Catanzaro 19.2.2011 – Sala gremita e pubblico altamente qualificato: sono due degli elementi che hanno caratterizzato ieri sera la presentazione del nuovo volume “Caranzaro, la Chiesa e l’Italia nel Diario di Mons. Mazzocca (1897-1930)”, di Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito della città, pubblicato dalle Edizioni Ursini. L’incontro, promosso dalla casa editrice catanzarese e dall’Accademia dei Bronzi, con la collaborazione della Biblioteca comunale, è stato introdotto e moderato da G. Battista Scalise, dirigente scolastico e storico.
“Questo libro – ha evidenziato don Massimo Cardamone, parroco della Parrocchia del Carmine, luogo in cui è custodito il “diario” di don Mazzocca - è un altro atto d’amore di mons. Cantisani verso la città di Catanzaro. E’ il diario di un parroco, di un uomo zelante, a volte dal carattere spigoloso, ma sicuramente impegnato a rendere sempre più bella la Chiesa”.
Ai saluti di don Massimo hanno fatto seguito quelli della direttrice della Biblioteca comunale, Maria Teresa Stranieri, e di Antonio Benefico, autore negli anni passati di un altro importante testo sulla storia della Parrocchia del Carmine.
“Anche da una piccola finestra, come può essere l’archivio di una parrocchia, - ha detto Stranieri - si può leggere la storia del mondo. Ed è quello che è avvenuto con il diario di Mons. Mazzocca”.
Approfondita e di grande interesse storico-letterario è stata la relazione di Mario Casaburi. “Secondo me - ha detto Casaburi - mons. Cantisani è soprattutto uno storico di alto profilo, un intellettuale che riesce a leggere dentro i “documenti”. Scrupolosissimo e attento alle fonti, ma anche alla discussione delle stesse; capace di entrare subito nell’argomento e di scrivere senza fronzoli. mons. Cantisani, insomma, ci dà un buon esempio di metodo storico”.
Con il diario di Mons. Mazzocca - hanno evidenziato quasi tutti - la microstoria della città di Catanzaro, diventa macrostoria. Attento agli avvenimenti politici del tempo, il sacerdote segue con grande interesse anche le lotte esistenti in città”.
“Il diario – ha affermato mons. Cantisani – è certamente uno strumento per approfondire le vicende storiche, ma anche per aiutarci a superare i problemi di oggi. E’, insomma, un preziosissimo libro di memorie attraverso il quale mons. Mazzocca c’induce alla riflessione. Il mio augurio è che questo libro ci aiuti ad avere più attenzione per gli archivi, perché nelle carte conservate in quegli scaffali ci sono certamente le tracce del passaggio di Cristo; ma ci aiuti anche ad essere presenti nella storia e ad amare sempre più questa amabilissima città”.
Dopo i saluti del sindaco Rosario Olivo, ha concluso l’incontro mons. Antonio Ciliberti che ha ringraziato l’Accademia dei Bronzi e l’editore Ursini per la passione con cui realizzano le loro iniziative culturali.-
“Mons. Mazzocca – ha detto l’arcivescovo di Catanzaro – si è riproposto innanzi tutto come un grande uomo, come un cittadino e un sacerdote esemplare che ha messo al primo posto la pace, dimensione indispensabile nella quale gli uomini possono davvero ritrovarsi fratelli. Ha avuto perciò una grande attenzione alle situazioni reali che ha trascritto con grande zelo”.
Il libro racchiude trent’anni di storia catanzarese, ma non solo, raccontati, spesso con dovizia di particolari.
Mons. Mazzocca non ha, come suol dirsi, peli sulla lingua e non ci pensa due volte a definire “poco reverendo” un prete, “canaglia” un avvocato e “doppiogiochista” il sindaco massone che faceva credere di votare per Giolitti e poi votava socialista.
“Col suo diario – ha concluso Cantisani - ci stimola ad essere più presenti nella storia e aiuta i catanzaresi ad amare sempre più la loro “amabilissima” città”.
“Questo libro – ha evidenziato don Massimo Cardamone, parroco della Parrocchia del Carmine, luogo in cui è custodito il “diario” di don Mazzocca - è un altro atto d’amore di mons. Cantisani verso la città di Catanzaro. E’ il diario di un parroco, di un uomo zelante, a volte dal carattere spigoloso, ma sicuramente impegnato a rendere sempre più bella la Chiesa”.
Ai saluti di don Massimo hanno fatto seguito quelli della direttrice della Biblioteca comunale, Maria Teresa Stranieri, e di Antonio Benefico, autore negli anni passati di un altro importante testo sulla storia della Parrocchia del Carmine.
“Anche da una piccola finestra, come può essere l’archivio di una parrocchia, - ha detto Stranieri - si può leggere la storia del mondo. Ed è quello che è avvenuto con il diario di Mons. Mazzocca”.
Approfondita e di grande interesse storico-letterario è stata la relazione di Mario Casaburi. “Secondo me - ha detto Casaburi - mons. Cantisani è soprattutto uno storico di alto profilo, un intellettuale che riesce a leggere dentro i “documenti”. Scrupolosissimo e attento alle fonti, ma anche alla discussione delle stesse; capace di entrare subito nell’argomento e di scrivere senza fronzoli. mons. Cantisani, insomma, ci dà un buon esempio di metodo storico”.
Con il diario di Mons. Mazzocca - hanno evidenziato quasi tutti - la microstoria della città di Catanzaro, diventa macrostoria. Attento agli avvenimenti politici del tempo, il sacerdote segue con grande interesse anche le lotte esistenti in città”.
“Il diario – ha affermato mons. Cantisani – è certamente uno strumento per approfondire le vicende storiche, ma anche per aiutarci a superare i problemi di oggi. E’, insomma, un preziosissimo libro di memorie attraverso il quale mons. Mazzocca c’induce alla riflessione. Il mio augurio è che questo libro ci aiuti ad avere più attenzione per gli archivi, perché nelle carte conservate in quegli scaffali ci sono certamente le tracce del passaggio di Cristo; ma ci aiuti anche ad essere presenti nella storia e ad amare sempre più questa amabilissima città”.
Dopo i saluti del sindaco Rosario Olivo, ha concluso l’incontro mons. Antonio Ciliberti che ha ringraziato l’Accademia dei Bronzi e l’editore Ursini per la passione con cui realizzano le loro iniziative culturali.-
“Mons. Mazzocca – ha detto l’arcivescovo di Catanzaro – si è riproposto innanzi tutto come un grande uomo, come un cittadino e un sacerdote esemplare che ha messo al primo posto la pace, dimensione indispensabile nella quale gli uomini possono davvero ritrovarsi fratelli. Ha avuto perciò una grande attenzione alle situazioni reali che ha trascritto con grande zelo”.
Il libro racchiude trent’anni di storia catanzarese, ma non solo, raccontati, spesso con dovizia di particolari.
Mons. Mazzocca non ha, come suol dirsi, peli sulla lingua e non ci pensa due volte a definire “poco reverendo” un prete, “canaglia” un avvocato e “doppiogiochista” il sindaco massone che faceva credere di votare per Giolitti e poi votava socialista.
“Col suo diario – ha concluso Cantisani - ci stimola ad essere più presenti nella storia e aiuta i catanzaresi ad amare sempre più la loro “amabilissima” città”.
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