Trovato archivio di 20mila files
Diciotto perquisizioni domiciliari in nove regioni: Lombardia, Abruzzo, Lazio, Campania, Veneto, Toscana, Puglia, Calabria e Sicilia.
Articolo di Quotidiano.net:
REGGIO CALABRIA, 3 ottobre 2008 - Tre arresti e diciotto perquisizioni domiciliari sono il risultato di un'operazione del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Calabria, che ha interessato tutto il territorio nazionale, contro il fenomeno della pedofilia su Internet.
L'attività è stata coordinata dalla Procure della Repubblica dei tribunali di Reggio Calabria e Cosenza. I tre arresti sono stati eseguiti in flagranza di reato nel corso di perquisizioni domiciliari. Sui computer delle persone sottoposte a limitazione della libertà personale sono stati trovati migliaia di files di natura pedo-pornografica.
Le perquisizioni, nel cui contesto sono avvenuti gli arresti, hanno riguardato nove regioni. In Calabria sono state eseguite quattro perquisizioni, tre in Lombardia, due in Abruzzo e Lazio, ed uno ed una rispettivamente in Campania, Veneto, Toscana, Puglia e Sicilia. Due degli arrestati risiedono nel Lazio ed uno nel Veneto.
L'attività investigativa che ha portato all'arresto dei tre pedofili via internet è nata dalla collaborazione internazionale tra le forze di polizia in tema di pedofilia on line. Il settore operativo della polizia postale di Reggio Calabria ha accertato che nove degli attuali indagati italiani sono stati individuati nell'ambito della collaborazione con i paralleli organismi investigativi tedeschi ed inglesi.
Gli indagati residenti nella città dello Stretto sono tre, i quali detenevano una ingente quantità di materiale pedopornografico (uno dei soggetti addirittura aveva un archivio di 20 mila file e 153 filmati); uno è residente a Catanzaro e dovrà rispondere di divulgazione di immagini di pornografia minorile.
In Lombardia è stata perquisita l'abitazione di un quarantenne incensurato e per il materiale rinvenuto, nei suoi confronti, è scattata una denuncia per induzione alla prostituzione minorile. L'uomo, regolarmente sposato, è accusato inoltre di aver inserito on line messaggi rivolti a minori al fine di organizzare incontri di natura sessuale dietro corresponsione di danaro. Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati computer, hard disk esterni, pendrive e supporti ottici sui quali sono in corso accertamenti da parte della polizia. - Quotidiano.net
L'attività è stata coordinata dalla Procure della Repubblica dei tribunali di Reggio Calabria e Cosenza. I tre arresti sono stati eseguiti in flagranza di reato nel corso di perquisizioni domiciliari. Sui computer delle persone sottoposte a limitazione della libertà personale sono stati trovati migliaia di files di natura pedo-pornografica.
Le perquisizioni, nel cui contesto sono avvenuti gli arresti, hanno riguardato nove regioni. In Calabria sono state eseguite quattro perquisizioni, tre in Lombardia, due in Abruzzo e Lazio, ed uno ed una rispettivamente in Campania, Veneto, Toscana, Puglia e Sicilia. Due degli arrestati risiedono nel Lazio ed uno nel Veneto.
L'attività investigativa che ha portato all'arresto dei tre pedofili via internet è nata dalla collaborazione internazionale tra le forze di polizia in tema di pedofilia on line. Il settore operativo della polizia postale di Reggio Calabria ha accertato che nove degli attuali indagati italiani sono stati individuati nell'ambito della collaborazione con i paralleli organismi investigativi tedeschi ed inglesi.
Gli indagati residenti nella città dello Stretto sono tre, i quali detenevano una ingente quantità di materiale pedopornografico (uno dei soggetti addirittura aveva un archivio di 20 mila file e 153 filmati); uno è residente a Catanzaro e dovrà rispondere di divulgazione di immagini di pornografia minorile.
In Lombardia è stata perquisita l'abitazione di un quarantenne incensurato e per il materiale rinvenuto, nei suoi confronti, è scattata una denuncia per induzione alla prostituzione minorile. L'uomo, regolarmente sposato, è accusato inoltre di aver inserito on line messaggi rivolti a minori al fine di organizzare incontri di natura sessuale dietro corresponsione di danaro. Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati computer, hard disk esterni, pendrive e supporti ottici sui quali sono in corso accertamenti da parte della polizia. - Quotidiano.net
Scoperto giro di pedofili grazie all’indagine iniziata dalla segnalazione al 114 Emergenza InfanziaLa pedofilia attraverso Internet entra nelle nostre case. Le segnalazioni alle linee di Telefono Azzurro sono uno dei pochi strumenti utili a far emergere il fenomeno e consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine. Grazie ad una segnalazione al Servizio 114 Emergenza Infanzia, gestito da Telefono Azzurro, due anni fa veniva arrestato un pedofilo accusato di adescamento nonché di diffusione in rete di foto e filmati pedopornografici riguardanti bambine dai 3 ai 14 anni. Da allora l’indagine della Polizia Postale è proseguita e ha portato oggi a 32 indagati in 12 regioni. - 26 Settembre 2008
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