CATANZARO - “L’Ars Magna di Raimondo Lullo” è l’argomento di un interessante incontro promosso dalle Edizioni Ursini e dall’Associazione Accademia dei Bronzi, che si terrà mercoledì 19 novembre, alle ore 17,30, nei locali del Circolo Unione di Catanzaro.
Il convegno prende spunto dal testo “Il Re degli alchimisti” di Jacob Phanus, (noto studioso catanzarese) pubblicato di recente da Ursini, libro che sta suscitando grande curiosità non solo tra gli studiosi del Medioevo.
Nel libro, Phanus va al di là della diatriba se sia veramente Lullo, o lo pseudo-Lullo, l'autore di numerosi testi alchemici a suo nome, molti dei quali sono raccolti nella Biblioteca Chemica Curiosa e nel Theatrum Chemicum.
Al protagonista "storico", Lullo, l'Autore ne affianca uno inventato, Mundanus. Dai dialoghi e dalle interazioni fra i due, Phanus mette anche, fra le righe, il frutto del suo studio e delle sue tante traduzioni.
Ricercatore molto conosciuto soprattutto nel Nord-Italia, Phanus si è specializzato nella traduzione dal latino di testi medievali. Apprezzatissima la sua presentazione delle epistole di Sendivogio. Dalle lunghe conversazioni davanti i forni, ha ricavato idee chiare su una dottrina sconosciuta; idee che hanno ispirato il libro pubblicato dalle Edizioni Ursini, inserito nella collana “Incontri”.
L’interesse su Lullo, venerato in Spagna come Beato, non è mai cessato e molti scrittori hanno approfondito l’argomento nel corso dei secoli ed in particolare negli ultimi decenni.
“Il romanzo di Phanus - sottolinea Tonna - svela e rivela i segni della grande opera, filtrati nelle espressioni sublimi dei canti poetici che si ispirano al bellissimo libro lulliano dell’amico e dell’amato, anche nella trama avvincente della narrazione che necessariamente cede talvolta il passo a brani di saggistica. Spesso l’autore sacrifica il dato biografico per celebrare significati e messaggi trascendenti l’evento umano, col risultato meritevole di rendere interessante ed attraente una dottrina che può dire qualcosa di suo anche alla scienza moderna continuamente sottoposta alla falsificabilità”.
Il convegno prende spunto dal testo “Il Re degli alchimisti” di Jacob Phanus, (noto studioso catanzarese) pubblicato di recente da Ursini, libro che sta suscitando grande curiosità non solo tra gli studiosi del Medioevo.
Nel libro, Phanus va al di là della diatriba se sia veramente Lullo, o lo pseudo-Lullo, l'autore di numerosi testi alchemici a suo nome, molti dei quali sono raccolti nella Biblioteca Chemica Curiosa e nel Theatrum Chemicum.
Al protagonista "storico", Lullo, l'Autore ne affianca uno inventato, Mundanus. Dai dialoghi e dalle interazioni fra i due, Phanus mette anche, fra le righe, il frutto del suo studio e delle sue tante traduzioni.
Ricercatore molto conosciuto soprattutto nel Nord-Italia, Phanus si è specializzato nella traduzione dal latino di testi medievali. Apprezzatissima la sua presentazione delle epistole di Sendivogio. Dalle lunghe conversazioni davanti i forni, ha ricavato idee chiare su una dottrina sconosciuta; idee che hanno ispirato il libro pubblicato dalle Edizioni Ursini, inserito nella collana “Incontri”.
L’interesse su Lullo, venerato in Spagna come Beato, non è mai cessato e molti scrittori hanno approfondito l’argomento nel corso dei secoli ed in particolare negli ultimi decenni.
“Il romanzo di Phanus - sottolinea Tonna - svela e rivela i segni della grande opera, filtrati nelle espressioni sublimi dei canti poetici che si ispirano al bellissimo libro lulliano dell’amico e dell’amato, anche nella trama avvincente della narrazione che necessariamente cede talvolta il passo a brani di saggistica. Spesso l’autore sacrifica il dato biografico per celebrare significati e messaggi trascendenti l’evento umano, col risultato meritevole di rendere interessante ed attraente una dottrina che può dire qualcosa di suo anche alla scienza moderna continuamente sottoposta alla falsificabilità”.
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