lunedì 2 febbraio 2009

Presentazione di “CONTRODOLORE”, un libro di Nuccia Fratto Parrello edito da Ursini

Mercoledì 11 febbraio, ore 17.00, al Circolo Unione di Catanzaro.
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“Controdolore”: è il titolo del nuovo volume di Nuccia Fratto Parrello, edito da Ursini, la cui presentazione si terrà mercoledì 11 febbraio, con inizio alle ore 17,30, nei locali del Circolo Unione di Catanzaro.
All’incontro, promosso dalla Nuova Accademia dei Bronzi presieduta da Vincenzo Ursini e moderato dal preside G. Battista Scalise, interverranno Florida Cilurzo, Adele Fulciniti ed Emanuele Pegorari.
Concluderà i lavori don Bruno Nikonji, parroco della Parrocchia del Sacro Cuore (Save, Butare – Rwanda) e presidente dell’O.P.D.E. (Opera Umanitaria per la Protezione e lo Sviluppo dell’Infanzia in difficoltà) alla quale l’editore Ursini e l’autrice hanno devoluto tutti i proventi, consentendo la costruzione di tre case per famiglie di orfani e alcune opere di utilità sociale.
“Fin da subito - scrive Mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo di Catanzaro-Squillace - esprimiamo il nostro grazie all’autrice per questa sua nuova raccolta di liriche. “Controdolore”, rappresenta la maturazione della poetessa, della donna, della persona. Nuccia invita il lettore a incamminarsi insieme a lei, in un viaggio che porta ad un’isola felice, senza dolore, ove il cuore riposa e non ha età. Lei la conosce quest’isola, non perché vi è giunta, ma perché l’ha completata nella sua esperienza umana, l’ha esperita nelle vicende della sua vita quotidiana….E’ quello di Fratto Parrello – continua mons. Antonio Ciliberti – un viaggio fondato nella fede dell’uomo che ha il suo fondamento nel mistero del nostro essere in Dio e da Dio. E’ un viaggio che è continua ricerca del mistero nascosto e che si svela con amabile gradualità”.
“Controdolore” – afferma Vincenzo Parrello – si sostanzia di più motivi e spunti pregnanti, fra i quali alcuni prevalenti e ricorrenti al punto da costituire filo conduttore, oltre che elemento imprescindibile, di qualsivoglia analisi. La raccolta si divide in sezioni, ciascuna delle quali risulta ispirata a una tematica particolare, che tuttavia non ne esaurisce la ricchezza e neppure ne limita la varietà, alimentata dalla perenne consapevolezza che la vita, essendo fondamentalmente amore e dono, va considerata per ciò stesso interessante. Parole, quelle dell’autrice, che presuppongono un occhio maturo sull’esistenza umana, riguardata con il necessario distacco e, al tempo stesso, con il necessario attaccamento alle vicende quotidiane, ricche di luci ed ombre. Un modo di rapportarsi con gli altri, con la natura, con le cose, che rifugge interamente dall’idea di noia, considerata implicitamente alla stregua di pura mancanza di attenzione verso la realtà, di per sé sempre complessa o problematica, oltre ogni apparente e superficiale automatismo o sillogismo. La speranza e il sogno trovano comunque e sempre posto nei meandri di un giorno, oltre ogni nuvola, anche sotto forma di briciole di sole. Il concetto di dignità dell’uomo assurge ad elemento indefettibile di ciascuna poesia di Nuccia Fratto Parrello, convinta che la vita sia intrinsecamente degna di essere vissuta”.
Ma vi è anche un altro tipo di fede. Quella in Cristo, il compagno di strada di cui la poetessa porta il nome fin dal suo battesimo. E’ questa fede a fare da costante e, dunque, da cornice a tutta la raccolta. “Controdolore”, infatti, è soprattutto – e tale è destinata a rimanere – una preghiera nel senso più ortodosso ed autentico della parola, ricerca del divino di fronte al mistero di libero arbitrio umano ed allo “scandalo del male”, che tante discussioni ha alimentato ed alimenta tra i teologi.
Un altro punto sviluppato nel volume edito da Ursini è quello dell’innocenza dei bambini. Potremmo dire che è l’essenza stessa di “Controdolore”, essenza che ha portato Nuccia Fratto Parrello e l’editore Ursini a devolvere tutti i proventi ricavati dalla vendita del libro ad una associazione umanitaria che si occupa di bambini e famiglie disagiate del Rwanda.
Nata a Catanzaro dove tutt’ora vive, l’autrice ha insegnato per più di quarant’anni nelle scuole medie. La poesia è sempre stato il suo prevalente mezzo espressivo. Ha, infatti, pubblicato diversi volumi (Come gabbiani, Perché lui, Petali di magnolia, La lampada che ho dentro, Cercavo la tua anima) e curato alcune antologie.
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Copertina del libro "Controdolore"
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Don Bruno Nikonji con alcuni ragazzi delle sua parrocchia
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Una delle case costruite con i proventi del libro

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