Molte le ipotesi su chi fossero. Per la Chiesa sono tre re, i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore. Ma i magi sono anche simbolo di volontà pensiero e sentimento così come i loro doni
ROMA, 3 gen. (Ign) - ''Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". Il Vangelo di Matteo racconta così l'arrivo dei saggi che seguendo la luce di una stella arrivarono da Oriente in sella ai loro cammelli per portare in dono al Messia oro incenso e mirra.
Il loro arrivo alla stalla di Betlemme si festeggia il 6 gennaio, giorno dell'Epifania. Molte sono le ipotesi su chi fossero i magi. La Chiesa li promuove Re ma essi erano quasi certamente sacerdoti persiani studiosi dei fenomeni astrali.
Non si sa neppure con precisione quanti in realtà fossero. Una Cronaca orientale del 774-775 ne nomina dodici mentre nelle antiche raffigurazioni di alcune catacombe si trovano anche soltanto due Magi. Ma tre è il numero che si è accreditato nel tempo a simboleggiare la volontà, il pensiero e il sentimento che devono operare in armonia per realizzare l'iniziazione spirituale.
Simbolici sono anche i doni che essi portano al bambino Gesù. L'oro come offerta al Re, Maestro di se stesso e simbolo di coscienza e conoscenza; la mirra come offerta al Profeta, l'Iniziato, il rivelatore dei Misteri, è il simbolo delle energie creative e della volontà; l'incenso come offerta al Sacerdote, essere che agisce da canale, trasformatore di energie e coscienze e simbolo di amore e sentimento.
E il loro pellegrinaggio verso la grotta ha assunto nel tempo anche una connotazione missionaria: manifestazione di Dio al mondo pagano. I Magi sono visti dalla tradizione cristiana come la primitia gentium, i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore. Per questo il loro culto fu tanto fortunato, diffuso e radicato tra i convertiti dal paganesimo.
E controversa è anche la natura della ''stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino''.
La tradizione la indica come una cometa ma tra le ipotesi si parla anche della possibilità che si sia trattato di una sovrapposizione di satelliti o di una stella nova. In ogni caso anche la Stella che illumina la strada dei Magi è un simbolo dell'Anima perfezionata che dai mondi spirituali si incarna sulla Terra.
Albrecht Dürer, L'adorazione dei Magi, 1504
Olio su tavola - Firenze, Galleria degli Uffizi
(Foto di Antonio Quattrone, Firenze)
Olio su tavola - Firenze, Galleria degli Uffizi
(Foto di Antonio Quattrone, Firenze)
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