giovedì 8 luglio 2010

Aloysius Lilius e il calendario perfetto - Il “misterioso fenomeno del tempo” tra scienza e astri nel XVII secolo

In occasione del V centenario della nascita dell’astronomo calabrese ideatore della riforma del calendario gregoriano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha ideato e promosso un fitto calendario di manifestazioni.
di Anna Giuliano (*)
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Forse non tutti ancora sanno, nel nostro Paese, chi sia Aloysius Lilius, un nome che invece è celebre e celebrato in tutto il mondo.Aloysius Lilius è uno scienziato italiano, ideatore della riforma del calendario gregoriano, di fatto l’uomo che ha donato all’umanità il calendario perfetto, quello che dal 1582 scandisce gli anni, i mesi e i giorni di tutti noi, nelle piccole vicende del privato come nelle grandi vicende della Storia.
Una storia, quella di Aloysius Lilius, per larghi tratti ancora poco nota, che nasce in una frazione della Calabria, l’antica Ipsicron, oggi Cirò, n
el crotonese, e si perde nei rivoli di poche indicazioni giunteci dal passato, per la ricostruzione delle quali si sono cimentati e tuttora si cimentano appassionati e studiosi della storia patria, sebbene senza poter ancora inquadrare completamente un personaggio che, nell’eccellenza della sua genialità, è passato in silenzio tra le vicende della sua terra . Un genio, quello di Lilius, di grandezza assoluta.
Fu infatti grazie agli studi di questo medico, matematico e astronomo del ‘500 che fu possibile ripristinare la data dell’equinozio di primavera legato al computo della Pasqua cristiana, “invenzione” non piccola, se si pensa che Lilio ricondusse l’equinozio al 21 marzo e non all’11 dello stesso mese, come cadeva ormai al tempo di Gregorio XIII a seguito di uno “sfasamento” del Calendario Giuliano, accumulatosi nel tempo. Una riforma quella del calendario promossa da Lilius, che venne presentata solo dopo la morte dello scienziato, dal medico Antonio Lilio, fratello di Aloysius, al Pontefice Gregorio XIII.La riforma ebbe una tale importanza che il Papa la volle rappresentata, con straordinario realismo, addirittura sulla propria tomba in Vaticano, dove appare la scena con la consegna del Compendio alla Chiesa di Roma, che il pontefice accoglie a braccia aperte, a simboleggiare l’ecumenismo della scoperta.
Alla consegna parteciparono i massimi scienziati dell’epoca riuniti in Commissione: il cardinale Guglielmo Sirleto di Guardavalle (che la presiedeva); il vescovo Vincenzo Lauro; l’astronomo Giuseppe Moletti; il patriarca di Antiochia Ignazio Nehemy; il canonico e giurista francese Serafino Olivier; l’interprete e studioso di lingue orientali Leonardo Abel di Malta; il domenicano Pietro Ignazio Danti di Perugia; il teologo spagnolo Pietro Chacòn; il matematico Giovan Battista Gabio e il gesuita tedesco Cristoforo Clavio che si adoperò in tutti i modi per l’accoglimento della riforma anche nei Paesi protestanti.
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Roma, San Pietro in Vaticano
Particolare della tomba di Gregorio XIII
con Antonio Lilio che consegna il Compendium
al Papa alla presenza della Commissione Pontificia.
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In che modo Lilio sia pervenuto a un valore di 365,2225 giorni, rimane per tutti un mistero, come ha dichiarato anche lo studioso americano di scienze astronomiche Gordon Moyer.
Analogo parere è stato espresso dallo scienziat
o Antonino Zichichi, che più volte ha sottolineato come Lilius sia giunto al calendario perfetto, ricercato nella storia da tutti i popoli del mondo, prima ancora della nascita della “scienza”, che avvenne con Galileo Galilei, e, fatto ancor più straordinario, prima che fosse noto il terzo movimento della terra, quello sull’asse terrestre.
E’ sulla base di queste rilevanti premesse storiche e culturali che è nata l’idea di rivalutare la figura di Lilius in Italia e nel mondo. L’incipit è stato dato dallo stesso prof. Zichichi il quale ha più volte ribadito che “se Lilius fosse stato un inglese, un tedesco o se fosse stata una persona non italiana a scoprire il calendario perfetto oggi lo saprebbero tutti, invece nessuno sa che e' stato un italiano'' .
La volontà di celebrare l’italianità del genius di Aloysius Lilius è stata quindi recepita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nella persona del coordinatore scientifico degli eventi, la dott.ssa Gabriella Cetorelli Schivo che ha ideato, progettato e avviato, con un team di funzionari e tecnici del Ministero, un vasto calendario di manifestazioni che abbraccia il triennio 2010-2012, partendo proprio dalla data del V centenario della nascita dell’astronomo umanista.
Le iniziative hanno preso l’avvio nel marzo del 2010 quando, nel corso di una affollata conferenza stampa a Cirò, alla presenza del sindaco di Cirò e del prof. Egidio Mezzi , uno dei più importanti studiosi della figura di Lilio, la stessa dott.ssa Cetorelli ha presentato ufficialmente il programma liliano.
E’ seguita, nell’aprile del 2010, presso il Palazzo dei Musei di Cirò, l’inaugurazione della mostra curata dalla Biblioteca Universitaria Statale di Cosenza “L’ingegno umano nella Magna Graecia: la lingua, la medicina, la filosofia, il cielo” realizzata per onorare le radici culturali magno greche da cui presero l’avvio gli studi di Lilio.
In onore della preparazione medica dell’astronomo cirotano sono stati esposti documenti originali sulle prime campagne di scavo nella Sibaritide e nella Crotoniatide: attraverso lo studio delle laminette orfiche è stato possibile, per il visitatore, avvicinarsi alla riscoperta della storia e dell’evoluzione della scuola medica pitagorica, ispirata ai misteri eleusini. La volta celeste poi, più di ogni altra realtà, rappresentava il nucleo del mondo, la postazione preferita per la lettura dei destini dell’umanità o per “affacciarsi” agli imperscrutabili misteri dell’universo, come fece Lilius.
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Laminetta orfica in oro - IV sec. a.C.
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Le manifestazioni liliane sono poi proseguite, il 18 giugno 2010, a ridosso del solstizio d’estate, con la Lectio Magistralis del Prof. Antonino Zichichi sul tema “Il calendario perfetto di Aloysius Lilius”. Nella conferenza è stata analizzata la storia del tempo e del calendario presso i popoli dell’antichità; Zichichi ha quindi ribadito come proprio nella concezione mistica il “Tempo” abbia potuto produrre il più preciso calendario di tutte le epoche, attraverso la mirabile intuizione di Lilius. Una sfida per il futuro della Calabria è stata poi formalmente lanciata, dallo stesso professor Zichichi, con la proposta della istituzione di una giornata mondiale del calendario liliano.
Sono pervenuti alla manifestazione messaggi di augurio dal Ministro della Cultura Sandro Bondi, dal Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, dal Ministro degli Esteri Franco Frattini, dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, dai direttori generali del MiBAC, Maurizio Fallace, Antonia P. Recchia, Mario Resca e Francesco Prosperetti, che ha presenziato all’ evento, dal Sottosegretario all’ Interno, Francesco Nitto Palma, che nel 2008 inaugurò personalmente a Cirò il Museo Archeologico e Polo Culturale, primo edificio italiano sottratto alle consorterie criminali e destinato a luogo della cultura utilizzando, con processo virtuoso, i fondi strutturali europei.
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Cirò - Antonino Zichichi nel corso della Lectio Magistralis
sul calendario perfetto di Aloysius Lilius
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Nel corso della stessa giornata, alla presenza di autorità istituzionali della Regione, gli eventi sono proseguiti con l’inaugurazione della mostra didattica multimediale “Visioni celesti: Aloysius Lilius e la scienza degli astri”, presso il Palazzo Zito di Cirò. L’esposizione ha riproposto pressoché integralmente, seppure in spazi ridotti, la mostra “Visioni celesti: scienza e letture degli astri a Roma” progettata dal dott. Osvaldo Avallone e presentata nel 2009 presso la Biblioteca Nazionale Centrale della Capitale. La mostra di Cirò è stata curata da funzionari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno di maestranze locali, e si propone il fine di presentare un percorso “didattico” volto alla conoscenza della figura dell’astronomo Lilio, destinato, in primo luogo, alle giovani generazioni del territorio.
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Cirò - Antonino Zichichi visita la mostra a Palazzo Zito
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L’evento di maggiore rilevanza per la cittadina di Cirò e per la riscoperta della sua storia è stata, tuttavia, la presentazione del Compendium Novae Rationis Restituendi Kalendarium di Aloysius Lilius presso il Museo Archeologico e Polo Culturale di Cirò, nella versione originale del 1577, tanto più importante poiché si tratta dell’edizione che reca a margine le postille autografe dell’astronomo Clavius, ove il matematico tedesco attribuisce a Lilius la paternità della riforma gregoriana.
L’opera, rivolta ai “peritis mathematicis” non recava infatti alcuna indicazione dell’autore: furono la rettitudine morale e il rigore scientifico del gesuita Cristoforo Clavio, illustre erudito del Collegio Romano, ad attribuirne la paternità allo scienziato cirotano, riconoscendogli il merito della riforma voluta dalla Commissione Pontificia di Gregorio XIII.
La preziosità dell’opera, unita ad altri rari manoscritti della cultura astronomica del ‘600 provenienti dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nel rappresentare un “ritorno concettuale” ai luoghi di origine di Lilius, ha consentito al MiBAC di realizzare “un’ eccezionale operazione di valorizzazione e promozione delle eccellenze culturali italiane”.
Le manifestazioni per celebrare il V centenario della nascita di Luigi Lilio, però, non terminano qui. E’ stato infatti bandito nel mese di maggio il primo concorso nazionale di fotografia astronomica, “Il cielo e le stelle di Aloysius Lilius”, su progetto di Gabriella Cetorelli Schivo e di Alfredo Corrao.
Il concorso, che sta riscuotendo notevole successo tra i numerosi appassionati di astronomia e di fotografia sia in Italia che all’estero, è diviso in due sessioni destinate a fotografi dilettanti e a professionisti. Le foto, selezionate da una attenta giuria di tecnici, saranno esposte in due mostre presso il Palazzo dei Musei di Cirò.
Le premiazioni avverranno nella stessa Cirò il 18 luglio e il 10 agosto 2010, durante la “notte delle stelle”.
Il 28 luglio 2010, sempre a Cirò è prevista la presentazione del volume di Egidio Mezzi e Francesco Vizza “Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico di Cirò”, volto a far luce sulla figura di Aloisio Lilio attraverso un rigoroso studio delle fonti storiche e documentarie, realizzato in collaborazione con lo studioso Giuseppe De Fine.
Dopo l‘estate sono previste altre manifestazioni a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In autunno presso il Palazzo Zito di Cirò sarà inaugurata la “Biblioteca Aloysius Lilius”, creata con volumi e apparati forniti dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Cosenza nella persona della direttrice Elvira Graziani. Le celebrazioni si sposteranno quindi dalla Calabria alla Capitale.
In particolare a dicembre, nell’appressarsi del solstizio di’inverno, a chiusura degli eventi del 2010 sarà realizzato un convegno internazionale sulla figura di Aloysius Lilius e sulle scienze matematiche e astronomiche nell’età della Controriforma, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
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La dott.ssa Cetorelli Schivo (al centro della foto) e il prof. Zichichi
in un momento dell’inaugurazione della mostra sul
Compendio di Aloysius Lilius presso il Museo Archeologico di Cirò,
alla presenza della direttrice del Museo dott.ssa Aisa.
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(*) - per Data News
Il Notiziario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Luglio 2010

4 commenti:

Tétis ha detto...

Amigo Domenico

Uma bela e justíssima homenagem, esta que aqui fazes, a um génio "calabrés" a quem toda a humanidade tanto deve.

Penso que nunca serão demais todas as iniciativas que vão ter lugar e que aqui relatas, bem como outras que deveriam ocorrer não só na Itália como em todo o mundo para homenagear e dar a conhecer homens da envergadura de Aloysius Lilius.

Não posso deixar de aqui destacar uma citação do Prof. Zichichi que "tão bem entendo..." e que, penso, talvez se prenda com o “karma” dos povos latinos!...

"se Lilius fosse stato un inglese, un tedesco o se fosse stata una persona non italiana a scoprire il calendario perfetto oggi lo saprebbero tutti, invece nessuno sa che e' stato un italiano"

Espero que estejas melhor e que em breve possas vir visitar ”o nosso” Portugal.

Beijinhos para ti e Laura.

Domenico Condito ha detto...

Amiga Tétis

Sempre fico feliz com a tua visita! Muito obrigado!
Os teus comentários sempre são muito especais, cheios de atenção, amizade e grande sensibilidade cultural…
Agradeço muito o teu interesse e amor pela Itália e Calábria.
Eu e a Laura queriamos voltar a Portugal, mas agora não é possível… Mas tu sabes o quanto nós temos saudade de ti e do teu país!

Estejas certa que voltaremos logo que nos for possível!

Beijinhos

Anonimo ha detto...

Mi dispiace constatate che l'articolo porta diversi errori:
ho visitato la mostra a Cirò e ho potuto vedere dal "vivo" il compendum, purtroppo quello esposto non ha le note postillate da Clavio, ma è un'altra versione.
Facendo una ricerca su internet ho riscontrato che quello citato è in mostra a Roma nella mostra "Visioni celesti" presso la Biblioteca nazionale centrale.

le mostre realizzate ha Ciro non sono non sono come citato nell'articolo "lo spostamento della mostra di Roma" ma solo una piccolissima parte e in riproduzione.
Grazie e scusate della precisazione

Luigi Lilio

Anna Giuliano ha detto...

Purtroppo chi scrive parla di errori, che sono solo i suoi.

Infatti il Compendium di Aloysius Lilius, nella versione originale del 1577 è conservato in una teca blindata presso il Museo Archeologico di Cirò, che non può essere aperta dal pubblico, dato l'immenso valore del volume, e quindi ci si chiede come si possono dare informazioni su fatti che non si conoscono e come si può affermare che nel volume non vi siano le postille del Clavius, senza averle potute vedere...

Che la mostra di Cirò su Aloysius Lilius e le visioni celesti, poi, sia una derivazione di quella di Roma " Visioni Celesti a Roma" creata su progetto del Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma del MiBAC Dott. Osvaldo Avallone e presentata nella medesima sede nel 2009 non è un segreto per nessuno, e lo si evince anche dallo stesso titolo della mostra, tanto che alcune maestranze di Cirò hanno visitato più volte la mostra di Roma per un suo riadattamento alle sale del palazzo Zito.

Tanto è stato fatto, e nulla più.

Spiace costatare che si vogliono dare infomazioni senza averne. Forse il qualcuno, che con scarsa modestia si firma Luigi Lilio, farebbe meglio ad uscire dall'anonimato, e a guardare un pò meno... le stelle."

Anna Giuliano- Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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