venerdì 8 maggio 2009

FESTA DELLA MAMMA, SOSTEGNO ALL’AIRC

Toccante poesia di Vincenzo Ursini
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La Festa della Mamma, a partire dal 1957, anno in cui fu istituita da don Otello Migliosi, anche domenica prossima consentirà all’Airc di raccogliere i fondi destinati alla ricerca e alla prevenzione dei tumori femminili. In 3.000 piazze circa 20.000 volontari si attiveranno durante l’intera giornata e diventeranno un punto di riferimento per tutti coloro che vorranno sostenere tale obiettivo.
A Catanzaro le azalee saranno disponibili in Piazza Prefettura. In Calabria le “piazze rosa” saranno comunque tante. Tra le altre segnaliamo: Lamezia Terme (Corso Nicotera), noverato (Piazza Mazia Ausiliatrice), Crotone (Piazza Pitagora), Vibo Valentia (Lungomare Cristoforo Colombo e Piazza XXIV Maggio), Cosenza (Via Calabria). Reggio Calabria (Corso Garibaldi e Via Giuseppe De Nava), Paola (Piazza IV Novembre), Locri (Piazza dei Martiri), Rosario (Piazza Duomo), Rossano (Piazzale delle Province e Piazza
Steri), Castrovillari (Piazza Municipio), Scalea (Piazza Gregorio Caloprese e Via Fiume Lao), San Giovanni in Fiore (Piazza Cappuccini).
Le origini di questa festa sembrano essere legate alle antiche popolazioni politeiste che, nel periodo primaverile, celebravano le divinità femminili legate alla terra e alla sua ritrovata fertilità.
Il epoca moderna la festa è stata interpretata a seconda della regione o della nazione di riferimento. Tutte le tradizioni, anche le più antiche, hanno, comunque, messo al centro la figura della mamma e il suo ruolo all’interno della famiglia.
Un appuntamento importante, quindi, non solo dal punto di vista affettivo. L’acquisto di una azalea è un atto di amore verso la propria ma
mma, ma anche verso l’intero universo femminile al quale tutti, grandi e piccoli, devono certamente qualcosa.
Lo scopo dell’iniziativa ci offre l’opportunità di pubblicare una poesia di Vincenzo Ursini, Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che richiama, con grande partecipazione emotiva, il dramma delle mamme affette da tumore e il rapporto che queste hanno con i loro figli e i congiunti più prossimi.
Sono quindici versi, raggruppati sotto il titolo
“Scusami, mamma”, con i quali l’autore ricorda gli eterni interrogativi dell’uomo sul binomio vita-morte.
“Ti credevo eterna, ma così non eri! / M’ingannava la tua voglia di lottare, / più d’ogni altra contro la tempesta. / M’ingannavano i tuoi occhi chiari, / senza evidenti segni di sconfitta / e i tuoi sorrisi smisurati e veri. / …Di ferite ne avevi e pure tante, / ma più del male che portavi dentro / nessuna ti pungeva a dismisura. / E tu zittivi, nelle sere oblique, / convinta che l’amore per i figli / dovesse sopportare ogni calvario. /…Scusami, quindi, se ti voglio bene / ora che il tempo è incerto e s’avvicina / a grandi passi l’ora della sera.”.
“E’ vero! - scrive Enzo Lombardo. Spesso noi pensiamo che la mamma, forse per il senso di protezione e sicurezza che c’infonde, possa e debba vivere in eterno, anche perché, quasi sempre, sa celare i dolori che l’affliggono, magari – come dice Ursini – rassicurando, con lo sguardo limpido e con i sorrisi smisurati, il figlio che la guarda ansioso perché conosce il male che ne tormenta il corpo. Ecco perché, più in generale, le poesie sulla mamma, concrete o astratte, simboliche o realistiche, hanno rappresentato nei secoli una delle manifestazioni più caratterizzanti e significative della storia complessa dell’animo umano”.
“Sostenere la ricerca – aggiunge - è, perciò, importante per le prospettive incoraggianti che ormai offrono tutti gli Istituti oncologic
i italiani. Auguri, quindi, alle mamme che soffrono e auguri a quelle che potranno sentirsi più sicure negli anni che verranno, grazie anche al sostegno importante dell’Airc”.
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1 commento:

Gianna ha detto...

Grazie, anch'io ho preparato lo stesso post per domani.

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