In tutta Italia pronte le manifestazioni contro il decreto sull'Università varato dal Ministro dell'Istruzione
ROMA - Ieri il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha varato il decreto legge sull’Università con fondi per gli atenei migliori e blocco del turn over più morbido, oggi collettivi universitari, facoltà in mobilitazione e studenti liceali tornano sul piede di guerra: sono previste diverse iniziative di protesta locali nelle maggiori città contro la finanziaria e la legge Gelmini. Sarà una sorta di "prova generale" dello sciopero nazionale dell’università che si terrà venerdì prossimo 14 novembre con un grande corteo a Roma.
Proprio nella capitale sfileranno dalle 9 di mattina tre cortei di studenti medi, liceali e universitari: gli studenti universitari de La Sapienza partiranno da piazzale Aldo Moro alle 9, i liceali e gli studenti medi da Piazza Barberini sempre alle 9 e gli universitari di Roma Tre da Piramide ancora alle 9. I cortei convergeranno poi a piazza Venezia. L’università Roma Tre ha invece preparato la ’Notte della Ricercà: dalle 18 alle 23 si seguiranno osservazioni al telescopio, visite ai laboratori di ricerca, lezioni all’aperto, esposizioni di poster scientifici, letture, seminari. Conclude un concerto di Mimmo Locasciulli.
A Torino, al Politecnico, dove è in programma l’inaugurazione dell’anno accademico, i collettivi universitari hanno annunciato una "ControInagurazione": ’Sarà un momento d’incontro nel quale docenti, intellettuali ed artisti si potranno incontrare e dare un contributo propositivo alla nostra lotta, contro gli articoli 16 e 66 della Legge 133 che prevedono pesanti tagli al Fondo di finanziamento ordinario, nuovi vincoli posti alle assunzioni di personale docente e la possibilità di trasformare le Università pubbliche in fondazioni, spiegano. Nel capoluogo piemontese la giornata è organizzata attorno a due tavole rotonde: la prima, che ha per tema "Oltre la Legge 133, per un’altra Università", è un momento in cui discutere e approfondire i temi che riguardano il futuro deglil atenei; la seconda tavola rotonda ha invece per tema "L’opportunità in tempo di crisi: per una svolta economica ed ambientale": partendo da un’analisi del Dpef 2008, presentato a luglio dal Ministro dell’Economia, gli studenti vogliono analizzare le spese tagliate e gli investimenti previsti dal Governo nei prossimi anni.
Tra gli ospiti delle tavole rotonde Piergiorgio Odifreddi, Beppe Rosso e Giulietto Chiesa. Anche Napoli sono previsti cortei (il più grande quello regionale) degli studenti medi e universitari contro le riforme che distruggono la scuola, l’università e la ricerca pubbliche, mentre a Palermo - dove ieri un guppo di studenti universitari ha fatto irruzione nella sala Gialla di Palazzo dei Normanni mentre era in corso un incontro fra sei rettori di atenei del sud - alcune università del meridione (Palermo, Enna, Messina, Seconda Università di Napoli, Reggio Calabria) hanno chiesto al governo pari condizioni per competere con gli atenei del centro-nord, in modo che i tagli della riforma Gelmini non finiscano per penalizzare indiscriminatamente atenei che risiedono in territori economicamente e socialmente più deboli.
Sempre al sud, a Reggio Calabria, l’Unical (Università della Calabria) ha organizzato lezioni in piazza (alle 15 col prof. Sonnino "Geologia e vino" in piazza M.L.King), incontri e dibattiti (alle 17 "Ndrangheta University" con perfomance artistico-musicali, facoltà di Filologia), spettacoli treatrali e musicali. A Bologna si prepara invece al "No Gelmini night parade": l’appuntamento è per le 18 in piazza Verdi, in zona universitaria, da dove partirà un corteo notturno in zona universitaria, durante il quale mettere in piedi azioni creative e comunicative per segnalare a tutta la città i nodi più importanti della discussione. A Cagliari un corteo dalle ore 9.30 in maniera pacifica sfilerà per la città, partendo da Piazza del Carmine e confluendo in Piazza San Domenico verso le ore 13. Moltissimi istituti superiori, infine, continuano ad essere in mobilitazione, con occupazioni, autogestioni e anche loro lezioni in piazza: per il 17 novembre - storicamente la data di mobilitazione internazionale degli studenti - l’Unione degli studenti (UdS) lancerà con lo slogan "Io voglio sapere" una settimana di agitazioni nelle scuole per costruire dal basso una scuola ed una società diverse.
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