mercoledì 29 ottobre 2008

DISASTRO AMBIENTALE DI CROTONE: SI SOSPETTA L’USO DI SCORIE TOSSICHE PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE IDRICA DELLA CITTA’

INDAGINE CONOSCITIVA DELLA COMMISSIONE SANITA' DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
di Domenico Condito

Con una trama degna del più brutale dei drammi strindberghiani, l’inchiesta “Black mountains” sul DISASTRO AMBIENTALE di Crotone introduce “a terribili cieli e inferni”, retti da “potenze malefiche e dissestanti”. E se nell’Inferno di Strindberg i particolari del Quartier Latin lasciano emergere una lugubre messa in scena finalmente svelata, le “carte” della Procura di Crotone, e non la “stenografia” visionaria di un genio letterario, rivelano uno scenario ancora più sconvolgente e desolante: la drammatica realtà di un territorio violentato, il triste destino d’una umanità vilipesa e umiliata.
Secondo i magistrati della Procura, arsenico e altri materiali altamente tossici potrebbero essere finiti nella rete idrica della città di Crotone. Scorie di cubilot, provenienti dallo stabilimento metallurgico Pertusola sud ormai dismesso, sarebbero state utilizzate, infatti, per la realizzazione dell’aeroporto di Reggio Calabria e dell’acquedotto comunale di Crotone. Nell’ambito delle indagini relative a questi fatti, i militari della Guardia di Finanza, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Crotone, Pierpaolo Bruni, hanno eseguito complessivamente quindici perquisizioni, tra la Calabria e l'Emilia Romagna. Le perquisizioni hanno riguardato le sette persone già indagate nell'inchiesta, sei aziende, tra cui una di Parma, e due ingegneri. Fra gli indagati il legale rappresentante pro-tempore della Pertusola Sud, quelli di tre imprese edili, due di Crotone e una di Parma, e tre funzionari dell'ex Presidio multizonale di prevenzione dell'ex Azienda sanitaria di Catanzaro.
L’indagine è destinata ad ampliarsi. Per gli inquirenti “l’ammontare complessivo del cubilot illecitamente smaltito da Pertusola sud non corrisponde a quello utilizzato solo per i diciotto siti”, sottoposti a sequestro lo sorso 25 settembre, “ma è stato utilizzato anche per la costruzione di altre opere”.
Gravi saranno le conseguenze per la salute dei cittadini.
La Commissione Sanità del Senato della Repubblica, su proposta della senatrice Dorina Bianchi, avvierà un’indagine conoscitiva "che farà chiarezza - si legge in una nota della stessa senatrice del Pd - su quanto accaduto negli anni nel territorio di Crotone, dove, sia l’attività industriale delle due grandi fabbriche, Pertusola Sud e Montedison, hanno provocato un inquinamento ambientale quasi del tutto incontrollato, sia l’utilizzo delle scorie tossiche provenienti dal sito industriale ex Pertusola che, così come ha rivelato l’indagine denominata “Black Mountains”, sarebbero state utilizzate da alcune società quale materiale di riempimento per la realizzazione di opere pubbliche e private".
"La Commissione di Palazzo Madama - scrive ancora la senatrice - vedrà l’audizione di soggetti istituzionali, esperti in campo medico e scientifico, per offrire una risposta chiara alle preoccupazioni avvertite dalla popolazione del territorio di Crotone".
L’attivazione dell'indagine della Commissione Sanità è un atto doveroso, speriamo non diventi l’ennesimo tradimento della classe politica nei confronti della Calabria.
In tanti erano a conoscenza, fin dal lontano 1998, del disastro ambientale in atto nella nostra regione. Allora il mondo politico tacque. Al silenzio “collusivo” di quegli anni fa eco, oggi, l’orda delle dichiarazioni pubbliche di troppi politici falsamente sorpresi e indignati. Inerti ieri quanto solerti oggi a cavalcare l’onda della rabbia popolare. Il dramma assume così il registro della farsa atrocemente buffa, e diventa violenza morale che offende la dignità dei calabresi e ne “avvelena” le coscienze, dopo averne contaminato i corpi…
Un’Inferno così non l’avrebbe concepito neanche il genio-folle di Strindberg.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...