L'astrofisica ieri ha tenuto una lezione a Firenze, in piazza della Signoria, per protestare contro i provvedimenti del Governo su scuola e Università
di Domenico Condito
Nonostante le minacce di Berlusconi di utilizzare la forza pubblica contro le manifestazioni, continua la mobilitazione generale di studenti e docenti contro la Gelmini e i provvedimenti del Governo sulla scuola e l’Università. Ieri a Firenze, in piazza della Signoria, l’astrofisica Margherita Hack ha tenuto una lezione davanti a duemila studenti e docenti di varie facoltà, da Psicologia a Lettere, Scienze, Medicina, Ingegneria, che hanno accolto con un’ovazione la scienziata italiana.
«Il decreto sulla scuola e l’Università - ha esordito la Hack - non è stato discusso nè in Parlamento, nè con chi in questi posti lavora: IN ITALIA C’E’ UNA FALSA DEMOCRAZIA, una situazione terribile per il nostro Paese. E le frasi di Berlusconi sulla polizia sono vergognose». «Spero - ha aggiunto l’astrofisica - che questo movimento degli studenti apra gli occhi a quella parte della popolazione che ancora ammira il Governo, un Governo che ancora distrugge l’Italia, e che l’opposizione cominci ad essere vera e unita, da Rifondazione comunista al PD».
«Il decreto sulla scuola e l’Università - ha esordito la Hack - non è stato discusso nè in Parlamento, nè con chi in questi posti lavora: IN ITALIA C’E’ UNA FALSA DEMOCRAZIA, una situazione terribile per il nostro Paese. E le frasi di Berlusconi sulla polizia sono vergognose». «Spero - ha aggiunto l’astrofisica - che questo movimento degli studenti apra gli occhi a quella parte della popolazione che ancora ammira il Governo, un Governo che ancora distrugge l’Italia, e che l’opposizione cominci ad essere vera e unita, da Rifondazione comunista al PD».
La protesta continua. Studenti e docenti lottano insieme per la salvaguardia del diritto alla formazione, ma nel Paese che fu la culla del Rinascimento si minaccia l’uso della forza per far tacere e mortificare la voce del sapere.
Nell’Italia di Berlusconi la cultura val meno d’uno sputo del volgar Senatur padano.
1 commento:
Chissà come finirà...
un caro saluto,
angela
Posta un commento