mercoledì 24 settembre 2008

UNIVERSITA' DELLA CALABRIA: COMITATO LOTTA CONTRO DECRETO GELMINI

RENDE (Cs), 24 set - Un Comitato di Lotta della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'UniCal contro il Decreto Gelmini ha convocato per domani, 25 settembre, un'assemblea aperta a studenti e docenti di tutte le Facoltà dell'Università della Calabria. Le obiezioni al decreto Gelmini si sono concentrate su alcuni punti in particolare: la possibilità che le università pubbliche si trasformino in fondazioni di diritto privato è un attacco violentissimo all'idea che l'alta formazione debba essere governata dallo stato nazionale e pone il sistema universitario in condizione di subalternità nei confronti del mercato; la limitazione del turnover al 20% delle unità di personale provocherà la scomparsa di molti saperi specialistici, di cui la tradizione culturale italiana è depositaria a livello internazionale e la penalizzazione delle giovani generazioni di studiosi; il taglio nel prossimo triennio di circa 500 milioni di euro dal fondo di finanziamento ordinario, già largamente insufficiente, renderà impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica in una situazione di già grave degrado delle condizioni di produzione della ricerca e di espletamento della didattica. La Facoltà di Lettere dell'Università della Calabria si legge nel documento del Comitato di Lotta, è convocata in assemblea per domani, giovedì, 25 settembre, alle ore 9,30, nell' aula Filol.8, cubo 28 B, aperta a docenti e studenti delle altre Facoltà, per discutere il Decreto Gelmini e decidere le forme di lotta piu' opportune per contrastare le misure in esso contenute.

Scorcio panoramico del Campus universitario
Sistema Bibliotecario d'Ateneo 
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra positivo il fatto che le proteste animino le università di gran parte d'Italia.

ciao
angela

Anonimo ha detto...

Mi sembra la storia piu vecchia del mondo:una riforma ,che tra meno di 24 ore sara sicuramente approvata al Senato,che suscita sdegno nell'opinione pubblica del Paese e che comunque verra trasformata in legge.Volente o nolente sara legge.
Adesso io mi chiedo:ma il popolo, qui in questa Italia dei miei stivali per l'appunto, conta qualcosa o no?
E che diamine allora facciamo i paragoni con l'America?
Li il popolo ha una rilevanza di primo piano:se il popolo nn vuole,la legge nn si fa (esempio tipo).
Se sento ancora una volta Berlusconi dire che ci stiamo avvicinando al modello americano,veramente stavolta mi girano e lo convoco a Carramba ke sorpresa per sputargli in faccia!
Siamo,rispetto al resto dell'Europa,un paese che spende 31,9 miliardi di dollari in armamenti,inutili,tagliando un po qua e un po la,proclamando la pace,promuovendo l'educazione.
E per la ricerca quanto spende lo Stato?Quanto?Boh...sicuro è che spendono piu per accopparci che per promuovere quei diritti fantasma che tanto ci hanno decantato.
E' educazione questa?Si,in qualche modo si.
Lo Stato molto sottilmente ci sta dicendo:Ragazzi tranquilli,intanto studiate come dico io, imparate teoricamente sempre quello che dico io, spendete in quello che io vi propongo tenendo bene a mente quando sperimentate altrove quello su cui si spenderà:se funziona,al massimo,io stato italiano ne compro il brevetto...e voi investitori ed associazioni...finanziate nel frattempo!
La nostra giustizia è prodiga di carote e avara di bastoni.Anche Gelmini coltiva carote e pare che l'istruzione abbia ultimamente osato fare la pipì nell'orto. Alla "sua" giustizia il bastone contro migliaia di studenti non è mancato.
Disgustata!

AnnA

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