LAMEZIA TERME - Dopo “Sant’Eufemia, vita breve di un comune” (1993) e “Joppolo e il suo circondario” (1997), Caterina Pagano, lametina, propone in questi giorni, per i tipi della casa editrice Ursini di Catanzaro, il volume “Podestà del ventennio fascista nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia”.
Già Archivista di Stato, Direttore Coordinatore, l’autrice ha collaborato a diversi convegni nazionali e internazionali organizzati dal Ministero per i beni e le Attività Culturali e alla stesura di tre volumi su Cropani.
“Questo nuovo volume che la casa editrice Ursini ha inserito nella sua più qualificata collana, - spiega Pagano - è nato dall’esigenza di colmare delle lacune nell’ambito della storiografia locale. La ricerca è relativa alla ex provincia di Catanzaro e, quindi, ai 154 Comuni che ne facevano parte (comprese le attuali province di Vibo Valentia e Crotone, all’epoca semplici Comuni) senza alcuna comparazione con altre realtà provinciali della Regione, data la particolare morfologia e la varietà delle condizioni della zona esaminata con le peculiarità geo - sociali che inconfondibilmente la distinguono”.
In quegli anni, molti notabili, seppure non animati da alcuna fede fascista, finirono per aderire al PNF, spesso anche con finalità estranee alle ideologie del partito.
“Nei piccoli centri - sottolinea Caterina Pagano - si era creato il partito del tale o del tal dei tali, e le lotte per il potere anziché attenuarsi degeneravano tra la famiglia che ambiva a dominare e quella dominante, con un alternarsi costante di denunce”.
Le cose non cambiarono nemmeno dopo il 1943, con la mutata situazione politica nazionale. Alla guida di molte amministrazioni comunali furono, infatti, confermati molti di coloro i quali già detenevano il potere, cosa che contrastava palesemente con le nuove norme per la scelta e l’individuazione della classe dirigente post-fascista.
Già Archivista di Stato, Direttore Coordinatore, l’autrice ha collaborato a diversi convegni nazionali e internazionali organizzati dal Ministero per i beni e le Attività Culturali e alla stesura di tre volumi su Cropani.
“Questo nuovo volume che la casa editrice Ursini ha inserito nella sua più qualificata collana, - spiega Pagano - è nato dall’esigenza di colmare delle lacune nell’ambito della storiografia locale. La ricerca è relativa alla ex provincia di Catanzaro e, quindi, ai 154 Comuni che ne facevano parte (comprese le attuali province di Vibo Valentia e Crotone, all’epoca semplici Comuni) senza alcuna comparazione con altre realtà provinciali della Regione, data la particolare morfologia e la varietà delle condizioni della zona esaminata con le peculiarità geo - sociali che inconfondibilmente la distinguono”.
In quegli anni, molti notabili, seppure non animati da alcuna fede fascista, finirono per aderire al PNF, spesso anche con finalità estranee alle ideologie del partito.
“Nei piccoli centri - sottolinea Caterina Pagano - si era creato il partito del tale o del tal dei tali, e le lotte per il potere anziché attenuarsi degeneravano tra la famiglia che ambiva a dominare e quella dominante, con un alternarsi costante di denunce”.
Le cose non cambiarono nemmeno dopo il 1943, con la mutata situazione politica nazionale. Alla guida di molte amministrazioni comunali furono, infatti, confermati molti di coloro i quali già detenevano il potere, cosa che contrastava palesemente con le nuove norme per la scelta e l’individuazione della classe dirigente post-fascista.
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