RENDE (Cs), 24 set - Un Comitato di Lotta della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'UniCal contro il Decreto Gelmini ha convocato per domani, 25 settembre, un'assemblea aperta a studenti e docenti di tutte le Facoltà dell'Università della Calabria. Le obiezioni al decreto Gelmini si sono concentrate su alcuni punti in particolare: la possibilità che le università pubbliche si trasformino in fondazioni di diritto privato è un attacco violentissimo all'idea che l'alta formazione debba essere governata dallo stato nazionale e pone il sistema universitario in condizione di subalternità nei confronti del mercato; la limitazione del turnover al 20% delle unità di personale provocherà la scomparsa di molti saperi specialistici, di cui la tradizione culturale italiana è depositaria a livello internazionale e la penalizzazione delle giovani generazioni di studiosi; il taglio nel prossimo triennio di circa 500 milioni di euro dal fondo di finanziamento ordinario, già largamente insufficiente, renderà impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica in una situazione di già grave degrado delle condizioni di produzione della ricerca e di espletamento della didattica. La Facoltà di Lettere dell'Università della Calabria si legge nel documento del Comitato di Lotta, è convocata in assemblea per domani, giovedì, 25 settembre, alle ore 9,30, nell' aula Filol.8, cubo 28 B, aperta a docenti e studenti delle altre Facoltà, per discutere il Decreto Gelmini e decidere le forme di lotta piu' opportune per contrastare le misure in esso contenute.
Scorcio panoramico del Campus universitario
2 commenti:
Mi sembra positivo il fatto che le proteste animino le università di gran parte d'Italia.
ciao
angela
Mi sembra la storia piu vecchia del mondo:una riforma ,che tra meno di 24 ore sara sicuramente approvata al Senato,che suscita sdegno nell'opinione pubblica del Paese e che comunque verra trasformata in legge.Volente o nolente sara legge.
Adesso io mi chiedo:ma il popolo, qui in questa Italia dei miei stivali per l'appunto, conta qualcosa o no?
E che diamine allora facciamo i paragoni con l'America?
Li il popolo ha una rilevanza di primo piano:se il popolo nn vuole,la legge nn si fa (esempio tipo).
Se sento ancora una volta Berlusconi dire che ci stiamo avvicinando al modello americano,veramente stavolta mi girano e lo convoco a Carramba ke sorpresa per sputargli in faccia!
Siamo,rispetto al resto dell'Europa,un paese che spende 31,9 miliardi di dollari in armamenti,inutili,tagliando un po qua e un po la,proclamando la pace,promuovendo l'educazione.
E per la ricerca quanto spende lo Stato?Quanto?Boh...sicuro è che spendono piu per accopparci che per promuovere quei diritti fantasma che tanto ci hanno decantato.
E' educazione questa?Si,in qualche modo si.
Lo Stato molto sottilmente ci sta dicendo:Ragazzi tranquilli,intanto studiate come dico io, imparate teoricamente sempre quello che dico io, spendete in quello che io vi propongo tenendo bene a mente quando sperimentate altrove quello su cui si spenderà:se funziona,al massimo,io stato italiano ne compro il brevetto...e voi investitori ed associazioni...finanziate nel frattempo!
La nostra giustizia è prodiga di carote e avara di bastoni.Anche Gelmini coltiva carote e pare che l'istruzione abbia ultimamente osato fare la pipì nell'orto. Alla "sua" giustizia il bastone contro migliaia di studenti non è mancato.
Disgustata!
AnnA
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