domenica 3 aprile 2011

Presentato il volume “Mio padre Raffaele” di Nino Loprete

Una storia catanzarese, edita da Ursini


Catanzaro - “Siamo pienamente soddisfatti perché non credevamo che tanti cittadini della città potessero essere interessati a conoscere la storia di uno dei tanti soldati catanzaresi che hanno servito la Patria con onore e grande senso del dovere”. E’ ciò che hanno dichiarato Vincenzo Ursini e Nino Loprete, rispettivamente nella qualità di presidente dell’Accademia dei Bronzi e autore, alla fine della presentazione del volume “Mio padre Raffaele: una storia catanzarese”, pubblicato da Ursini Edizioni, che si è tenuta lo scorso giovedì sera nella Sala della Biblioteca “Filippo de Nobili”, con il patrocinio dell’Assessorato comunale alla cultura. L’incontro, dopo i saluti di Maria Teresa Stranieri, direttrice della Biblioteca, è stato coordinato da Vincenzo Santoro dell’Associazione “Calabria in armi” che ha anche dato lettura di un messaggio di augurio e condivisione dell’iniziativa inviato all’autore dal Comandante Militare dell’Esercito, Colonnello Liborio Volpe. Sul volume ha relazionato il consigliere Giuseppe De Gaetano, “coinvolto emotivamente in questa vicenda - ha detto - a partire dalla fase di gestazione del testo, avendo condiviso con l’autore tantissimi momenti della vita”. “E’ un testo – ha aggiunto – che ci aiuta anche a fare un’attenta riflessione sull’Unità d’Italia, costruita faticosamente anche con il sangue e il sacrificio di tanti nostri concittadini che ci sembra giusto ricordare, come stiamo facendo con Raffaele Loprete”. “La memoria dei catanzaresi - ha invece sottolineato Mario Saccà - non può essere seconda a quella di nessun altro”. Saccà ha quindi ripercorso alcuni degli avvenimenti storici più significativi legati al quartiere “Fondachello”, luogo di nascita del protagonista del libro, definito “anello di congiunzione tra la città e la campagna”. “Questo testo - ha commentato, alla fine, Vincenzo Ursini - arricchisce, non poco, la nostra conoscenza sulla storia della città perché illustra, con dovizia di particolari, uno dei tanti aspetti ancora inediti della Catanzaro d’altri tempi: una città a misura d’uomo, attiva e presente nella storia anche nei momenti di grande incertezza o di dolore quali possono essere gli anni di un conflitto bellico. Il tutto, raccontato dal figlio del protagonista con una scrittura alquanto semplice, ma sicuramente partecipata, dialogante e sensibile, protesa ad offrire una immagine verace del padre Raffaele, nel segno di una memoria che focalizza momenti e vicende che dalla Guerra 1915/18 proseguono fino alla sua morte”. E’ una storia di dedizione alla famiglia e alla Patria, di amore, di sacrifici, di piccole e grandi soddisfazioni e di altrettante amarezze, delusioni, paure…in un quadro di tenacia e di esperienze forti, mai estranee alla realtà e alla gioia del dare, di stringere rapporti di amicizia sincera. Il libro è anche storia catanzarese nel senso che l’agire del padre dell’autore, sia in guerra (sul Piave e altrove) che in seguito nella sua città, è stato di grande lealtà e generosità. L’omaggio alla figura di Raffaele Loprete ha rappresentato quindi un singolare e ricco compendio di piccole-grandi verità storiche, coinvolgenti e preziose anche a chi vive nelle altre regioni, perché nelle pagine del libro si possono trovare alcuni dei tanti “perché” che uniscono in un tutt’uno le genti del Sud e del Nord.


Leggi anche:

I fratelli Loprete: (da sinistra) Eugenio, Nicola, Nino, Franco, Pina

Stranieri, De Gaetano, Loprete, Santoro, Saccà

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