domenica 9 maggio 2010

Elogio del "dileggio"

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“La forza dell’imbecillità: è inattaccabile e incrollabile”. Il consenso popolare a un regime palesemente corrotto, dispotico e incapace di perseguire il bene comune ne è l’espressione più tragica e avvilente. L’uso della ragione contro questa forma di oscuramento della coscienza e dell’intelligenza può risultare un’impresa inutilmente dispendiosa. Come tutte le perversioni individuali o collettive appartiene alla sfera dell’irrazionale, dell’inconoscibilità. Una sorta di cancro sociale che libererà tutta la sua potenza devastatrice prima di estinguersi per auto-consunzione, facendo scempio di memoria e identità, senso di appartenenza e solidarietà, fiducia nelle istituzioni e speranza nel futuro.
Resistere al rincoglionimento etico e civile è un’impresa “minoritaria”, certamente ardua, ma non impossibile. Esistono diverse strategie. Oggi ve ne propongo una. Contro l’omologazione di massa adottate la sottile arte del “dileggio”, della beffa o della derisione, provate cioè a prendere le distanze con sarcasmo irriverente e sprezzante da tutto ciò che ritenete contrario alla dignità della persona, all'etica pubblica, al senso dello Stato, alla civiltà. Gli “imbecilli” continueranno a rimanere tali, ma voi ve ne sentirete in qualche modo affrancati, capaci ancora di pensare e, soprattutto, liberi.
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Domenico Condito

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