venerdì 19 giugno 2009

Giornata Mondiale del Rifugiato

In piazza contro la barbarie di Stato.
di Domenico Condito

Domani, anche in Italia, si celebrerà la Giornata Mondiale del Rifugiato. Manifestazioni e iniziative si svolgeranno in diverse città italiane, nell’indifferenza generale della “maggioranza” dei cittadini di questo Paese. Difficilmente l’impero mediatico del presidente Berlusconi ne darà il giusto risalto. Giornali e televisioni sono impegnati a difendere il padrone di casa dalle accuse mosse alla sua vita privata, piuttosto che a dar voce ai frammenti residuali di civiltà ancora esistenti nella società italiana. E la teoria del complotto comunista, antica quanto efficace, convincerà la “maggioranza” devota e acritica degli italiani della bontà ineffabile del ridente Cavalier Giulivo. Un nuovo tributo di popolarità e prestigio, inimmaginabile in qualsiasi altro paese civile, glorificherà il Viril Condottiero dopo le note vicende dei “festini” e dei “voli di Stato” con cantastorie e graziose veline a carico. Ma questo appartiene alla fisiopatologia della democrazia italiana, attaccata da una potenza mediatica unica al mondo, concentrata nelle mani di un solo uomo e posta al servizio d’una soverchiante egemonia economica, politica, culturale e morale. Sì, anche culturale e morale, perché oggi è più facile che a orientare le coscienze degli italiani sia il “ciarpame” mediatico diffuso dall’Homo ridens attraverso i suoi potentissimi mezzi di condizionamento di massa, che non tutta la storia della letteratura italiana, l’attività educativa della scuola, o l’azione pastorale della stessa Conferenza Episcopale Italiana, spettatrice consapevole quanto inerte della deriva etica e civile che sta cambiando i connotati del Paese.
Una destrutturazione delle coscienze che favorisce senz’altro la svolta autoritaria in atto, che non pochi osservatori italiani e stranieri cominciano a definire “eversiva”. Il punto di forza di questo progetto sta nell’accordo strategico fra il ridente Cavalier Giulivo e il volgar Senatur Padano, alla cui politica xenofoba e disgregatrice dell’unità nazionale è stato svenduto l’onore e la dignità del nostro Paese.

Il “Pacchetto Sicurezza”, che il Parlamento italiano sta per approvare, ne è la sua rappresentazione più emblematica e significativa. Si tratta di uno dei provvedimenti legislativi più disumani e anti-evangelici dell’Italia repubblicana, paragonabile alla barbarie delle leggi razziali emanate dal regime fascista. I provvedimenti discriminatori verso gli immigrati, lesivi della loro dignità di esseri umani, segneranno un grave arretramento della civiltà del nostro Paese.
Fino ad oggi vigeva in Italia, un tempo faro di civiltà e umanità, il DIVIETO PER I MEDICI DI DENUNCIARE I CLANDESTINI che si rivolgono alle strutture sanitarie perché bisognosi di cure. Questa norma ispirata ad alti principi etici e deontologici sarà cancellata dalla maggioranza di destra oggi al Governo. Il Consiglio Nazionale della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri), guidato da Amedeo Bianco, già nei mesi scorsi aveva sottolineato il pericolo insito nella possibilità di denuncia, «che creerà percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate». Per questi motivi i medici e gli odontoiatri italiani avevano chiesto un'audizione urgente per spiegare e motivare nel dettaglio la propria contrarietà all'intervento. «Il Consiglio Nazionale – si leggeva nel documento – si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. E sollecita pertanto la Camera a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente».

Ma non è questa l’unica norma del “Pacchetto Sicurezza”, che ha suscitato, fra l’altro, il biasimo della Comunità internazionale. In un volantino, che sarà distribuito nelle manifestazioni in programma domani in Calabria, si legge quanto segue: «Il Parlamento sta per approvare il “Pacchetto Sicurezza”, una serie di provvedimenti discriminatori verso gli immigrati: l’ingresso ed il soggiorno irregolare diventeranno reato, chi è senza permesso di soggiorno rischierà la denuncia del medico curante, non potrà riconoscere un figlio, sposarsi, inviare i soldi ai familiari nei paesi di origine, sarà ostacolato il rinnovo del permesso di soggiorno, sarà più difficile ottenere la residenza, verrà limitato il ricongiungimento familiare, i minori che vanno a scuola potranno essere denunciati da presidi e professori. Tutto ciò cosa c’entra con la sicurezza? Ciò favorirà la criminalizzazione degli immigrati, richiederà ingenti fondi economici a soli scopi repressivi, provocherà l’esclusione sociale dei migranti, non sarà utile al contrasto della criminalità o al sentimento diffuso di insicurezza. Eppure stiamo parlando dei lavoratori stagionali che raccolgono le arance nella Piana di Gioia Tauro o delle badanti straniere costrette ad orari interminabili e salari da fame. Ma anche di quegli immigrati “regolari” che sostengono in maniera determinante le casse dell’Inps, rischiando però di non vedere mai la pensione, e che vivono con la paura del licenziamento e quindi della perdita del permesso di soggiorno. É questo il ricatto cui sono sottoposti i lavoratori stranieri ed è questa ricattabilità che ha generato, per la gioia degli sfruttatori, un arretramento dei diritti di tutti i lavoratori, immigrati e non: è la logica spietata di chi vuole braccia ma non persone e che peggiora le condizioni e i livelli di garanzia dei lavoratori. Di fronte ad una crisi che coinvolge tutti indiscriminatamente, è necessario non accanirsi contro i più deboli ma, al contrario, battersi per garantire a tutti i diritti primari ed universali. Razzismo ed insicurezza servono solo a distrarci dalle vere emergenze sociali».

Qualcuno si chiede come sia potuto accadere tutto ciò in un Paese a maggioranza cattolica. Al contrario, credo che la presunta prevalenza dei cattolici in Italia non vada oltre l’adesione formale alle istituzioni ecclesiastiche. E’ evidente a tutti che il dato statistico non è affatto sostenuto da una forte e coerente azione dei cattolici italiani nella società civile, a parte qualche splendida quanto rara eccezione. Troppo alta è la collusione con le mollezze e le lusinghe del potere, mentre i cattolici dovrebbero essere “pietra di scandalo”, “presenza profetica” nel segno della speranza del Vangelo. Scriveva Léon Bloy, per intenderci, che «Il denaro serve alla Gloria di Dio, sappiatelo, e la Gloria di Dio è nei poveri. Ogni altro suo uso è prostituzione e idolatria. Ma soprattutto è un furto». Nell’Italia dei festini di Stato quale spazio d’ascolto possono avere queste parole? La verità è che in questo Paese è il "berlusconismo", inteso come sistema di disvalori, a prevalere sul cattolicesimo nella pratica della vita individuale e sociale. E finirà per svuotare ulteriormente le chiese dopo aver fatto scempio della coscienza cattolica degli italiani. Ciò che non è riuscito al comunismo reale nei Paesi dell'Est europeo, sarà portato a compimento in Italia dal "berlusconismo", al quale questo Paese sta svendendo la propria anima. Si tratta del più potente fenomeno anti-cattolico prodotto in Italia negli ultimi cento anni. Nei giorni scorsi, un politico di rilievo nazionale affermava che “c’è da vergognarsi di essere cattolici in questo Paese”. E’ ancor più vero che a vergognarsi dovrebbero essere tutti gli italiani che conservano ancora un barlume di umanità e un frammento di coscienza etica e civile.

3 commenti:

Naza Bispo ha detto...

Estou conhecendo seu blog, e estou achando muito interessante e necessário,apesar de ser doloroso ver certas imagens de tanto sofrimento...
Então fico pensando como que se pode viver,achando que está tudo bem...fica dificil,mesmo com o mínimo de sensibilidade,o ser humano fechar os olhos,é impossivél....

PARABÉNS...PELO SEU BLOG....

Domenico Condito ha detto...

Olá Naza

Seja bem-vinda no “Utopie calabresi”!
Muito obrigado pela vista.
Agradeço-lhe também comovidamente o comentário cheio de sensibilidade, que muito aprecei.
Visitei o seu blog “Nossos Passos Insisíveis...”- http://nazabispo.blogspot.com/ , e gostei muito do que li e vi. Sempre voltarei.

Abraço

Naza Bispo ha detto...

Olá...Domenico...

Obrigada, pelas palavras que escreveu no meu blog,sou uma iniciante na escrita e sonhadora,eu também sempre voltarei, e visitarei seu blog...

abraço.

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