Antonio Di Pietro (IDV)
“Come se non bastasse l'idea di un nuovo disegno di legge per vietare le intercettazioni e garantire cosi ai delinquenti l'impunità, pur di salvare il presidente del Consiglio, il governo ci ha infilato dentro anche una norma per ammazzare la Rete che grida vendetta in tutto il mondo.
Una volta approvata la legge bavaglio, infatti, i gestori dei siti e dei blog saranno obbligati a rettificare qualsiasi dichiarazione, qualsiasi commento, qualsiasi affermazione se qualunque soggetto che si ritiene leso lo chieda. Non c'è bisogno di provare che l'affermazione di cui si chiede la rettifica è calunniosa o lesiva di qualcosa. Non c'è nemmeno bisogno di rivolgersi a un magistrato, figurarsi! Basta inviare una mail e, se la rettifica non arriva immediatamente, piovono multe da migliaia di euro. In questi anni Berlusconi ha scoperto che non gli bastano i Minzolini e i Feltri. Può controllare tutte le televisioni e condizionare i giornali, come è riuscito a fare sino a pochi mesi fa, fino a far rimuovere i direttori che non lo osannavano abbastanza. Ma se non controlla la Rete è fatica sprecata. Le verità che vorrebbe nascondere saltano fuori lo stesso, le notizie che vorrebbe far passare sotto silenzio arrivano ovunque e, se riesce a chiudere una trasmissione, quella viene trasmessa sul web e raduna ancora più telespettatori che in tv. Grazie al web ha perso tre referendum che aveva cercato di oscurare in tutti i modi. Inoltre grazie ad internet sono state raccolte, in un mese, oltre 500 mila firme per eliminare il porcellum, nonostante il silenzio delle tv. Berlusconi ha deciso di vendicarsi della Rete. Non potendola controllare, cerca di spengerla. La legge preparata dal suo governo di zelanti servitori non ha uguali nel mondo. È un insulto alla libertà e alla democrazia, è una misura fascista. La Rete si mobiliterà per impedire il suo oscuramento. Si mobiliterà ovunque anche l'Italia dei Valori e io spero che lo facciano tutte le forze democratiche di questo Paese. Bisogna che tutti stiano in guardia. Berlusconi è arrivato al capolinea, ma i suoi ultimi mesi saranno i peggiori e i più pericolosi. È già successo una volta, nel 1944-45”.
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