Son sempre verdi sulla mia collina
gli ulivi secolari.
Fissi contemplano il mare
antico.
E gli uni conversano
con gli altri in un colloquio fitto
di reciproci fiati stanchi
a raccontar leggende mai legate
e fole ignote di ere mai venute.
Non s’ode la voce del mare
ma gli ulivi ne intendono il lucore.
Non si intende il sussurro degli ulivi
ma il mare ne ascolta gli ultrasuoni.
Il loro tempo è altro tempo:
tempo secolare e millenario
bruciante tra le dita dei mortali.
Il loro linguaggio è altro linguaggio
di natura sognante nell’estasi.
Tra essi giaccio immemore
del loro linguaggio segreto
fatto di cifre indecifrabili.
O forse solo ora ne scopro il velame?
gli ulivi secolari.
Fissi contemplano il mare
antico.
E gli uni conversano
con gli altri in un colloquio fitto
di reciproci fiati stanchi
a raccontar leggende mai legate
e fole ignote di ere mai venute.
Non s’ode la voce del mare
ma gli ulivi ne intendono il lucore.
Non si intende il sussurro degli ulivi
ma il mare ne ascolta gli ultrasuoni.
Il loro tempo è altro tempo:
tempo secolare e millenario
bruciante tra le dita dei mortali.
Il loro linguaggio è altro linguaggio
di natura sognante nell’estasi.
Tra essi giaccio immemore
del loro linguaggio segreto
fatto di cifre indecifrabili.
O forse solo ora ne scopro il velame?
Nicola Silvi
Estratto da: Nicola Silvi, La misura della vita, a cura di Giovanni Amodio, Schena Editore, Fasano (BR) 1995, p.100.
Tutte le opere di Nicola Silvi sono disponibili alla consultazione presso la Biblioteca Comunale "Vivarium" di Stalettì (Catanzaro).
Ulivo secolare
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