Sulla frana in autostrada il presidente dell'ordine dei Geologi, Paolo Cappadona: «Nostri allarmi inascoltati»
La Procura apre un'inchiesta
«In Calabria c'è un territorio devastato a cui si aggiunge la malagestione del territorio e l'incuria dell'uomo»
«In Calabria c'è un territorio devastato a cui si aggiunge la malagestione del territorio e l'incuria dell'uomo»
CATANZARO - «Più volte abbiamo lanciato l'allarme sulla devastazione del territorio calabrese, ma nessuno ci ha mai ascoltato». Lo sostiene il presidente dell'Ordine dei geologi della Calabria, Paolo Cappadona, facendo riferimento alla frana ad Altilia Grimaldi che ha provocato due morti.
TERZO MONDO - «Quello che è successo la scorsa notte - aggiunge Cappadona - è da terzo mondo perché non si può morire per una frana sull'autostrada. In Calabria c'è un territorio devastato, esposto fortemente al rischio ideogeologico. A questo si aggiungono la malagestione del territorio e l'incuria dell'uomo. Il fatto è che ogni volta che cerchiamo come geologi di sensibilizzare le istituzioni su questo problema ci scontriamo con un muro di gomma perchè non ne viene percepita l'importanza».
LE INDAGINI - Intanto la procura della Repubblica di Cosenza ha avviato una indagine. Al momento il fascicolo d'indagine è contro ignoti e riguarda le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. La Procura di Cosenza, secondo quanto si è appreso, sta effettuando una serie di accertamenti e di acquisizioni di atti e documenti per accertare eventuali responsabilità nei confronti di persone o enti. La Procura ha intanto disposto l'autopsia nei confronti delle due persone decedute.
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