lunedì 10 maggio 2010

Il ministro Bondi si prenda un lunghissimo periodo di riposo. Servirà a lui, farà bene al Paese.

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Leggo sull’Unità di oggi: “Sente la sua «onestà lordata» dalle rivelazioni dei giornali; usa l’aulico termine confidando nel tempo per «medicare le ferite inferte alla mia onorabilità» dalla stampa. È Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali, che dagli atti della Procura di Firenze che indaga sugli appalti del G8, risulta aver affidato la direzione dei lavori di restauro degli Uffizi a Riccardo Miccichè, tanto privo di competenze in materia d’arte, quanto ferrato in generi per coiffeur e piante medicinali, il cui fratello è sospettato di legami mafiosi. «Non ho nulla a che fare con le faccende e i faccendieri di cui si parla», si è difeso Bondi”.
A nostro avviso, sarebbe opportuno che il ministro Bondi, seguendo l’esempio del suo compagno di partito Scajola, si prendesse un lunghissimo periodo di riposo. Avrebbe così l’opportunità di dedicarsi a tempo pieno alla difesa dalle accuse, a suo dire infamanti, che avrebbero lordato la sua “onestà”. Come dire, la dignità personale val bene una poltrona, per quanto prestigiosa come quella del Ministro dei Beni Culturali. Non vorremmo, fra l’altro, che i gravosi impegni istituzionali del ministro, sommandosi a quelli della difesa della propria onorabilità, andassero a compromettere le sue condizioni di salute. La salute, si sa, è il bene più prezioso e lo stress, talvolta, può giocare brutti scherzi. Senza contare che un nuovo Ministro dei Beni Culturali, libero dal peso di accuse così devastanti, potrebbe adempiere alle sue funzioni con maggiore serenità e risultati più incoraggianti per le sorti della Cultura e dei Beni Culturali del nostro Paese.
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Domenico Condito

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