lunedì 17 maggio 2010

Museo Civico di Taverna - Galleria d'Arte Contemporanea: inaugurata mostra "I Portatori. Offerte non richieste" dello scultore Antonio Saladino

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Coinvolgente e sorprendente la mostra inaugurata ieri (15 maggio) alla Galleria d’Arte contemporanea del Museo civico di Taverna, che ha caratterizzato l’appuntamento europeo della Notte dei Musei 2010 di un'anima inequivocabilmente mediterranea, fruibile tutta l’estate fino al 30 settembre prossimo, dal titolo I Portatori. Offerte non richieste dello scultore Antonio Saladino, a cura di Maria Rosaria Gallo.
La mostra propone, in prologo, l'ultimo progetto dell'artista avviato nel 2007, con una scultura in cui il tradizionale e meticoloso lavoro del ceramista viene assorbito da una sensibilità indagatrice, capace di coniugare passato, presente e anticipazione in un groviglio in cui si innesta l’intimo rapporto dell’artista con la sua terra: la Calabria.
Ispirate alla pratica che sta a fondamento della relazionalità umana, il portare, le sculture di Antonio Saladino hanno a che fare con la magia del ritrovamento archeologico: oggetti nuovi rinvenuti in uno scavo dalle molteplici direzioni - interiore ed esteriore, verticale e orizzontale - in cui l’atto del ritrovamento - il prodursi dell’opera - accoglie qui ed ora le suggestioni, le memorie, le anime, le verità di cui l’opera si fa portatrice.
I reperti si esibiscono come ritrovati tesori niente affatto innocui, affioranti da uno scavo mentale e laborioso - evocato anche nell’allestimento - in cui terra, mare, memoria e psiche convergono in un unico e complesso substrato; mentre in un doppio e subdolo gioco di svelamento-rivelamento di doni e reperti, la mostra diventa un cantiere/offertorio - concretamente ricreato nella sala del museo - dove è materialmente evidente lo stato di lavori in corso, e in cui a primeggiare sono otto emblematici pezzi: Il Portatore di Magra Gracia, La Portatrice di onde, La Portatrice di nuvole, La Portatrice di foglie, Il Portatore di portatrice, La Portatrice di pane, Il Portatore di teste, Il Portatore di Niente.
Sculture che diventano personaggi narranti grazie ai diversi elementi che corredano la mostra e ne caratterizzano lo scenario, coinvolgendo il visitatore in un viaggio molteplice, che parte da lontano raccontando le affascinanti storie dei reperti, percepiti di volta in volta come naufraghi, migranti, popolo, portatori.Un racconto scandito dalle note incalzanti di “Traccia” del Banco del Mutuo Soccorso e dal ritmo ammaliante di “Marie noi ti amiamo” di Carmen Consoli e Franco Battiato, in un video racconto che abbatte le pareti del museo e rende testimoni e attori di un “ritrovamento” che invita ognuno alla ricerca del proprio spazio.
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1 commento:

Isabel Branco ha detto...

Domenico

Tenho andado um pouco afastada da Net e dos blogs mas não esqueço os amigos. Ainda há dias estive a ver as fotos que tirámos aqui na RTP e falei sobre ti a propósito da visita do Papa Bento XI a Lisboa, dada a forte ligação religiosa do teu blog entre as Lisboa e Italia.

Um beijinho,

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