venerdì 29 agosto 2008

Un sogno... per ricordare Nicola Silvi

Ieri, ricordando Nicola Silvi a quindici anni dalla sua scomparsa, Gessica Iannone, in un commento al post A cercar lumi… con Nicola Silvi, ci ha lasciato un “sogno” per ricordare il nostro comune amico e concittadino:
“Nicola Silvi non è stato dimenticato… ho sempre sognato, quando vado ancora a trovare le sue spoglie, un giorno di vedere una lapide con i suoi versi dedicati al Mio Piccolo Cimitero Stalettese. Sarebbe un segno di riconoscimento per lui, e un dono per tutti i nostri cari che lì riposano. Perchè le parole della sua poesia cantino al vento che soffia sulla collina che Nicola guardava dal suo terrazzo...”.
Cogliamo il senso profondo del “sogno” di Gessica e lo condividiamo pienamente. Dalle pagine di “Utopie Calabresi” lanciamo un appello all’Amministrazione Comunale di Stalettì che, ne siamo certi, saprà dare il giusto seguito ad una proposta, che interpreta degnamente i sentimenti di tanti nostri concittadini.
Grazie, Gessica.
DOMENICO CONDITO


Nel mio piccolo cimitero stalettese…
Nel mio piccolo cimitero stalettese
odo anc-ora soffiare il respiro
di Pan nelle siringhe dei pini.
Il Dio terragno m’accarezza i sensi
da scordare con nolente volontà.
Il mistero a me sussistente
è il Nomos della morte
risalente all’etimo della vita.

Sul mare migrano sepolcri
leggeri di vuoti volumi
immemori di immagini;
legato ad un filo sacro
m’arrampico come un funambolo
all’impossibile possibilità
d’una rimembranza consolante.

Il mio muto cimitero paesano
affonda nel liquido elemento
d’una primordiale opaca placenta.
Chi invidia il fragile uomo
sol perché sa essere nato alla morte?
Gli uccelli nell’aria nell’acqua
i fiori le lucertole nel sole
la gatta nell’ombra non sanno
il ritorno che fiacca
e fa sangue sudare
ad ogni figlio di Dio.

Nell’aria di miele sciama
l’argentea chioma d’ulivo
per secoli immemori
e qui contempla il silenzio
del vario respiro ed uguale del mare.
Tempus tacendi est.
Nella nostalgia del silenzio
il mio cimitero marino
sotto la luna folle
che brucia ogni senso insensato.

NICOLA SILVI

Nicola Silvi, La misura della vita, a cura di Giovanni Amodio, Schena Editore, Fasano (BR) 1995, p. 89-100.

"... Arrivederci, Nicola; verremo a trovarti nel piccolo cimitero che A Stalettì galleggia nell’aria / come un’ala di colomba / sull’azzurro Jonico. Anche se Il mito della morte / mai ha raccontato / la sua favola oscura, noi tuoi amici sappiamo che con te ora Stalettì non è solo più un punto della Calabria ma un punto sull’imperscrutabile Universo, da cui partire per la conoscenza “altra” del mondo “altro”.

ERALDO GARELLO

Eraldo Garello, Fuori misura, in Nicola Silvi, La misura della vita, a cura di Giovanni Amodio, Schena Editore, Fasano (BR) 1995, p. 21.

Orbiting a Red Dwarf StarFonte immagine: NASA

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