La denuncia dell’on. Rosa Villecco Calipari: in Calabria sono a rischio di chiusura 416 scuole.
di Domenico Condito
La “politica dei tagli” condotta dal Governo Berlusconi avrà sulla Calabria un impatto devastante, sicuramente maggiore rispetto alle altre regioni del Sud d’Italia. Dopo l’abbattimento dell’Ici, coperto con i fondi destinati alla realizzazione di infrastrutture in Calabria, il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il ddl sul federalismo fiscale. Saranno lacrime di sangue per l’economia, la sanità, la scuola e i servizi sociali della regione già drammaticamente compromessi. Ma il Governo ha tagliato anche le risorse alle forze dell’ordine, con buona pace della lotta alla ‘ndrangheta che domina vaste aree del territorio regionale.
I cittadini del Nord non avrebbero tollerato un’umiliazione di questa portata, determinati come sono a tutelare i loro interessi, anche a costo di rinnegare, purtroppo, i valori della solidarietà e della giustizia sociale che hanno ispirato le pagine più luminose della loro storia. Non così la Calabria, terra di pascolo del rozzo Senatur padano, immolata sull’altare della devolution senza l’accenno di una pur minima rivolta o contestazione, né un sussulto di dignità dei calabresi e della loro classe politica, più attenta a preservare se stessa che non a garantire un futuro dignitoso alla regione.
Parafrasando Corrado Alvaro, povera Calabria, la nostra, abituata a vedere esempi di miseria, egoismo, viltà, prepotenza in tutti i suoi rappresentanti, Calabria infelice che custodisce gelosa la sua infelicità: che aspetta sempre dagli altri e da fuori benefici e favori, e mai il suo diritto, pronta a voltarsi a chiunque prometta o dimostri di essere potente. Ma stavolta il prezzo da pagare sarà altissimo, e le decisioni di questi mesi condizioneranno per lunghi decenni lo sviluppo della regione.
In Calabria sarà la scuola a subire gli effetti più immediati della politica dissennata del Governo Berlusconi. ''Dopo aver tagliato risorse alle forze dell'ordine è ora il turno della scuola. Si tratta di un ennesimo spot che è in realtà un attacco feroce alla scuola italiana senza precedenti nella storia della Repubblica'', ha affermato Rosa Villecco Calipari, capogruppo in Commissione Difesa del Partito Democratico, intervenendo nella discussione generale sul decreto Gelmini. ''Questo è un provvedimento infarcito di slogan che mira a confondere l'opinione pubblica, nascondendo la sola intenzione reale di ridurre la spesa, colpendo la scuola. I tagli si abbatteranno sul Sud in modo folle: 7.000 delle 14.000 cattedre che il governo pensa di risparmiare nella scuola elementare sono, infatti, nel Mezzogiorno''. Secondo la Deputata calabrese si tratta di ''una riforma contro la scuola, che destruttura quello che funziona nel sistema e solo per fare cassa. Nella sola Calabria sono a rischio di chiusura 416 scuole con meno di 600 studenti, soprattutto nei piccoli centri, dall'Aspromonte alle coste ioniche calabresi. E' evidente che esiste un rischio reale di dispersione scolastica e di ritorno all'analfabetismo per vaste aree del nostro Paese, e particolarmente nelle regioni meridionali, dove occorrerebbe, invece, istituire punti d'istruzione scolastica anche nel più sperduto paese dell'entroterra calabrese o siciliano. Neppure il ricordo delle parole di Giovanni Falcone, che auspicava nella lotta alla mafia, il ricorso ad un esercito, ma di maestri elementari, potrà evitare la scure di tagli sulla scuola, voluti dall'attuale Governo miope di prospettive culturali ed educative''.
“Utopie Calabresi” ringrazia l’on. Rosa Villecco Calipari per questa dignitosa presa di posizione, fra le poche degne di nota nello squallore politico che ci sovrasta.
I cittadini del Nord non avrebbero tollerato un’umiliazione di questa portata, determinati come sono a tutelare i loro interessi, anche a costo di rinnegare, purtroppo, i valori della solidarietà e della giustizia sociale che hanno ispirato le pagine più luminose della loro storia. Non così la Calabria, terra di pascolo del rozzo Senatur padano, immolata sull’altare della devolution senza l’accenno di una pur minima rivolta o contestazione, né un sussulto di dignità dei calabresi e della loro classe politica, più attenta a preservare se stessa che non a garantire un futuro dignitoso alla regione.
Parafrasando Corrado Alvaro, povera Calabria, la nostra, abituata a vedere esempi di miseria, egoismo, viltà, prepotenza in tutti i suoi rappresentanti, Calabria infelice che custodisce gelosa la sua infelicità: che aspetta sempre dagli altri e da fuori benefici e favori, e mai il suo diritto, pronta a voltarsi a chiunque prometta o dimostri di essere potente. Ma stavolta il prezzo da pagare sarà altissimo, e le decisioni di questi mesi condizioneranno per lunghi decenni lo sviluppo della regione.
In Calabria sarà la scuola a subire gli effetti più immediati della politica dissennata del Governo Berlusconi. ''Dopo aver tagliato risorse alle forze dell'ordine è ora il turno della scuola. Si tratta di un ennesimo spot che è in realtà un attacco feroce alla scuola italiana senza precedenti nella storia della Repubblica'', ha affermato Rosa Villecco Calipari, capogruppo in Commissione Difesa del Partito Democratico, intervenendo nella discussione generale sul decreto Gelmini. ''Questo è un provvedimento infarcito di slogan che mira a confondere l'opinione pubblica, nascondendo la sola intenzione reale di ridurre la spesa, colpendo la scuola. I tagli si abbatteranno sul Sud in modo folle: 7.000 delle 14.000 cattedre che il governo pensa di risparmiare nella scuola elementare sono, infatti, nel Mezzogiorno''. Secondo la Deputata calabrese si tratta di ''una riforma contro la scuola, che destruttura quello che funziona nel sistema e solo per fare cassa. Nella sola Calabria sono a rischio di chiusura 416 scuole con meno di 600 studenti, soprattutto nei piccoli centri, dall'Aspromonte alle coste ioniche calabresi. E' evidente che esiste un rischio reale di dispersione scolastica e di ritorno all'analfabetismo per vaste aree del nostro Paese, e particolarmente nelle regioni meridionali, dove occorrerebbe, invece, istituire punti d'istruzione scolastica anche nel più sperduto paese dell'entroterra calabrese o siciliano. Neppure il ricordo delle parole di Giovanni Falcone, che auspicava nella lotta alla mafia, il ricorso ad un esercito, ma di maestri elementari, potrà evitare la scure di tagli sulla scuola, voluti dall'attuale Governo miope di prospettive culturali ed educative''.
“Utopie Calabresi” ringrazia l’on. Rosa Villecco Calipari per questa dignitosa presa di posizione, fra le poche degne di nota nello squallore politico che ci sovrasta.
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