martedì 20 dicembre 2011

La poesia sposa l'UNICEF con Alessandra Peveraro

Serata di beneficenza a favore dei bambini del Corno d’Africa

CATANZARO - Serata di beneficenza a Varallo Sesia, con la presentazione del volume “Quando l’universo danza” di Alessandra Peveraro, pubblicato dalle Edizioni Ursini di Catanzaro.
All’incontro, tenutosi presso l’Istituto Alberghiero di Varallo e promosso dall’Unicef Valsesia per raccogliere fondi a favore dei bambini del Corno d’Africa, hanno infatti partecipato decine di persone che hanno condiviso con grande entusiasmo la finalità della serata.
Il volume di Peveraro è stato presentato dal preside dell’Istituto, Paolo Orsi, mentre Alberto Regis, Pervinca Bazzano e Walter Magnone, giornalista del “Corriere Valsesiano”, hanno letto alcuni brani. Il tutto sotto la regia attenta di Felicina Erbeia e di altri rappresentanti regionali Unicef.
Nata a Varallo Sesia il 20 settembre 1971, Alessandra Peveraro cresce a Quarona Sesia, paese rimastole profondamente nel cuore, per poi trasferirsi a Valduggia con la sua nuova famiglia. Deva Sureeli, questo il suo nome spirituale donatole da Anando Deva, incomincia a scrivere poesie sin da bambina, ma i primi riconoscimenti letterari arrivano per lei solo dopo che i suoi scritti vengono portati all’attenzione del pubblico ed ai membri della giuria del Premio di poesia “Alda Merini” realizzato dall’Accademia dei Bronzi di Catanzaro nel dicembre 2010. Ottiene poi una “Menzione d’Onore” alla terza edizione del premio “Vivarium” per la lirica “Il volo infinito” e l’inclusione nell’antologia “Se sbaglio mi corrigerete…”.
L’autrice scrive della sua terra, ma è ricorrente il filo conduttore con la Calabria, con la quale, per motivi sentimentali, sente ormai un forte legame di appartenenza.
Il suo percorso scritturale, è una danza continua, un navigare in mare aperto alla ricerca di un approdo, di un’ancora di salvezza, di un sorriso liberatorio. E la sua ricerca ha scovato nell’amore per la vita, nel sogno, nella bellezza della natura, nell’arida “terra arroventata di Calabria”, nel silenzio ciarliero, nella saggezza di un anziano, nella pergamena che raccoglie la storia (piccola o grande essa sia)… quell’armonia intima che le consente di accettare anche i momenti meno accattivanti e di stringere a sé certezze, malinconie, esperienze, emozioni… in attesa di aprire come per incanto la finestra del proprio io e di volare in libertà.
Il libro, la cui copertina è stata illustrata dal maestro Ermanno Zamboni, è l’essenza stessa del modus vivendi dell’autrice, del suo bisbigliare allegro o mordace, del suo essere, in una parola, una poetessa a tutto tondo anche perché, come lei stessa ha scritto, “le penne dei poeti / fremono nei loro ardori”, mandando in onda angoli della sua terra piemontese ed albe e tramonti di una lunga stagione d’incontri, di abitudini e di convinzioni; ovvero la danza della vita, la sua vita.

Alessandra Peveraro e Alessandro Orsi


Walter Magnone recita alcune poesie dal volume

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