"V'è un gruppo di persone che crede di avere il privilegio dell'opposizione, e forse immagina di cospirare. Il fatto è che la ricchezza la mette al riparo dalla tirannia quotidiana e dal nostro dimenarsi in cui si lascia sempre qualcosa della propria integrità con grande vergogna e grandi rimorsi e disperazioni. E la loro condizione di gente in evidenza, con amici all'estero, risparmia ad essi ogni attacco brutale. Per la vecchia classe politica italiana, le passioni civili erano dei privilegi, cose escluisive di partito, faccende tecniche cui i profani non erano ammessi. Rotta l'opposizione, molti ripararono all'estero, altri si ritirarono con la protezione di ricchi patrimoni. I poveri rimasero sulla strada, senza segni di solidarietà, battuti di continuo da quelli che trovavano negli indifesi un comodo bersaglio, e tenuti in sospetto dagli amici di ieri. Il proletariato dell'opposizione".
Corrado Alvaro, Quasi una vita, Bompiani, Milano 1994, p. 173.
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