lunedì 17 maggio 2010

Bossi esulta. Si svolge stasera l'ultima Commissione sui decreti attuativi del federalismo fiscale

Il Sud è stato immolato alla devolution del volgar Senatur padano, con la complicità della classe politica meridionale di centrodestra: siamo stati svenduti per un "piatto di lenticchie".
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“La storia italiana come conflitto fra la prepotenza del «popolo grasso» e la plebe. L’Italia meridionale ha più di ogni altra soggiaciuto a questo e s’è formata su questo. Nel nord e nel centro esiste ancora una scintilla di lotta; ma quaggiù è spenta”.
Quanto risuonano drammaticamente attuali queste parole di Corrado Alvaro, ora che il Governo sta per varare il federalismo fiscale imposto dalla Lega Nord contro il Sud. Sì, perché il federalismo del partito di Bossi, Salvini, Calderoli e Borghezio sarà tutt’altro che equo e solidale. Per il Mezzogiorno saranno lacrime e sangue. Ma è incomprensibile che ciò possa accadere con i voti del Sud e la complicità della classe politica meridionale, più attenta a salvaguardare la propria “rendita” di potere che non a contrattare con la Lega e il Governo condizioni minimante dignitose per la gente del Sud. In questo senso, i politici meridionali di centro-destra, di cui maggiori sono le responsabilità, hanno fatto un “uso criminoso” del consenso ricevuto dai cittadini, aderendo acriticamente e supinamente al progetto leghista. Ci hanno svenduto per un "piatto di lenticchie", immolando il nostro futuro e la nostra dignità alla devolution del volgar Senatur padano. D’altronde, la forza del governo di centro-destra sta proprio nel patto scellerato stretto tra Bossi e Berlusconi: le leggi ad personam in cambio del federalismo. E quanti fra i politici meridionali di centro-destra hanno la capacità, la forza e la volontà anche solo di interloquire con il magnate di Segrate, mettendo a rischio poltrone, rendite, privilegi e potere?
Il Senatur canta già vittoria. Si svolge stasera, proprio alla presenza di Bossi, l'ultima Commissione sui decreti attuativi del federalismo. ''Per il federalismo siamo al dunque”, ha affermato il ministro delle Riforme. Si tratta del via libera finale del federalismo fiscale, ed è proprio il Senatur a ribadirlo con forza: ''Ci siamo: una volta che la Commissione dà il parere positivo e il Consiglio dei ministri dà il suo via libera, ormai sicuro, la mattina dopo il federalismo è sulla Gazzetta Ufficiale''. Il capo della Lega Nord ha poi affermato che sarà messa così “un'assicurazione sulla vita al federalismo fiscale'', che è solo il primo passo verso un più ampio smembramento dell’unità nazionale. ''Prima ci lasciano portare a casa il federalismo fiscale e poi da cosa nasce cosa: non si può avere subito il mille per mille, ma il primo passo è pronto e maturo'', conclude il leader leghista che ha in mano il Governo e il futuro, non solo politico, di Berlusconi.
Ma, all’indomani del varo del federalismo fiscale, al contrario di Bossi, quale esponente meridionale del centro-destra potrà esultare senza sentirsi profondamente vile e traditore?
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Domenico Condito

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se così sarà si porteranno sulle spalle una bella responsabilità.
Ai posteri il diritto di fare la pipì sulle loro tombe.
Necrosi.

Anonimo ha detto...

io sono del sud e come tale mi chiedo sempre ma perchè ancora una volta dobbiamo fare la figura dei pezzenti che pretendono i soldi degli altri per campare
insomma cerchiamo una volta tanto di cercare di farcela da soli
al nord sono più ricchi ?
il merito è loro
al sud siamo più poveri ?
la colpa è nostra
e lasciamo perdere le solite accuse ai savoia ed all'unità d'italia che lasciano il tempo che trovano
perchè l'unità d'italia l'hanno fatta i savoia che venivano dalla francia e non i borboni che già erano re ?
perchè il meridione era meridione in tutto e per tutto fin da allora
e da allora non è cambiato niente noi sempre a piangerci addosso e a cercare la carità
basta se ce la faremo bene se no peggio per noi

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