/

Ensemble di Fiati del
Conservatorio di Musica
«Stanislao Giacomantonio» di Cosenza

Docente tutor dell’Ensemble Nicola Giuliani

22 novembre 2010, Cosenza, Auditorium del Conservatorio «Stanislao Giacomantonio», ore 18.00
23 novembre 2010, Napoli, Sala Martucci del Conservatorio «San Pietro a Majella», ore 17.00
24 novembre 2010, L’Aquila, Auditorium del Conservatorio «Alfredo Casella», ore 17.30
26 novembre 2010, Reggio Calabria, Sala dei Concerti «Giuseppe Scopelliti» del Conservatorio «Francesco Cilea», ore 17.00
Domenico Sarcina
oboe solista

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Serenata n. 12 in do minore, K 388
due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni
Allegro maestoso – Menuetto – Adagio – Menuetto – Finale: Allegro
Carl Heinrich Reinecke (1824-1910)
Ottetto op. 216
flauto, oboe, due clarinetti, due fagotti, due corni
Allegro moderato – Scherzo – Adagio ma non troppo – Finale: Allegro molto e grazioso
Georges Bizet (1838-1875)
Carmen
arrangiamento per decimino di Andrea Magnelli
due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni
Les Toreadors – Seguedille – Les Dradons d’Alcalà
Chanson du Toreador – Habanera – Aragonaise – Danse Boheme

Ensemble di Fiati
Roberta Presta, Giuseppe Iannuzzi, flauti Domenico Sarcina, Ivan Di Bello oboi
Andrea Magnelli, Simona Procopio clarinetti Marco Bardo, Fulvio Siciliano corniAndrea Mazza, Carmine Algieri fagotto

Domenico Sarcina
Diplomato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino col massimo dei voti, Domenico Sarcina ha vinto nel 1984 il concorso per primo oboe nell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e nel 1988 il concorso per primo oboe nell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1986 si è aggiudicato il primo premio al Concorso internazionale di musica da camera di Caltanissetta. Ha suonato come primo oboe sotto la direzione di Claudio Abbado, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Daniel Oren, Georges Prêtre, Giuseppe Sinopoli e Jeffrey Tate, collaborando anche con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. All’attività orchestrale e solistica affianca l’insegnamento: è stato docente di oboe e musica d’insieme per fiati nei Conservatori di Campobasso, Foggia, Matera e Pescara, e ha insegnato ai corsi di formazione orchestrale di Lanciano.
Tra i tanti appuntamenti di cui è stato protagonista ricordiamo nel 2003 l’inaugurazione della stagione dei concerti del Quirinale, il cui programma è stato trasmesso in diretta Rai; nel 2005, alla Reggia di Caserta, è stato solista, insieme alla voce narrante di Monica Guerritore, di Alle radici del Tango, uno spettacolo dedicato ad Astor Piazzolla e ai più grandi poeti argentini. Ha suonato inoltre ai festival di Pompei (Teatro Grande degli Scavi, accanto a Michele Placido), Ravello, Sorrento e Taormina (Sinopoli Festival), e nell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli con il Wiener Kammerorchester.



Martedì 23 novembre, alle ore 20.00, nella chiesa di S. Domenico a Cosenza si terrà il concerto intitolato “Il tempio della musica”. In programma esempi della produzione musicale legata all’Oratorio dei Girolamini di Napoli nel primo Seicento. “Laudi” e “frottole” saranno eseguite su copie di strumenti antichi (flauto dolce, viola da braccio e da gamba, liuto). Cantanti e strumentisti sono docenti e studenti dei Conservatori di Bari, Napoli e Cosenza.
Il concerto- un progetto de “I Turchini di Antonio Florio” che si avvale della consulenza musicologica e delle trascrizioni di Marco Giuliani, delle revisioni di Antonio Florio, su coordinamento di Tommaso Rossi e Dinko Fabris- avrà la sua “prima” il 21 novembre a Napoli, nell’Oratorio dei Gerolamini, e sarà replicato il giorno seguente a Bari, nella Casa Piccinni.
Come di consueto ai concerti del Conservatorio di Cosenza, l’ ingresso è libero.


IL TEMPIO DELLA MUSICA
Laudi e frottole
per l’Oratorio dei Girolamini di Napoli
nel primo Seicento


21 NOVEMBRE 2010 - ORE 17,30
NAPOLI, CHIESA DEI GIROLAMINI
22 NOVEMBRE 2010 - ORE 13,00
BARI, CASA PICCINNI
23 NOVEMBRE 2010 - ORE 20,00
COSENZA, CHIESA DI SAN DOMENICO
Un progetto de “I Turchini di Antonio Florio”
Coordinamento di Tommaso Rossi e Dinko Fabris
Consulenza musicologica di Marco Giuliani
Trascrizioni di Marco Giuliani
Revisioni di Antonio Florio.

L’Associazione “I Turchini di Antonio Florio” in collaborazione con l’Oratorio dei Girolamini di Napoli e con i Conservatori “San Pietro a Majella” di Napoli, “Niccolò Piccinni” di Bari e “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, presenta un progetto musicale incentrato sulla produzione musicale legata all’Oratorio dei Girolamini.
Un percorso nella musica sacra e strumentale dell’inizio del XVII secolo che vuole anche rappresentare un’occasione di incontro e di collaborazione tra tre Conservatori di musica del Sud Italia da anni proficuamente impegnati nella formazione sugli strumenti e sul repertorio antico. Il progetto, che ha il sostegno della Banca CARIME, sarà realizzato in tre date consecutive (21, 22 e 23 novembre) in tre città diverse (Napoli, Bari e Cosenza), volendo rappresentare simbolicamente anche la vivacità culturale del nostro Mezzogiorno. I cantanti e gli strumentisti sono allievi e docenti delle classi di musica vocale da camera, flauto dolce, viola da gamba e liuto dei Conservatori di Napoli, Cosenza e Bari e dei docenti Antonio Florio, Tommaso Rossi, Giovanni La Marca, Sario Conte. Il coordinamento è di Tommaso Rossi e Dinko Fabris. Le trascrizioni sono di Marco Giuliani. Le revisioni di Antonio Florio.


Il Tempio della Musica
Programma
Vespasiano Roccia Poi che Vergin di te son fatto privo
Francesco Lambardi (1587-1642) Partite sopra Fidele
Vespasiano Roccia Hor eccoti 'l mio core
Jean De Macque (1548/1550-1614) Durezze e ligature
Scipione Dentice (1560-1635) Alto principio e monte
Scipione Stella (1560?-1630 ca) Partite sopra la romanesca
Francisco Soto (1534/1538-1619) Donna Celeste
Ascanio Mayone (?-1627) Ricercata Prima
Bartolomeo Roy (ca1530-1599) Alzando gli occhi al Ciel
Fabrizio Fillimarino (II metà XVI sec.) Canzon cromatica
Scipione Dentice Vorrei Vergine bella
Ascanio Mayone Partite sopra la Spagna
Jean de Macque Di te la vita nasce

Maddalena Pappalardo*, soprano
Candida Guida*, contralto
Enrico Vicinanza*, alto
Tommaso Rossi, flauto dolce
Annalisa De Simone**, flauto dolce
Gianmarco Garasto**, flauto dolce
Raffaele Di Donna, flauto dolce
Rosario Di Meglio, viola da braccio
Paola La Forgia***, viola da gamba
Paola Ventrella***, liuto

*Conservatorio “San Pietro a Majella”, Napoli
**Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”, Cosenza
***Conservatorio “Niccolò Piccinni”, Bari


Nel 1586 San Filippo Neri, che aveva già avviato a Roma la sua azione assistenziale nei confronti dei deboli e dei giovani in cui parte essenziale era rivestita dalla musica, inviò alcuni suoi fidati collaboratori a Napoli per crearvi la seconda Casa Filippina. Nacque l’Oratorio di Napoli, destinato a divenire uno dei centri più importanti non soltanto della azione assistenziale filippina, ma anche della rigogliosa produzione musicale della Napoli vicereale e poi borbonica. Nel 1615 per alcune divergenze la Casa napoletana volle distaccarsi da quella madre romana e i padri napoletani assunsero la denominazione di “Girolamini”, per sottolineare la loro devozione alla Casa originaria fondata da Filippo Neri nell’oratorio romano di San Girolamo della Carità. Nasceva così quello che Salvatore di Giacomo, autore nel 1918 del primo Catalogo dello straordinario archivio musicale superstite dei Girolamini (quasi 2000 manoscritti musicali dei più grandi autori della musica sacra napoletana tra Sei e Settecento, una collezione unica al mondo) chiamò “la Casa della Musica”.
Già nella prima grandiosa antologia musicale filippina, Il Tempio Armonico (Roma 1599), il padre Giovenale Ancina aveva inserito numerose composizioni di autori napoletani vicini alla Casa Oratoriana: questo testo può dunque essere considerato l’atto di nascita della tradizione musicale dei Girolamini di Napoli, che nei due secoli successivi coinvolgerà i massimi musicisti attivi a Napoli e soprattutto i giovanissimi allievi dei quattro conservatori di musica, che canta- vano laudi e frottole in coro con grande abbondanza e diversità di strumenti musicali.
In omaggio a quella benemerita istituzione, che univa le attività assistenziali e spirituali ad una meravigliosa vivacità e creatività musicale, abbiamo voluto proporre un progetto di ricerca e riesecuzione del paesaggio sonoro che caratterizzò gli inizi dell’Oratorio filippino a Napoli, grazie alla collaborazione degli attuali Padri responsabili della Casa dei Girolamini e all’intuizione artistica di Antonio Florio, fondatore e direttore dei Turchini, il complesso napoletano specializzato nella musica antica celebre in tutto il mondo.
A questo storico complesso sono affiancati studenti di musica antica provenienti da tre Conservatori dell’Italia meridionale che hanno avviato una preziosa sperimentazione in questo campo: Bari, Cosenza e Napoli. Dall’unione di queste componenti - e con l’indispensabile supporto della Carime - deriva una proposta culturale e artistica unica e innovativa che potrà essere inserita in un circuito che comprende esecuzioni in ognuna delle città coinvolte e, particolarmente a Napoli, possa favorire la partecipazione anche dei ragazzi più giovani del quartiere storico della Casa oratoriana, come avveniva nel Seicento.
Il programma del concerto include composizioni strumentali e laudi incluse nella raccolta di Ancina, tutte di autori napoletani o attivi a Napoli intorno al 1600, prevalentemente noti per i loro rapporti con Gesualdo da Venosa o istituzioni come l’Annunziata e la Cappella Reale.

venerdì 19 novembre 2010

Presentazione catalogo ALDO MONDINO - MAESTRO DI FANTASMAGORIE alla libreria UB!K di Cosenza

Oggi alle ore 18.00


Oggi, venerdì 19 novembre, alle ore 18.00, verrà presentato il catalogo della mostra ALDO MONDINO. Maestro di fantasmagorie presso la libreria UB!K di Cosenza, in via Galliano 4.
È prevista la presenza di Antonio Mondino (figlio dell'artista), Boris Brollo (curatore della mostra) e Silvio Vigliaturo (artista e direttore artistico del MACA). Presenterà la serata Adele Filice (direttore del newsmagazine Klichè, partner dell'evento).
Cogliamo l’occasione per ricordare che sabato 20 novembre, sempre alle ore 18:00, si svolgerà l’inaugurazione della mostra di Aldo Mondino al MACA.

mercoledì 17 novembre 2010

UMG - Si è svolta oggi l'assemblea indetta dai ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza di Catanzaro

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In data odierna si è svolta presso l’edificio giuridico-economico dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, l’assemblea indetta dai ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza che hanno incontrato docenti, studenti e personale amministrativo per spiegare i perché dei disagi subiti dall’utenza, come il mancato avvio di alcuni corsi o annullamento di alcune lezioni, a seguito dello stato d’agitazione dei ricercatori di tutta Italia.
L’evento è stato soddisfacente sia sotto il profilo dei contenuti che sotto il profilo dell’affluenza, per i quali si è lavorato in maniera capillare per diversi giorni. I rapporti con studenti, stampa, giornali e web sono stati coordinati dall’Amministratore Portale Studenti di Giurisprudenza Facoltà di Catanzaro, Damiano Carchedi, il quale è intervenuto anche durante l’assemblea volendo sottolineare che è importante che la giornata di oggi non rimanga una semplice mattinata di chiacchiere fine a se stessa, ma sia un punto di partenza per il risveglio delle coscienze soprattutto da parte degli studenti; Carchedi ha infine lanciato un monito ai suoi colleghi volendoli invitare a partecipare attivamente alla vita accademica e non prendere l’Università come un esamificio, ma come una opportunità unica di formazione al massimo grado.

Stalettì - Celebrazione del centenario della morte di Achille Fazzari

Nell’ambito del programma per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI STALETTI
Biblioteca Comunale “Vivarium”

Nell’ambito del programma per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e del Centenario della morte di Achille Fazzari, voluto dall’Amministrazione Comunale di Stalettì e predisposto dalla Biblioteca Comunale “Vivarium”, venerdì 19 novembre 2010, a cento anni esatti dalla morte di Achille Fazzari, una cerimonia commemorativa ricorderà la sua figura di garibaldino, parlamentare ed imprenditore. La mattinata sarà caratterizzata dalla inaugurazione, in una piazzetta del paese, di una lapide ricordo e del suo busto marmoreo. Parteciperanno le autorità civili e religiose, le scuole e le associazioni culturali locali.
Achille Fazzari nacque a Stalettì il 28 marzo 1839. Arruolato da giovane nell’esercito borbonico, nel 1860 disertò per unirsi ai Mille di Garibaldi. Il suo nome è legato soprattutto a due episodi di guerra: la battaglia del Volturno nel 1860 dove, alla testa di quattordici uomini, conquistò un fortilizio che rendeva difficile l’offensiva contro i Borbone, e lo scontro di Montelibretti del 1867 dove si combatteva per risolvere la così detta questione romana che presupponeva la caduta del potere temporale dei papi.
Passata l’epopea rivoluzionaria, Garibaldi ritiratosi a Caprera, volle con se Achille Fazzari. Nacque tra i due una grande amicizia che durerà fino alla morte dell’eroe dei due mondi. Molti gli episodi, le circostanze, la corrispondenza, che testimoniano il rapporto intimo e familiare tra i due: dall’interesse di Fazzari per l’annullamento del matrimonio di Garibaldi con la marchesina Raimondi, all’aiuto per risolvere numerosi problemi materiali e pratici nella dimora di Caprera.
Garibaldi dimostrò in più circostanze la stima che aveva per lui al punto che gli affidò l’organizzazione del viaggio che intraprese nel marzo del 1882 da Napoli a Palermo, in occasione del 6° anniversario dei Vespri Siciliani.
Achille Fazzari fu anche parlamentare della XII e della XVI legislatura. In quest’ultima si presentò con un programma che prevedeva la Conciliazione tra Chiesa e Stato ma, avendo in Parlamento un’opposizione radicale e repubblicana molto forte rassegnò le dimissioni.
Si interessò anche di politica estera. Secondo il suo parere, per il benessere della Nazione e per dare uno sbocco alla grande emigrazione in atto in quel periodo, era necessario, assicurare all’Italia nuove colonie. Per questo motivo si fece promotore di una spedizione nella Nuova Guinea insieme a Menotti Garibaldi, con il consenso del Re e del Papa. Ma la proposta fallì a causa di difficoltà internazionali.
Durante il suo mandato parlamentare Fazzari propose la costruzione della linea ferroviaria Reggio-Eboli con priorità per i tratti internati di Catanzaro-Cosenza e Spezzano-Potenza, la costruzione di un canale navigabile nell’istimo di Catanzaro e la costruzione di un porto a Squillace da parte di privati.
Fu direttore, per un breve periodo, del giornale il Bersagliere e più tardi fondò lui stesso un giornale, che intitolò il Torneo.
Fazzari fu anche un abile uomo d’affari ed imprenditore. Nel 1875 acquistò la vastissima tenuta demaniale della Ferdinandea, già appartenuta ai Borbone vi impiantò una moderna segheria a vapore, costruì una ferrovia a scartamento ridotto e una funicolare per il trasporto del legname da Ferdinandea, a Pazzano, Stilo e Monasterace. Tentò di rilanciare gli impianti di Mongiana per l’estrazione del minerale e la successiva lavorazione del ferro e realizzo il primo impianto per la illuminazione elettrica della Ferdinandea. Per far fronte alle ingenti spese, avviò operazioni di credito con varie banche con le quali si trovò ben presto impegnato in cause civili ed in intrighi burocratici.
Nel 1903 fece analizzare le acque della Mangiatorella in seguito alle quali realizzò uno stabilimento che forniva acqua minerale anche all’estero presso le corti di Francesco Giuseppe d'Austria e di Guglielmo II di Prussia.
Fazzari sposò Manny Rossi, figlia del Senatore catanzarese Giuseppe Rossi, dalla quale ebbe sei figli, tre maschi: Moltke, Corrado, Spartaco e tre femmine: Gemma, Maria, Elsa.
Morì nella sua casa di Copanello di Stalettì il 19 novembre 1910 e qui volle essere sepolto sulla scogliera vicino al mare nella terra che fu, molti secoli prima, possedimento del grande Cassiodoro.

Assessore alla Cultura - Silvio Tassone
Comitato di Gestione della Biblioteca - Antonio Froio

lunedì 15 novembre 2010

Stalettì - Celebrazione del centenario della morte di Achille Fazzari, garibaldino, parlamentare e imprenditore

A Stalettì, che proponiamo al titolo di "Città del Risorgimento Italiano", rivive la Storia dell'Unità d'Italia.

Nell'ambito delle manifestazioni per le Celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, gli stalettesi commemorano, a 100 anni dalla morte, il loro illustre concittadino Achille Fazzari, eroe del Risorgimento Italiano. Il prossimo venerdì 19 novembre, alle ore 10.00, nell'ambito della cerimonia organizzata dall'Amministrazione Comunale di Stalettì e dalla Biblioteca Comunale "Vivarium", verrà inaugurato il busto marmoreo dedicato all'illustre garibaldino, che fu anche parlamentare del Regno d'Italia e imprenditore.

I “Radiochimica” a Rocchenrolla

Nuovo appuntamento gratuito con la musica rock.

Catanzaro - Nuovo appuntamento gratuito all’Orso Cattivo, con la musica rock. Ed anche questa volta “Rocchenrolla”, programma di musica dal vivo ideato da Salvatore “Saso” Signorotti che da quest’anno si avvale della collaborazione di Francesco Ursini (nella foto a lato con Signoretti), medico presso il Policlinico universitario di Germaneto e presidente dell’Associazione Giovani Medici Calabresi aderente a Federspecializzandi, ha centrato l’obiettivo richiamando centinaia di giovani. Sul palco: i “Radiochimica”, duo cresciuto musicalmente in provincia di Messina. Attivi dagli inizi del 2005, presentano già un buon bagaglio di Live, Festival e Casting vari.
I due chimici: Elvi (Voce e chitarra) ed Ema (Batteria), dopo aver cambiato diversi assetti e formule, decidono di intraprendere la strada più affine al loro approccio musicale, il Duo. Nel 2009 registrano un Ep e si trasferisc
ono a Milano (dove attualmente vivono) con l'intenzione di far conoscere più possibile il proprio Sound.
Serata piena di emozioni, quella di venerdì scorso. Emozioni regalate ai presenti da questi due musicisti che per più di un’ora, servendosi di elementi semplici e minimali hanno dato una buona prova di musica rock.
Più che soddisfatto “Saso” Signorotti. “Provate - ha detto - ad immaginarvi la botta della batteria, il rumore di massa degli amplificatori, il sudore sulle corde, i jack sparsi a destra e manca, il fischio dei microfoni, i capelli che ondeggiano, le urla invasate da esaltati compulsivi, l'attimo di silenzio che precede l'attacco della canzone, le note gravi che fan vibrare il petto, le bacchette che danno il quattro: il tutto condito da un fiume di passione, entusiasmo, parole. Una corrente borbottante di poesia e spunti immensi. Proprio come le loro melodie. Il pubblico non ha potuto opporre
resistenza e si è arreso lasciandosi trascinare e ondeggiando la testa”.
Rocchenrolla con loro ha fatto conoscere un’altra piccola realtà della musica indipendente, cioè senza la firma di grosse major discografiche. Realtà emergenti e per niente meno brave e meno valide di altre più blasonate.
Venerdì prossimo sarà la volta del giovane Oratio, cantautore siciliano, classe 81, caratterizzato da un mix musicale composto da tipiche sfumature folk e country, oltre che da chiari accenni tipicamente pop e new age.

Vincenzo Ursini

I Radiochimica
Foto di Francesca Rotella

sabato 13 novembre 2010

Cosenza - Concerto dell'Ensemble di Fiati del Conservatorio di Musica "F. Cilea" di Reggio Calabria

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CONCERTO TOUR
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Ensemble di Fiati
del Conservatorio di Musica "F. Cilea"
di Reggio Calabria

FLAUTI - Maria Stella Nastri, Romana Gaudino
OBOE - Lia Merlino
CLARINETTI - Gabriele Calcopietro, Anna Luppino
CORNI - Domenico Figliomeni, Gabriele A. Galluzzo
FAGOTTI - Domenico Carpentieri, Rocco Panaia
CORNO DI BASSETTO SOLISTA - Gabriele Calcopietro
DIRETTORE/CLARINETTO SOLISTA Giuseppe Balbi
Con la partecipazione straordinaria di
Antonio Vergine – CONTROFAGOTTO

Lunedì 15 novembre ore 18
Cosenza
AULA MAGNA DEL CONSERVATORIO
Ingresso libero

Prosegue a Cosenza “Music Live – I giovani x i giovani”, progetto organizzato dall’Ismez – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo, della Regione Abruzzo, in collaborazione con quattro Conservatori di Musica (Cosenza, L’Aquila, Napoli, Reggio Calabria) e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.
Il Conservatorio di Cosenza ospiterà l’Ensemble di fiati del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, composto da Maria Stella Nastri, Romana Gaudino (flauto); Lia Merlino (oboe); Gabriele Calcopietro, Anna Luppino (clarinetto); Domenico Figliomeni, Gabriele A. Galluzzo (corno); Domenico Carpentieri, Rocco Panaia (fagotto); Gabriele Calcopietro (corno di bassetto solista); con la partecipazione straordinaria di Antonio Vergine (controfagotto). Il direttore e clarinetto solista è Giuseppe Balbi.
Il programma è particolarmente accattivante: musiche di Rossini, Donizetti, Gounod, Krommer, Mendelssohn, originali per questo ensemble o in trascrizione. In ogni caso espressioni emblematiche dell’Ottocento musicale europeo, brani che offriranno la possibilità di gustare i particolari impasti timbrici che i fiati riescono a realizzare.
L’appuntamento è fissato per lunedì 15 novembre alle ore 18 a Cosenza, nell’ aula magna del Conservatorio anziché nell’auditorium del Liceo Classico “Telesio”. L’ingresso è libero.
Il concerto è inserito nel cartellone di “Music Live” che l’Ismez ha avviato all’inizio del 2010 con l’obiettivo di mettere in relazione tra loro le istituzioni deputate alla formazione dei musicisti – i Conservatori di Musica, che rappresentano un’importante presenza musicale sul territorio e garantiscono agli studenti un percorso didattico completo – ai fini della loro promozione e circuitazione in una rassegna di concerti da realizzare nei territori in cui si trovano le rispettive sedi delle Istituzioni, in un ottica di scambio culturale.
Dopo aver individuato quattro Istituzioni AFAM – Alta Formazione Artistica e Musicale (Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza, Conservatorio di Musica “F. Cilea” di Reggio Calabria, Conservatorio di Musica “A. Casella” dell’Aquila, Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli) che hanno aderito all’iniziativa, sono stati selezionati dalle stesse istituzioni giovani allievi tra i 18 e i 25 anni che si sono costituiti in ensemble strumentali, hanno studiato un apposito repertorio sotto la guida di un docente tutor interno al Conservatorio e, a partire dal 29 ottobre sino a fine novembre, si esibiranno ciascuno in quattro concerti nelle diverse sedi o ospitati nelle stagioni concertistiche di Enti musicali del luogo.
Il “Giacomantonio” partecipa con un ensemble di fiati preparato dal M° Nicola Giuliani, ospite Domenico Sarcina, primo oboe dell’Orchestra del Teatro “San Carlo” di Napoli. Il gruppo si esibirà il 22 novembre a Cosenza e nei giorni successivi a Napoli, L’Aquila, Reggio Calabria.


Pia Tucci
ufficiostampa@conservatoriodicosenza.it
3385048865

Per informazioni:
Sonia Teramo
Responsabile coordinamento generale
promozione e comunicazione
ISMEZ/Onlus
Via Valadier, n. 53 – 00193 Roma
Tel. 06-3242440 / 32501316 Cell. 340-9151802
Fax 06-3244318
E-mail: info@ismez.org
Sito web: www.ismez.org

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