Dopo la participazione alla trasmissione Anno Zero: "Sono orgoglioso di Voi"
Carissimi studenti e ricercatori,
permettetemi di dirVi che sono orgoglioso di Voi e della determinazione con cui, durante la trasmissione “AnnoZero”, giovedì scorso, dall’Aula Filologia 8, avete difeso il buon nome della nostra Università e ciò che essa rappresenta per la Calabria.
Interpreto certamente il sentimento di tutto l’Ateneo, se individuo nelle Vostre parole e nelle argomentazioni che avete sostenuto, non soltanto il desiderio che accompagna la Vostra quotidianità, di essere protagonisti del cambiamento nella nostra regione, ma anche la ferma volontà di impedire che l’Ateneo di Arcavacata finisca nel tritacarne della generalizzazione scandalistica; vittima anch’essa del clima di caccia alle streghe con cui da qualche tempo i media, e alcuni settori politici del Paese, considerano e pretendono di affrontare i problemi dell’università italiana.
Grazie ai Vostri interventi, e alle puntuali e competenti riflessioni utilizzate nella circostanza, l’immagine dell’UniCal non ha subìto i contraccolpi temuti e, dopo le vicende dei giorni scorsi, il suo cammino lungo il percorso che la vede impegnata, ha ripreso lo slancio di sempre.
Quel che avete detto, durante il collegamento, è esattamente ciò che avrei sostenuto anch’io, se mi fosse stato chiesto di intervenire alla trasmissione; ciò che, con la stessa forza e determinazione mostrata da Voi, mi sarei impegnato a rivendicare, in quel difficile e imprevedibile faccia a faccia mediatico.
Ripeto: sono orgoglioso di Voi e di ciò che avete sentito e saputo fare, ma anche delle critiche che esprimete e che vi capiterà di avanzare in futuro.
Non mi preoccupo, certo, per questo; anzi, grazie alle qualità che avete messo in evidenza, guardo a Voi e al Vostro futuro, e a quanti altri, come Voi, rivendicano un ruolo dinamico e propulsivo all’interno dell’Ateneo, con ammirazione, fiducia e ottimismo.
Allo stesso modo, e per le stesse ragioni, mi appare oggi ancora più positiva e incoraggiante la prospettiva di questa Università, che ha più di un motivo per rallegrarsi della presenza di tanti giovani pronti a far valere le proprie idee e il diritto ad un’esistenza dignitosa e gratificante. Giovani che chiedono anche e soprattutto a noi maggiore attenzione.
Quel che è accaduto, non posso, non possiamo negarlo, al di là degli aspetti giudiziari che impongono un atteggiamento tanto rispettoso per l’azione dei magistrati quanto garantista per le persone coinvolte nell’inchiesta, merita il massimo di autocritica e il più fermo impegno a mettere in campo ogni misura capace di scongiurare il ripetersi di altre situazioni come queste. Sono, siamo consapevoli che qualcosa ha funzionato male e che servono meccanismi di controllo ancora più severi di quelli esistenti, in grado di frenare sul nascere qualunque elemento di potenziale condizionamento dell’attività scientifica e della gestione dell’Ateneo. Questo, ripeto, sarà oggetto di approfondita valutazione e di una conseguente applicazione sul campo.
Ma oggi, la scommessa che posso, che possiamo tutti affermare di aver vinto è quella di aver lavorato bene non solo sul fronte, certamente importante, della formazione e della crescita culturale degli studenti, ma anche sul versante, per molti aspetti, forse, ancora più decisivo, della maturazione ideale e della coscienza civile dei nostri ragazzi.
Vi chiedo, Vi chiediamo tutti, di continuare su questa strada, con pacatezza ed equilibrio, e di essere, come avete dimostrato, la speranza e la certezza non solo dell’Università, ma della Calabria.
Ve ne saremo sempre grati e, orgogliosamente, lo testimonieremo fin quando ci sarà possibile farlo.
Vi abbraccio.
Prof. Giovanni Latorre
Rettore Università della Calabria
Rettore Università della Calabria
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