mercoledì 21 luglio 2010

Lamezia Terme. Contemporary Art 2010 - Amélie Waldberg con IMAGOPATIA (Barbie Turick. Des seines inanimés)


Per la prima volta in Italia - dopo un intenso periodo di attività ad Orléans e a Parigi - a Lamezia Terme nel flusso contemporaneo di IMAGOCRAZIA. Effetti collaterali a cura di Maria Rosaria Gallo è arrivato il momento dell'artista francese Amélie Waldberg con IMAGOPATIA (Barbie Turick. Des seins inanimés).
Con un passaggio intrigante che salta dalla scultura geologica di Brunivo Buttarelli alla fotografia digitale e psicoscopica di Amélie Waldberg, l'immagine perde l'aspetto terrestre e macrocosmico dell'dentità naturale dell'esistenza e indaga l'aspetto patetico e psicologico dell'identità culturale del soggetto umano.
IMAGOPATIA è la messa in scena di un pathos tipicamente ed esclusivamente umano. E' la rilevanza di quella sofferenza identitaria intimamente legata al conflitto tra l'essere e l'apparire; tra la percezione e l'espressione di sè e la percezione e il riconoscimento esterno da cui ogni essere umano dipende.Con grande maestria e sensibilità, Amélie Waldberg indaga l'importanza dell'immagine e della sua rappresentazione nella costituzione della personalità dei soggetti, rilevandone l'enorme potere e svelandone i subdoli meccanismi.
La fotografia di Amélie da vita ad un processo di analisi e decostruzione dei canoni estetici dominanti capaci di agire in modo profondo sulla psyche determinando l'aspetto più importante nella vita e nell'esistenza di ogni singolo: il rapporto con proprio corpo e - in cui la sessualità gioca un ruolo fondamentale - e il rapporto con gli altri.
Al centro dell'interesse di Amélie Waldberg c'è uno dei simboli e delle icone più importanti ed influenti dell'estetismo contemporaneo: Barbie.
Barbie Turick. Des seins (in)animés è un gioco di parole che richiama l'idea di morte - barbiturici - nella bellezza prodotta, perfetta e inanimata ("des seins inanimés": i seni senza anima e "dessins animés":cartoni animati) e allo stesso tempo evoca la possibilità di uccidere il modello omologante per dare vita ed espressione alle differenze.
La mostra espone il risultato di un processo creativo iniziato nel 2006 - e che procede inesorabile - con cui si scopre tutto il lavoro svolto dall'artista intorno alla celebre bambola che proprio nel 2009 ha compiuto i suoi 50 anni di età. Un lavoro partito dalla bambola e arrivato all'umano.
Amélie Waldberg ha scelto soggetti differenti per età, sesso e caratteristiche, li ha omologati corredandoli con i medesime elementi barbieschi (parrucca bionda, maschera di plastica, corpo seminudo) nell'ambito di una scena costante (un divano) e li ha fotografati facendone emergere tutte le differenze e la ricchezza, dimostrando che nessun tentativo di omologazione potrà mai annullare l'umano.
"Io mi sono soffermata su Barbie - dice Amélie Waldberg - poichè rappresenta una icona e un simbolo: quello di un estetismo allo stesso tempo ideale, perfetto e ... mostruoso, con le sue misure irreali. L'icona Barbie non è rivolta solo alle donne, anche se molte di loro sono racchiuse o si rinchiudono in questa immagine. Sempre più uomini si riducono a un ideale estetico" "Non sono femminista. Questo lavoro è solo l'espressione di una constatazione, un osservazione, un interrogativo. Una riflessione sul corpo femminile, le sue rappresentazioni, le sue immagini".
A sottolineare l'intrigo esistente tra virtualità e realtà, Amélie Waldberg arricchisce l'inaugurazione con una performance ispirata all'estetismo italiano e a ciò che la cultura calabrese evoca nell'immaginario collettivo nella modalità relazionale tra uomo e donna.


Barbie Turick n. 1

Barbie Turick n. 6

AMELIE WALDBERG - IMAGOPATIA (Barbie Turick. Des seines inanimés)Visibile fino al 14 agosto
Apertura martedì, mercoledì, giovedì
dalle ore 18.00 alle 20.00
Ingresso gratuito

Pramantha Arte contemporary art gallery
Via San Giovanni n. 1 - I° piano
Lamezia Terme (CZ)
3395928498 - arte@pramantha.com

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