Venerdì 18 febbraio alle ore 18, Biblioteca comunale di Catanzaro
Catanzaro - Confermata per venerdì 18 febbraio, con inizio alle ore 18, presso la Biblioteca Comunale “Filippo De Nobili”, la presentazione del volume di “Catanzaro, la Chiesa e l’Italia nel diario di Mons. Mazzocca (1897-1930)”, di Mons. Antonio Cantisani, pubblicato dalle Edizioni Ursini.
Alla presentazione, a cura dell’Associazione Culturale “Accademia dei Bronzi” e della Biblioteca Comunale “Filippo De Nobili”, interverranno G. Battista Scalise e Mario Casaburi. Porgeranno i saluti don Massimo Cardamone, Maria Teresa Stranieri e Antonio Benefico. Concluderà S. E. Mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo della città
Alla presentazione, a cura dell’Associazione Culturale “Accademia dei Bronzi” e della Biblioteca Comunale “Filippo De Nobili”, interverranno G. Battista Scalise e Mario Casaburi. Porgeranno i saluti don Massimo Cardamone, Maria Teresa Stranieri e Antonio Benefico. Concluderà S. E. Mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo della città
Il libro racchiude trent’anni di storia catanzarese, ma non solo, raccontati, spesso con dovizia di particolari, da mons. Domenico Mazzocca (parroco del Carmine dal 1897 al 1908 e poi di S. Teresa (Osservanza) fino al 1935, anno della sua morte) in un vero e proprio diario dal titolo “Liber parochialis” che mons. Cantisani ha “scoperto” tempo addietro nell’archivio della Parrocchia del Carmine.
“E’ un documento - dice mons. Cantisani - di particolare importanza perché il parroco aveva annotato, con una grafia quanto mai chiara, non solo avvenimenti riguardanti la sua persona e la vita delle sue comunità parrocchiali, ma anche molti avvenimenti riguardanti la città di Catanzaro, la Chiesa e l’Italia”.
Nel suo diario, mons. Mazzocca non ha, come suol dirsi, peli sulla lingua e non ci pensa due volte a definire “poco reverendo” un prete, “canaglia” un avvocato e “doppiogiochista” un sindaco massone che faceva credere di votare per Giolitti e poi votava socialista. Parla di grandi avvenimenti della storia, ma nello stesso tempo riferisce dettagli davvero secondari: ci dice perfino il numero della tomba ove era stato sepolto suo padre, la tonalità delle campane che aveva installato nella chiesa parrocchiale dell’Osservanza e i premi che dava ai ragazzi che risultavano vincitori nella gara di catechismo. Ma ciò che più colpisce è la cura con cui ci dice come certi documenti sono collocati nell’archivio parrocchiale. Ed è proprio per questo che il Mazzocca può esser considerato un testo davvero importante e credibile.
“E’ un documento - dice mons. Cantisani - di particolare importanza perché il parroco aveva annotato, con una grafia quanto mai chiara, non solo avvenimenti riguardanti la sua persona e la vita delle sue comunità parrocchiali, ma anche molti avvenimenti riguardanti la città di Catanzaro, la Chiesa e l’Italia”.
Nel suo diario, mons. Mazzocca non ha, come suol dirsi, peli sulla lingua e non ci pensa due volte a definire “poco reverendo” un prete, “canaglia” un avvocato e “doppiogiochista” un sindaco massone che faceva credere di votare per Giolitti e poi votava socialista. Parla di grandi avvenimenti della storia, ma nello stesso tempo riferisce dettagli davvero secondari: ci dice perfino il numero della tomba ove era stato sepolto suo padre, la tonalità delle campane che aveva installato nella chiesa parrocchiale dell’Osservanza e i premi che dava ai ragazzi che risultavano vincitori nella gara di catechismo. Ma ciò che più colpisce è la cura con cui ci dice come certi documenti sono collocati nell’archivio parrocchiale. Ed è proprio per questo che il Mazzocca può esser considerato un testo davvero importante e credibile.
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